di Silvia Spattini*
Nuove risorse sono state stanziate a finanziamento degli ammortizzatori in deroga sia per l’annualità 2014 sia per il 2015. Con il decreto n. 89936 del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, dell’ 8 maggio scorso, sono assegnati complessivamente quasi 500 milioni di euro alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto per la copertura di tutte le domande relative al 2014 di concessione in deroga di Cigo, Cigs o mobilità (o per la loro proroga).
Il medesimo decreto (all’art. 2) indica anche per ogni Regione la misura del 5% delle risorse assegnate che possano essere utilizzare per autorizzare i trattamenti anche in deroga ai criteri di concessione fissati lo scorso anno con il decreto n. 83473 del 1° agosto 2014, che ugualmente individuata questa stessa deroga (art. 6, comma 3). Il decreto n. 83473 ha introdotto criteri restrittivi del campo di applicazione sia con riferimento ai datori di lavoro sia con riferimento ai lavoratori. Per la CIG in deroga, possono essere beneficiari soltanto i lavoratori con una anzianità lavorativa presso l’impresa di almeno dodici mesi, mentre per i datori di lavoro soltanto gli imprenditori possono essere ammessi (su tale punto, tuttavia, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare presentato da Confprofessioni contro l’ordinanza del Tar del Lazio che non aveva accolto il ricorso contro l’esclusione degli studi professionali dalla CIG in deroga. Con riferimento alla mobilità in deroga, non possono esserne beneficiari lavoratori che ne abbiamo già goduto per 3 anni e comunque per non più di 6 mesi. In considerando dell’introduzione di tali criteri restrittivi, il decreto ha inteso garantire una fase transitoria riservando una quota di risorse per la concessione dei trattamenti in deroga ai nuovi criteri fissati.
A seguito dell’assegnazione delle risorse a chiusura della competenze 2014, l’Inps è intervenuto con il messaggio n. 3244 del 12 maggio 2015 per alcuni chiarimenti procedurali. In particolare, l’Istituto sottolinea che, in conseguenza della assegnazione posticipata delle risorse a copertura delle domanda relative al 2014, il ministero (con nota n. 9179 del 23 aprile 2015) ha esentato l’Inps da effettuare le verifiche preventive sulla compatibilità finanziaria. L’Istituto effettuerà solamente un monitoraggio della spesa attraverso il Sistema Informativo dei Percettori, consistente in una verifica del rispetto dei limiti delle risorse assegnate a Regioni e Province autonome.
Per il 2015, invece, il Consiglio dei Ministri del 18 maggio 2015 ha approvato un decreto legge (di cui al momento non si conosce il testo) per rifinanziare gli ammortizzatori sociali in deroga per 1 miliardo di euro, che ci aggiunge ai 700 milioni previsti, sempre per il 2015, dalla legge n. 92/2012 (art. 2, comma 65), e i contratti di solidarietà di tipo B per 70 milioni di euro, non rifinanziati, come di consueto, dalla legge di stabilità.
* Direttore ADAPT