Il discorso di Conte, in attesa del voto di fiducia di oggi alla Camera e domani al Senato, chiarisce alcuni punti chiave della sua strategia per uscire dalla crisi. Il primo: nessuna ricucitura con Matteo Renzi, che pure non nomina: “Quel che è successo è incancellabile”. Il presidente del Consiglio non prende in considerazione un riavvicinamento: “È venuta meno la fiducia”. Conte ha anche annunciato che cederà la delega all’intelligence, una delle richieste avanzate da Renzi: soddisfarla pur senza ambizioni di ripresa del dialogo con Renzi ha un chiaro significato, provare a dimostrare la pretestuosità della crisi aperta da Iv. Confermato dunque che Conte punterà alla sostituzione di Renzi. Con chi?
L’identikit disegnato in aula parla di “forze politiche volenterose” e “persone disponibili”, l’appello è rivolto a chi voglia perseguire una linea europeista contro “le logiche sovraniste”. In questo passaggio echeggia la strategia suggerita in particolare da Goffredo Bettini, secondo i bene informati l’autore del discorso di Conte: la collocazione europeista come chiave per allargare, in prospettiva per parlare soprattutto a Forza Italia o almeno a una parte. Conte cita “popolari, liberali e socialisti”, confermando anche che l’obiettivo è la costruzione di una nuova gamba della maggioranza, obiettivo che non appare ancora a portata di mano. Altro passaggio cruciale: l’impegno in direzione di una legge elettorale proporzionale. La chiede il Pd, terrorizzato dall’idea di tornare al voto con l’attuale sistema che sfavorisce il centrosinistra. Dovrebbe essere gradita pure a Forza Italia, che senza una riforma che cancelli il meccanismo delle coalizioni elettorali sarebbe costretta a correre alle prossime elezioni sotto la guida della destra sovranista di Salvini e Meloni. Poco, forse, per sperare che Forza Italia possa entrare in maggioranza, ma abbastanza per sperare che tenga una condotta non del tutto ostile in aula nelle prossime settimane.
Meno significativo l’elenco dei presunti successi di governo e dei punti di programma, sui quali Conte si è limitato a un elenco di obiettivi già indicati, riservandosi però di formalizzare un piano d’azione portando a conclusione l’opera dei tavoli di programma che si era arenata prima della crisi. Ci sarà un “patto di legislatura”, come chiede il Pd. È chiaro che il voto in Senato, che realisticamente Conte supererà senza raggiungere la maggioranza assoluta, è solo un passaggio che non basterà ad archiviare la crisi. Saranno decisive le mosse e i movimenti dei giorni seguenti per capire se davvero il presidente del Consiglio ha la forza, oltre che per proseguire, anche per sperare di arrivare a fine legislatura.
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1 ora fa
forzatoro02
L’augurio e l’auspicio degli italiani ONESTI, è che questa crisi che nessuno comprende, finisca il prima possibile. Il felpato e la sorellina di nero vestita chiedono le elezioni anticipate in piena pandemia, per mandare definitivamente il paese a gambe all’aria. Non passa giorno se non leggiamo di leghisti e destrossi vari finire in galera, dal VERCELLESE alla CALABRIA è tutto uno stillicidio di personaggi che disonorano il nostro paese, e i due di cui sopra vogliono fare le pulci al governo del paese. Cose da matti. Invece di vivere bellamente sulle nostre spalle i due individui meglio farebbero se si trovassero un lavoro vero.
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1 ora fa
utente13858
Sicuramente Renzi e Conte non si amano ma credo che Renzi lo abbia sgamato sui suoi progetti futuri. Un gruppo di 300 donne e uomini che riportassero a lui con 6 superesperti per gestire 200 miliardi sarebbe stato uno straordinario trampolino di lancio per le future imprese politiche del premier compreso il lancio del suo partito. Questo gli avrebbe creato, con la narrazione di Casalino, un consenso straordinario
RispondiCondividi2 risponde146
1 ora fa
Andrea Ronchi
legge proporzionale?? magari pura?? ma chi lo ha autorizzato?? basta con sto proporzionale….ci ha già fatti finire nel pantano !
che si scelga un maggioritario di collegio o proporzionale con premio x chi arriva primo
RispondiCondividi1 risposta94
42 minuti fa
gabriverdi
Per chi non abbia ancora capito, una bella legge proporzionale che consenta di istituzionalizzare in saecula saeculorum trasformismi, alleanze contro natura e responsabili/costruttori vari
RispondiCondividi41
21 minuti fa
eccomiiiii
Cappellini parla della legge proporzionale;
– Dovrebbe essere gradita pure a Forza Italia, che senza una riforma che cancelli il meccanismo delle coalizioni elettorali sarebbe costretta a correre alle prossime elezioni sotto la guida della destra sovranista di Salvini e Meloni-
Ma non è quello che serva al Paese.
Se non si vuole continuare ad avere governi il cui programma non sia mai stato presentato a noi elettori, serve proprio il sistema delle Coalizioni. Ma NON come l’attuale, che prevede l’accordo anche sull’imponderabile, pena la caduta del governo.
Bensì coalizioni, fatte Prima del voto e solo sui punti sui quali ci sia veramente intesa. Tutto il resto deve essere lasciato nella disponibilità di qualsiasi altra maggioranza parlamentare, senza che ciò si ripercuota sul governo.
Ovviamente se ci fosse un partito che avesse il 50%+1 potrebbe governare da solo. Ma dubito ci sarà.
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39 minuti fa
Filippo Maio
scusate:”lavorino per il bene dell’Italia”
RispondiCondividi10
41 minuti fa
Filippo Maio
Ho ascoltato per intero(sto seguendo la diretta tv) il deputato Scalfarotti, che conoscevo solo di nome. Il suo intervento mi ha emozionato, e quello che mi aspetto di sentire da chi ama il proprio paese, sia di destra, di centro o di sinistra. E poi mi chiedo perché ci troviamo in questa situazione. Speriamo che tutti lavorino il bene dell’Italia…
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1 ora fa
secondolivia
Si facciamo i gamberi , torniamo al proporzionale che sommato al bicameralismo ha portato allo sfascio l’Italia
Siamo pagliacci , e poi ci meravigliamo di cio che pensano di noi gli europei d’oltralpe !
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1 ora fa
utente12711
Utente 13858, la domanda da farsi è se sia un bene o un male per noi italiani, non se sia un trampolino per Conte.
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23 minuti fa
robertobonetti
Speriamo di tornare al proporzionale per davvero.
Il maggioritario viola il principio di rappresentanza e, se e’ maggioritario per coalizione, costringe anche ad alleanze elettorali puramente opportunistiche.
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