Ubi Banca, accordo sindacale: in uscita 410 dipendenti

uubii877.jpgNell’ambito delle iniziative di razionalizzazione legate anche al contenimento degli oneri operativi, Ubi Banca ha siglato lo scorso 23 dicembre un accordo sindacale che prevede l’uscita su base volontaria di circa 410 risorse a livello di Gruppo con accesso al Fondo di sostegno al reddito di settore. L’ accordo riguarda in primis le 339 domande di adesione al precedente piano attuato con l’Accordo Quadro del 26 novembre 2014 (e risultate in supero rispetto alle 500 accolte in base al predetto accordo)- che cesseranno dal servizio in data 31.01.2016. Per le ulteriori 70 posizioni, che potranno aderire sempre su base volontaria, è prevista la cessazione dal servizio entro il 31 marzo prossimo, dando precedenza alle risorse in grave stato di salute. La verifica della sussistenza di tali domande verrà effettuata a febbraio. A fronte delle uscite di personale che si realizzeranno in base all’accordo, al fine di supportare il ricambio generazionale e sostenere le politiche in tema di occupazione giovanile, il Gruppo procederà, nel corso del biennio 2016-2017, all’inserimento di 130 risorse (più un massimo di 30 risorse proporzionalmente all’esodo delle ulteriori 70 posizioni), sia mediante nuovi inserimenti che mediante la stabilizzazione di rapporti di lavoro temporaneo già in essere nel Gruppo, tenendo anche conto dei termini dei contratti in essere, con ricorso anche alla mobilità infragruppo.

Gli interventi concordati presentano forte carattere di sostenibilità sociale; l’accoglimento delle circa 410 domande di esodo consente inoltre un risparmio a regime di circa 31 milioni di euro lordi annui, che contribuirà a contenere il costo del personale. Gli oneri una tantum relativi a tali esodi, da contabilizzarsi interamente nel quarto trimestre dell’esercizio in corso, sono stimati in circa 95 milioni di euro lordi.


Dote Unica Lavoro, pronti i percorsi di reinserimento per i disoccupati

Lavoro Jobs Act“E’ stato pubblicato nel Burl l’avviso con cui riparte la nostra Dote Unica Lavoro (Dul), con i fondi della programmazione europea 2014/2020 e con cui diamo subito attuazione anche alle politiche previste dal Jobs Act”. Lo ha affermato l’assessore all’Istruzione Formazione e Lavoro di Regione Valentina Aprea. “Con questo ultimo atto amministrativo – spiega Aprea –  diamo formalmente e concretamente avvio alle nuove politiche attive di Regione Lombardia, traguardando il nostro modello verso quello prefigurato dal decreto legislativo in materia di servizi per il lavoro e politiche attive. Attuiamo le disposizioni della nuova normativa nazionale, integrandole in modo suppletivo e complementare con la possibilità di offrire universalmente a tutti i disoccupati, percettori e non percettori di forme di sostegno al reddito, un percorso personalizzato di inserimento o reinserimento lavorativo attraverso il nostro consolidato sistema di politiche attive, Dote Unica Lavoro”. “Infatti – aggiunge ancora l’assessore –  in Regione Lombardia la Dul costituirà quell’assegno di ricollocazione previsto dal Jobs Act solo per i disoccupati percettori di indennità di disoccupazione, privi di lavoro da oltre 4 mesi, a condizione che ne facciano richiesta”. “Dopo la messa a disposizione della possibilità di rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, in via telematica, attraverso il sistema informatico regionale, abbiamo messo in campo un altro tassello per attuare la riforma nazionale e continuare a fornire a tutti i disoccupati servizi efficienti per accompagnarli nel percorso di collocazione o ricollocazione, mantenendo l’orientamento al risultato”, continua l’assessore Aprea. “Auspichiamo che a livello nazionale possano presto trovare risposta le questioni operative che emergono con l’applicazione delle nuove norme nazionali che in Lombardia intendiamo attuare nella loro complessità mantenendo la peculiarità del nostro modello. Nel frattempo – conclude Aprea –  stiamo predisponendo un fitto calendario di incontri con i nostri centri per l’impiego, per condividere il percorso di implementazione dell’impianto, cercando di salvaguardare anche in questa fase transitoria gli interessi dei lavoratori disoccupati per la fruizione sia delle prestazioni di integrazione al reddito, sia le politiche attive della nuova Dul”.


Bergamo a targhe alterne, istruzioni per l’uso

Ecco i dettagli dell’ordinanza che sancisce la circolazione a targhe alterne nella città di Bergamo nei giorni 29 e 30 dicembre, 4 e 5 gennaio 2016. Il provvedimento si aggiunge alle limitazioni riguardanti i diesel euro 0, 1, 2 e 3, disposte da Regione Lombardia e Comune di Bergamo nelle scorse settimane.

La limitazione della circolazione veicolare a targhe alterne si applica in tutto il territorio comunale per gli autoveicoli, i motoveicoli e i ciclomotori, nell’orario dalle 07.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30.

martedì 29 dicembre 2015

DIVIETO DI CIRCOLAZIONE applicato ai VEICOLI provvisti di targa il cui NUMERO FINALE sia PARI (circolano i veicoli con targa dispari)

mercoledì 30 dicembre 2015

DIVIETO DI CIRCOLAZIONE applicato ai VEICOLI provvisto di targa il cui NUMERO FINALE sia DISPARI (circolano i veicoli con targa pari)

lunedì 4 gennaio 2016

DIVIETO DI CIRCOLAZIONE applicato ai VEICOLI provvisto di targa il cui NUMERO FINALE sia DISPARI (circolano i veicoli con targa pari)

martedì 5 gennaio 2016

DIVIETO DI CIRCOLAZIONE applicato ai VEICOLI provvisto di targa il cui NUMERO FINALE sia PARI (circolano i veicoli con targa dispari)

Il provvedimento si applica all’intera rete stradale con l’esclusione dell’autostrada, dell’asse interurbano e delle circonvallazioni: sarà possibile raggiungere quindi i parcheggi di via Ambiveri, davanti all’hotel Cristallo Palace, provenendo dalla circonvallazione Mugazzone, di via San Bernardino ubicato all’uscita della circonvallazione Pompiniano, della Malpensata, provenendo da via Autostrada, di via Buttaro a Monterosso, provenendo dalla Circonvallazione Plorzano, dell’Auchan provenendo esclusivamente da via Martin Luther King.

Dalla circolazione a targhe alterne sono inoltre esentati:
1. veicoli a trazione elettrica e ibridi;
2. veicoli alimentati a metano e GPL;
3. veicoli adibiti al trasporto merci;
4. veicoli delle Forze Armate, Forze di Polizia, Polizia Locale, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, ASL, Aziende ospedaliere, Corpo Forestale;
5. veicoli appartenenti a soggetti pubblici e privati che svolgono funzioni di pubblico servizio o pubblica utilità, individuabili o con adeguato contrassegno, o con certificazione del datore di lavoro, che svolgono servizi manutentivi di emergenza;
6. veicoli di medici e veterinari in visita urgente, muniti dei contrassegni dei rispettivi ordini, operatori sanitari ed assistenziali in servizio con certificazione del datore di lavoro;
7. veicoli utilizzati per il trasporto di persone sottoposte a terapie indispensabili ed indifferibili per la cura di gravi malattie in grado di esibire relativa certificazione medica;
8. veicoli dei sacerdoti e dei ministri del culto di qualsiasi confessione per le funzioni del proprio ministero;
9. veicoli dei donatori di sangue muniti di appuntamento certificato per la donazione;
10. veicoli appartenenti ad istituti di vigilanza;
11. veicoli per trasporto persone immatricolate per trasporto pubblico (taxi, noleggio con conducente con auto e/o autobus, autobus di linea);
12. veicoli a servizio di persone invalide con contrassegno “H” (handicap)

Il Corpo di Polizia Locale, unitamente alle altre forze di Polizia Stradale, curerà l’osservanza delle presenti prescrizioni. Le sanzioni previste per coloro che contravvengono il provvedimento sono stabilite vanno da un minimo di 85 a un massimo di 338 euro.


Mutui casa, è boom. Nel 2015 sono raddoppiati

Un incremento delle erogazioni dei mutui del 97,4% nell’ultimo anno. Lo ha stabilito l’Abi sulla base di un campione di banche che rappresentano oltre l’80% del mercato. Nei primi 11 mesi del 2015 le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili da parte delle famiglie hanno registrato un incremento annuo del +97,4% rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno. I dati relativi al periodo gennaio-novembre del 2015 evidenziano la forte ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni. Nel periodo gennaio-novembre 2015 l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 44,340 miliardi di euro rispetto ai 22,465 miliardi dello stesso periodo del 2014. L’incremento su base annua è, quindi, del 97,4%.

L’incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziamenti è pari, nei primi 11 mesi del 2015, a circa il 32%. L’ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2015 è anche superiore sia al dato dello stesso periodo del 2013, quando si attestarono sui 17,123 miliardi di euro, sia al valore dei primi undici mesi del 2012 (18,794 miliardi di euro). I mutui a tasso variabile rappresentano, nei primi undici mesi del 2015, il 43,7% delle nuove erogazioni complessive; nei mesi più recenti sono in forte incremento i mutui a tasso fisso che hanno raggiunto a novembre 2015 quasi il 65% delle nuove erogazioni, erano meno del 25% dodici mesi prima.


Lombardia, 36mila i nuovi cittadini stranieri nel 2014

stranieriNel biennio 2013-2014 sono 231mila gli stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, di cui 130mila nel 2014 (mentre nel 2012 erano poco più di 60mila) con la Lombardia prima regione con 36mila muovi cittadini nel 2014 e l’Italia al quarto posto in Europa. Il numero degli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana è superiore al numero dei migranti sbarcati sulle coste italiane nello stesso biennio, secondo quanto rileva l’Istituto per gli studi sulla multietnicità. “La continua crescita delle acquisizioni di cittadinanza, in particolare di quelle riconducibili a interi gruppi familiari – sottolinea Fondazione Ismu -, non solo testimonia un miglioramento sul fronte dell’inclusione nella società italiana degli immigrati, ma attesta che stiamo assistendo a un processo di stabilizzazione della popolazione immigrata nel nostro Paese (processo confermato anche dall’elevato numero di ricongiungimenti familiari che rappresentano il 40% degli ingressi del 2014 e dalla crescita costante dei soggiornanti di lungo periodo, che rappresentano il 57% dei non-comunitari). Tra il 2008 e il 2013 circa 1 nuovo italiano ogni 4 (24%) era in età inferiore ai 15 anni, con una punta del 30% nel 2013 (ultimo anno disponibile)”.

Nel 2014 delle 130mila acquisizioni di cittadinanza quasi 36mila hanno riguardato la Lombardia, 20mila il Veneto, 16mila l’Emilia Romagna, 12mila il Piemonte, 9mila il Lazio, poco più di 7mila la Toscana, 5mila le Marche, 4mila il Friuli-Venezia Giulia. Agli ultimi posti il Molise e la Basilicata con 175 e 176 acquisizioni. Rapportando i valori regionali ai rispettivi residenti stranieri risulta che in Val d’Aosta ha acquisito la cittadinanza più di uno straniero ogni 20, in Trentino e in Veneto uno ogni 25, seguono il Friuli (uno ogni 27), le Marche (uno ogni 30), la Lombardia (uno ogni 32), l’Emilia Romagna (uno ogni 33), il Piemonte (uno ogni 35). Agli ultimi posti la Campania, con una acquisizione di cittadinanza ogni 116 residenti stranieri, e la Basilicata con uno ogni 100.
Rispetto alle altre nazioni europee, nel 2013 (ultimi dati disponibili), l’Italia si posiziona al quarto posto con 101mila acquisizioni, dietro alla Germania (115mila), alla Gran Bretagna (208mila) e alla Spagna (226mila), per un totale di 985mila nuovi cittadini europei.


Canone Rai, i consumatori: “Inviate entro dicembre le autocertificazioni”

canone RaiNovità nel campo dei pagamenti dei canoni RAI: come è ormai noto, dal 2016 le famiglie pagheranno il Canone Rai sulla bolletta elettrica. Si pagheranno € 100,00 complessive in 10 rate, ma per l’anno prossimo la prima rata sarà pagata “cumulativamente” a luglio 2016 (€ 70,00). “Quello che non è chiaro – dice Eddy Locati, presidente di Adiconsum Bergamo – è cosa deve fare chi ritiene di non dover pagare il canone, o perché ha i requisiti per averne l’esenzione, o perché non possiede il televisore, o perché ha una fornitura elettrica in una casa di sua proprietà, dove però  non risiede , pur pagando già il canone nella casa di residenza. Anche se in quest’ultimo caso non dovrebbe esserci alcuna trattenuta sulla bolletta elettrica, ma riteniamo utile, per maggior sicurezza, mandare entro la fine del 2015 all’Agenzia delle Entrate , direzione provinciale 1 di Torino, gli appositi modelli di autocertificazione di non possesso del televisore o dell’esenzione dal pagamento del canone RAI per i motivi sopra citati”. “Suggeriamo – continua Locati -di inviare i modelli entro la fine 2015, perché, al momento, non c’è alcuna indicazione rispetto al fatto che si pagherà la prima rata a Luglio 2016, comprensiva di 7 rate precedenti e che pertanto se si chiede l’esenzione dopo il 31 Dicembre 2015 non ci sia il rischio di vedersi applicata la ritenuta per un Canone Rai non dovuto, costringendo così l’interessato a fare una successiva domanda di rimborso!”.


Troppo smog, a Bergamo scattano le targhe alterne

Martedì 29 e mercoledì 30 dicembre ci sarà la circolazione a targhe alterne (dispari/pari) per i mezzi ad uso privato dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30 nella città di Bergamo: perdura infatti da giorni l’alta concentrazione di Pm10 nell’aria della città, anche per via della situazione meteo che non facilita la dispersione delle polveri sottili. Di qui l’ordinanza, che sarà firmata ed emessa nella giornata di lunedì 28, di limitazione della circolazione della auto. Un provvedimento che sarà replicato anche il 4 e il 5 gennaio (pari/dispari in quel caso) con gli stessi orari. La disposizione si aggiunge a quelle contenute nell’ordinanza già in vigore che vieta il transito in città ai diesel euro3 e si aggiunge alle altre limitazioni fissate dalla Regione Lombardia.

“Cerchiamo in ogni modo soluzioni che possano rivelarsi utili: – spiega l’Assessore alla mobilità Stefano Zenoni – nei giorni festivi vi è una sensibile riduzione delle emissioni, comprese quelle derivanti dal traffico, e per questo motivo abbiamo deciso di provvedere alla targhe alterne in alcune giornate feriali, allorché si prevede un maggior numero di auto in circolazione, per rendere questo periodo natalizio un continuum di relativa attenuazione dei flussi. “

Per rendere più semplice ai cittadini la comprensione e l’applicazione del provvedimento, nei giorni dispari circolano targhe dispari e conseguentemente nei giorni pari il transito è consentito ai veicoli con targa pari. “Invitiamo anche i paesi dell’hinterland di Bergamo ad adottare provvedimenti simili, – dichiara l’Assessore all’ambiente del Comune di Bergamo Leyla Ciagà -considerando soprattutto che dalle previsioni meteo dei prossimi giorni non si attendono miglioramenti. Consigliamo alla cittadinanza di ridurre il più possibile l’utilizzo del mezzo privato. Gli agenti della Polizia Locale del Comune di Bergamo hanno ricevuto istruzioni di svolgere controlli “dinamici” per verificare che l’ordinanza che dispone le targhe alterne venga rispettata: nessun varco di controllo, ma un monitoraggio lungo le vie cittadine.”


BergamoWifi sbarca in 10 quartieri di Bergamo

bergamo wifiBergamoWifi arriva nei quartieri: nelle prossime settimane saranno attivate ben 10 oasi in altrettanti quartieri cittadini, prima fase del progetto di ampliamento del servizio in città. Un ampliamento che riguarderà soprattutto parchi e piazze: Piazzale San Paolo, parco Mascagni (Longuelo), via Promessi Sposi (Villaggio Sposi), Via San Sisto/piazzale Emanuele Filiberto (Colognola), Boccaleone (via Gasparini-Isabello), Redona (Parco Turani e chiesa), Malpensata (parco via Mozart), piazza Sant’Anna, Orto Botanico di Città Alta, Monterosso (piazza Pacati e giardino pubblico).

Si tratta di ulteriori 22 punti d’accesso al servizio: diventano così 80 gli hotspot cittadini, quasi il doppio di quelli disponibili in grandi capitali europee come, ad esempio, Bruxelles. “Il grande successo del BergamoWifi – sottolinea l’Assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni – ci ha spronato a mantenere l’impegno preso nelle linee programmatiche: dopo il centro città per Expo2015 portare la connettività del wifi diffuso nei quartieri. Siamo molto felici di questo risultato: entro il 30 aprile le oasi saranno tutte attivate e potremo poi progettare la successiva fase di connessione di tutti gli spazi culturali dei quartieri, biblioteche e Csc.” Il successo di BergamoWifi è evidenziato dai dati aggiornati al 30 novembre 2015: 72.500 iscritti al servizio, oltre 10mila iscritti al mese a partire dal mese di maggio, con un picco di 12.176 iscritti nel mese di agosto. Nel mese di ottobre e di novembre le autenticazioni al servizio sono state rispettivamente 23.686


Pagnoncelli e Piccinelli, i trasformisti che rischiano di aver ragione

Uno, Marco Pagnoncelli, se n’era andato a luglio, ammaliato dalle sirene dell’ex enfant prodige della politica pugliese, quel Raffaele Fitto che, avendo come modesta ambizione di ricalcare le orme del premier inglese David Cameron, si è creato il suo partito pret à porter, Conservatori e Riformisti. L’altro, Enrico Piccinelli, da sempre uomo più tormentato del suo sodale-avversario di tanti anni in camicia azzurra, ha rotto gli indugi solo martedì, a pochi giorni dal Natale, in concomitanza con due pezzi da novanta come Sandro Bondi e Manuela Repetti (sua consorte), per andare a rimpolpare le fila parlamentari di Denis Verdini, il Gran Visir toscano già plenipotenziario di Berlusconi, inseguito da inchieste e trame oscure ma assurto a novello demiurgo delle riforme in virtù dei rapporti territorial-familiari con Luca Lotti e i giovani rampanti del cosiddetto Giglio magico.

Travolti da un insolito destino, per dirla alla Wertmuller, i due senatori eletti per miracolo nel 2013 (furono inseriti in fondo alla lista dell’allora Pdl solo per fare numero e non fecero nemmeno campagna elettorale tanto erano certi che non sarebbero mai entrati a Palazzo Madama) hanno fatto ciao ciao al partito che li ha cresciuti e pasciuti nell’ultimo ventennio. Da Forza Italia, di cui sono stati entrambi coordinatori provinciali (si sono passati il testimone), hanno avuto tutto e di più. L’uno, forte dello stretto legame con Roberto Formigoni, poi mollato appena il Celeste è caduto in disgrazia, ha cavalcato la stagione ciellina facendosi assegnare incarichi da assessore comunale a Bergamo, poi assessore regionale, quindi consigliere di amministrazione di Sea fino allo scranno vellutato di senatore. L’altro, invece, ha costantemente fatto leva sulla sponda laica del partito azzurro (in ultimo guidata da Mariastella Gelmini) e ne ha riavuto in cambio a sua volta ruoli da assessore a Palazzo Frizzoni e in Provincia, prima di sbarcare a Roma.

Una caratteristica hanno avuto in comune: entrambi, sia detto come mera osservazione da cronista, ovunque sono stati non hanno mai lasciato un segno tangibile del loro passaggio. Inevitabile per chi ha sempre preferito la politica politicante al fare, il posto al caldo allo studiare i problemi, l’ufficio extra large al marciapiede. Di che stupirsi, allora, se di fronte alla caduta massi dell’edificio berlusconiano cercano di mettersi al sicuro? In fondo, assecondano un istinto primordiale. C’è voluta tanta fatica per arrivare in alto, perché rinunciarvi? E poi: la vita mica finisce con l’esaurirsi della spinta propulsiva di Forza Italia. Dopotutto, la politica esisteva anche prima della discesa in campo del Cavaliere (quando l’uno stava nelle retrovie socialiste e l’altro nelle quinte file democristiane).

Inutile guardare all’indietro, il mondo va avanti. La coerenza, ammesso che sia mai stata un virtù, può inorgoglire solo i paracarri, quelli che non cambiano mai idea. Loro, Pagnoncelli&Piccinelli, sono due menti fini, hanno tanto ancora da dare. Poco importa se rischiano di montare su cavalli dagli scarsi garretti. Fitto e Verdini non sono che dei mezzi. Servono a guadagnar tempo, a coltivare il sogno di traghettare verso lidi che in futuro si immagina paradisiaci. Sulla carta sembra un’impresa disperata. O meglio, una manovra spudoratamente opportunistica. Ma vai a sapere. Nel paese dei trasformisti finirà che, poco poco, avranno ragione loro.


Anche il lavoro artigiano diventa un reality. E in finale c’è un bergamasco

Botteghe-digitali - Davide AresiC’è anche l’imprenditore bergamasco Davide Aresi tra i 5 finalisti del reality #BottegheDigitali, il format video dedicato alle imprese nato da un’idea originale di Stefano Micelli (professore di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università Ca’ Foscari e autore di “Futuro Artigiano”), Banca IFIS e Marketing Arena, sviluppato in collaborazione con Maker Faire Rome.

Il programma vuole essere una sorta di “reality delle Imprese” ed ha l’obiettivo di trasformare le imprese artigianali partecipanti in aziende proiettate nel futuro grazie alle nuove tecnologie della manifattura digitale, strumenti utili per favorire l’evoluzione delle botteghe della tradizione italiana attraverso il mondo del Web 2.0, favorendone la competitività, ma mantenendone al tempo stesso il cuore e la tradizione.

Durante questo percorso le aziende avranno il supporto di una squadra di 8 professionisti, in qualità di esperti e coach, con diverse competenze: dagli esperti di marketing, web e social, ai specialisti di credito e di materia fiscale, imprenditori, esperti di design e molto altro. I coach affiancheranno gli imprenditori nel percorso di crescita che li vedrà realizzare i propri progetti lavorativi, di espansione in altri mercati o nel web, nell’apertura di e-commerce o di riorganizzazione aziendale, con il contributo di nuove risorse e competenze.

Davide Aresi gestisce insieme al padre il mobilificio artigianale Mobili Aresi di Bergamo che disegna e realizza mobili d’arte e d’arredo principalmente per mercati esteri. L’obiettivo che si propone con la partecipazione al reality è quello di digitalizzare il proprio lavoro, in particolare per la realizzazione e l’archiviazione dei bozzetti e dei disegni esecutivi, esplorando la possibilità della stampa 3D per la produzione delle miniature in scala dei modelli.

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