Ascom scrive ai comuni chiedendo la sospensione di sagre e feste

Ascom scrive ai comuni chiedendo la sospensione di sagre e feste

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 La lettera è a firma di Giorgio Beltrami, vicepresidente vicario Ascom Confcommercio Bergamo e consigliere nazionale di Fipe, e di Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo.

“Chiediamo ai sindaci una misura di sostegno reale alle imprese della ristorazione e del turismo, che oggi sono in pesante difficoltà per gli effetti della diffusione del Covid-19 – spiega il vicepresidente Beltrami-. La categoria che rappresento è una delle più colpite e sarà forse una delle ultime che riaprirà”.

Da un sondaggio realizzato da Ascom, in collaborazione con Confesercenti e Bergamo Tv, risulta che una percentuale ben superiore alla media di imprenditori dei pubblici esercizi e della ristorazione non ha liquidità sufficiente per reggere nelle prossime settimane. “Bar e ristoranti, il cui numero è fortemente cresciuto con le liberalizzazioni, sono in forte difficoltà – commenta il direttore di Ascom, Fusini -. Molti di questi, stimiamo 1 su 3 ma temiamo anche di più, potrebbero non farcela a riaprire senza una prospettiva di pronta ripresa, con danni evidenti per le famiglie di chi ci lavora, del Comune e della comunità locale stessa”.

Per questo motivo Ascom chiede ai sindaci, per questo anno, lo sforzo, anche economico, di sospendere e annullare le concessioni e autorizzazioni per aree estive, sagre, feste che prevedano la somministrazione di alimenti e bevande.
“Riteniamo che stante la situazione di incertezza dell’andamento dell’emergenza sanitaria e economica, sia preferibile per tutti il rinvio a tempi migliori delle iniziative temporanee – conclude Beltrami-. È una richiesta che crediamo possa essere di aiuto ai nostri bar e ristoranti che saranno soggetti a rigide norme di accesso e di fruizione, secondo i piani di sicurezza che dovranno garantire la salute di clienti, lavoratori ed addetti”

Nella nostra provincia, nei mesi estivi, si stima, al netto dei grandi eventi e degli estivi della città, una media di quattro feste o sagre per paese (totale 976), della durata media di otto giorni che complessivamente fanno 7.808 giornate di attività per un fatturato di circa 20,9 milioni di euro.