Tino Sana, in otto mesi firmati gli arredi di sei navi da crociera

Tino SanaTino Sana, la storica azienda di arredamento di Almenno San Bartolomeo leader nella realizzazione di arredi per alberghi, navi da crociera e complessi comunitari di prestigio, si consolida ulteriormente nel segmento dei giganti del mare. Lo fa firmando, nel solo 2016, gli interni di ben 7 navi da crociera, le più belle di sempre. In particolare, in attesa di svelare, a brevissimo, la Star Cruise “Genting Dream” e a novembre la Norvegian Cruise line “Bliss”, tra i lavori più prestigiosi figura la Regent Seven Seas cruises “Seven Seas Explorer”, consegnata lo scorso giugno e realizzata per Fincantieri. Considerata una delle navi più lussuose al mondo, la “Seven Seas Explorer” è in grado di ospitare 750 passeggeri con ristoranti gastronomici, sale da spettacolo e spa. A bordo vi sono ben 375 suites, di cui una Vip da 360 metri quadri e 4.822,504 mq di balconi in totale. Sulle oltre 9000 mq  di aree arredate moltissimi gli arredi realizzati da Tino Sana; dall’Atrium Main Hall al Casino passando per la Main Dining Room, il ristorante asiatico, l’Observation Lounge e l’area SPA. Il valore stimato di questo gioiello del mare a opere concluse, è pari a 450 M$.

Altro impegno per Tino Sana è stata la Royal Caribbean cruise line “Ovation of the Seas”, consegnata lo scorso febbraio e commissionata da Meyer Werft.  Con i suoi 348 metri di lunghezza e i 41,5 di larghezza, la “Ovation of the Seas” offre ai suoi passeggeri spettacoli teatrali in pieno stile Broadway, camere con balconi virtuali, una collezione di opere d’arte del valore di 4,5 milioni di dollari e un’enorme sala da intrattenimento con vista a 270° sul mare, la Two70°,il simulatore di volo e di surf, il bionic bar, primo bar gestito da barman-robot e perfino un autoscontro. Tino Sana, in particolare, ha realizzato l’area del Music Hall Dk 3-4 and Diamond Club, Fuel, The Living Room e Gaming Arcade. Sempre a febbraio, è avvenuta la consegna della Holland Konigsdam, la nuova nave della flotta di Holland America Line, altro brand di punta del gruppo Carnival Corporation, che ha visto Tino Sana srl impegnata in una lavorazione per un’area di circa 2.700 mq, riguardante alcune importanti zone come The Dutch  Grand Caffé con le  sue  grandi cornici a caratterizzare  i muri perimetrali  e i tavoli alti con all’interno i modellini  in scala dei mulini olandesi, area, questa, interamente ispirata alle ceramiche olandesi di Delft, ma anche l’Alternative Restaurant, il Pinnacle Restaurant, la Photo Gallery e l’Explorer Lounge. La nave, che con le sue 99.800 tonnellate di stazza lorda, una lunghezza di quasi 300 metri, può ospitare a bordo fino a 2.650 passeggeri in oltre 1.300 cabine (di cui il 70% dotate di balcone privato sul mare), fa parte della classe “Pinnacle”, la più alta per la categoria.

Ad aprile, invece, è arrivata la consegna di Carnival Vista, la nuova ammiraglia del gruppo Carnival, la più grande mai costruita dall’armatore statunitense e la più innovativa di sempre, Tino Sana ha realizzato arredamenti per 2.100 mq di spazi: la Family Lounge, il Video Arcade & Lobby, il Club 02 e annessi, il Circle C, il Camp Ocean, il Thrill Theatre e lo Speciality Theatre. Tutto con materiali e finiture di grande pregio. Proprio il teatro, infatti, rappresenta una best practice con l’utilizzo di pannellature fonoassorbenti in tessuto rosso, mentre l’area ludica del Camp Ocean si distingue per gli intensi e numerosi cromatismi e per le divertentissime grafiche pensate apposta per fare felici i più piccoli. Non solo, la Carnival Vista, costruita nel porto di Monfalcone (Trieste), con una stazza di 133.500 tonnellate lorde e una lunghezza di 323 metri, che può ospitare 6.400 tra passeggeri ed equipaggio in quasi 2.000 cabine, è dotata di: una singolare Skyride, una biciletta sospesa che corre su un binario che sorvola il bordo esterno della nave su cui pedalare come mai fatto prima, un’esclusiva monorotaia di 244 metri a 45 metri sul mare sotto la quale viaggiare appesi, un parco acquatico Water Works con scivoli e fontane d’acqua e l’IMAX Theatre per un’esperienza cinematografica senza precedenti. Altro importante impegno è la realizzazione della Viking Cruise Line ” Viking Sea “, seconda nave di un ordine di nove, consegnata a marzo, per la società armatrice Viking Ocean Cruises e lavorata presso lo stabilimento di Ancona. A bordo sono stati realizzati gli arredi dell’Atrium con annessa Entrance Hall,  e ai piani superiori il Lido Restaurant e l’Aft Pool. Nei prossimi giorni inoltre sarà consegnata la Star Cruise “Genting Dream” (https://youtu.be/NX-UcpAlVX0) e a novembre sarà la volta della Norvegian Cruise line “Bliss”. Tutte simbolo di libertà, avventura, scoperta, ma anche solidità e professionalità. La Tino Sana srl è un’azienda che oggi impiega 160 persone in un’area produttiva di 60mila mq di cui 30mila coperti, con un fatturato da 33 milioni di euro realizzato per il 70% su commesse estere.


Scuola pratica di Commercio, workshop e gestione aziendale nel nuovo pacchetto formativo

Camera di Commercio via ZilioliSono aperte per tutto il mese di settembre le iscrizioni ai percorsi formativi 2016/2017 proposti dalla Scuola Pratica di Commercio, che ogni anno propone una nuova offerta formativa per rispondere alle esigenze di chi lavora e vuole aggiornare o migliorare le proprie competenze professionali. I corsi della nuova annualità, che inizieranno a partire dalla fine di settembre nella sede di via Zilioli 2, coprono 5 aree tematiche: gestione e amministrazione aziendale (9 i corsi in programma), lingue straniere (15 corsi, tra cui 7 livelli diversi di inglese), informatica (2 corsi, tra cui anche il corso preparatorio al conseguimento dell’ECDL). Si possono anche scegliere una serie di workshop tematici (8 le proposte presenti nel calendario 2016/2017) e i corsi di abilitazione specifica (3 le tipologie di corsi abilitanti previste). Per iscriversi ai corsi, riservati ai soli maggiorenni, è necessario compilare online e poi stampare il modulo di iscrizione. Per l’accesso ai vari livelli dei corsi di inglese è previsto un test d’ingresso, volto a verificare il livello di conoscenza della lingua da parte di coloro che non hanno frequentato corsi nella precedente annualità e che non sono in possesso di riconoscimenti esterni; il test si terrà martedì 20 settembre, alle ore 18 nella sede della Scuola Pratica. Per parteciparvi è necessario consegnare la relativa domanda di iscrizione entro lunedì 19 settembre. Sul sito di Bergamo Sviluppo sono consultabili il calendario completo di tutti i corsi programmati, la durata di ognuno, gli orari di svolgimento, i costi e la modalità di iscrizione.


Terremoto, raccolta fondi anche a Notti di Luce

notti di luce

In occasione degli spettacoli del 31 agosto e dell’1, 2, 3 settembre la Caritas Diocesana di Bergamo sarà presente a Notti di Luce per una raccolta fondi destinati alle popolazioni del centro Italia colpite dal grave sisma del 24 agosto. Il pubblico di Notti di Luce potrà così sostenere l’impegno della Caritas nella gestione dell’emergenza terremoto. Sarà inoltre possibile contribuire all’iniziativa della Caritas nei seguenti modi:

  • Offerte consegnate direttamente presso la sede della Caritas Diocesana Bergamasca (ufficio amministrativo) in via del Conventino, 8 a Bergamo (da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18)
  • Bonifico Bancario a favore della Caritas Diocesana Bergamasca – via Conventino, 8 – 24125 Bergamo sul conto corrente Credito Bergamasco – Gruppo Banco Popolare – Fil. Bergamo Malpensata – IBAN n. IT69E0503411105000000006330 – Indicando la causale “Terremoto Centro Italia”
  • Versamento sul conto corrente postale n. 11662244, intestato a Caritas Diocesana Bergamasca, via del Conventino, 8 – 24125 Bergamo, indicando la causale “Terremoto Centro Italia”.

Mercoledì 31 agosto, alle ore 21, Notti di Luce torna in un luogo da anni divenuto consueto, la Basilica di Sant’Alessandro in Colonna, con lo spettacolo “Oreste Castagna e Gianluigi Trovesi raccontano fabula” con Oreste Castagna, narratore, Gianluigi Trovesi, clarinetti e sax alto, Marco Remondini, violoncello, electronis, Fulvio Maras, percussioni, e la partecipazione di Silvia Barbieri, attrice, e Mino Carrara, voce.

Si tratta di una produzione originale sulle favole di Esopo firmata da Oreste Castagna e Gianluigi Trovesi. Lo spettacolo contiene, nel suo significato più intimo, rimandi etici e sociali. In scena un attore e un’attrice grillo parlante, mentre una voce lancia alcune suggestioni incentrate sui temi della virtù e dei vizi ed ispirate agli affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova.

Contestualmente continua all’esterno della Basilica di Santa Maria Maggiore la proiezione del nuovo videomapping di Adriano Merigo. Si tratta di un vero e proprio filmato in animazione che racconta la storia dell’edificazione della Basilica di Santa Maria Maggiore dalle origini ai giorni nostri. Il videomapping dialoga attivamente con la facciata romanica della basilica rendendo vivi i particolari architettonici e materici portando all’esterno diverse affreschi e quadri contenuti all’interno della chiesa. Il lavoro è il risultato di un’attenta ricerca realizzata da Merigo in collaborazione con l’architetto Domenico Egizi sulla base dei documenti storici custoditi dalla Fondazione Mia. Contestualmente ad Astino saranno proiettati i videomapping delle edizioni precedenti di Notti di Luce. Le proiezioni proseguono fino al 4 settembre.

Giovedì 1 settembre, invece, si esibirà al Quadriportico il noto cantante di origini israeliane Sagi Rei, mentre venerdì, sempre alle ore 21 al Quadriportico, sarà la volta del poliedrico Massimo Lopez che, in compagnia della Jazz Company di Gabriele Comeglio, spazierà tra canzoni, imitazioni e gag comiche. Sabato 3 settembre al Quadriportico alle ore 21, Trovesi presenterà il nuovo disco Mediterraneamente appena registrato in questi giorni.

Tutti gli eventi di Notti di Luce sono ad ingresso libero. www.nottidiluce.com


Ma non stiamo un po’ esagerando con questi “senatori” delle scodelle?

Chef showUna volta, quando si voleva sottolineare che, in una battaglia, si era grattato il fondo del barile, si diceva che erano accorsi a combattere perfino scritturali e cucinieri: il che faceva pensare che, in una situazione di normalità, a nessuno sarebbe mai venuto in mente di additare un cuoco od uno scribacchino come esempio di sfolgorante eroismo. I tempi, però, cambiano e, oggi, si direbbe che la figura del cuoco sia alonata della stessa aura eroica che, un tempo, avvolgeva cavalieri e fanti. In realtà, ogni volta che mi capita di accendere la televisione, trovo qualche cuoco, che pontifica, che ammonisce, che strilla o che pubblicizza qualcosa: i palinsesti sono affollati di trasmissioni in cui si organizzano cene, si misurano cucinatori dilettanti, si allestiscono ristoranti o si selezionano i campioni del futuro. E, in tutto questo fervere di fornelli e di frullini, in questo lussureggiare di abbattitori e di soffritti, campeggiano, statuarie, le figure degli chef: solenni come monumenti, ieratiche come neurochirurghi ed autorevoli come feldmarescialli, impartiscono ordini circa la densità della chantilly o giudicano con occhio di sparviero il diametro delle patate julienne. E nugoli di assistenti e succedanei, trafelati e zelanti, eseguono all’istante, imitando lo scatto e la militare disciplina dei film sui marines: sì, chef, subito chef! Come se urlassero: signore, il fucile del soldato Palla di Lardo si chiama Charline, signore!

Ora, al di là del fatto che, a un vecchio alpino come me, abituato a modi assai meno americani, questa pantomima militare fa un po’ venire da ridere, mi pare che si stia un tantino esagerando con questa epopea cuochesca. Intendiamoci, quello del cuoco è un mestiere bello e difficile: in tanti anni in cui ho insegnato all’istituto alberghiero, ho visto centinaia di nostri giovani intraprendere la difficile carriera dello chef. Tanti non hanno resistito ai ritmi terribili e ai sacrifici imposti da questa professione, altri hanno raggiunto ottimi risultati, e qualcuno è anche arrivato in cima alla piramide. Molti hanno dovuto emigrare: molti hanno dovuto accettare compromessi. Di tutti, o quasi, ho il ricordo di bravi ragazzi, volonterosi ed umili: niente a che vedere con questi pomposi signori dei fornelli televisivi. Com’è possibile, perciò mi chiedo, che la gente riesca a mitizzare e a trasformare in un divo, con tutti i tic e le pretensioni tipici dei divi, uno che prepara insalate e cuoce salse? Un cuoco è un cuoco: non è un campione sportivo, un concertista, un pittore. E’ un cuoco, per la miseria: nulla di più e nulla di meno. Cosa c’è di elettrizzante in un soufflé? Che impresa degna di menzione è cucinare un buon pollo alla diavola? Vabbè, metto questa coserella nell’armadio delle millanta coserelle che non capisco dei tempi in cui vivo e vado avanti.

La faccenda televisiva, come spesso accade, è cominciata un po’ in sordina, come fenomeno marginale: una volta, invitavano Gualtiero Marchesi a raccontare un aneddoto, un’altra volta si parlava delle sparate di Vissani sulla politica o sulla caccia, e tutto finiva lì, come una curiosità da rubrica per signore. Poi, è arrivata Benedetta Parodi, che ha imperversato sullo schermo e nelle librerie, cinguettando le sue ricette salvacena o i suoi trucchetti da massaia furba. Il suo successo me lo spiego benissimo: carina, spigliata, abbastanza autoironica da non prendersi troppo sul serio, la Parodi ha simulato i problemi culinari di una casalinga qualunque, un po’ come Lando Buzzanca e Delia Scala facevano con una coppia di neosposi. Una formula che funziona sempre: il verosimile manzoniano, se rendo l’idea. Ad un certo punto, però, hanno cominciato ad apparire programmi in cui veri chef facevano i giudici di poveracci che aspiravano a diventare chef a loro volta o a gestire al meglio un ristorante: e da lì, come una cataratta, siamo stati inondati di cuochi di ogni genere e grado. Le parolacce di Ramsey sono diventate un simpatico tormentone, Cannavacciuolo si è messo a fare il maestro severo ma dal cuor d’oro e così via, di cucina in cucina, di brasato in brasato, fino alla saturazione odierna. E, poi, c’è Cracco: quello che la mena sugli ingredienti di alta fascia e fa la rèclame alle patatine.

Non so se gliel’hanno messa addosso questa toga praetexta da senatore delle scodelle, o se le palanche e la notorietà l’hanno un tantino, diciamo, infanatichito, però, quando ho visto una pubblicità in cui diceva che, quando tornava a casa, “..era semplicemente Carlo”, non ho potuto non domandarmi: perchè, quando prepari una zuppa chi pensi di essere, Leonardo da Vinci o Alessandro Magno? Ecco, al di là di questa bulimia televisiva, che mi farebbe odiare anche Mozart, se me lo rifilassero a reti unificate dodici ore al giorno, quello che proprio non mi va di queste mode del momento è l’albagia dei personaggi, la supponenza delle persone che, invece di ringraziare con umiltà il Padreterno della propria buona sorte, si atteggiano a fenomeni, in campi, tutto sommato, secondari della civiltà, come gli addominali scolpiti o le terrine di foie gras. Io credo davvero che la cucina sia un bellissimo artigianato, che fa onore al nostro Paese: ma non le cucine sotto i riflettori, in cui dei cuochi vanesi come dive del muto esibiscono il proprio ego. Io amo le cucine dove tanti bravi cuochi lavorano seriamente, senza fronzoli, a ritmi massacranti, per offrire ai clienti il frutto generoso del loro lavoro: senza bisogno di programmi tv che li incoronino campione del mese e senza le ciarle di qualche filosofo del tournedos. Altrimenti, domani, a coadiuvare i cuochi e gli scritturali nelle battaglie più disperate, dovremo chiamare i parà e i bersaglieri.


Rischio sismico, la mappa della Lombardia e le nuove regole regionali

Dopo il terremoto in centro Italia, che ha di nuovo fatto troppe vittime e messo in ginocchio intere comunità, l’attenzione torna sul rischio sismico e gli strumenti di prevenzione. Su questo tema in Lombardia, che non è stata esente da scosse e danni anche in tempi recenti, la Regione ha introdotto alcune novità volte a migliorare e rendere più efficiente il sistema.

Il 10 aprile 2016 è entrata in vigore la nuova zonazione sismica dei Comuni della Regione Lombardia con l’obiettivo di determinare un livello di classificazione maggiormente cautelativo, anche in funzione dell’armonizzazione alle norme tecniche nazionali vigenti e del riordino delle disposizioni della normativa regionale in materia di vigilanza e controllo sulle costruzioni in zona sismica.

In base al nuovo ripartimento, nessun comune lombardo è da ritenersi in zona 1, quella in cui il rischio è più alto, 57 Comuni (16 in più rispetto al passato, tra cui la città di Brescia) sono in zona 2 (nelle province di Brescia e di Mantova), 1.028 Comuni in zona 3 (790 in più), mentre i restanti 446 (-821 rispetto alla precedente classificazione) sono inseriti in zona 4, ovvero con sismicità molto bassa. Si tratta dell’area più occidentale, con l’intera provincia di Varese e parte di Lecco, Como, Milano (ma il capoluogo è passato in zona 3) e Pavia. La provincia di Bergamo è tutta in zona 3.

mappa rischio sismico lombardia

«L’aggiornamento della zonazione sismica – ha spiegato l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali – non rappresenta un indice di aumentata pericolosità del territorio, ma costituisce una svolta verso un sistema di prevenzione dei rischi e dei danni conseguenti ai fenomeni sismici da attuare attraverso procedure tecnico amministrative specifiche»

È stata infatti attivata anche una nuova normativa nel campo delle vigilanza sismica, con nuove procedure cautelative nel campo edilizio per le costruzioni pubbliche e private. Le principali novità immediate introdotte sono:

  • il trasferimento ai Comuni delle competenze in materia di opere o costruzioni e vigilanza in zone sismiche, per le opere ricadenti sul loro territorio;
  • l’individuazione di una Struttura Tecnica Regionale a coordinamento e supporto dei Comuni;
  • l’istituzione del parere tecnico regionale in zona 2, obbligatorio per opere pubbliche di proprietà comunale e facoltativo per gli altri interventi;
  • la realizzazione del Sistema Informativo Integrato per la gestione delle pratiche sismiche;
  • per i comuni in zona sismica 2 vige l’obbligo dell’autorizzazione preventiva all’avvio dei lavori;
  • per i comuni in zona 3 e 4 (sismicità bassa e molto bassa): obbligo del deposito della documentazione relativa al progetto prima dell’avvio dei lavori;
  • attività di controllo sistematico degli interventi relativi a opere o edifici pubblici o, in genere, edifici destinati a servizi pubblici essenziali, ovvero progetti relativi ad opere comunque di particolare rilevanza sociale o destinate allo svolgimento di attività che possono risultare, in caso di evento sismico, pericolose per la collettività;
  • attività di controllo su tutti gli altri tipi di edifici in tutte le zone sismiche.

La Regione ha anche assegnato 5,8 milioni di euro a diversi comuni nelle province di Mantova, Brescia e Bergamo per l’adeguamento strutturale degli edifici strategici e rilevanti, definendo i criteri per la realizzazione degli interventi di prevenzione del rischio simico. Sono stati attivati 16 interventi su strutture pubbliche di proprietà comunale, in particolare 11 municipi, 3 scuole, una Caserma dei Vigili del Fuoco e un Centro Operativo Misto.


Moscato di Scanzo, tutto pronto per la Festa. Che pensa anche ai terremotati

moscato scanzoÈ ormai tutto pronto per la Festa del Moscato di Scanzo e dei sapori scanzesi, la manifestazione che celebra il famoso passito (è la Docg più piccola d’Italia) e le altre eccellenze del territorio.

L’11esima edizione è in programma da giovedì 8 a domenica 11 settembre ed avrà come fulcro il percorso nel borgo storico di Rosciate tra le casette dei produttori associati alla Strada del Moscato di Scanzo, che proporranno in degustazione il proprio “nettare” e gli altri vini, ma anche miele, olio, formaggi, prodotti da forno, tutti provenienti dalle colline scanzesi, e pure il gelato al Moscato di Scanzo. Il ticket di solidarietà previsto per le degustazioni non poteva dimenticare la tragedia che ha colpito il centro Italia e sarà perciò destinato alla ricostruzione dei Comuni colpiti dal terremoto del 24 agosto, oltre che al progetto locale del Parco Inclusivo di via Galimberti a Scanzo.

Per quanto riguarda gli eventi, il carattere distintivo della manifestazione è quello di affiancare al piccolo campione dell’enologia bergamasca personaggi dal mondo dello spettacolo e dello sport, della cultura e dell’enogastronomia. E così quest’anno la Festa si aprirà (giovedì 8) con la comicità del cabarettista e attore Andrea Pucci e il suo spettacolo “I tabù del proprio io”. Venerdì 9 sarà la volta degli ospiti sportivi, tra i quali Mario Poletti, emblema dello Skyrunnig moderno, alcuni giocatori dell’Atalanta e della Foppapedretti Volley, mentre sabato 10 l’appuntamento sarà con la tradizionale sfilata e con il Palio del Moscato di Scanzo, una gara di pigiatura dell’uva tra contrade, disputata dai bambini delle scuole materne di Scanzorosciate.

La mattina di domenica 11 la novità della Moscato di Scanzo Trail, una gara di corsa su 20 km tra colline, vigne e cantine di Scanzorosciate alla scoperta di paesaggi incantati (verrà proposta anche una versione non agonistica della corsa con un percorso più “soft”) e la conferma delle camminate guidate lungo gli itinerari della Strada del Moscato (su prenotazione). Esperte guide del territorio accompagneranno i visitatori tra borghi, chiese, vigne e cascine del territorio di Scanzorosciate e dei luoghi del Moscato. Nel pomeriggio sarà la volta dello spettacolo di teatro dialettale della compagnia del Sottoscala di Rosciate, mentre nelle vie del borgo ci si potrà imbattere negli interventi teatrali a cura di Erbamil.

Un ruolo di primo piano lo hanno come sempre anche gli show-cooking, di scena sabato e domenica nel teatro dell’oratorio di Rosciate e condotti da due chef della Nazionale Italiana Cuochi, il bergamasco Francesco Gotti e il forlivese Gaetano Ragunì, entrambi responsabili del Team Junior. Proporranno ricette dedicate alla Lombardia Orientale, che per il 2017 si è aggiudicata il titolo di Regione Europea della Gastronomia. Trarranno perciò ispirazione dai prodotti delle quattro province coinvolte nel progetto, Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. Lo show-cooking di sabato, su invito, con Francesco Gotti, sarà anche l’occasione istituzionale per parlare della nascente area turistica le Terre del Vescovado e dello stesso programma Erg (Regione Europea della Gastronomia) a cui Scanzorosciate ha aderito.

Anche la musica di qualità è un ingrediente immancabile. Per tutta la durata della Festa, le vie del borgo saranno animate dai ritmi di 17 gruppi, dal rock al pop internazionale fino alla musica leggera italiana e alla classica. Sul palco principale di piazza Alberico si esibiranno giovedì sera gli “Shine on Project” con il loro tributo ai Pink Floyd, venerdì sarà il turno della musica pop/rock internazionale con i “3ndy”, sabato della musica italiana con gli “Adrenalina”, domenica si ascolteranno i successi dei Beatles con i “Revolver” e tante altre proposte si potranno trovare negli altri angoli musicali allestiti nelle vie del borgo.

La Festa del Moscato di Scanzo arriva fino a via degli Orti e coinvolge sia la struttura scolastica F. Nullo sia il piazzale. Nel parco della scuola media si trova l’Orto didattico più grande d’Italia, mentre nella struttura scolastica verranno proposti concerti e i Laboratori del Gusto con Slow Food Bergamo, alcuni produttori associati alla Strada del Moscato e altri professionisti. Sarà inoltre allestita un’area bimbi dove in tutta sicurezza potranno giocare ed incontrare gli animali della fattoria. Un’altra importante novità è il servizio navetta gratuito messo a disposizione dal Comune di Scanzorosciate in collaborazione con Atb, che permetterà ai visitatori di lasciare la macchina nei parcheggi convenzionati e di raggiungere comodamente la Festa

Per una sosta gastronomica sono a disposizione un ristoro principale con piatti tradizionali e grigliate e altri tre punti food dove sarà possibile fare spuntini e pasti veloci a base di prodotti locali. Non mancano arte, la mostra di modellismo ed i concorsi, quello per gli addobbi di case e vetrine, della MoscaT-shirt e per la creazione della torta del Mosgatto, le cui premiazioni chiuderanno la manifestazione.

L’organizzazione è dell’Associazione Strada del Moscato di Scanzo e dei sapori scanzesi, che ha raccolto il programma dettagliato e le informazioni utili nel sito www.festadelmoscato.it


Attente al risparmio ma più ottimiste, le famiglie bergamasche al rientro dalle ferie

Bergamaschi campioni lombardi nel gestire i conti di casa e risparmiare, ma anche più ottimisti verso il futuro rispetto ad un anno fa.

Alla ripresa delle attività economiche dopo la pausa estiva l’indagine “Famiglie e consumi” realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con DigiCamere offre un quadro più sereno rispetto a fabbisogni e destinazione di spesa, ma evidenzia anche che l’attenzione a non sprecare e a limare il superfluo è ormai una costante.

La fotografia è stata scattata a luglio e rispetto alla medesima rilevazione effettuata l’anno precedente segnala un innalzamento della quota delle famiglie lombarde che riescono a risparmiare, salita al 23% dal 12%. A ciò si aggiunge il 65% delle famiglie che invece va in pareggio, mente il 9% ha dovuto attingere ai risparmi e il 3% indebitarsi. A Bergamo la percentuale di chi riesce a mettere da parte qualcosa è maggiore, il 32%, valore più alto tra tutte le province rilevate. Cala, di conseguenza, quella di chi chiude il bilancio domestico in parità (57%), è leggermente inferiore il dato di chi preleva dai propri risparmi (8%) e uguale alle media regionale quello di chi si indebita (3%).

La leva su cui i bergamaschi preferiscono agire per risparmiare è la riduzione degli sprechi, in particolare quelli alimentari, attuata dal 40% degli intervistati, seguita dalla rinuncia ad alcune uscite a cena, in pizzeria o consumazioni al bar (32%), cui fa da contraltare la scelta di passare più tempo libero in casa o da amici e parenti (15%). Un buon 26% ha anche dichiarato di fare più attenzione ai consumi di elettricità, riscaldamento e telefono. Il 27% non ha invece modificato le proprie abitudini, il 7% ha preferito riparare anziché sostituire abiti, elettrodomestici e mobili, la stessa percentuale di chi ha deciso di usare meno l’automobile.

A questo si accompagna uno sguardo più positivo sul futuro. È infatti salita dall’8 al 12% la quota dei lombardi che vedono la propria situazione economica in miglioramento per l’anno che verrà. A Bergamo il dato è del 13%, contro il 74% di chi prevede una situazione invariata e l’ancora significativo 14% di chi pensa andrà peggiorando.

L’indagine si sofferma anche su un aspetto critico come i costi sanitari. A questo riguardo il 65% dei bergamaschi afferma di aver speso come prima, ma l’11% ha rinunciato alle cure dentistiche, il 9% alla prevenzione e il 5% ad altre visite specialistiche. Il 9% ha invece speso di più per la salute.


Buone vacanze! L’aggiornamento riprende il 29 agosto

Anche noi della redazione della Rassegna.it ci concediamo qualche giorno di ferie. Riprenderemo ad aggiornare il sito da lunedì 29 agosto.

Ringraziandovi per l’attenzione che ci avete dedicato, vi aspettiamo per tornare a raccontarvi di Bergamo e della sua imprenditoria, senza dimenticare le novità golose di Affari di Gola.

Nel frattempo: buone vacanze!


Fusini (Ascom): «Ma ora servono educazione al consumo e buone prassi»

di Oscar Fusini*

È una buona legge quella contro lo spreco alimentare. Finalmente, grazie anche alle istanze avanzate da Confcommercio imprese per l’Italia e dai piccoli, si è riusciti a normare un tema di forte attualità, ancora soggetto a troppe interpretazioni. Il legislatore ha ben operato, privilegiando la logica della semplificazione, soprattutto a favore delle pmi. Sullo sfondo un concetto basilare: l’aiuto ai più deboli dev’essere una priorità per tutti. Anche della nostra comunità, che resta sì ricca, ma con sacche di povertà in evidente espansione. Come Associazione del commercio non potevamo chiamarci fuori da questa partita. Abbiamo pertanto contribuito con audizioni, proposte e relazioni alla stesura di una legge che reputiamo più che valida. Ora però dobbiamo rimanere vigili, presidiare il campo affinché alla legge facciano seguito sia l’effettiva semplificazione fiscale sia gli sgravi sulla Tari a favore di chi dona e dei più virtuosi, così come stabilito dalla legge. Ma dobbiamo anche esser pronti a offrire il nostro contributo per educare al consumo e fare di questo tema un aspetto qualitativo della relazione col cliente, così da favorire la diffusione di buone prassi, percorsi in rete e progetti di responsabilità sociale. L’argomento era già stato affrontato a Bergamo all’indomani dell’approvazione del disegno di legge da parte della Camera, nell’ambito di un convegno organizzato in Università dalla deputata bergamasca Elena Carnevali, con la presenza del ministro Maurizio Martina e della relatrice della legge Chiara Gadda. Con l’entrata in vigore del nuovo ordinamento, ci auguriamo si possano finalmente superare le tante difficoltà organizzative e amministrative che hanno reso effettivamente difficile l’applicazione della legge regionale del “buon samaritano” limitando di fatto il numero dei donanti a poche insegne della Gdo. Oltre a semplificare la procedura di donazione, la nuova legge interviene sul contrasto allo spreco e sull’educazione al consumo potenziando, per esempio, il tavolo di coordinamento o incentivando l’utilizzo dei programmi radiofonici e televisivi. Del resto, lo spreco è soprattutto frutto di una mancata attenzione. Occorre quindi agire sull’educazione del consumatore/cliente e sensibilizzare gli operatori, soprattutto i piccoli, che rappresentano la frontiera più lontana e più polverizzata da raggiungere, ma che sono quelli più vicini alla gente e agli indigenti.

Nel frattempo c’è ancora qualche mito che va sfatato. Ovvero, che dallo spreco qualcuno, produttori o commercianti che siano, possa trarre guadagni. Sbagliato. La drastica contrazione del carrello della spesa negli ultimi anni ha ormai reso chiaro che il cliente acquista principalmente là dove intravede una promozione e spende per alimenti che pensa realmente di consumare. Stesso discorso per le donazioni. Va compreso che donare non significa ridurre il proprio mercato e quindi le vendite. La legge, grazie anche al nostro contributo, impedisce infatti che quanto donato possa essere reintrodotto nei canali commerciali. Lo spreco esiste ed è ancora elevato, nel commercio ma soprattutto nella ristorazione dove il cliente spesso abbandona porzioni intere che potrebbero essere consumate in un altro momento. Lo spreco è imposto anche dal vasto sistema di assortimenti che il commerciante deve considerare per poter accontentare i clienti. Ciò è evidente soprattutto là dove il consumo è indipendente dalla spesa: nei villaggi turistici del “tutto incluso”, nell’offerta dei prezzi fissi e degli “all you can eat”, nelle mense. Nelle piccole e medie imprese della distribuzione, va sottolineato, lo spreco è limitato. Da una ricerca condotta dall’Ascom tra gli associati, prima del convegno di marzo, era emerso che nei piccoli esercizi c’è minore ampiezza e profondità di assortimento rispetto alle grandi dimensioni, maggiore attenzione del titolare alle date di scadenza, una maggiore relazione e servizi di assistenza al cliente e anche un fenomeno di autoconsumo da parte della famiglia del titolare che mangia prima di gettare. L’indagine evidenziava, di conseguenza, anche un numero basso di donazioni. Questo perché donare era organizzativamente complicato, fiscalmente non conveniente, non immune da rischi per il cedente e non sostenuto da adeguati incentivi. Soprattutto tra i piccoli dettaglianti, che è bene ricordarlo, rappresentano ancora una fetta importante (dal 50 al 60%) della distribuzione alimentare a livello nazionale. Sono loro, le piccole botteghe dei nostri centri storici a svolgere un ruolo di aiuto e di protezione sociale, spesso in collaborazione con sindaci, assessori e assistenti sociali. In molti casi, le loro donazioni avvengono in modo invisibile, per ragioni fiscali, per evitare eccessive richieste e per non urtare quei clienti che spesso storcono il naso a dover pagare quanto altri ricevono gratuitamente. In definitiva, sul fronte della lotta allo spreco le iniziative promosse sono tante, dallo spacchettamento al porzionamento (magari vietato per legge ma utile a favorire il consumo), dalla promozione sotto scadenza al consumo familiare e personale, dalla donazione al riutilizzo e riciclo fino al compostaggio. Non resta quindi che alimentare il circolo virtuoso.

 *direttore di Ascom Confcommercio Bergamo


Sacbo replica ai sindaci: “Lo scalo di Orio è sicuro, pronti altri investimenti”

OrioDopo la presa di posizione dei sindaci di Bergamo, Dalmine, Treviolo e Levate – in campo per chiedere chiarimenti sui livelli di sicurezza dello scalo di Orio dopo l’incidente provocato dal cargo uscita di pista – ecco la replica di Sacbo. La società di gestione dell’aeroporto ha messo in evidenza “che le infrastrutture di volo sono state progettate secondo i più avanzati standard nazionali e internazionali”. “All’interno dell’intervento di manutenzione straordinaria, eseguito nella primavera 2014, la conformazione delle aree di sicurezza poste al termine della pista di volo – annota Sacbo – è stata migliorata ulteriormente incrementandone le dimensioni e ha ricevuto da Enac l’approvazione e la successiva certificazione dopo averne eseguito il collaudo”. Sacbo, “puntando al continuo miglioramento delle infrastrutture di volo e allo scopo di consolidare gli attuali standard di sicurezza già di assoluto primo livello”, ha previsto all’interno del nuovo Piano di Sviluppo Aeroportuale “un investimento di circa 30 milioni di euro per l’installazione di specifiche tecnologie innovative. In questo modo lo scalo di Bergamo si candida a diventare il primo aeroporto italiano ad adottare le soluzioni più avanzate di questo tipo”.