Autogrill, a Bergamo 200 lavoratori con il nuovo integrativo

Autogrill, a Bergamo 200 lavoratori con il nuovo integrativo

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AutogrillCi sono anche 200 lavoratori bergamaschi tra i dipendenti Autogrill che beneficeranno del nuovo contratto integrativo del gruppo. E proprio il personale, nelle intenzioni dei firmatari, diventa la leva strategica per il rilancio aziendale insieme agli investimenti ed all’innovazione. È infatti questa la premessa al nuovo contratto integrativo aziendale di Autogrill, il primo operatore nei servizi di ristorazione presente in 38 Paesi nel mondo con circa 62.800 dipendenti e più di 5.300 punti vendita in oltre 1.200 località, che in Italia occupa oltre 8mila addetti. A Bergamo 49 lavorano presso Orio Center, 87 all’Autogrill Brembo di Dalmine e 54 nei quattro esercizi presso l’aeroporto, dove trovano posto anche i 9 ex dipendenti del Ciao del Sentierone.

L’intesa, siglata tra le organizzazioni sindacali Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs e la multinazionale, sancisce l’avvio di un nuovo percorso di relazioni industriali finalizzate a ricondurre il confronto sui temi della partecipazione e del coinvolgimento attivo delle rappresentanze sindacali aziendali ed unitarie. Diritti di informazione e sindacali, responsabilità sociale, sicurezza, pari opportunità, tutela della dignità personale, organizzazione del lavoro e diritto allo studio sono solo alcuni dei capitoli dell’integrativo valido fino al 31 dicembre del 2018. Il salario accessorio riferito al premio variabile e al premio di risultato aziendale – fino a 1.300 euro annuali – saranno erogati nell’ottica della sostenibilità economica, nel caso di raggiungimento di soglie prefissate di flusso gestionale e di obiettivi riferiti alle vendite principali. L’intesa, inoltre, introduce importanti novità in tema di welfare. “L’accordo siglato con la multinazionale della ristorazione autostradale – ha dichiarato il segretario generale Fisascat di Bergamo, Alberto Citerio – tiene conto delle difficoltà aziendali e premia la partecipazione ed il contributo dei lavoratori nel condividere le problematiche aziendali, garantendo la continuità della contrattazione integrativa esistente”. “Questo contratto, nel panorama conflittuale generale – conclude Citerio – rappresenta un buon modello di costruttive relazioni sindacali, perché si è condivisa la necessità di preservare l’occupazione pur in un’ottica di contenimento dei costi gestionali”.