Calusco, il sindaco ai commercianti: “Più partecipazione”

Calusco (2)Il sindaco di Calusco d’Adda esorta i commercianti a partecipare maggiormente alla vita del paese. Roberto Colleoni, primo cittadino a capo di una lista civica di centro destra dal 2007, lamenta la scarsa coesione e adesione dei negozianti alle attività organizzate in paese, come la notte bianca, promossa da sette anni, il terzo sabato di luglio. Un evento in grado di attirare 20mila persone con un giro d’affari che supera i 100mila euro. “Cerchiamo di stimolarli attraverso un lavoro certosino ma, a parte due o tre eccezioni, c’è scarsa risposta, tutti pensano a curare il loro orticello – lamenta il sindaco -. Il mio è un “do ut des”, li metto in condizioni di guadagnare, loro mi ricambiano rendendo vivo il centro”.

I titolari di esercizi sono tartassati dalle troppe tasse e chiedono sgravi per disoccupati e giovani che avviano nuove attività. “Non sta né in cielo né in terra considerare il Comune un serbatoio di denaro pubblico da cui attingere – è l’opinione di Colleoni -. Se la prendono con l’imposizione fiscale, non con chi affitta loro i locali, ma poi se chiudono non è certo per colpa della tassa sui rifiuti”.

Altra carenza, secondo i commercianti, i pochi parcheggi, soprattutto dinanzi a quei negozi dove ci si ferma di passaggio come edicole e tabaccherie. Risale a cinque anni fa la ristrutturazione del centro storico, vale a dire piazza San Rocco e via Vittorio Emanuele. “Siamo riusciti a ricavare quindici posti auto in più usufruendo in parte delle proprietà private e abbiamo messo la zona a disco orario, laddove le strisce bianche sono occupate dalle vetture degli impiegati, dipendenti di banche e agenzie, ma i vigili non possono presidiare ventiquattrore su ventiquattro il centro – giustifica il primo cittadino -. Purtroppo, la gente non vuole fare cento metri a piedi e, se potesse, entrerebbe anche al supermercato con la macchina”. La vera risposta alla crisi e alla concorrenza degli shopping center, secondo l’amministratore, sono i Distretti dell’attrattività, il gioco di squadra, la collaborazione. “I caluschesi sono poco appassionati alla professione di negoziante, per l’80 per cento i titolari delle attività provengono dai paesi limitrofi – spiega -. In ogni caso, vanno ottimizzati i costi. E, se non ti reinventi, non hai futuro”.

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