«Per prima cosa serve un governo subito, un governo che non tocchi l’Iva e abbassi una pressione fiscale insopportabile: solo così si creeranno le condizioni per far ripartire i consumi». A dichiararlo è Luca Pozzoli, presidente di Univendita, al termine dell’assemblea annuale che ha visto oggi, a Caserta, l’approvazione del documento dell’esercizio 2012. Univendita è, per fatturato, la maggiore associazione italiana della vendita diretta a domicilio e ha chiuso il 2012 con un incremento del 5% nel giro di affari.
«Il fatto che le aziende associate Univendita abbiano chiuso con il segno più l’ultimo anno non ci esime da una riflessione molto semplice –prosegue Pozzoli–: senza adeguate politiche a sostegno del potere d’acquisto anche chi, fino a oggi, è stato anticiclico rischia di invertire il segno del proprio business e piombare nella crisi che attanaglia da tempo il settore del commercio più tradizionale. Per questo serve un governo in tempi brevi: bisogna mettere in campo subito politiche per ricaricare le pile al Paese e contrastare una crisi che da economica è diventata anche sociale».
Una denuncia, quella del presidente di Univendita, che arriva a pochi giorni dalla diffusione dell’indagine Istat che registra un calo del reddito disponibile per le famiglie del 2,1% nel 2012 e un’erosione del potere d’acquisto reale del 4,8%, decremento che non si registrava da quasi vent’anni. «Ci preoccupa anche il peggioramento progressivo della situazione, visto che nell’ultimo trimestre del 2012 la riduzione del potere d’acquisto è stata di quasi un punto percentuale rispetto al periodo precedente -conclude Pozzoli- e del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2011. È la prova che bisogna mettere in atto misure strutturali per invertire la tendenza: la crisi non scompare da sola e la politica, in questo momento, non può più permettersi di perdere tempo».
Il fatturato 2012 delle aziende associate Univendita è stato di 1 miliardo e 175 milioni di euro, come detto in crescita del 5,1% rispetto al 2011; in aumento anche il numero di addetti, che ha superato le 67mila unità, in crescita del 12,2% sul 2011 e dove si conferma preponderante la componente femminile, pari all’89%.