Bergamo, effetto Capitale della Cultura in città: turisti aumentati del 21%

Bergamo, effetto Capitale della Cultura in città: turisti aumentati del 21%

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Il dato si riferisce al primo trimestre del 2023 rispetto al 2019, l’ultimo dato pre-Covid: i 186.235 turisti arrivati da gennaio a marzo rappresentano un record per la città.

Dopo un 2022 nel quale i flussi dei visitatori sono tornati ai livelli pre-pandemia, il 2023 si preannuncia un anno importante per il settore turistico del territorio bergamasco: è quanto emerge dall’ultima ricognizione svolta da VisitBergamo, l’Agenzia per lo sviluppo e la Promozione Turistica della Provincia di Bergamo, che da qualche anno ha raffinato le proprie analisi statistiche grazie al Tourist Data Hub.

L’elemento forse più rilevante riguarda il primo trimestre dell’anno 2023, nel quale si registra +38% di arrivi e +33% di presenze rispetto al 2022, mentre le occupazioni delle camere a Pasqua sono risultate in crescita del 2,8% così come quelle per il ponte del 25 aprile (+7,2%) e le prenotazioni per il periodo estivo (+8,1%).

Effetto Capitale della Cultura sul capoluogo, nel quale si registra un incremento del +21% per quel che riguarda le presenze turistiche sul territorio rispetto al 2019: 186.235 rappresenta il record del primo trimestre 2023, risultato che supera di poco l’obiettivo del +20% di presenze turistiche dichiarato al lancio del progetto di Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

Analizzando, inoltre, i dati del tasso di occupazione delle camere nei giorni di Pasqua (dal Venerdì Santo al Lunedì di Pasquetta) in tutta la provincia di Bergamo, si vede chiaramente la crescita rispetto al periodo pre pandemico (+11,2% rispetto al 2019), ma anche rispetto al 2022 (+2,8%). Più di due terzi delle camere risultavano essere occupate.

Il tasso di occupazione delle camere per il ponte del 25 aprile raggiunge il 66,8%, superando del 7,2% il tasso del 2022, anche grazie alla maggiore durata del ponte (4 giorni nel 2023 contro i 3 giorni del 2022).

Il ruolo degli infopoint come punto di riferimento per i turisti è in crescita: +71 % nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Predominanti sono quelli di Città Alta e dell’Aeroporto, che hanno intercettato e fornito informazioni rispettivamente a 9.323 (+73 %) e 8.250 turisti (+79 %).
Infine, il sentiment per quel che riguarda la Capitale della Cultura è estremamente positivo: la web listening rivela un miglioramento rispetto allo scorso anno e conferma la buona reputazione sul web della città di Bergamo.

I dati definitivi 2022

Ma andiamo con ordine. Il 2022 è stato l’anno della definitiva ripresa del turismo verso Bergamo e il suo territorio dopo la pandemia: il flusso di turisti stranieri è decisamente più alto rispetto al 2020 e al 2021 e sempre più vicino ai dati del 2019. Andando più nel dettaglio, si nota come gli arrivi siano stati inferiori al periodo precedente alla pandemia (-8,6%), mentre per le presenze si è registrato un netto riavvicinamento ai livelli pre-pandemici (-3,2%). A luglio si è raggiunto il picco, sia di arrivi che di presenze, più alto degli ultimi 4 anni: un ulteriore prova di una ripresa massiccia del turismo in terra bergamasca.

Facendo una distinzione tra turista straniero e turista “nostrano”, emerge come il turismo italiano sia tornato ai livelli pre-pandemia mentre quello straniero, in quanto a presenze, ha superato di gran lunga i valori del 2019. Ciò può essere letto anche in ottica futura: il turismo non italiano sembrerebbe avere dei margini di crescita più ampi rispetto a quello del nostro Paese.

Durante il periodo estivo dello scorso anno, per la prima volta negli ultimi anni, il numero di arrivi di turisti stranieri ha superato quello degli italiani. Tra la top 8 delle nazionalità più presenti in provincia di Bergamo, i valori degli arrivi sono simili a quelli del 2019, mentre le presenze sono in crescita, eccezion fatta per la Spagna e il Regno Unito.

Il numero di strutture alberghiere è leggermente in calo rispetto agli anni precedenti, mentre quello delle strutture extra alberghiere è tornato a crescere in maniera significativa dopo una fase di stallo dovuta probabilmente alla pandemia, facendo registrare un aumento del 7% rispetto allo scorso anno.

L’Alto Sebino, e la Val Brembana sono state le zone della bergamasca che hanno fatto registrare numeri record, superando di gran lunga i numeri del 2019. L’Isola e la Pianura hanno registrato un calo significativo, sia per arrivi che per presenze, rispetto al periodo precedente alla pandemia. Questo dato può essere causa diretta della pandemia stessa: quelle zone erano frequentate principalmente da persone che viaggiavano per lavoro e molto meno per motivazioni ricreative o culturali. Il fatto che la modalità di incontro sia cambiata con la pandemia – le riunioni in presenza sono infatti state spesso sostituite da quelle virtuali – può aver inciso sul minor numero di arrivi e di presenze in quelle zone, oltre a un autunno particolarmente caldo.

Discorso a parte invece per la Valle Imagna. I dati aggregati, negativi sia per gli arrivi che per le presenze, hanno lasciato pensare a un minore interesse turistico per la zona. Facendo una distinzione tra le tipologie di struttura, però, si nota come i numeri siano negativi per le strutture alberghiere e decisamente positivi per quelle extra-alberghiere. Un fenomeno simile si osserva anche in Val Cavallina, dove i dati aggregati però risultano essere positivi. Ciò può essere letto, da un lato, come conferma del fatto che il settore extra alberghiero sia sempre più in espansione.

Il nuovo sistema di segnaletica turistica integrato della città di Bergamo

È stato presentato martedì 2 maggio, inoltre, il nuovo sistema di segnaletica turistica coordinato della città di Bergamo. Il progetto, realizzato da VisitBergamo per il Comune di Bergamo in collaborazione con l’Università di Bergamo, e ATB (Azienda Trasporti Bergamo), ha previsto una fase di censimento della cartellonistica esistente a cui è seguito un progetto di direzionamento dei flussi di visita con conseguente dislocazione dei cartelli di segnaletica pedonali.

Dopo un’attenta valutazione del patrimonio culturale esistente, assieme a Università di Bergamo – ed in particolare con il Centro di ricerca ITSM – c’è stata una fase di confronto con chi svolge servizio di accoglienza presso gli infopoint cittadini, con i referenti dei musei e con una guida turistica che svolge la sua attività prevalentemente in città. È stata così creata una rete di percorsi pedonali su cui andare a posizionare le indicazioni per orientarsi nella visita della città.

Il lavoro è stato strutturato per intercettare i flussi turistici e diffonderli su tutto il territorio cittadino, decongestionando così le aree più sollecitate dai percorsi turistici standard e rendendo accessibili risorse turistiche diverse dalle più visitate.

Il sistema di cartellonistica pedonale prevede 57 pali segnaletici con 478 risorse indicate e 15 segnalazioni relative all’itinerario principale “Il Miglio della Bellezza”. Le tipologie di pali segnaletici adottate per Bergamo si dividono in pali di tipo Profilbord (30 unità), meno impattanti e dislocati prevalentemente nell’area del centro storico, e totem a sbraccio (27 unità).

Inoltre, è stata ridisegnata la visita alla città creando quattro nuovi itinerari che raccontano aspetti diversi di Bergamo e che distribuiscono in maniera diversa i flussi pedonali dei visitatori. L’itinerario principale è “Il Miglio della Bellezza”, studiato per esaltare l’anno di Capitale Italiana della Cultura con un percorso in grado di raccontare il meglio di Bergamo nel minor tempo possibile, una retta che raccorda Bergamo bassa e Bergamo alta e attraversa in modo particolare la città antica.