Sanità, ecco cosa cambia. A settembre il Papa Giovanni potrebbe tornare azienda ospedaliera

consiglio regione lombardiaIl Consiglio della Regione Lombardia ha approvato nella seduta del 5 agosto 2015 la riforma del sistema sociosanitorio. Il progetto di legge “Evoluzione del sistema socio sanitario lombardo” prevede l’integrazione delle strutture della sanità con quelle del sociale, sia a livello centrale (Regione) che a livello territoriale. Questo, come è stato spiegato dai relatori Fabio Rizzi e Angelo Capelli, «per adeguare il sistema lombardo alle nuove complessità emergenti come l’allungamento dell’aspettativa di vita e l’aumento della cronicità». Entro fine anno la riforma sarà completata con un secondo progetto di legge (che è già in Commissione) che interverrà in particolare su prevenzione, salute mentale, malattie rare, veterinaria e rapporti con le Università.

Ecco le principali novità

ATS (Agenzie di tutela della salute)

Le nuove Agenzie avranno funzioni di gestione, programmazione e controllo, oltre che di supervisione sulla continuità delle cure ai malati cronici e gravi. Spetteranno loro l’accreditamento delle strutture sanitarie e socio sanitarie, la negoziazione e l’acquisto delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie. Ne vengono istituite 8 e sostituiscono le attuali 15 ASL: nascono pertanto le ATS Insubria (Varese e Como), Brianza (Monza e Lecco), Bergamo, Brescia, Pavia, Val Padana (Cremona e Mantova), Città Metropolitana (Milano e Lodi) e quella della Montagna (Sondrio, Valtellina e Valcamonica).

ASST (Aziende socio sanitarie territoriali)

La legge ne disegna 27: rispetto al documento approvato in Commissione Sanità, vengono aggiunte cinque nuove aziende socio sanitarie territoriali, Niguarda e Gaetano Pini a Milano, Spedali Civili a Brescia, Papa Giovanni XXIII a Bergamo e Crema. Alle ASST spetterà il compito di erogare le prestazioni sanitarie e socio sanitarie: dovranno garantire le prestazioni e le cure territoriali in sinergia con gli ospedali che confluiranno nelle Aziende stesse. L’obiettivo è così quello di passare dalla cura del paziente al “prendersi cura” con continuità del paziente, anche a domicilio. Ogni ASST avrà un direttore generale unico, ma al proprio interno sarà suddivisa in due strutture tra loro distinte che avranno gestione e bilanci separati: il Polo ospedaliero affidato a un direttore sanitario e la Rete territoriale affidata a un direttore sociosanitario. La Regione potrà comunque istituire nuove aziende ospedaliere, secondo i requisiti previsti dalla normativa nazionale vigente.

Clausola

Tra le norme transitorie della legge, è prevista una clausola che consente alla Giunta regionale, entro il 30 settembre di quest’anno, di apportare modifiche allo schema territoriale di ATS e ASST approvato oggi, a condizione che le stesse modifiche vengano approvate anche dalla Commissione regionale “Sanità e assistenza”. La Regione potrà istituire nuove aziende ospedaliere, secondo i requisiti previsti dalla normativa vigente.

Agenzia di Controllo

La riforma prevede la nascita di una Agenzia di vigilanza e controllo sull’offerta e l’erogazione delle prestazioni e delle cure sanitarie e sociosanitarie e per prevenire eventuali, possibili criticità, che dovrà in ogni caso fungere da collegamento funzionale con le singole ATS. L’Agenzia sarà costituita da un direttore nominato dal Presidente della Giunta regionale e da un Comitato di Direzione composto da 3 persone nominate su indicazione della Conferenza dei gruppi regionali di minoranza o estratte a sorte tra 10 nominativi, sempre di indicazione dei gruppi di minoranza. Sarà compito dell’Agenzia rendere pubblici i dati inerenti le attività di vigilanza e di controllo svolte.

Ticket sanitari

Viene introdotta una rimodulazione progressiva dei ticket sanitari in funzione del reddito, sollecitata in particolare dai gruppi di minoranza e già recepita nell’assestamento di bilancio approvato a fine luglio.

Conferenza dei Sindaci

Comprende i Sindaci dei Comuni inseriti in una ATS e interviene esprimendo pareri e contributi in tema di programmazione e di pianificazione sociosanitaria.

Polo pediatrico

La legge istituisce un unico, grande polo pediatrico milanese. Il nuovo “Ospedale del Bambino” nasce a Milano dall’accorpamento di Buzzi, Sacco, Fatebenefratelli e Macedonio Melloni.

Assessorato regionale unico al Welfare

Nel rispetto della legge Bassanini e delle facoltà in capo al Presidente della Giunta regionale, viene istituito l’Assessorato regionale unico al Welfare che comprende i precedenti assessorati alla Salute e alla Famiglia e Solidarietà sociale: saranno scorporate le deleghe al Volontariato e alle Pari opportunità.

Stabilizzazione precari

Nel testo della riforma si indica esplicitamente che, nella definizione dei nuovi contratti per le figure e gli operatori sanitari e sociosanitari lombardi, dovranno essere privilegiate forme che favoriscono la stabilità e la continuità del rapporto di lavoro.

Funzioni non tariffabili e “legge Daccò”

Viene eliminata la “legge Daccò” e nel nuovo testo si creano le condizioni per una drastica riduzione delle funzioni non tariffabili, con l’introduzione di nuovi criteri che rendono la non tariffabilità una eccezione sempre più limitata.

“Short list” nomine direttori generali

All’interno dell’elenco delle figure idonee, un apposito Comitato selezionerà un numero ristretto di profili pari a tre volte il numero complessivo delle persone da nominare, all’interno del quale verrà effettuata la scelta.

Odontoiatria

La legge individua inoltre una sezione specifica per il potenziamento delle cure odontoiatriche, che si concretizzerà nel 2016 con il reperimento delle risorse economiche necessarie: oggi si stima che il 65% dei lombardi non va dal dentista, pur avendone necessità, a causa dei costi elevati delle cure.

Formazione

Nella riforma viene introdotto un nuovo capitolo appositamente dedicato all’istituzione presso Eupolis di percorsi formativi specifici destinati alle nuove figure professionali previste e introdotte dalla legge.

Prevenzione

Altri due articoli della legge sono dedicati al potenziamento della prevenzione, e nello specifico adeguano il piano regionale della prevenzione alle nuove normative nazionali e definiscono meglio il ruolo dell’Osservatorio epidemiologico regionale adeguandone compiti e funzioni.

Viene incentivata, anche attraverso una sostanziale semplificazione procedurale, la prenotazione online di visite ed esami, e viene incrementato di 40 unità il numero delle borse di studio destinate agli specializzandi lombardi.

Costi e benefici

Regione Lombardia prevede di recuperare, con la riforma a regime, circa 300 milioni di euro, risorse che saranno poi reinvestite nel sistema sanitario a vantaggio degli stessi cittadini lombardi, in particolare per ridurre i ticket sanitari, le liste d’attesa e le rette delle Residenza sanitarie per Anziani (RSA).


Dehors, «bene la semplificazione ma alla città serve un piano»

il-dehorsA Bergamo diventa più facile realizzare dehors fuori dai locali. Il Comune ha infatti semplificato le procedure burocratiche per avere l’autorizzazione e installarli.

Il documento va nella direzione indicata del progetto del sindaco Gori “Bergamo città semplice e low tax” che stabilisce la revisione di una serie di regolamenti comunali con l’obiettivo di semplificare il più possibile le procedure alle imprese cittadine.

Le novità previste sono tante: dalla presentazione di due sole copie del progetto (contro le sette attualmente necessarie) all’eliminazione dell’obbligo di presentazione di una lunga serie di documenti non strettamente connessi al progetto, dall’istituzione della figura del tutor comunale per la stesura e presentazione del progetto alla semplificazione della procedura per i progetti in zone di pregio.

Una delle più significative è l’aumento della durata della concessione che passa da tre a nove anni, in modo da garantire l’ammortamento dell’investimento da parte degli esercenti. Anche la procedura di richiesta e di rilascio della concessione avranno iter più brevi se si utilizzerà lo sportello online comunale per la presentazione delle domande.

Inoltre nei casi in cui sull’installazione dei dehors è necessario il parere della Soprintendenza saranno gli stessi uffici comunali ad occuparsi della trasmissione dei progetti. Le pratiche di richiesta saranno divise tra pratiche semplici (la sola collocazione in esterno di tavoli e sedie) e complesse (la collocazione di arredi e strutture, ma anche i soli tavoli e sedie in ambiti vincolati).

FusiniLa delibera passerà ora al vaglio del Consiglio comunale, intanto è positivo il giudizio delle associazioni di categoria che hanno condiviso con l’Amministrazione l’importanza di semplificare le procedure. «La normativa darà maggiore impulso ai dehors – dice Oscar Fusini direttore dell’Ascom -. Oggi è impensabile per un locale lavorare d’estate senza uno spazio all’esterno, anzi, la gente chiede di stare all’aperto anche fuori stagione. Inoltre i dehors migliorano l’estetica della città, fanno aggregazione e attrattività turistica».

Il nuovo provvedimento prosegue una strada già avviata da qualche anno che mira a favorire gli spazi esterni ai locali. «Oltre a procedure più snelle serve però anche un cambio di mentalità, altrimenti non si ottengono risultati importanti – segnala Fusini -. Di fatto chi poteva avere un dehors ce l’ha già, bisogna pensare che si può avere un dehors anche non attiguo al locale».

Secondo l’associazione commercianti di via Borgo Palazzo è importante anche stabilire un equilibrio tra dehors fissi e quelli temporanei ed estivi: «Si potrebbe pensare di contenere le occupazioni temporanee con somministrazione e gli estivi e di favorire maggiori investimenti da parte dei locali –  afferma il direttore dell’Ascom – Tutto quanto è stabile e duraturo migliora la città e la vita dei suoi cittadini e visitatori, per sempre. Su questo sarebbe auspicabile aprire un tavolo permanente di confronto, dati delle occupazioni alla mano».

Un altro nodo di grande interesse riguarda la possibilità di cucinare fuori dai negozi: «Gli eventi di street food sono occasioni importanti per promuovere gli esercizi e anche per animare la città e i centri storici. L’Expo ha accelerato le tendenze soprattutto su questo versante – spiega Fusini -. Il regolamento del Comune prevede il divieto di installare nei dehors attrezzature per la cottura e la produzione in via permanente, ma l’Amministrazione si è impegnata a rilasciare le autorizzazioni per queste iniziative, come è previsto nel regolamento Cosap per le manifestazioni in genere».

Palafrizzoni in questi giorni sta lavorando al regolamento di occupazione del suolo pubblico che sarà pronto per fine agosto e che metterà un altro tassello verso la semplificazione delle procedure relative ai nuovi dehors. Con molta probabilità rimarrà aperto il nodo più critico: per le aree del centralissimo e di Città Alta la competenza delle autorizzazioni infatti non spetta al Comune ma alla Soprintendenza i cui tempi sono lunghi e incerti (90 giorni per l’espressione del parere di competenza). «Il vero nodo della burocrazia si annoda lì», sintetizza Fusini.

 


Albino, cena in piazza con i prodotti del mercato agricolo

albino cena in piazzaL’edizione di agosto del “Mercato agricolo e non solo” di Albino, in programma sabato 8, si terrà in via eccezionale sul piazzale della chiesa, piazza San Giuliano, e si protrarrà per l’intera giornata.

Il consueto appuntamento promosso da Mercato&Cittadinanza, che promuove la filiera corta e la sensibilizzazione sui temi dell’ecosotenibilità, diventa quindi una vera festa di piazza che al mercato, dalle 9 alle 12.30, affianca i laboratori pomeridiani di scambio di saperi, due aperitivi, uno caratterizzato dalle specialità preparate con erbe locali spontanee e l’altro con i prodotti del Commercio EquoSolidale e di Libera, spettacoli circensi, musica dal vivo, oltre all’ormai tradizionale cena a kmZero con prodotti locali, dei produttori M&C e di alcuni negozi di vicinato albinesi.

Ecco il programma, particolarmente ricco di attività anche grazie alla rete di collaborazioni sempre più consolidata con realtà ed associazioni del territorio:

dalle ore 9
  • “Mercato agricolo e non solo” con i produttori e gli artigiani locali
  • Letture di libri Leggo Facile e uno strepitoso Laboratorio Artistico a cura della Biblioteca
  • Baratto di libri e fumetti a cura delle comunità Deinos e Kairos
ore 11.15
  • Aperitivo a kmZero con erbe spontanee locali e altre specialità a cura dell’associaizone PaneAmaro
dalle ore 15
  • Animazione per bambini: truccabimbi e giochi da tavolo
ore 15
  • LABORATORIO “Facciamo il formaggio insieme” a cura di Battista Aquilini, produttore di formaggi di capra che partecipa a M&C
ore 16
  • LABORATORIO /  WorkSHOW di panificazione e pasta madre a cura de “Gli Armadilli-Laboratorio di ecologia pratica”    con distribuzione di pasta madre ai partecipanti
ore 16.30
  • Merenda in piazza
ore 17
  • Spettacolo di circo moderno V.I.P.-Very Important Palo di e con l’acrobata Andrea Fantauzzi
ore 18
  • Aperitivo Equo Solidale a cura di Amandla (CommercioEquoSolidale)
ore 19.30
  • Cena a kmZero di Mercato&Cittadinanza
ore 21
  • Spettacolo di circo moderno V.I.P.-Very Important Palo di e con l’acrobata Andrea Fantauzzi
a seguire
  • Musica da vivo con il duo di rock e blues acustico “M&N”

Per tutta la giornata sarà attivo il bar equo-solidale e a kmZero. Sono previsti spazi al coperto in caso di pioggia.

I fondi raccolti durante la Festa In Piazza sono a favore dell’associazione M&C, a sostegno dell’attività di gestione della qualità dei “Mercati agricoli e non solo”

Tutti i prodotti proposti da Mercato&Cittadinanza non sono solo “a filiera corta” ma anche realizzati nel rispetto dei diritti del lavoro e dell’ambiente. Sono inoltre presenti bancarelle di associazioni e realtà culturali, oltre che gli stand di alcuni artigiani.

Info: mc@cittadinanzasostenibile.it  – 347.9303786 Simonetta Rinaldi


Volete conoscere i luoghi premiati? C’è il festival teatrale

Dall’11 agosto al 23 agosto 2015, nei comuni di Dossena, Camerata Cornello e San Giovanni Bianco si terrà il Festival di Teatro “Mercatorum, in cammino con i comici”, promosso dal Polo Culturale Mercatorum e Priula / vie di migranti, di artisti, dei Tasso e di Arlecchino” (premiato da Legambiente con l’unica bandiera verde per la montagna lombarda 2015), organizzato da Cultur’ Elles Production e diretto da Eugenio De’ Giorgi.

L’iniziativa prevede, per tutta la durata della manifestazione, un atelier di teatro condotto dall’attore e un calendario di sei spettacoli nei tre comuni coinvolti. Ad aprire la rassegna il 12 agosto a Cornello, alle ore 21, sarà “Una Gallina in ghetto” con Eugenio De’ Giorgi e il gruppo Folkinvalle mentre la chiusura, domenica 23 agosto, sarà con lo spettacolo itinerante “Mercatorum, in cammino con i comici” che porterà lo spettacolo lungo la via Mercatorum da Oneta a Cornello, a partire dalle ore 16.

IL PROGRAMMA

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Legambiente, bandiera verde in Val Brembana. Nera per Bossico e Rovetta

Sulle montagne lombarde, l’unica bandiera verde per il 2015 sventola per il polo culturale Mercatorum e Priula – “Vie di Migranti, Artisti, dei Tasso e di Arlecchino”, mentre le bandiere nere sono ben tre: ai Comuni di Bossico e Rovetta (Bg), al Comune di Valvestino (Bs) e una condivisa tra Lombardia e Trentino e Alto Adige/ Südtirol per la proposta di scissione e declassamento del Parco dello Stelvio.

Sono questi i vessilli che oggi Legambiente ha consegnato in occasione della partenza della Carovana delle Alpi, la campagna annuale sullo stato di salute dell’arco alpino, che anche quest’anno torna a segnalare le situazioni più virtuose, assegnando le Bandiere Verdi, e le realtà peggiori, quelle che mettono in campo le scelte più impattanti, che aumentano il consumo di suolo, che incidono pesantemente sulla qualità ambientale e sociale della vita in montagna, e che si fregiano quindi delle Bandiere Nere.

«Il dossier di Carovana delle Alpi 2015 mostra un panorama a luci ed ombre. Certamente continuare a investire in nuove colate di cemento e in altre grandi infrastrutture stradali per aumentare l’attrattività turistica corrisponde ad una ipotesi di sviluppo obsoleta, anzi decisamente sorpassata – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – Non è sfregiando ulteriormente il territorio che potremo rispondere alla attuale crisi economica, bensì con una visione più ampia e lungimirante dello sviluppo imprenditoriale montano, con una strategia basata sulla valorizzazione della natura e sul protagonismo delle comunità locali, capaci di creare connessioni tra arte, cultura, tradizioni, ambiente ed enogastronomia. Al contrario, applicare il modello consumistico di pianura alle località di montagna può essere doppiamente stupido, perché si perde la specificità su cui sviluppare il rilancio, e soprattutto perché si impedisce alla montagna di fare il suo mestiere di prevenzione rispetto alla sicurezza della pianura (dissesto in primis), per cui il consumo e l’impermeabilizzazione del suolo rappresentano un pessimo affare. Il rilancio della montagna può avvenire con successo grazie all’adozione delle giuste politiche di tutela e all’introduzione delle più moderne tecnologie, come avviene da qualche anno nel settore delle energie rinnovabili, settore nel quale le comunità montane spiccano per efficienza e qualità».

Legambiente assegna una bandiera verde al polo culturale Mercatorum e Priula – “Vie di Migranti, Artisti, dei Tasso e di Arlecchino”, per aver avviato un percorso sovracomunale (che vede alleati San Giovanni Bianco, Camerata Cornello e Dossena dall’inizio di quest’anno) di tutela delle specificità territoriale con la capacità di proiettare queste peculiarità locali in un orizzonte europeo.

Tre le bandiere nere lombarde assegnate quest’anno. Ai Comuni di Bossico e Rovetta, per non avere contrastato in nessun modo il transito abusivo e invasivo dei mezzi motorizzati sui sentieri e le strade agro-silvo-pastorali (VASP) ed avere autorizzato manifestazioni motoristiche che hanno interessato prati e boschi.

Un’altra bandiera nera è assegnata al Comune di Valvestino (Bs), per voler realizzare un’opera inutile, del costo di circa 33 milioni di euro, ad altissimo impatto ambientale e priva di una seria analisi dei costi-benefici del tunnel che dovrebbe unire il sud-ovest del Trentino con la Valvestino.

Chiude la lista il riconoscimento che unisce in negativo Lombardia, Trentino e Alto Adige/ Südtirol – e che, caso eccezionale, rappresenta un bis – per la proposta e l’avallo di un processo di scissione e declassamento del più grande Parco Nazionale delle Alpi e che va quindi al governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni, al presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher e al presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi.

«Le Alpi rappresentano uno scrigno di bellezze e valori incomparabili – dichiara Lorenzo Baio, coordinatore lombardo della Carovana delle Alpi -. Ma anche un territorio fragile, perché difficile, faticoso e legato ai dinamismi della natura. Per questo diventa importante valorizzarlo nel rispetto degli equilibri secolari e secondo logiche di accoglienza e sostenibilità. Purtroppo la montagna è sempre più territorio di frontiera di speculazioni edilizie e ambientazione di forme di divertimento poco rispettose della natura circostante. Noi crediamo sia possibile la multifunzionalità dell’ambiente montano, ma solo laddove ci sono regole precise e rispetto di queste regole».

 


Vendevano empanadas e birra in auto. Sanzionati otto boliviani

Panini, empanadas, birre e bibite: otto cittadini di origine boliviana hanno avviato una vendita di prodotti davvero appetitosi nel parcheggio antistante il Mercato Ortofrutticolo di via Borgo Palazzo. Peccato che vendessero i propri prodotti dal bagagliaio della loro auto, utilizzato a mo’ di bancone di un improbabile bar ambulante.

Gli agenti della Polizia Locale del Comune di Bergamo sono quindi intervenuti sabato scorso per sequestrare la merce e sanzionare gli otto sudamericani: i controlli sono scattati a seguito di segnalazioni da parte dei residenti della zona e dei dipendenti del Mercato stesso. Gli 8 cittadini di origine boliviana sono stati identificati e conseguentemente sanzionati per la violazione delle norme sul commercio: sequestrati 105 kg circa di prodotti alimentari, oltre a 157 bottiglie di bevande e birra, contenute nei bauli delle 5 autovetture dalle quali effettuavano la vendita.


Pubblici esercizi, obbligatori i cartelli “antidisturbo”

cartello pubblici esercizzi bergamocartello pubblici esercizi bergamo 2Per i pubblici esercizi di Bergamo scatta l’obbligo di esporre la cartellonistica sulle norme di convivenza civile.

La decisione è stata presa dal Consiglio comunale cittadino che ha approvato a metà giugno il “Regolamento per la convivenza tra le funzioni residenziali e le attività degli esercizi commerciali e artigianali alimentari, dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e di svago nel territorio cittadino”.

La cartellonistica da esporre invita ad evitare rumori molesti e schiamazzi e al rispetto dell’ambiente, indicando le sanzioni previste per il disturbo della quiete pubblica e la violazione delle norme a tutela dell’igiene e del patrimonio artistico, culturale ed ambientale.

I cartelli predisposti dall’Amministrazione comunale sono due: uno è per tutti gli esercizi della città, l’altro solo per i locali interessati da specifiche ordinanze. Per gli esercizi che non prevedono consumo sul posto, non c’è alcun obbligo di esporre i cartelli.

I cartelli sono a disposizione all’area accoglienza dell’Ascom di Bergamo in via Borgo Palazzo 154, oppure si possono scaricare qui:


Immobili, Bergamo attira gli stranieri. Ma solo “virtuali”

I “clic” sono in aumento e possono dare un’idea dell’interesse. Ma l’impatto sul mercato immobiliare è di là da vedersi.

Lo spunto viene dai dati resi noti da Gate-away.com, portale dedicato agli stranieri che desiderano comprare casa in Italia, che ha realizzato un report sulle richieste di questo particolare segmento. Mente segnala una crescita sul piano nazionale del 35% nei primi sei mesi del 2015 rispetto al primo semestre del 2014, per Bergamo parla addirittura di un +87%, più alto anche della media regionale che si attesta a +53,7%.

In mancanza dei valori assoluti, la portata del dato è difficile da valutare ed è quanto sottolinea Luciano Patelli, presidente provinciale della Fimaa, federazione dei mediatori immobiliari dell’Ascom, che dal suo osservatorio non percepisce però gran fermento da parte di possibili acquirenti dall’estero. «Una percentuale così alta si può spiegare solo col fatto che si parte da numeri molto bassi, per cui basta un lieve incremento per far schizzare il valore – chiarisce -. E poi il sito analizza le richieste, non le compravendite. Può anche darsi che gli utenti internazionali della rete siano alla ricerca di immobili, che ne valutino le caratteristiche, la collocazione e i prezzi, ma da qui a firmare un contratto ne passa». Non c’è quindi un’invasione di acquirenti stranieri nelle agenzie bergamasche. «C’è ovviamente qualche caso – precisa -, chi si innamora degli scorci di Città alta o del lago e prende casa qui, ma non fa mercato. Non possiamo dire che gli immobili bergamaschi siano nelle mire degli investitori».

Rispetto ai tempi di calma piatta qualcosa però si sta muovendo nelle compravendite. «Un certo risveglio si avverte – dice il presidente Fimaa -. Ma per immobili proposti a prezzi significativamente abbattuti e come prima casa».

La fotografia scattata da Gate-away.com può essere comunque utile per capire le tendenze e il tipo di soluzioni più gettonate on line. Emerge allora che Bergamo è la terza provincia lombarda più richiesta dagli stranieri, dopo Como e Brescia (seguita invece nell’ordine da Lecco, Milano, Varese, Sondrio e Pavia) e che ad attirare di più sono la città (con una richiesta su 4) e la zona del Lago di Iseo (quasi una richiesta su 3).

Quanto al budget, se il valore medio degli immobili italiani richiesti dagli stranieri nel primo semestre è stato di 520.000 euro e quello degli immobili lombardi di 717.000 (più alto per via del costo elevato degli immobili sul Lago di Como), per la nostra provincia la media rilevata è di 463.000 euro. Ciò dipende anche dalla tipologia ricercata. A Bergamo e provincia gli stranieri preferiscono gli appartamenti alle case singole (2 richieste su 3 sono per appartamenti), mentre a livello nazionale sono le case ad essere molto più richieste e in Lombardia le richieste per le due tipologie sono equamente suddivise.

I possibili compratori in Bergamasca sono prevalentemente europei, ma non solo. In testa alla classifica dei Paesi da cui sono arrivate richieste a Gate-away.com c’è il Regno Unito (19,5 % delle richieste totali), seguito da Germania (12,1%), Emirati Arabi (9,8 %), Stati Uniti (8,5 %), Svezia (8,2%) e Francia (7,8 %). La graduatoria rispecchia più o meno la tendenza regionale, dove però prevalgono gli Stati Uniti. Si conferma anche l’interesse del mondo Arabo (Emirati Arabi per la provincia di Bergamo, più Arabia Saudita per la Lombardia in generale).


I residenti segnalano odori sgradevoli. Sequestro di alimenti in un negozio di Borgo Palazzo

Un altro sequestro di alimenti scaduti o in cattivo stato di conservazione: ancora una volta protagonisti gli agenti del Nucleo Interventi Sicurezza Urbana della Polizia Locale del Comune di Bergamo in sinergia con il personale del Dipartimento Igiene degli Alimenti della ASL di Bergamo, una collaborazione che ha portato nelle ultime settimane a ben quattro interventi di questo tipo in città e al sequestro di diverse tonnellate di merce avariata o in cattivo stato di conservazione.

Sono stati sequestrati altri 225 Kg di merce, fra carne e pesce in cattivo stato di conservazione, e circa 100 kg di prodotti alimentari vari (riso, funghi, derivati della soia, ecc) posti in vendita oltre la data di scadenza, privi di etichettatura o con data di scadenza illeggibile. L’intervento è avvenuto il 29 luglio scorso in un esercizio commerciale di vendita di prodotti alimentari etnici,  il “Market cinese, inidiano, africano” di via Borgo Palazzo, all’angolo con via Rubini. Sono stati i residenti della zona a dare l’allarme, segnalando persistenti odori sgradevoli provenienti dal negozio e presentando di conseguenza un esposto alla ASL di Bergamo.

È scattata l’immediata segnalazione del sequestro alla Procura della Repubblica per la violazione dell’art. 5 lettera B della Legge 283/1962 che vieta di vendere, detenere per vendere, o comunque distribuire per il consumo, sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione.


Ospedale Papa Giovanni, occhio alla riforma che ne stravolge il ruolo

C’è qualcosa di peggio dell’incompetenza. Ed è la presunzione. Quella che fa ritenere a taluno di saperla più lunga di altri non in virtù di una conclamata professionalità ma solo, magari, per il ruolo rivestito.

Prendete il caso del consigliere regionale di Ncd, Angelo Capelli, investitosi del ruolo, insieme ad un collega leghista, di riformatore del sistema sanitario lombardo (domanda: ma non ci era stato raccontato che era il migliore del mondo?). Chi lo conosce sa che l’avvocato già sindaco di Ponte Nossa e coordinatore provinciale del Pdl ha una discreta considerazione di sé. Le qualità non gli fanno difetto, l’affiliazione all’Opus Dei è di chi di solito appartiene ai giri che contano. E tuttavia, anche per questo, forse nemmeno a lui dovrebbe essere consentito di sbeffeggiare chi osa mettere in dubbio una delle scelte, certo non secondaria, contenute nel progetto di riforma in via di approvazione da parte del Consiglio regionale.

Tanto più se chi chiede una revisione non è un pinco palla qualsiasi ma niente meno che il collegio dei primari dell’ospedale Papa Giovanni. Quello che, secondo Capelli, non dovrebbe più rinchiudersi nella tradizionale (oseremmo dire, banale) eccellenza, per ampliare le sue attività ai distretti e alla sanità di base, come una Asl qualsiasi.

Non entriamo nel balletto delle denominazioni, perché nel gioco delle tre carte i politicanti di palazzo Pirellone ci strabattono. Quel che rileva osservare, e che i dottori dell’ospedale rimarcano con forza, è che si sta correndo seriamente il rischio di stravolgere il ruolo e la funzione di una struttura che non può essere messa sullo stesso piano dei presidi ospedalieri di provincia (Seriate e Treviglio, per intenderci). Il Papa Giovanni è il faro della sanità bergamasca, dispone delle migliori professionalità e dei mezzi più all’avanguardia, ha assorbito centinaia di milioni di investimenti pubblici non per dedicarsi alle appendiciti o alle riabilitazioni cardiache ma per interventi di alta complessità e per i trapianti.

Alle osservazioni dei primari, il consigliere regionale di Ncd ha risposto dando praticamente dell’ignorante ai medici: «Non avendo letto il testo della riforma sanitaria non hanno capito la portata della grande innovazione». Nemmeno il rispetto per la levatura degli interlocutori concede il rivoluzionario Capelli, talmente investito nella parte che non gli riesce di comprendere che non c’è bisogno di leggere pagine e pagine di burocratese per comprendere che quella che si sta imboccando è una strada sbagliata. Secondo lui non si stravolge nulla. Anzi, secondo una logica mercantilista che con la salute non ha molto a che spartire, si compiace di dire che «si aggiunge un ramo d’azienda».

C’è di che riflettere su questo modo di rapportarsi e di parlare. E viene da chiedersi come sia stato mai possibile ritrovarsi, dopo anni di feroci contrapposizioni e di critiche (che a volte hanno trovato riscontro in inchieste giudiziarie), a dover rimpiangere il vituperato Formigoni, uno statista al cospetto dello scialbo Maroni, un ras che sapeva bene dove e come mettere le mani.

Non come questi signori che in pochi mesi hanno messo sul tavolo quattro progetti di riforma diversi, che poi hanno tagliato, ritagliato, modificato senza mai un minimo di confronto vero (non le rituali audizioni fine a se stesse) con il territorio e, soprattutto, con chi le norme poi le deve tradurre in pratica.

Purtroppo, rispetto al Celeste c’è un solo elemento di continuità. Ed è la sfrenata lottizzazione dei direttori generali. Oggi come in passato, conta la fedeltà politica più della preparazione professionale. Anche in Bergamasca (nella Bassa, in particolare). Come prima, più di prima. E forse allora si comprende perché non si riconosca voce in capitolo a chi sa davvero di cosa parla. Il rischio è di dimostrare a tutti che sotto il vestito (la riforma) c’è il nulla.