Turismo, «a Bergamo serve un’identità»

Con un terzo del budget a disposizione rispetto all’anno scorso, la quarta edizione del Festival Internazionale della Cultura ha ugualmente messo in campo più di trenta appuntamenti in due settimane, seguiti da oltre 18mila persone. Un calendario ampio e diversificato, che ha spaziato dalla musica alla fotografia, alla filosofia e che ha posto l’attenzione, in particolare, sul coinvolgimento dei più giovani e sulla valorizzazione dei loro talenti. «È costato fatica – rileva Casto Jannotta, presidente del Festival – ma siamo riusciti a mantenere alto il profilo, grazie ad un Comitato artistico di livello, con eventi calati sulle esigenze della città, che puntavano soprattutto a mettere in luce le qualità dei giovani del nostro territorio e a creare per loro un ponte verso l’internazionalità».
Cosa dice a chi non crede che abbia senso investire nella cultura di questi tempi?
«A differenza dell’Italia, altri Paesi europei in un momento di crisi come questo hanno aumentato in maniera significativa gli investimenti nella cultura. Ci sono studi che dimostrano che una crescita della conoscenza porta vantaggi dal punto di vista sociale. Aprire lo sguardo e la mente permette di ridurre l’ansia nei confronti delle situazioni che non si conoscono, di valutarle con un approccio diverso dal quotidiano. Assistere ad un concerto, ad un dibattito, godersi uno spettacolo teatrale è utile per risollevarsi e guardare le cose da una prospettiva diversa: è ciò che abbiamo cercato di fare con il Festival, i cui eventi erano tutti gratuiti».   
Ma la cultura può generare anche un ritorno più concreto e misurabile?
«È strettamente legata al turismo. Le ragioni principali per cui gli stranieri arrivano i Italia sono il paesaggio e il patrimonio storico e artistico, la moda, il design e l’enogastronomia. In un momento in cui l’industria sta soffrendo, il turismo internazionale è la nostra unica risorsa ed investire in cultura è la maniera per migliorare l’attrattività».
Anche per Bergamo?
«Certamente, tanto più che possiamo contare su uno dei primi aeroporti italiani – si gioca il terzo posto con Linate – per numero di passeggeri. Sino ad oggi non abbiamo ancora sfruttato questa possibilità, il turismo lo stiamo subendo, non c’è una precisa scelta politica, un progetto per i prossimi anni. Ci sono tante cose buone, iniziative di qualità, questo sì, manca però un’integrazione, una visione per il futuro».
Intanto la città è candidata a Capitale europea della Cultura…
«È un grande stimolo e di questo va dato merito al Comune, non deve però essere il traguardo ma una tappa per arrivare alla definizione di una visione, chiamando a dare il proprio contributo tutti i soggetti interessati, nel rispetto dei ruoli».
Quale può essere il punto di forza di Bergamo?
«Bergamo ha un patrimonio ricco ma è difficile trovare, rispetto ad altre realtà, un elemento portante. Ravenna, ad esempio, ha un’eccellenza mondiale nei mosaici ed è questo il suo biglietto da visita. Credo che la direzione sia nel recupero delle nostre radici storiche, i valori dei bergamaschi, che comprendono anche il modo di essere nel mondo del lavoro e lo stile di vita. Insomma, occorre costruire un’identità che renda la nostra proposta unica e non replicabile. Non qualcosa costruito a tavolino, ma di profondamente ancorato e condiviso».
Insiste sulla collaborazione e la condivisione…
«È fondamentale ed è quanto stiamo cercando di sviluppare sempre più con il Festival della Cultura, che ha ampliato le collaborazioni – quest’anno con la Fondazione Bernareggi, il Conservatorio, il Talent Garden, Notti di Luce -, proponendosi come una piattaforma sulla quale le diverse realtà si possono innestare con le proprie peculiarità».
Non a caso, allora, nel Festival ha trovato spazio anche quest’anno l’enogastronomia…
«Anche il cibo è cultura e racconta un territorio. Abbiamo realizzato un doppio circuito: uno nella logica dello street food, ossia alle proposte veloci, il secondo con la formula “mangi in 2, paga 1”, dedicato agli under 30, una soluzione che ha dato la possibilità ai giovani di avvicinarsi all’alta ristorazione e che ha incontrato anche il favore dei locali. Abbiamo dovuto rinunciare, per via dei costi, a Cuochi in Scena, che nelle scorse edizioni aveva avuto molto successo (portando in piazza della Libertà le cucine dei ristoranti più illustri ndr.), ma contiamo di recuperare la manifestazione dal prossimo anno, con una modalità diversa, coinvolgendo più location ma conservando il gusto di utilizzare in modo diverso gli spazi della città. Cosa che, del resto, abbiamo fatto in questa edizione con altre iniziative, proponendo ad esempio incontri sul Sentierone. L’obiettivo è portare sempre più la cultura in strada, in spazi non convenzionali, più accessibili per tutti».   
Mentre si vola alto alla ricerca di un’identità culturale e turistica, si cade sugli aspetti più pratici, dalle informazioni ai servizi per i visitatori…
«Sull’accessibilità c’è ancora tanto da lavorare, dalla segnaletica in lingua alle informazioni sugli eventi in tempo reale. Bisogna stilare una vera e propria lista della spesa di tutti gli standard che una città deve avere per presentarsi sul mercato con le carte in regola. Le entrate del Comune per la tassa di soggiorno dovrebbero servire a questo, si dovrebbero mettere sul piatto risorse e costi e confrontarsi con gli attori per individuare le priorità. Come ripeto, sino ad ora il turismo non lo abbiamo scelto ma subito. Chi potrebbe dare una mano importante per il salto di qualità è l’Università che con le facoltà di Economia, Lingue e, per lo sviluppo dell’informatica e del digitale, Ingegneria potrebbe diventare un hub dei processi di ricerca, sviluppo e monitoraggio in campo turistico».
Imprenditore alberghiero, conosce bene anche la realtà del turismo montano visto che la sua famiglia gestisce l’Hotel Milano di Bratto. Quali sono le prospettive per la montagna bergamasca?
«Sta subendo la crisi. Sono fondamentali il rinnovamento degli impianti di risalita e l’adeguamento degli alberghi ma le risorse sono limitate e la competizione è con realtà come le regioni autonome dove il turismo può contare su ben altri contributi. Siamo anche di fronte ad una contrazione del mercato interno e a nuovi fenomeni sociali, come lo scambio di casa per le vacanze. In realtà le belle idee non mancano ma, come per la città, servirebbe una visione strategica. Non dimentichiamo che Milano è il bacino principale di tutto l’arco montano e le nostre montagne hanno il vantaggio dell’accessibilità per tutte le fasce della popolazione, un bel potenziale ma dobbiamo chiederci perché un visitatore dovrebbe scegliere le nostre Valli invece di un’altra località».
Qualche suggerimento?
«Una strada possono essere i family hotel, strutture più semplici ed essenziali in coerenza con le esigenze delle famiglie, che offrono la possibilità di fare sport e stare nel verde, oppure sviluppare tutto quanto ruota intorno al mondo dei bambini, dalle attività didattiche all’alimentazione, alla moda. Occorrono però precise politiche di prodotto, il turismo non è fatto di individualità, bisogna fare squadra». 
Avete già qualche idea per il Festival del prossimo anno?
«Stiamo ancora stilando il bilancio complessivo dell’edizione da poco conclusa, un’ipotesi di lavoro è però il tema dell’ambiente. Trattato non dal punto di vista tecnico e scientifico, visto che ci sono già eventi dedicati, ma con una visione interdisciplinare, inteso come qualità della vita».  

Casto Jannotta è presidente del Festival internazionale della Cultura di Bergamo, del Centro Congressi Giovanni XXIII, del Bergamo Convention Boureau, associazione specializzata nel fornire consulenza alle società di organizzazione di convegni ed eventi, fondata dal Centro congressi e dalla Promoberg. È inoltre presidente di Exclusive Hotel Collection, gruppo attivo nella gestione e commercializzazione di alberghi di alto profilo che ha nel proprio portafoglio il Castello di Velona a Montalcino, Palazzo Gattini a Matera, l’Hotel Imperiale a Taormina oltre all’Hotel Milano a Castione della Presolana, gestito dalla famiglia Jannotta.


Costi della politica, la Regione
pronta a tagliare 80 milioni

“In un periodo di crisi e difficoltà come quello attuale era giusto che la politica mandasse un segnale forte e il segnale forte qui in Regione Lombardia è arrivato, subito, attraverso questa proposta di legge, che taglierà pesantemente i costi del Consiglio regionale della Lombardia,
con un risparmio complessivo che, nell'arco della legislatura, considerando anche i tagli già effettuati per la Giunta, sarà addirittura superiore a 80 milioni di euro”. L'assessore all'Economia della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia, presenta così la proposta di legge – elaborata dal gruppo di lavoro misto, formato dai presidenti dei Gruppi consiliari e dallo stesso assessore in rappresentanza della Giunta regionale – finalizzata a ridurre drasticamente i costi del Consiglio regionale. Una riforma che elimina, per i consiglieri regionali, voci del trattamento economico quali la diaria, l'indennità di missione, i rimborsi spesa per il trasporto, oltre al vitalizio e all'indennità di fine mandato. “Non abbiamo perso tempo e abbiamo dato subito un segnale importante e concreto in termini di risparmio – precisa l'assessore -. Grazie a questa riforma gli organi istituzionali costeranno 1,3 euro l'anno al singolo cittadino lombardo, la media più bassa a livello nazionale e addirittura la metà rispetto al costo antecedente a questa riforma, che, per inciso, era già quello più basso  come media nazionale”.


Agenzia delle Entrate:
«Attenzione
alle truffe,
il rimborso fiscale
non arriva via e-mail»  

Sono stati segnalati nuovi tentativi di truffa ai danni di ignari cittadini. In particolare, le segnalazioni riguardano e-mail apparentemente provenienti dall’Agenzia delle Entrate dall’oggetto “Rimborsi fiscali è disponibile in formato html”.
Il messaggio invita il contribuente a cliccare su un link per scaricare una nuova pagina web e seguirne le istruzioni per ricevere un accredito sul proprio conto corrente. L’Agenzia delle Entrate fa sapere  di essere totalmente estranea all’invio di questi messaggi.
Si tratta infatti di un tentativo di truffa informatica architettata per entrare illecitamente in possesso di informazioni riservate. A questo proposito, vale la pena di ricordare che la procedura seguita dagli uffici dell'Amministrazione finanziaria per erogare i rimborsi non prevede mai il ricorso ad avvisi telefonici o via e-mail, ma solo alla posta tradizionale. I rimborsi fiscali spettanti al contribuente possono essere riscossi, a seconda dei casi, presso un ufficio postale, con vaglia della Banca d’Italia o con accredito su conto corrente. Anche in quest’ultimo caso, i contribuenti comunicano le proprie coordinate bancarie all’Agenzia delle Entrate direttamente in ufficio oppure attraverso la piattaforma telematica “Fiscoonline” alla quale si accede esclusivamente autenticandosi attraverso il codice Pin rilasciato dalla stessa Agenzia.
La Direzione regionale ha già provveduto a denunciare il tentativo di truffa alla Procura della Repubblica. L’Agenzia raccomanda i cittadini di non rispondere in nessun caso a questi messaggi fraudolenti, anzi a segnalarli agli Uffici di Polizia.  


Musica classica
e solidarietà,
sabato
un concerto
per i Dutur Claun

La musica classica sposa la solidarietà sabato primo giugno, alle ore 21, nella chiesa di San Bartolomeo a Bergamo con la quarta edizione del Concerto di Pasqua, iniziativa promossa e diretta dal maestro Ruggero Barbieri (nella foto), tradizionalmente legata ad un fine benefico. Quest’anno la collaborazione è con l’Associazione Dutur Claun Vip Bergamo Onlus, che porta la clownterapia negli ospedali e nelle residenze sanitarie assistenziali. Di scena i solisti Flavio Bombardieri al violoncello, Alice Morzenti al Flauto, Elena Piva all’arpa e l’ensamble Orchestra filarmonica italiana in un programma che propone in apertura “Elegia”, prima esecuzione mondiale del compositore bergamasco Andrea Brignoli, impegnato anche nel campo cinematografico e televisivo, per poi passare a Mozart con la “Sinfonia in la maggiore K.201” e il “Concerto per flauto e arpa in do maggiore K.299”.
Ruggero Barbieri è fondatore ed attuale direttore artistico dell’Intramuros International Music Festival a Manila ed ha diretto prestigiose orchestre nel mondo quali l’Orquesta Nacional de Espana a Madrid, l’Orquesta de Estado de Mexico a Città del Messico, la Czech National Symphony Orchestra di Praga, l’Orquesta Nacional de Argentina a Buenos Aires. La collaborazione artistica con la “Philippine Philarmonic Orchestra” di Manila di cui è stato direttore musicale e direttore artistico per nove anni (fino al 2005) continua in qualità di principale direttore invitato. Fondatore dell’Orchestra “Città di Bergamo” (1986), dalla quale è nata l’attuale “Orchestra Bergamo – Musica Festival G. Donizetti”, si è perfezionato con bacchette del calibro di Leonard Bernstein ed Aldo Ceccato, di cui è stato direttore assistente a Madrid dal 1989 al 1995.
L’Associazione Dutur Claun, nata nel 2002, oggi è composta da un centinaio di soci, tra volontari attivi e sostenitori, e si occupa di portare, a titolo esclusivamente gratuito, positività dove si vive un disagio sanitario o sociale. Si rifà al padre della Clownterapia moderna, il famoso dottor Hunter “Patch” Adams, da sempre convinto che la risata, il sorriso e il buonumore portino grandi benefici ai pazienti (ma anche a familiari, amici e al personale stesso delle strutture). I Dutur Claun sono volontari che hanno abbracciato questa visione e intrapreso un percorso di formazione specifico. L’Associazione si appoggia sia a Vip Italia onlus, che offre corsi di formazione, sia a professionisti in settori di interesse, come improvvisazione teatrale, drammaterapia, psicologia, assicurando un allenamento e un aggiornamento costante degli operatori.


Federmanager, 5 giorni di formazione
gratuita ai dirigenti disoccupati

Il Consiglio Direttivo di Federmanager Bergamo, presieduto da Diego Macario, ha deciso di mettere a disposizione dei colleghi, momentaneamente senza lavoro, un pacchetto di 5 giornate di formazione (completamente gratuite per i partecipanti) per un totale di circa 40 ore. Le iscrizioni al corso si chiuderanno il 28 giugno. A livello nazionale, i posti disponibili sono 400.
All’iniziativa, promossa da Federmanager Bergamo, collaboreranno sia Federmanager Academy – la Management School creata a livello nazionale da Federmanager a fine 2010 per formare, in un’ottica di lifelong learning,  le figure direttive che operano in aziende fornitrici di beni e servizi – sia Fondirigenti, l’Ente bilaterale partecipato da Confindustria e Federmanager per favorire lo sviluppo della cultura manageriale.
Nello specifico, Federmanager Academy ha messo a punto un percorso articolato in due parti: 3 giornate di assesment, riorientamento e formazione di base articolate su sette distinte tipologie di reinserimento dei Dirigenti nel sistema delle imprese, con particolare riferimento alla formazione sui soft skill necessari per la ‘spendibilità’ del Manager in nuovi ruoli legati alle più attuali esigenze delle imprese; e due  giornate di formazione, su competenze manageriali, per colmare gap specifici o per consolidare i punti di forza del singolo Dirigente.
L’iniziativa, rivolta ad un massimo di 400 Manager italiani disoccupati, sarà finanziata da Fondirigenti. Due i requisiti richiesti ai potenziali partecipanti: essere iscritti all’Agenzia del Lavoro di Fondirigenti (l’iscrizione via web è gratuita) e aver intrattenuto l’ultimo rapporto di lavoro in aziende iscritte a Fondirigenti. "Con questo innovativo servizio – commenta Macario – intendiamo dare ancor più valore aggiunto alle forme di  assistenza che la nostra organizzazione ha finora erogato ai propri associati”. E aggiunge: “Considerando, poi, che le posizioni disponibili, a livello nazionale, saranno solo 400, invito caldamente i colleghi a cogliere questa opportunità. Più in fretta aderiranno alla proposta, maggiori probabilità avranno di essere inclusi nel novero dei partecipanti”. I dirigenti bergamaschi interessati, sia ad approfondire l’argomento sia a manifestare la volontà di candidarsi, potranno partecipare all’incontro di presentazione del progetto, fissato per lunedì 3 giugno, alle 11.00 (nella sede di Federmanager Bergamo, in via Pascoli 3), oppure inviare un’e-mail al seguente indirizzo: info@federmanagerbergamo.it
Una volta verificata la sussistenza delle condizioni necessarie, Federmanager Bergamo si attiverà per fornire tutto il supporto necessario.


“Turismo Bergamo”,
Trigona presidente

Cambio al vertice di Turismo Bergamo. L’Assemblea dell’Agenzia di promozione del turismo, riunitasi lo scorso lunedì nella sede dell’Urban Center cittadino, ha nominato il nuovo Consiglio d’Amministrazione ed eletto il presidente che guiderà l’ente per i prossimi tre anni. All’unanimità l’incarico è stato assegnato a Luigi Trigona, direttore dell’ Ascom di Bergamo e membro di Giunta della Camera di Commercio di Bergamo. Trigona – che subentra a Silvano Ravasio, in carica dal 2010 ad oggi –  è avvocato, sposato e padre di una figlia. Ha ricoperto cariche importanti a livello nazionale occupandosi di turismo e di marketing territoriale sia da segretario generale di Confcommercio sia da consigliere d’amministrazione dell’Istituto Tagliacarne per la promozione della cultura economica. Sempre con un occhio di riguardo rispetto della promozione del territorio, è stato membro della Giunta esecutiva di Fiera Milano e della società Fiera Milano Congressi. Con lo stesso spirito riveste la carica di segretario generale dell’Ente Fiera Promoberg – che negli ultimi anni ha realizzato fiere, manifestazioni ed eventi anche con lo scopo di promuovere il territorio bergamasco – e di consigliere dell’Ente Promos, l’azienda speciale per le attività internazionali della Camera di Commercio di Milano, struttura specializzata che opera nel campo dell’internazionalizzazione e del marketing territoriale.
Nel Consiglio d’Amministrazione, che rimane in carica per i prossimi tre anni, siedono: Trigona e Giacomo Salvi, entrambi delegati dalla Camera di Commercio, Elisabetta Mangili e Gabriele Cortinovis, nominati dalle Provincia di Bergamo e Paolo Moretti, delegato dal Comune di Bergamo. I sindaci sono: Riccardo Previtali, riconfermato nella carica di presidente, Andrea Locati (riconfermato) e Antonella Tassi.
«E’ con piacere che assumo questo nuovo incarico – afferma il neo presidente Trigona -. Continuerò l’egregio lavoro fatto dal presidente Ravasio, che con responsabilità e passione ha guidato l’ente negli scorsi tre anni. Il mio mandato sarà caratterizzato dal motto: Bergamo e il suo territorio, belli da vivere e belli da visitare. Desidero coordinare il lavoro di Turismo Bergamo indirizzandolo su due binari: quello del turista che viene a visitare il territorio, ammirandone le bellezze ambientali, culturali ed enogastronomiche; e quello di chi viene per l’attività imprenditoriale e quindi un turismo legato al mondo congressuale, convegnistico e delle fiere».
Il Consiglio di Amministrazione si riunirà nelle prossime settimane per impostare il programma di lavoro e gli obiettivi per i prossimi tre anni.
«Certamente tra le priorità da affrontare ci sarò l’Expo 2015 e la candidatura di Bergamo a Capitale Europea della cultura 2019» afferma il presidente.


Un marchio premia i negozi sostenibili

Essere eco friendly può sembrare una moda, uno strizzare l’occhio ad una tendenza del momento che rende più favorevole lo sguardo dei consumatori. In realtà è un’opportunità e potrebbe tra poco essere addirittura una necessità, dato il crescente stress sulle risorse e sull’ambiente. Si inserisce in quest’ottica “Sono Sostenibile”, un progetto di accompagnamento delle attività commerciali verso una maggiore sostenibilità ambientale. «Il percorso nasce da una criticità – ha avuto modo di ricordare il vicedirettore dell’Ascom Oscar Fusini nel corso della presentazione -. Nell’inverno 2011-12, il Comune di Bergamo si trovava a dover decidere se “punire” con una sanzione, sulla scorta di quanto aveva stabilito Milano, i negozi che tenevano aperte le porte provocando dispersione del calore e invece, grazie al confronto con le associazioni di categoria, si è imboccata la strada opposta, quella di premiare le insegne virtuose».
È stato perciò siglato un protocollo, dal quale si è sviluppato l’attuale progetto, che oltre al Comune e alle associazioni del commercio ha coinvolto la Camera di Commercio per il finanziamento, l’azienda speciale Bergamo Formazione per la realizzazione e il coordinamento e il Centro di Etica Ambientale per il supporto tecnico. «Il marchio “Sono Sostenibile” – ha spiegato il presidente dell’Ente camerale Paolo Malvestiti – vuole premiare gli esercenti sensibili al tema, qualificando le loro attività nei confronti della clientela italiana e straniera, ma è anche il riconoscimento del ruolo determinante che negozi e locali possono recitare nella promozione dell’attenzione all’ambiente e agli stili di vita consapevoli». La “serietà” del riconoscimento è garantita dagli standard che caratterizzano anche gli altri marchi camerali, come i Ristoranti dei Mille Sapori, Bergamo Charme o gli Hotel di Qualità, che prevedono verifiche periodiche dei requisiti e l’obbligo di brevi percorsi formativi. «Si comincia con il capoluogo – ha precisato Malvestiti – ma l’obiettivo è estendere il percorso a tutta la provincia». 
«Questa iniziativa – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo Massimo Bandera – si inserisce nel più ampio progetto “Bergamo Sostenibile”, che vuole coinvolgere tutta la città, rivolgendosi ad componente che mancava, le attività commerciali, che per emissioni di CO2 pesano quanto il residenziale. È un modo per superare i conflitti, ad esempio sull’apertura delle porte in inverno o le Ztl, e migliorare la collaborazione, ma non dimentichiamo che è soprattutto un’opportunità di risparmio per le imprese, sul fronte energetico in primis». E c’è pure la possibilità che il Comune vada incontro alle attività «con sgravi che valuteremo – ha dichiarato -, ad esempio sulla tassa per i rifiuti o con ulteriori agevolazioni sugli oneri per le ristrutturazioni oltre a quelle già previste».
«Non siamo sul punto più avanzato di un vecchio mondo che cerca di riciclarsi per andare avanti – ha evidenziato don Francesco Poli, presidente del Centro di Etica Ambientale –, ma stiamo entrando nell’orizzonte di una nuova terra che siamo chiamati a conoscere dialogando in un clima collaborativo. Nell’ambito di questo progetto il nostro Centro realizzerà un’indagine statistica e interverrà sul piano formativo, propedeutico a tutto il resto perché pone le basi di una trasformazione culturale che accompagni l’evoluzione in atto».


Bergamo Sviluppo, al via
l’ “Incubatore tecnologico 2020″

La Giunta della Camera di Commercio di Bergamo ha deciso di realizzare il progetto “Incubatore Tecnologico 2020” per il tramite della propria azienda speciale Bergamo Sviluppo. Il progetto si svolgerà presso la nuova sede operativa che l’azienda speciale  ha aperto presso il Polo per l’Innovazione Tecnologica (POINT) di Dalmine e prevede sia la realizzazione di azioni mirate di “scouting tecnologico” per lo start-up di imprese innovative, anche di carattere manifatturiero, da insediare negli spazi del Point di Dalmine, sia l’attivazione di una serie di servizi tecnologici avanzati a favore dello sviluppo delle imprese del territorio della provincia, sia il potenziamento di servizi formativi, seminariali e consulenziali.
Bergamo Sviluppo, oltre ad essere accreditata dalla Regione Lombardia come Centro di Ricerca e di Trasferimento Tecnologico all’interno del sistema “Questio”, con l’insediamento al Point di Dalmine è stata inclusa tra i 30 parchi scientifici e tecnologici nazionali associati alla rete APSTI (Associazione Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani) e a IASP (International Association of Science Parks). Per la realizzazione delle attività di animazione, informazione, formazione e consulenza previste dal progetto “Incubatore Tecnologico 2020” la Giunta camerale ha stanziato 200mila euro per l’anno 2013, e 400mila euro per gli anni successivi.


«Imprese al femminile troppo fragili.
Servono sostegni mirati»

Non è tutto rosa e fiori per le  imprese al femminile. Anche se sono sempre più le donne a tenere in piedi il Paese –  un’impresa su 4 in Italia, sulla base dei dati più recenti forniti da Unioncamere, è gestita da una donna, dato in perfetta sintonia con quello bergamasco  elaborato dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio – le imprese femminili appaiono sempre  più fragili. Tenacia e spirito imprenditoriale non bastano quando l’accesso al credito diventa un percorso ad ostacoli e conciliare lavoro, casa e  famiglia è una corsa contro il tempo. Se le donne sanno affrontare con straordinaria energia anche le difficoltà maggiori, spesso sono costrette ad arrendersi di fronte ad un mutuo non concesso.
Le imprese più deboli sono quelle più giovani, purtroppo contraddistinte da un’elevata mortalità: se sono tante ad inaugurar bottega, altrettante si trovano infatti purtroppo ad abbassare la saracinesca. L’Osservatorio del credito alle imprese femminili di Rete impresa  evidenzia nei primi tre mesi dell’anno come 8 imprese su 10 abbiano problemi di liquidità e cassa;  il 62 % delle imprenditrici segnala un peggioramento rispetto a tasso, durata, costo di istruttoria e garanzie richieste per l’ottenimento dei finanziamenti. Performance decisamente peggiori rispetto al quadro già drammatico della stretta al credito per le piccole e medie imprese. “Vogliamo iniziare ad affrontare subito temi molto concreti e scottanti: tra i vari sul tavolo, dalla conciliazione famiglia/lavoro alla necessità di formazione e aggiornamento, c’è  ovviamente anche quello del credito – sottolinea Claudia Marrone, presidente provinciale del gruppo Terziario Donna dell’Ascom, a bilancio del primo consiglio svoltosi la scorsa settimana -. La situazione che emerge dall’indagine di Rete Imprese Italia conferma la situazione di grande difficoltà e fragilità dell’imprenditoria femminile, realtà confermata anche dalla loro elevatissima mortalità. Urgono quindi azioni ad hoc di sostegno dell’imprenditoria in rosa”. La prima opportunità da cogliere riguarda il bando sul credito: “Nella newsletter che invieremo a giorni a tutte le nostre imprenditrici allegheremo il bando che consente di usufruire di una consulenza mirata sulla situazione finanziaria e bancaria della propria azienda. Il nostro primo passo di un lungo e – speriamo – fruttuoso cammino”. Diversi gli obiettivi cui si sta lavorando: “In primis si è deciso di allargare la base il più possibile, facendo conoscere la costituzione del gruppo a tutte le donne imprenditrici, invitandole ad una maggiore adesione e partecipazione. Per far conoscere il nostro gruppo stiamo lavorando all’organizzazione di un evento contestuale ad una delle serate del giovedì del distretto del commercio di Bergamo”.
"Senza donne non si cresce, senza donne non c'è futuro. Ma la presenza che noi desideriamo è qualitativa e non meramente quantitativa. Non è sufficiente portare le donne sul ponte di comando, occorre portarle ai comandi" sottolinea  Patrizia Di Dio la presidente nazionale di Terziario Donna, che rappresenta le imprese  femminili del commercio, del turismo e dei servizi aderenti a Confcommercio. "In un momento così drammatico di crisi economica, parlare di donne e governance può apparire quasi provocatorio, un atteggiamento elitario e sterile che non guarda ai reali problemi del Paese. Riteniamo, invece, che la classe imprenditoriale che rappresentiamo abbia la responsabilità di cercare soluzioni e indicare come uscire dalla crisi". Patrizia Di Dio sottolineato poi l’ "intenzione di  Terziario Donna di proseguire l’attività a sostegno di una maggiore presenza delle donne nei luoghi decisionali della politica e dell'economia" perché "l'affermazione di un vero principio di parità tra uomo e donna è un volano di crescita per il nostro sistema". "Da imprenditori – ha continuato la presidente – sosteniamo che senza crescita non c'è futuro. E siccome senza donne non si cresce, senza donne non c'è futuro". Quanto al sistema per instaurare questa parità, il presidente di Terziario Donna ha evidenziato che "l'approccio normativo ha avuto, e può ancora avere, un ruolo fondamentale, ma da solo, può non bastare. E' il cambiamento culturale da questo innescato a dover guidare i comportamenti virtuosi. E noi di Confcommercio vogliamo essere un catalizzatore, un elemento di propulsione di questa cultura". "I numeri contano, ma non solo. La presenza che noi desideriamo – ha concluso la Di Dio – è qualitativa e non meramente quantitativa. Non è sufficiente portare le donne sul ponte di comando, occorre portarle ai comandi per avere finalmente il doppio sguardo in termini di apporto e affermazione di una sostanziale democrazia paritaria, concreta e qualitativa e non meramente di facciata e quantitativa".


Wedding cake,
nel nuovo numero
di Affari di Gola
le nozze dal sapore
americano

In linea con la tradizione che vuole maggio mese degli sposi, Affari di Gola dedica la copertina del nuovo numero alle torte nuziali, ma sarebbe meglio dire “wedding cake”, ossia le spettacolari (e talvolta monumentali) composizioni decorate che dagli Stati Uniti stanno conquistato anche le cerimonie nostrane. Alcuni dei pasticcieri bergamaschi che realizzano queste creazioni raccontano la tendenza, nella quale la voglia di stupire non dimentica il gusto italiano.
Chi ama sapori più decisi potrà scoprire invece il “Blu di Endine”, un nuovo formaggio erborinato che sta convincendo gli assaggiatori. Si approfondisce inoltre l’importanza dell’olfatto nella degustazione grazie alle testimonianze di quattro esperti, l’evoluzione delle insalate in busta che hanno nella Bergamasca uno dei maggiori territori di produzione e i “frutti” di alcune realtà sociali che si occupano di reinserimento di persone svantaggiate. Senza dimenticare le news e gli eventi.