Un pullmino per il trasporto di persone e generi alimentari, quindici container ad uso abitativo e alcune strutture per il ricovero agli animali: il “sistema Bergamo” mobilitato a sostegno delle popolazioni dei Centro Italia colpite dal terremoto ha deciso le prime destinazioni dei fondi raccolti grazie alla solidarietà dei cittadini bergamaschi. Il gruppo di lavoro che riunisce Caritas Diocesana Bergamasca, Comune di Bergamo, Provincia, L’Eco di Bergamo e Associazione nazionale Alpini conferma la scelta di destinare le donazioni raccolte – che comprendono numerosi versamenti da parte dei Comuni sui conti correnti Ana e Caritas nonché i proventi dell’Amatriciana solidale organizzata dall’Amministrazione comunale di Bergamo il 31 agosto scorso a cui parteciparono di 18 mila persone sul Sentierone – a interventi condivisi, che possano essere il segno tangibile della generosità dei bergamaschi nei confronti delle comunità colpite dal terremoto. L’idea è quella di far sì che l’utilizzo dei fondi raccolti in bergamasca possa portare a investimenti e realizzazioni chiaramente identificabili, monitorabili e documentabili.
Durante l’ultimo incontro del coordinamento svoltosi in Provincia, don Claudio Visconti, responsabile della Caritas diocesana bergamasca, ha relazionato circa la visita delle scorse settimane ad Amatrice e nei vicini paesi colpiti dal sisma, dove ha verificato in prima persona le necessità più urgenti e ha avviato rapporti con le autorità locali. Ha così potuto osservare che la zona colpita dal terremoto del 24 agosto è caratterizzata da un’estrema frammentazione degli insediamenti: tante piccolissime frazioni distribuite in un territorio montano molto esteso. Il gruppo di lavoro, di cui fanno parte tra gli altri il presidente della Provincia Matteo Rossi, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il presidente degli Alpini bergamaschi Carlo Macalli, l’amministratore delegato de L’Eco di Bergamo Massimo Cincera e il consigliere delegato alla Protezione Civile Mauro Bonomelli, ha deciso di procedere “per step”, con scelte di intervento distribuite nel tempo. Ai primi investimenti legati all’emergenza, alcuni dei quali già deliberati, seguiranno scelte finalizzate alla ricostruzione, non prima però di avere chiaro il quadro delle effettive necessità delle popolazioni, tuttora in via di definizione. Tanti nel frattempo sono stati i volontari che da Bergamo hanno raggiunto le zone terremotate, mettendo a disposizione il proprio impegno e le proprie competenze.
I primi fondi serviranno per acquistare un pullmino a 9 posti da affidare al Dipartimento Solidarietà Emergenze della Federazione Italiana Cuochi, già protagonista dell’”Amatriciana solidale”, che nelle zone terremotate gestisce tre campi (Torrita e Santa Giusta ad Amatrice, e Muccia) ed è in procinto di aprirne un quarto nel maceratese, impiegando una media di 12 cuochi professionisti al giorno. Il pullmino, dotato di ruote da neve, servirà per portare generi di prima necessità e viveri alle decine di migliaia di sfollati dopo il sisma. Il furgone, il cui costo si colloca tra 20 e 25 mila euro, servirà per continuare a gestire i cambi e gli approvvigionamenti, resi particolarmente difficoltosi in questa zona dall’avanzare dell’inverno. Verranno poi acquistati, su proposta di Caritas, quindici container ad uso abitativo da collocare senza necessità di opere di fondazione o di urbanizzazione: cinque “monolocali” (una stanza più servizi) e dieci “bilocali” (due stanze più servizi, a cui potranno eventualmente aggiungersi, se necessarie, alcune case su ruote o camper/roulotte. Verranno acquistati anche cinque container da destinare al deposito degli attrezzi e cinque “tunnel” (senza necessità di opere di urbanizzazione) per il ricovero degli animali, per una spesa complessiva di di circa 250 mila euro. “Non vogliamo solo far fronte all’emergenza – spiega don Claudio Visconti, di Caritas Diocesana Bergamasca – ma accompagnare le persone anche nel percorso di ricostruzione e di ripresa sociale ed economica. Solo così possiamo costruire una vera comunione tra coloro che offrono e coloro che ricevono, dando un aiuto concreto e tangibile alle persone che ne hanno bisogno”. Si segnala infine l’iniziativa rivolta ai giovani “I legami non tremano” che si svolgerà in Provincia lunedì 19 dicembre, alle ore 21, presso la Sala Consigliare, dove si svolgerà un incontro con Mirco Catini, presidente dell’Associazione San Crispino Eventi della Provincia di Fermo, che ha vissuto sulla propria pelle i tragici eventi del sisma e ha da subito contribuito in modo attivo insieme ai suoi coetanei ad accogliere, soccorrere e dare assistenza agli sfollati. Proprio a Porto Sant’Elpidio, infatti, paese in cui vive, è stato allestito il centro d’accoglienza della Protezione Civile della regione Marche, il quale ha visto il passaggio di quasi 5.000 persone.