Banche e stress test, perché esultare è un po’ fuori luogo

montepaschi_1217Esultare per il superamento degli stress test da parte di quattro istituti italiani su cinque appare un po’ fuori luogo, essenzialmente per due ragioni. Prima di tutto perché, capovolgendo il discorso, i risultati peggiori, tra 51 banche europee, sono proprio di un istituto italiano, Montepaschi, l’unico che in caso di mercato avverso finirebbe addirittura con capitale sottozero.  E in secondo luogo perché anche un’altra promozione, quella di Unicredit, è stata così di misura, collocandola al quarto peggior posto d’Europa, che pone inevitabilmente la necessità di una ricapitalizzazione, per altro già ventilata, seppure per un importo non definito, ma che potrebbe arrivare a 5 miliardi, per irrobustire il patrimonio. Il nodo principale però è quello del Montepaschi, che ha presentato un piano di risanamento approvato sulla carta, anche dall’Europa, ma che deve passare dalla teoria alla pratica. Si basa essenzialmente su un aumento di capitale da 5 miliardi e sulla cessione di un portafoglio di sofferenze per 27 miliardi a un veicolo di cartolarizzazione per 9,2 miliardi, pari al 33% del valore lordo. Considerato che il Monte dei Paschi ha un tasso di copertura vicino al 66%, ovvero ha già accantonato perdite, svalutando le sofferenze di due terzi del valore nominale, la partita delle sofferenze si dovrebbe chiudere  con questa cessione senza produrre ulteriori perdite. Ma non è detto che un istituto a questo punto con i crediti in ordine sia appetibile per investirvi.

Quando un istituto chiede di punto in bianco cinque miliardi e in Borsa ha una capitalizzazione di un miliardo è chiaro che c’è molto che non sta andando. Non sarà facile trovare, insomma, investitori disposti a mettere soldi in una banca che sarà anche storica, ma non è ragionevolmente in grado di assicurare rendimenti adeguati all’impegno richiesto e non lo sarà per molto tempo.  Lo stesso problema del resto si sta registrando per trovare l’acquirente delle quattro banche oggetto della risoluzione di novembre (Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti), dove pure i bilanci sono stati completamente puliti a spese del sistema con un costo dal quale, in base alle proposte arrivate finora, difficilmente rientrerà. Gli ultimi aumenti di capitale bancari non sono peraltro andati bene. E’ riuscito quello del Banco Popolare da un miliardo richiesto dalla Bce come premessa per l’unione con Bpm, ma in quel caso la ricapitalizzazione non era legata a necessità di salvataggio. Sono stati dei flop invece quelli della Popolare di Vicenza e di  Veneto Banca, conclusi entrambi con l’intervento urgente da parte del fondo Atlante, che ne ha dovuto prendere il controllo.

Ma i precedenti non sono buoni per Mps anche solo guardando alla sua storia. Per la quinta volta in otto anni, dall’acquisizione di Antonveneta, che ha scatenato buona parte dei problemi attuali, Montepaschi chiede soldi ai soci, con operazioni che progressivamente hanno completamente stravolto l’azionariato, man mano che i vecchi proprietari (a partire dalla Fondazione) hanno passato la mano, diluendo la quota ad ogni richiesta non soddisfatta. Con questi ultimi 5 miliardi, il conto supera i 20 miliardi, ma nonostante questo il valore della banca attualmente non arriva, come detto, al miliardo. Aggiungendo ai cinque miliardi di Mps i probabili cinque di Unicredit, le banche italiane insomma chiederanno 10 miliardi in poco tempo ad azionisti generalmente delusi dai risultati: non è quindi scontato che vi sia una disponibilità nazionale a investire. Diverso può essere il discorso internazionale: in questi giorni si parla ad esempio di un interesse della cinese Fosun per Bcp, banca portoghese in difficoltà. Non si può escludere che da Pechino si possa guardare anche alla finanza italiana. Nonostante tutte le difficoltà, in ogni caso, magari con l’aiuto internazionale, non necessariamente cinese – Montepaschi e soprattutto Unicredit sono comunque sempre tra i primi gruppi non solo italiani  – è possibile che alla fine una soluzione la troveranno.

Il problema è che neanche allora saranno esaurite le criticità del sistema nazionale. Oltre alle quattro banche della risoluzione già citate, si devono ancora sistemare i crediti inesigibili nei due istituti del Nord Est, Popolare Vicenza e Veneto Banca salvati dal fondo Atlante, e di Carige. Più in generale, considerando anche quelli di Montepaschi, nel sistema ci sono circa 200 miliardi di sofferenze lorde, che scendono a circa 85 miliardi se si considerano quelle nette (la differenza, 115 miliardi rappresentano poste di bilancio sottratte negli anni agli utili per assicurare accantonamenti , o perdite di valore già spesate). E una volta risolto il problema patrimoniale si potrà anche metter mano a quello della redditività che, si vedrà nelle semestrali in questi giorni, negli ultimi anni è stata drenata proprio per cercare di risolvere le questioni delle sofferenze e degli adeguamenti richiesti dall’Europa. Insomma, forse ci sarà da esultare, ma non è ancora il momento.


Nessuna sospensione per le linee Bergamo – Trezzo e Osio Sotto – Vaprio

TrasportiL’Agenzia per il Trasporto pubblico locale Bacino di Bergamo interviene per precisare la notizia della cancellazione del servizio legato alle linee V e oV20 nel periodo dal 7 al 21 agosto comunicata da TBSO (Trasporto Bergamo Sud Ovest) in una lettera inviata nei giorni scorsi ai Comuni interessati (Boltiere, Brembate, Canonica d’Adda, Capriate San Gervasio, Dalmine, Osio Sotto, Trezzo d’Adda, Vaprio d’Adda e Pontirolo). Nel merito, precisa che la Provincia, nell’autorizzazione alla modifica del servizio datata 31 maggio, per le due linee in questione non prevede la soppressione del servizio bensì l’effettuazione di orario ridotto nel mese di agosto. La “sospensione totale” indicata nella lettera di TBSO è quindi un’interpretazione arbitraria dell’Azienda stessa.

Peraltro la chiara volontà di escludere la sospensione dei servizi, diluendo invece su più settimane le necessarie riduzioni, è stata espressa sia nel decreto del presidente della Provincia del 22 giugno scorso, che ha formulato gli indirizzi per un’ulteriore riduzione a causa dei noti problemi economici, sia nel Comitato tecnico che si è riunito lo scorso 19 luglio, nel quale i tecnici di questa Agenzia e dei Consorzi TPL hanno discusso le modalità applicative del Decreto. Le presenti precisazioni sono state inviate per lettera datata 28 luglio anche ai Comuni interessati di cui sopra, smentendo quindi le comunicazioni date da TBSO.  “Confido che il Consorzio titolare del contratto di servizio TPL sappia adeguatamente attuare un programma di esercizio coerente con gli accordi presi –  conclude il direttore dell’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale Emilio Grassi – superando l’interpretazione data nella lettera da TBSO”.


Montagna, 5 milioni per rilanciare le piccole imprese

Uno stanziamento di 5 milioni di euro per lo sviluppo dei territorio montani. Lo prevede una misura approvata da Regione Lombardia annunciata nei giorni scorsi dall’assessore allo Sviluppo economico Mauro Parolini. «Il nostro obiettivo – ha spiegato l’assessore – è aiutare questi territori a trovare in modo sussidiario la modalità con cui valorizzare punti di forza e vocazioni, sostenendo con un impegno economico significativo progetti strategici di sviluppo economico con ricadute positive sull’occupazione locale».

«Un terzo dei comuni lombardi – ha aggiunto – è costituito da aree montane che hanno subito negli ultimi anni fenomeni di spopolamento demografico, malgrado le potenzialità e la presenza di  importanti tradizioni imprenditoriali e risorse turistiche. E questa misura nasce proprio come antidoto contro questi fenomeni, un aiuto concreto ai comuni montani che punta a favorire il partenariato e a finanziare progetti di sviluppo che faranno leva sull’integrazione tra produzione, commercio, artigianato, turismo e servizi di pubblica utilità».

«L’aggregazione tra imprese – ha concluso Parolini -, la contaminazione tra settori differenti, tra imprese di dimensioni differenti, e la valorizzazione delle filiere di eccellenza sono un driver di sviluppo essenziale e rappresentano un obiettivo che stiamo perseguendo in modo sistematico attraverso le nostre iniziative per accrescere la competitività del sistema produttivo e l’attrattività dei territori».

Ecco i punti principali della misura a favore dello sviluppo dei territori montani.

FINALITÀ

L’intervento regionale è finalizzato a favorire il mantenimento/reinsediamento di imprese produttive (artigiane e industriali), della distribuzione commerciale, del turismo e dei servizi in aree montane a debole densità abitativa.

DOTAZIONE FINANZIARIA

Sono destinati alla misura 5 milioni di euro che saranno trasferiti a Unioncamere Lombardia, in qualità di soggetto gestore.

DIMENSIONE TERRITORIALE

L’intervento si sviluppa nei 532 comuni classificati come “montani” ai sensi della D.g.r. 8 maggio 2014. Verranno previste priorità per progetti di territori che non hanno già beneficiato di contributi per le Aree Interne, individuate in attuazione dell’Accordo di Partenariato tra Stato Italiano e Unione Europea.

PARTENARIATO E CAPOFILA

Il compito di capofila e referente del progetto per Regione Lombardia è affidato ad un Comune, una Comunità Montana o una Unione di Comuni. Nel partenariato, che deve aggregare minimo 5 Comuni, dovrà essere previsto il coinvolgimento delle associazioni più rappresentative delle imprese del commercio, produttive (artigiane e industriali), del turismo e dei servizi.

SOGGETTI BENEFICIARI

Il contributo regionale è destinato alle Micro e PMi produttive (artigiane e industriali), della distribuzione commerciale, del turismo e dei servizi.

DIMENSIONE FINANZIARIA

È ammesso per ogni capofila un progetto complessivo di dimensione minima di 50.000 euro con un contributo regionale in conto capitale massimo del 50% destinato alle imprese e loro aggregazioni. Il contributo regionale, destinato esclusivamente a copertura di spese di investimento, non potrà eccedere l’importo massimo di 300.000 euro.

TIPOLOGIA DI AGEVOLAZIONE E INTENSITÀ DI AIUTO

Contributo a fondo perduto, in regime “de minimis” nella misura massima del 50% del costo totale delle spese ammissibili.

INTERVENTI

Il progetto, la cui durata massima dovrà essere di 24 mesi, potrà essere articolato nelle seguenti aree di intervento:

  • reinsediamento e valorizzazione delle produzioni di tradizione locale, dell’artigianato di qualità, dell’industria;
  • creazione e potenziamento di reti territoriali e/o di filiera;
  • sviluppo dell’offerta commerciale e produttiva con interventi finalizzati all’avvio di nuove imprese;
  • sviluppo dell’offerta turistica e promozione di prodotti e itinerari turistici basati sulla scoperta dell’identità;
  • riutilizzo e riqualificazione dei beni demaniali a fini commerciali, produttivi e turistici;
  • misure di incentivazione degli esercizi commerciali, dell’artigianato e turistici per il mantenimento dell’offerta commerciale;
  • riutilizzo di spazi sfitti per nuove attività ad uso commerciale, produttivo e di servizi;
  • lavori e opere di pubblica utilità strettamente finalizzati allo sviluppo dell’offerta commerciale, produttiva e turistica; attività di animazione, eventi;
  • strumenti, iniziative e materiali di marketing;
  • iniziative e strumenti di promozione e fidelizzazione commerciale e turistica basati su tecnologie digitali, uso di big data e open data.


Mille modi di servire il caffè. Scatta il concorso on line

espressoÈ il biglietto da visita di ogni locale. Il caffè, la bevanda più amata dagli italiani e uno dei simboli della nostra tradizione nel mondo. Farlo bene però è un’arte così come servirlo e renderlo unico.

Per raccontare i diversi modi in cui bar, pasticcerie e ristoranti danno un tocco in più al proprio espresso, la Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi, insieme ad Ica (Associazione Italiana Caffè) con la  collaborazione di Triestespresso, promuove il concorso riservato agli operatori: “Come personalizzi il tuo caffè?”.

È un contest on line gratuito al via da oggi, primo agosto, fino al 9 ottobre 2016. L’evento di premiazione si svolgerà sabato 22 ottobre durante la manifestazione fieristica “Triestespresso” nello stand Fipe – Ica.

Il concorso è aperto a tutti gli operatori di pubblici esercizi che entro il 9 ottobre 2016 compileranno in tutte le sue parti  il form di iscrizione presente sul sito Fipe, allegando una foto in formato JPG, al massimo di 5Mb (non verranno ammessi altri formati), accompagnata da una breve frase che illustri il messaggio dello scatto inviato. Potrebbe essere, ad esempio, un espresso con una tazzina particolare, magari contrassegnata da un logo e accompagnata da un dolce/cioccolatino o altro, con una frase che spieghi il messaggio legato all’immagine.

Il concorso ha un’unica sezione digitale e le foto inviate devono essere strettamente inerenti al tema “Come personalizzi il tuo caffè?”, non devono contenere immagini riconoscibili di persone ed ogni autore è personalmente responsabile di quanto è oggetto delle immagini.

 

La giuria sarà composta da tre componenti. Ogni giurato assegna un punteggio da 1 a 10 ad ognuno dei seguenti criteri: Cortesia (es. un dolcetto o un cioccolatino), Creatività (es. tazzina decorata), Originalità della didascalia (es. “la siesta del caffè”).

Durante Triestespresso, sabato 22 ottobre, si svolgerà la premiazione e tutti i partecipanti al concorso potranno ritirare il loro attestato di partecipazione. I primi cinque classificati vedranno le loro foto, con la relativa frase e l’indicazione del loro locale, esposte nello stand di Fipe-Ica, oltre che pubblicate sui siti degli organizzatori. Al primo classificato sarà, inoltre, riservata la partecipazione gratuita al corso “Sommelier dell’Espresso”.

Il regolamento

Il modulo di iscrizione


Bergamo, ad agosto i musei civici saranno aperti tutti i giorni

museo CaffiIl Museo Archeologico e il Museo di Scienze Naturali rimarranno aperti anche al lunedì per tutto il mese di agosto. La scelta è stata presa per consentire ai turisti che visiteranno la nostra città di potere prendere visione dei musei cittadini e comprendere meglio la ricchezza naturalistica ed archeologica del nostro territorio. A partire dall’8 agosto sarà aperto anche il Campanone in Piazza Vecchia. “Riprendiamo quest’anno l’apertura dei Musei civici anche di lunedì per il mese di agosto – dichiara l’assessore alla Cultura, Nadia Ghisalberti – 7 giorni su 7 di porte aperte, per accogliere non solo i numerosi turisti presenti in città, ma anche le famiglie che, durante il periodo estivo, hanno più tempo a disposizione da dedicare alla fruizione del patrimonio museale della città”. Gli orari d’apertura ad agosto del Museo Archeologico e di Scienze Naturali: lunedì 10-12.30 e 14.30 -18; da martedì a venerdì 9-12.30 / 14.30-18; sabato, domenica e festivi: 10-13 / 14.30/18.30.