Secondo i dati lstat nel terzo trimestre 2018 gli occupati in Lombardia sono 4 milioni e 385 mila, in lieve aumento su base annua (+0,4%). Al di là delle fluttuazioni trimestrali durante il 2018, emerge un progressivo rallentamento della crescita iniziata nel 2013.
Prosegue il riassorbimento della disoccupazione, con il tasso che in un anno passa dal 6,3% al 5,4%: in questo trimestre la diminuzione sembra ascrivibile non solo alla crescita dell’occupazione ma anche a una minore partecipazione al mercato del lavoro. Più che dimezzate rispetto all’anno precedente le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni che scende così per la prima volta sotto i livelli del 2008, per effetto della prolungata fase di ripresa ma anche delle restrizioni poste dal legislatore nell’utilizzo dello strumento.
Rispetto a 10 anni fa il numero di lavoratori è aumentato (+1,9%): sono stati quindi pienamente recuperati i livelli occupazionali pre-crisi. Il tasso di occupazione invece è lievemente inferiore poiché la crescita degli occupati si è accompagnata a quella della popolazione in età lavorativa.
La crescita della base occupazionale lombarda rallenta in particolare nei Servizi. L’industria cresce per il secondo trimestre consecutivo, mentre le costruzioni continuano a registrare variazioni negative. Rispetto al 2008 i servizi hanno però registrato una significativa espansione del +9,4%, mentre l’industria non è ancora riuscita a recuperare pienamente (-2,2%); la recessione sembra aver causato perdite difficilmente recuperabili nell’edilizia, che in dieci anni ha lasciato sul campo oltre un terzo degli occupati.
Analizzando l’occupazione per genere, le donne, impiegate soprattutto nei servizi, risentono maggiormente del rallentamento rispetto agli uomini, che proseguono la crescita. Si allarga quindi il divario di genere, che negli anni della crisi si era ridotto grazie alla maggiore propensione delle donne a cercare lavoro. In Lombardia il tasso di occupazione femminile è comunque superiore di quasi 9 punti rispetto al valore nazionale (49,4%).
Inoltre, in dieci anni il peso della fascia più matura di lavoratori (55 anni e oltre) sullo stock occupazionale lombardo si è ampliato dal 10,7% al 19,1%. Parallelamente la quota giovanile (15-34 anni) si è ridotta dal 31,4% al 23%.
Il maggior contributo alla crescita occupazionale proviene, anche per il terzo trimestre 2018, dai dipendenti a termine (+7,3%): l’incidenza di questa tipologia di lavoratori ha raggiunto ormai il 10% del totale (era il 7,6% nel 2008).