Nasce Assonidi, la rappresentanza Ascom di asili da 0 a 6 anni

Assemblea assonidi 25 maggio 2017 copiaAscom fonda la prima associazione provinciale di rappresentanza di asili nido e scuole dell’infanzia private, forte dell’esperienza di Assonidi Milano e di FederNidi Confcommercio. Il primo appuntamento di Assonidi Bergamo, oltre che l’occasione di presentare la nuova rappresentanza Ascom, è stato il corso di formazione “Che rabbia. Gestire l’aggressività ed i litigi dei bambini al nido”.

L’incontro, svoltosi ieri sera, 25 maggio, presso la sede cittadina, ha visto la partecipazione di Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo e Paolo Uniti, segretario generale di Assonidi. Silvia Iaccarino, formatrice certificata della Regione Lombardia, psicomotricista e docente Ascom Formazione, ha proposto un momento di riflessione sul tema della gestione dei comportamenti aggressivi (compresi quelli spesso additati come  “senza senso” dagli adulti) e dei litigi in età evolutiva e su come si possa comunicare con le famiglie in merito a questo tema.

La creazione della nuova associazione rientra nella volontà di Ascom Confcommercio Bergamo di ampliare la propria rappresentanza all’ambito dei servizi alle imprese e alle persone, coinvolgendo il sistema delle professioni. «Vogliamo superare la tradizionale separazione settoriale tra commercio, turismo e servizi ponendo al centro l’impresa e i suoi bisogni, il che proietta la tutela della nostra organizzazione verso un numero sempre crescente di imprese e professionisti – spiega il direttore Oscar Fusini –. Assonidi Bergamo vuole essere un interlocutore e adoperarsi per creare una migliore collaborazione tra i gestori del servizio, le istituzioni e le famiglie che vogliono operare una scelta consapevole, contribuendo a diffondere una cultura dell’asilo nido non più come luogo di semplice custodia, ma come tappa fondamentale per la socializzazione e la crescita psicofisica del bambino. Il workshop sulla gestione dell’aggressività è una prima iniziativa che vuole offrire agli operatori un’ occasione di formazione e di confronto».

Assonidi è l’unica associazione a livello nazionale che rappresenta le circa 4mila realtà che operano nel settore dell’infanzia, da zero a sei anni. Nata a Milano nel 2005 da un piccolo gruppo di 5 asili nido, oggi rappresenta 370 asili milanesi, la pressoché totalità di quelli cittadini. «La mission di Assonidi è quella di rappresentare il settore e di accompagnarlo nella sua crescita, avendo al centro dei pensieri il benessere del bambino – spiega Paolo Uniti, segretario di Assonidi Milano e di FederNidi-. Per questo investiamo moltissimo nella formazione, con momenti formativi che valorizzano l’aspetto pedagogico e rafforzano il rapporto con le famiglie, cui sono aperti anche molti incontri e workshop, come i sabato della salute, che approfondiscono temi di forte attualità, a partire dai vaccini. Come Assonidi ci rapportiamo e collaboriamo costantemente con le istituzioni, da Regione Lombardia alle Agenzie di Tutela della Salute – Ats».

Fondamentale per aderire ad Assonidi la sottoscrizione di un Codice Etico: «Per iscriversi è necessario avere come obiettivo il benessere psicofisico dei bambini ed attuare tutte le attenzioni per portare avanti questa mission» precisa Uniti. Oltre alla formazione continua e accreditata, le realtà iscritte ad Assonidi beneficiano di tutti i servizi che da sempre Confcommercio dedica alle imprese, attraverso una consulenza su misura, dall’aggiornamento sulle novità legislative alle convenzioni, al credito agevolato. «La Legge Buona Scuola porta con sé diverse novità, a partire dal sistema educativo integrato di nidi e infanzia, da zero a sei anni all’obbligo di laurea per le insegnanti – continua Uniti -. Sul fronte di servizi ed agevolazioni, Assonidi offre alle imprese assistenza su tutti i fronti, dall’aspetto fiscale a quello legale, dall’accesso al credito alle convenzioni».

Le strutture all’infanzia private (asili nido e micronidi) operanti nell’Ats di Bergamo sono 158 e si rivolgono a oltre 3.500 utenti. Si tratta, in linea con il quadro nazionale, di imprese giovani e al femminile: l’età media dei titolari d’impresa è di 30-35 anni e per il 90-95% si tratta di donne. Per queste imprese Ascom offre specifiche progettualità e agevolazioni: «Oltre alla formazione terremo informate le imprese associate su tutte le novità e le normative ed offriremo dei servizi dedicati – annuncia il direttore Ascom Oscar Fusini -. Intendiamo garantire agli asili associati polizze assicurative a tariffe agevolate, dato che rappresentano una delle voci più importanti nel bilancio di queste imprese. Inoltre, attraverso la nostra Cooperativa di Garanzia Fogalco, metteremo a disposizione linee di credito dedicate».


Alternanza scuola-lavoro, alla Camera premio a RadiciGroup e Istituto Natta

Amodeo-Beltrami e studentiUlteriore importante riconoscimento per “Poliammide di Classe”, il progetto di ricerca in alternanza scuola-lavoro nato dalla collaborazione tra l’Istituto Natta di Bergamo e RadiciGroup, con il supporto di Confindustria Bergamo: ieri, infatti, la dirigente scolastica Maria Amodeo, accompagnata da insegnanti e studenti dell’Istituto e da Roberta Beltrami – responsabile “Education” di RadiciGroup – ha ritirato il premio “Amministrazione, Cittadini, Imprese 2017”, istituito da ItaliaDecide, con il patrocinio del Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, e in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. A consegnare il riconoscimento sono state Marianna Madia, ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, e Valeria Fedeli, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che si sono complimentate per il progetto, ma anche per l’esperienza virtuosa di scambio di conoscenze tra mondo scolastico e azienda: il rapporto di collaborazione tra istituto Natta e RadiciGroup, infatti, continua su altre iniziative che daranno presto i primi frutti, consapevoli sempre più che il dialogo continuo tra diverse realtà sia di fondamentale importanza per la crescita dei ragazzi ma anche delle persone già operative nel mondo del lavoro. «Siamo orgogliosi di questo progetto – ha dichiarato Maria Amodeo – che dimostra come la cooperazione tra scuola e azienda possa portare risultati ambiziosi per entrambe le parti. E il riconoscimento di oggi ci dà la carica per continuare su questa strada e proseguire con una formazione “sul campo” dei nostri ragazzi». Soddisfatta anche Roberta Beltrami di RadiciGroup: «Poliammide di classe è stato un progetto entusiasmante anche per noi in azienda: i nostri ricercatori hanno interagito con gli studenti e gli insegnanti scambiandosi conoscenze, esperienze e know-how. I nostri laboratori sono diventati per la durata del progetto l’aula dei ragazzi. Insomma un’interazione positiva che può diventare esempio per tanti altri istituti in tutta Italia».

Delegazione BG Natta a roma

Cosa è Poliammide di Classe?

“POLIAMMIDE DI CLASSE”: nuove poliammidi da fonti Bio per applicazioni in ambito tessile e articoli tecnici, è un progetto nato dalla volontà di RadiciGroup di poter contribuire a realizzare gli obiettivi individuati dalla riforma governativa italiana de “La Buona Scuola”. Obiettivi tra cui quello di favorire una maggiore e migliore cooperazione tra istruzione tecnica e mondo produttivo industriale. Il progetto ha coinvolto 16 studenti del 4º anno dell’Istituto Giulio Natta. Nello specifico: 8 alunni dell’articolazione Chimica e Materiali, 4 dell’articolazione Biotecnologia Ambientali e 4 legati al Liceo delle Scienze Applicate – e 3 docenti e si è svolto nell’anno scolastico 2015/2016. Si è articolato in 5 giornate di lezione in aula presso le aziende Radici Novacips SpA e Radici Yarn, giornate mirate a sviluppare le conoscenze di base sulle poliammidi e sulla gestione di progetti di sviluppo. Sono seguite due settimane di stage in azienda. Sono stati approfonditi temi quali per esempio le analisi chimiche e il controllo dei monomeri derivati dalle piante e utilizzati nella sintesi della poliammide, l’impatto ambientale dei processi, il metodo LCA, il processo di filatura fashion, l’eco progettazione. Sono state effettuate visite presso gli impianti produttivi. Dopo le due settimane di stage in azienda, a fine febbraio 2016 i ragazzi hanno presentato all’interno degli spazi aziendali i risultati dei loro progetti. A maggio 2016 i ragazzi hanno esposto i loro progetti durante la quinta edizione di Io e Lode, iniziativa lanciata da Confindustria in collaborazione con l’ufficio scolastico di Bergamo.

 

 


Alla Fiera di Bergamo gli stati generali della scuola digitale

scuola-digitaleDopo il grande successo dello scorso anno, che ha visto la partecipazione di ben 1.300 docenti e dirigenti scolastici provenienti da tutta Italia, tornano a Bergamo gli “Stati Generali della Scuola Digitale”, giornata di condivisione, di riflessione e di dibattito. La Fiera di Bergamo, martedì 16 maggio a partire dalle 9,30, diventerà il punto di incontro e di confronto tra le migliori esperienze della scuola del futuro, incrociando le aspettative delle imprese e in particolare delle realtà più evolute dell’Industria 4.0, in aperto dialogo con la ministra Valeria Fedeli, lo staff dirigenziale del Miur e gli organizzatori: Comune di Bergamo, Ufficio Scolastico per la Lombardia di Bergamo e Associazione Centro Studi ImparaDigitale.

La giornata di lavoro intende mettere a fattore comune le buone pratiche e definire una strategia condivisa per una scuola innovativa, dare voce alla comunità scolastica, affrontare gli argomenti relativi al cambiamento in atto nella scuola, al rapporto scuola-mondo del  lavoro, alle competenze digitali e soft skills nella prospettiva dell’industria 4.0. Un comparto strategico per il futuro dei giovani e dell’industria italiana. “Alla fine del secondo anno scolastico di applicazione del piano nazionale “scuola digitale” l’appuntamento degli Stati generali è un momento fondamentale di confronto e di dialogo tra tutti gli attori dell’innovazione nel mondo scuola verso una didattica per competenze centrata sullo studente come protagonista del proprio apprendimento.” – spiega il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori – “Per il secondo anno consecutivo Bergamo è sede di questo confronto: è la conferma che la scuola bergamasca sia una delle più attive del nostro Paese. È nostra convinzione che per il sistema dell’istruzione sia arrivato il momento di cambiare paradigma, ponendo più attenzione ai processi innovativi e al legame con il mondo del lavoro, soprattutto in termini di strutturazione di competenze di base.”

Il programma completo della giornata: http://tiny.cc/6udhky

 


L’Università di Bergamo entra nella Serie A mondiale degli Atenei con meno di 50 anni

L’Università degli Studi di Bergamo si classifica al 9° posto tra le 54 università italiane con meno di 50 anni di vita, di cui solo 10 sono inserite nella prestigiosa classifica pubblicata oggi da Times Higher Education dedicata ai giovani atenei selezionati tra 48 paesi. UniBg in meno di un anno ha raddoppiato la sua presenza nei ranking ufficiali dell’autorevole pubblicazione inglese, entrando direttamente nella classifica dei migliori giovani Atenei, piazzandosi al 94° posto nei primi 100 classificati su 200 al mondo. A settembre Londra aveva annunciato l’ingresso dell’Ateneo bergamasco al 18° posto sulle 39 Università italiane incluse nel ranking mondiale generale e il suo posizionamento tra il 401° e il 500° posto su 980 Atenei selezionati in tutto il mondo.

Università Economia«Il primo ingresso nelle 200 migliori giovani università mondiali e in particolar modo il posizionamento tra le prime 100 è fonte di grande soddisfazione per tutti noi – commenta il Rettore Remo Morzenti Pellegrini – E’ molto importante esserci, pur consapevoli che i ranking sono una fotografia parziale della situazione, questo dato sarà un importante stimolo per noi e continueremo a impegnarci come in questi ultimi anni per restare nella classifica e migliorare costantemente». Il risultato diventa ancora più significativo se si considera che l’Università di Bergamo è l’Ateneo con il costo per studente più basso tra quelle considerate, a fronte di un finanziamento da parte dello stato di 2.686 € per studente contro una media di 4.314. Oltretutto le rette medie per studente sono pari a 1.059 € per studente in linea con molti altri atenei e inferiore al valore medio di 2.190 € per studente. A questo si aggiungono dati legati all’internazionalizzazione: «L’inserimento in questa classifica è il risultato anche delle attività di sviluppo sull’internazionalizzazione fatta negli ultimi anni – spiega il Prorettore delegato all’internazionalizzazione Matteo Kalchschmidt – Oggi più del 10% dei nostri docenti proviene da un Ateneo straniero contro un 2,5% degli Atenei giovani in Italia. La percentuale di studenti stranieri è pare al 5,8% contro una media di circa il 3,4%: in UniBg 1 studente su 4 segue un corso in lingua straniera e la percentuale di studenti stranieri è doppia dispetto a quella degli altri atenei italiani. Il numero di  accordi di collaborazione con atenei stranieri di prestigio è in crescita e le possibilità di mobilità per i nostri studenti sono sempre maggiori». La presenza nel ranking di Times Higher Education è in linea anche con il miglioramento visto nella valutazione della qualità della ricerca: «La presenza della nostra Università è frutto anche della capacità di produrre ricerca di elevato impatto a livello internazionale – aggiunge il Prorettore delegato alla ricerca Paolo Buonanno – L’inserimento infatti nella classifica THE è limitato solo agli Atenei che hanno prodotto almeno 1000 pubblicazioni nell’arco di quattro anni. Questo risultato è indicativo quindi di come siamo riusciti a far crescere anche le nostre capacità di produrre ricerca di qualità».

Come viene stabilito il ranking Times Higher Education – THE

Per definire la classifica vengono analogamente al ranking globale utilizzati 13 indicatori che misurano 5 diverse aree: didattica, ricerca (volume delle pubblicazioni, fondi attirati, reputazione), citazioni (impatto della ricerca, quante volte viene ripresa in altri studi), internazionalizzazione (professori, studenti, ricerca), trasferimento tecnologico (fondi attratti dall’industria). Non sono comprese le università senza insegnamenti equivalenti alle nostre lauree triennali, con meno di 1,000 ricerche fra il 2011 ed il 2015 e con meno di 150 ricerche per anno o atenei focalizzati tematicamente su solo una delle otto aree disciplinari secondo la classificazione di THE.

 


Ubi Banca, l’economia diventa un gioco e coinvolge gli studenti

Il 16 e il 17 marzo sono due giornate speciali per le scuole di Bergamo, organizzate da Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio e UBI Banca, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo: per la prima volta gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado e i loro insegnanti sono i protagonisti di “Play ECONOMY- L’economia è (anche) un gioco!”. La manifestazione è uno degli esempi di come soggetti pubblici e privati possono lavorare insieme per offrire ai giovani studenti e ai loro insegnanti un’opportunità unica di crescita a costo zero fornendo strumenti concreti per avvicinarsi ai temi dell’economia sostenibile, all’utilizzo consapevole del denaro e alla prevenzione del gioco d’azzardo. Hanno partecipato all’organizzazione delle lezioni Redooc, società specializzata in didattica digitale, il consorzio CONFAO, rete delle scuole per l’apprendimento e l’aggiornamento professionale, Taxi 1729, società di formazione e di comunicazione scientifica e i CPIA, Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti. Giovedì 16 marzo le scuole secondarie di primo grado parteciperanno alla lezione “Impariamo il valore del denaro. Il lavoro, il reddito e il capitale umano”.

L’incontro propone un’intervista doppia nella quale due adolescenti esprimono la propria opinione rispetto alla gestione del denaro. Saranno poi illustrati i principali fattori che costituiscono e accrescono il capitale umano e, successivamente, sarà affrontato il tema del ciclo economico della famiglia, della gestione della paghetta e dell’equilibrio tra entrate e uscite. La seconda parte della mattinata vedrà le scuole secondarie di secondo grado impegnate nella lezione “Capire la finanza”: gli studenti saranno coinvolti in un vero e proprio gioco a squadre nel quale troveranno risposte a domande come “Cosa sono il sistema economico e il sistema finanziario? Quali sono i mercati e gli intermediari finanziari? Come calcolare interesse semplice e interesse composto? Il tempo ha un valore finanziario? Quali sono e a cosa servono gli strumenti finanziari? Come investire i propri risparmi?”. Il pomeriggio vedrà i docenti delle scuole secondarie di II grado protagonisti dell’incontro “Educazione finanziaria e alternanza scuola-lavoro: la sfida delle nuove competenze”. L’incontro fornirà un quadro di approfondimento, in vista di un più maturo assetto ordinamentale della materia, agevolando così anche l’elaborazione del Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF) e fornendo ai docenti contributi per l’insegnamento dell’educazione economica. In programma inoltre un intervento sul tema dell’Alternanza Scuola Lavoro.

La seconda e ultima giornata della kermesse bergamasca dedicata all’educazione finanziaria si aprirà con il laboratorio didattico Fiabe e Denaro per le scuole primarie: gli studenti più giovani parteciperanno ad un gioco interattivo che li porrà di fronte a un quesito fondamentale: cosa è davvero indispensabile? Seguiranno riflessioni sulle spese ordinarie, straordinarie, necessarie e superflue, sul consumo e sull’importanza del risparmio. Contemporaneamente gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado saranno coinvolti nel nuovo percorso didattico “PAY 2.0 – Il denaro del futuro”. Le modalità di pagamento che usano e useranno sempre di più i millenials sono radicalmente diverse da quelle tradizionali. L’incontro condurrà gli studenti alla scoperta delle nuove forme di moneta e pagamenti elettronici che si troveranno sempre più a gestire, illustrando i processi collegati alla dematerializzazione del denaro e le innovative frontiere digitali del suo uso affinché ne siano consapevoli. Durante la lezione i divulgatori scientifici di Taxi1729 illustreranno ai ragazzi le regole matematiche applicate alle varie forme di scommesse e al gioco d’azzardo, svelandone i lati nascosti, le scarse possibilità di successo e gli alti rischi. Questi sono infatti gli obiettivi di “Fate il nostro gioco”: una lezione-spettacolo che mira a prevenire attraverso l’educazione finanziaria la diffusione tra i giovani di questo pericoloso fenomeno che, nel 2016 è costato agli italiani hanno circa 95 miliardi di euro (+8% rispetto al 2015), ovvero 260 milioni al giorno, 3.012 euro al secondo.

 


Giovani, per trovare lavoro a Bergamo «puntate sul turismo e laureatevi»

incontro rotary orientamento - rit

Se si vuole trovare lavoro a Bergamo, bisogna puntare sul terziario, in particolare sul turismo e laurearsi. È questo il messaggio dato dal direttore di Ascom Bergamo Oscar Fusini agli studenti del quarto anno delle scuole medie superiori, oggi nel corso della giornata di orientamento organizzata dal Rotary Club di Bergamo al Polo Fieristico di via Lunga. L’incontro, promosso d’intesa con l’Ufficio scolastico provinciale e l’Università di Bergamo, era focalizzato sulle opportunità occupazionali offerte dai settori commercio, turismo e servizi e ha visto tra i relatori anche Ivan Rodeschini, presidente dell’Ente Fiera Promoberg, e Roberta Garibaldi, docente di marketing turistico all’Università di Bergamo e direttrice del progetto ERG 2017.

Il primo spunto positivo è che la disoccupazione giovanile bergamasca negli ultimi anni si è ridotta, passando da oltre 36mila persone a fine del 2013 a 28mila (dati Istat). «Le maggiori opportunità lavorative nella nostra provincia oggi vengono dai settori legati ai servizi e soprattutto dal turismo che, pur essendo meno sviluppato degli altri comparti, da diversi anni sta crescendo a ritmi molto alti. Basti pensare che gli addetti all’ospitalità da 14.700 circa nel 2004 sono saliti a oltre 21mila e che in generale le persone che lavorano nel terziario sono aumentate del 3,7%, mentre l’industria ha visto diminuire del 9,8% i suoi dipendenti», ha rilevato Fusini.

Secondo lo studio del Sistema informativo Excelsior “La domanda di professioni e di formazione nelle imprese italiane – Provincia di Bergamo 2016”, le imprese turistiche che nel 2016 prevedevano di assumere erano il 27% per un totale di 1.580 figure ricercate, contro il 20% del totale dei settori. Per l’83% si tratta di addetti ai servizi e per il 2,5% di impiegati. Le qualità più richieste da alberghi & c. sono flessibilità, capacità comunicative e abilità a lavorare in team.

«L’impatto per ora è più quantitativo che qualitativo –  ha spiegato Fusini – per il 60% delle aziende del turismo non conta l’età dell’assunto e nemmeno il titolo di studio, ma è probabile che nei prossimi anni, anche grazie ai nuovi percorsi di studi ad hoc avviati, verranno cercati addetti più qualificati e preparati».

Allargando lo sguardo allo scenario nazionale, laureati e diplomati sono le figure più ricercate (soprattutto in Lombardia) e anche quelle che riescono ad avere lavori più stabili, con contratti a tempo indeterminato. I settori con la maggiore domanda sono l’alloggio e la ristorazione (31,4% degli assunti), seguiti dal manifatturiero alimentari e bevande (21,4%), la fabbricazione di macchinari e attrezzi (20,2), il comparto metallurgico (15,4) e, in coda, il commercio al dettaglio (13,9).


Alternanza scuola/lavoro, 36 gli istituti coinvolti nella Bergamasca

formazioneUn flash-mob che ha coinvolto un migliaio di ragazzi colorando e animando Piazza Città di Lombardia e uno slogan semplice, ma chiaro e diretto: “Chi abbandona la scuola abbandona la festa”. Si sono aperti così gli Stati generali della Formazione professionale organizzati dall’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea, presenti anche i sottosegretari Gabriele Toccafondi (ministero dell’Istruzione) e Luigi Bobba (ministero del Lavoro e delle Politiche); Delia Camapnelli, direttore dell’Ufficio scolastico regionale; GiovannicBrugnoli, vicepresidente Capitale Umano Confindustria e Ilaria Cavo, assessore all’ Istruzione Formazione e Lavoro della Regione Liguria. Lavorare per imparare è il messaggio lanciato da Aprea nell’aprire i lavori della mattina. “Con l’approvazione della Legge 30/2015 – ha detto – il sistema duale dell’alternanza scuola-lavoro e dell’apprendistato ha definitivamente svoltato. Oggi siamo capaci di assicurare ai giovani l’ingresso nel mondo del lavoro, non trascurando aspetti altrettanto importanti come l’innovazione, la digitalizzazione e l’internazionalizzazione”. E’ nato così, e si è consolidato, un sistema che si caratterizza per un’alleanza forte, e vincente, fra istituzioni formative e imprese. Un circolo virtuoso di incrocio fra domanda e offerta che ha portato 13.001 studenti a scegliere percorsi Iefp per l’anno scolastico 2017/2018. In controtendenza rispetto al dato nazionale anche il numero degli apprendisti che è passato dai 110 del 2013 ai 2.600 del 2016″. Il sistema lombardo si basa dunque sull’integrazione fra mondo dell’educazione e del lavoro. Il primo fornisce tutto ciò che serve per essere competitivi nel mercato del lavoro. Le aziende, di contro, diventano il luogo dove acquisire skill nei settori d’avanguardia e progettare il futuro.  In questo percorso si è inevitabilmente rafforzata l’alternanza scuola/lavoro che si attesta tra il 15 e il 50 per cento del monte ora complessivo del percorso triennale di qualifica. Alla formazione degli apprendisti e’ destinata una quota complessiva non inferiore al 5 per cento delle risorse complessive. “Alla fine dello scorso anno scolastico – ha sottolineato Aprea – 21.892 ragazzi hanno concluso questi percorsi. In particolare 14.794 si sono qualificati e 7.098 si sono diplomati. Nel 2012/2013 erano 13.724”.

La scheda

Di seguito i numeri principali emersi durante gli Stati generali della Formazione professionale

– 1,3 miliardi di euro sono i fondi investiti dalla Regione Lombardia nel sistema di Istruzione e Formazione Professionale nel quadriennio 2013/2017.

– 360.000 i giovani che hanno usufruito dell’investimento, di cui 73.970 sono qualificati, 32.004 diplomati, 3.206 apprendisti e 1.657 supertecnici, distribuiti prevalentemente nei settori informatica ed elettronica, chimica e biotecnologie, servizi e internazionalizzazione delle imprese, benessere, agroalimentare, artigianato evoluto, legno e moda.

– 201 sono le istituzioni Formative (Cfp) e gli istituti scolastici che attivano i percorsi triennali Iefp nella Regione Lombardia, con 241 sedi accreditate. Di queste, ben 58 si trovano nella provincia di Milano, 36 in quella di Bergamo e 33 in provincia di Brescia.

– Ogni anno oltre 56.150 giovani scelgono i corsi triennali Iefp, di cui 36.000 sono beneficiari degli incentivi economici assicurati da Dote Iefp.

– Ristorazione e benessere sono i settori più scelti. Crescono quelli dell’elettricità, della grafica, della meccanica.

– Un’indagine di Eduscopio ha certificato che, a 12 mesi dal conseguimento della qualifica di operatore, hanno trovato un impiego quasi 14.800 ragazzi. Di questi, particolarmente lusinghieri i risultati dei giovani specializzati nel settore meccanico, occupati nel 58 per cento dei casi; di quelli che hanno scelto il settore edile, occupati nel 53 per cento dei casi, e degli operatori elettrici, occupati nel 41 per cento.

– Quasi 8.500 sono i giovani che scelgono di proseguire nel percorso della Formazione professionale seguendo un quarto anno di corso che consente loro di ottenere la qualifica di tecnico, presso le 6.583 Istituzioni formative accreditate (di cui 5.300 beneficiarie di Dote Iefp) e le 1.908 Istituzioni scolastiche che erogano il corso.

– Degli oltre 7.000 diplomati al quarto anno nel 2015/2016, hanno trovato un impiego entro i 12 mesi dal conseguimento della qualifica il 63 per cento dei tecnici edili, il 51 dei tecnici nel settore dell’acconciatura, il 50 dei tecnici per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati.

– Chiudono la filiera professionalizzante i supertecnici iscritti ai corsi di istruzione tecnica superiore, che ad oggi sono 1.657.

– Ancor più significativi i dati relativi agli esiti occupazionali di questi supertecnici. Trovano un impiego il 94 per cento dei tecnici superiori di prodotto e processo nel settore gomma, l’82 dei tecnici superiori delle produzioni chimico industriali, e il 76 dei tecnici superiori per la ricerca e lo sviluppo di prodotti e processi a base biotecnologica.

– Tra i principali successi delle politiche attive del modello lombardo, infine, vi sono quelli registrati dall’attuazione del sistema duale, che consente una fruttuosa continuità tra l’istruzione professionale e l’inserimento in azienda. I 1.173 apprendisti di primo livello che si formano in questo ambito nell’anno 2016/2017, hanno scelto per il 23 per cento il settore dell’alloggio e della ristorazione, per il 16 l’attività manifatturiera, per l’11 il commercio, la riparazione di autoveicoli, l’8 il settore delle costruzioni, e un ulteriore 8 quello della fornitura di energia.

 

 


Cosa fare dopo il diploma? Come si affronta un colloquio di lavoro? Tornano le risposte di Infowed

Non sai che strada scegliere dopo il diploma? Non sai come si scrive un curriculum, come si fa un colloquio per un assunzione? Domani torna “Infowed – I mercoledì dell’Informagiovani”, una serie di incontri pomeridiani di gruppo, pensati per approfondire i problemi e le difficoltà legati alle scelte post diploma e ai primi passi nel mondo del lavoro: come orientarsi nella vasta offerta formativa, come cercare lavoro e di quali strategie e accortezze tener conto, in quali modi analizzare ed individuare le proprie competenze per arrivare ad una scelta professionale mirata, come scrivere un curriculum vitae efficace, quali i canali di selezione e le modalità di ingaggio più utilizzati dalle aziende, come approcciarsi e sostenere un colloquio di lavoro. Spazio Informagiovani è un servizio del Comune di Bergamo che offre una consulenza info-orientativa in diversi ambiti rivolta ai giovani e alle loro famiglie: studio e formazione, lavoro, tempo libero, mobilità, volontariato.  Il ciclo si apre mercoledì 15 febbraio (dalle 14.30 alle 16.30) con l’incontro “Mi diplomo…e poi?”, organizzato per i diplomandi delle scuole secondarie di 2° grado e dei percorsi di istruzione e formazione professionale. Diplomarsi è il primo passo, poi si aprono molte strade: il lavoro, la formazione, l’università. Quali sono gli strumenti utili per orientarsi e conoscere i diversi itinerari per esplorare l’offerta formativa e lavorativa del territorio?  Infowed proseguirà nelle prossime settimane toccando le altre tematiche in programma, pensate principalmente per i giovani sino ai 25 anni. Filo conduttore degli incontri sarà il lavoro: l’idea è di fornire un orientamento ampio, che parta da un supporto per rileggere e capitalizzare all’interno del proprio curriculum vitae le molteplici esperienze che i giovani vivono parallelamente ai percorsi formativi, ma di cui spesso faticano a riconoscere il valore in termini di conoscenze e competenze acquisite, per finire con uno sguardo più pragmatico sulle richieste da parte dei datori.

Il calendario dei prossimi incontri

Mercoledì 22 febbraio (14.30-16.30) “Workshop – Dall’esperienza alla competenza”. Il mercato del lavoro chiede alle persone di saper scrivere e descrivere in modo convincente le proprie competenze e risorse: come fare? Le competenze e le risorse sono messe in gioco nelle esperienze lavorative, formative e non solo: come riconoscerle e valorizzarle? Un laboratorio in cui imparare ad analizzare le proprie esperienze, a caccia delle competenze.

Mercoledì 1° marzo (14.30-16.30) “Workshop – Dalle competenze agli strumenti: il curriculum vitae”. In un mercato del lavoro completamente trasformato, alcuni strumenti conservano la loro importanza strategica per chi cerca lavoro: un curriculum vitae ben scritto, per esempio. Un laboratorio in cui conoscere funzioni, struttura, contenuti e formati di questo strumento, per imparare a scrivere un buon curriculum: completo, personalizzato ed efficace.

Mercoledì 15 marzo (17-19) “Offerte di lavoro e ricerca del personale: chi, cosa e come”. Le aziende che assumono giovani, quali canali e strumenti utilizzano per la loro ricerca? Cosa si aspettano dalle persone che incontrano? Chi sono i loro candidati ideali? Parliamone con chi si occupa di selezione del personale.

Mercoledì 29 marzo (17-19) “Workshop – Dalle competenze agli strumenti: il colloquio di selezione”. Conquistarsi un appuntamento per un colloquio di selezione non è facile: occorre impegno, perseveranza, strategia. Come prepararsi, quindi, per affrontare con sicurezza e superare con una buona valutazione un colloquio di selezione? Un laboratorio in cui “mettersi alla prova” incontrando esperti in selezione del personale, disponibili a simulare colloqui di lavoro e ad analizzare insieme gli esiti per individuare punti di forza migliorabili dei candidati.

Inoltre, da aprile e giugno saranno proposti nuovi incontri di approfondimento su tematiche interessanti per giovani in cerca di opportunità lavorative e/o formative. Il calendario di questi ultimi incontri, ancora in fase di definizione, verrà pubblicato sul sito www.giovani.bg.it.

La partecipazione a INFOWED 2017 è prevista previa iscrizione via mail – informagiovani@comune.bg.it, o telefono – 035 399675; l’iscrizione si intende per ogni singolo incontro e non vincola dunque a partecipare all’intera rassegna. Per informazioni: Spazio Informagiovani del Comune di Bergamo, via del Polaresco 15 (quartire di Longuelo) tel. 035399675-676 informagiovani@comune.bg.it; orari di apertura: lun-mer-ven dalle 15 alle 17.

 


San Valentino, ecco “La cucina di coppia” secondo l’Accademia del Gusto

Anche all’Accademia del Gusto si festeggia San Valentino. Ascom Formazione propone per la sera del 14 febbraio il corso “La cucina di coppia: aspettando San Valentino”, una serata dedicate alle coppie e “diretta” dallo chef Mirko Ronzoni. I temi trattati durante le 3 ore di lezione – dalle 20 alle 23 – saranno: la cucina afrodisiaca, la scelta dei cibi che seducono, gli abbinamenti per ottenere l’effetto desiderato, la mise en place e la realizzazione di tre ricette. «E’ un corso che ha sempre un grande successo – spiega Daniela Nezosi, responsabile di Ascom Formazione -. Ed è il corso di formazione ideale per prendere per la gola il tuo lui o la tua lei. L’esperienza di manipolare il cibo, di partecipare insieme alla sua preparazione può rivelarsi un’attività sorprendentemente stimolante e divertente». Il corso si svolge all’Accademia del Gusto in piazzetta don Gandossi 1 a Osio Sotto.


Più ricerca e dialogo con il territorio, l’Università traccia la rotta per i prossimi tre anni

«Un nuovo triennio si apre per l’Università di Bergamo, che prosegue il suo sviluppo tra innovazione e diversificazione della didattica, potenziamento della ricerca e radicamento del suo ruolo di interlocutore in dialogo e in ascolto con la città». Questi i nuclei fondamentali del Piano Strategico di Ateneo sottolineati oggi dal rettore Remo Morzenti Pellegrini durante la presentazione ufficiale tenutasi nel Campus Economico e Giuridico dell’Ateneo di via dei Caniana, in cui è stata annunciato il passaggio ufficiale di testimone tra il direttore generale uscente Giuseppe Giovanelli e Marco Rucci che entrerà in servizio a marzo.

Tra le novità principali presentante anche una nuova tornata di reclutamento: «Durante il Consiglio di Amministrazione di oggi – spiega il rettore – abbiamo deliberato l’avvio di procedure per assunzione 11 ricercatori e 2 professori ordinari e 4 di seconda fascia, rese materialmente possibili dai finanziamenti ricevuti alla fine dello scorso anno».

Una decisione che si affianca a un Piano Strategico di Ateneo che contiene una scommessa sull’offerta formativa relativa ai prossimi tre anni: «Lavoreremo a un rinnovamento continuo dei corsi proposti, strutturandoli in modo da far emergere peculiarità che li distinguano da quelli disponibili in altri atenei – ha spiegato Matteo Kalchschmidt, prorettore all’Internazionalizzazione illustrando i principali punti del documento –. Fondamentale per noi anche caratterizzarci come “research university”, dove si fa ricerca e non solo “teaching university” in cui ci si limita ad attività didattiche, una scelta che si concretizzerà grazie all’aumento degli investimenti nella ricerca. Anche sul piano dell’internazionalizzazione continueremo a lavorare sulla proposta di corsi di laurea in inglese e sulla mobilità studentesca all’estero. Non mancherà il legame con il territorio e un potenziamento del trasferimento tecnologico».

Un tema che Paolo Buonanno, prorettore delegato alla Ricerca scientifica di Ateneo ha messo a fuoco sottolineando «l’importanza di attirare fondi e incidere negli ambiti territoriali rilevanti per generare ricadute sociali e industriali positive».

Nel ambito dell’orientamento degli studenti invece il Piano Strategico di Ateneo «sosterrà l’orientamento permanente, in collaborazione con le scuole del territorio – spiega Marco Lazzari, prorettore delegato all’Orientamento –. Si può fare molto oltre all’open day per i maturandi, già oggi lavoriamo anche con le classi terze e quarte delle scuole superiori e siamo anche partner di un progetto che coinvolge anche i ragazzi delle medie a cui partecipano anche l’Università Bicocca, quella di Pavia e la Cattolica. Un ultimo aspetto non meno importante è l’orientamento in uscita per cui proponiamo tirocini all’estero che influenzano le possibilità di accesso al mercato del lavoro dei nostri studenti».

«Una volontà confermata anche dall’internazionalizzazione, che tocca diversi ambiti disciplinari – spiega Stefania Maci, prorettore alla Didattica – dall’International Medical School presentata di recente, agli studi in turismo totalmente trasformati con didattica in inglese».

Sarà il Piano Strategico di Ateneo a fornire le linee programmatiche al nuovo direttore generale Marco Rucci, che dopo esperienze negli Atenei di Bari e Verona è stato selezionato tra 21 candidati per il posto ricoperto da 17 anni da Giuseppe Giovanelli e scelto per il suo profilo che costituisce un «riferimento per un’amministrazione solida», come ha commentato il rettore.

«Spero di riuscire a realizzare quelle che sono le linee generali per garantire servizi con trend positivo – ha commentato Marco Rucci – è una sfida importante per un Ateneo già ben gestito e amministrato, giovane, dinamico, internazionale e allo stesso tempo legato al territorio».

Al passaggio di testimone Giovanelli ha restituito un’immagine di «Università cresciuta con successo grazie a una progettualità condivisa, che ha compreso tutti, dai rettori che si sono susseguiti, ai direttori di dipartimento e ai prorettori, a docenti e personale tecnico amministrativo. Le cose, tutte, si fanno trovando un’intesa comune».