Testi scolastici, la rivincita delle librerie. La distribuzione a Bergamo torna nei negozi
Le librerie bergamasche hanno giocato le carte dell’innovazione e della capillarità per “riconquistare” il servizio di distribuzione dei libri di testo per la Scuola Primaria nel Comune di Bergamo, dopo che lo scorso anno era stato appaltato ad un unico soggetto, permettendo sì una riduzione dei costi di circa il 10% ma tagliando del tutto fuori le librerie tradizionali e di quartiere, già costrette a fare i conti con la crisi economica e con il continuo, e impari, confronto con la grande distribuzione (come dimostra, del resto, il trend negativo delle attività).
Grazie al lavoro congiunto delle due associazioni di categoria provinciali dei librai è stato raggiunto un accordo con l’Amministrazione che riporta i ragazzi e le loro famiglie in libreria, restituendo il piacere che in passato tante generazioni di piccoli studenti hanno potuto apprezzare, quello di ritirare sottocasa i libri che li accompagneranno nei loro primi passi nel mondo dell’istruzione.
Alla base c’è un innovativo sistema di gestione delle cedole attraverso una piattaforma informatica finanziata, curata e messa a disposizione dalle associazioni stesse, che fa comunicare tra loro le scuole, i punti vendita e il Comune. «Si eliminano le cedole cartacee – spiega il presidente del Gruppo librai dell’Ascom Cristian Botti –, e già questa è una prima forma di risparmio, e si migliora e velocizza tutto il processo». Alle scuole il compito di caricare i dati degli alunni aventi diritto ai libri, mentre alle famiglie basterà recarsi in una delle librerie aderenti (il cui elenco sarà pubblicato da metà luglio sui siti del comune e delle associazioni di categoria) con il codice fiscale del figlio. Il libraio, accedendo al sito, verificherà la presenza del nominativo, visualizzerà i titoli dei testi assegnati allo scolaro, stamperà direttamente la cedola, la farà firmare al genitore ed effettuerà la prenotazione e poi la fornitura. «Un sistema – è stato sottolineato dalle associazioni -, che consente a tutti di approvvigionarsi per tempo dei testi e quindi di consegnarli agli studenti in anticipo rispetto alle attese delle cedole una volta necessarie». «Grazie alla digitalizzazione si semplifica anche la rendicontazione al Comune, cui il programma è stato concesso in comodato gratuito per un anno – aggiunge Botti -. Se prima, infatti, era necessario contare materialmente ogni cedola, d’ora in poi basterà un click per avere il riepilogo delle operazioni effettuate da ogni libreria e determinare i compensi».
Oltre a semplificare il processo e a valorizzare le librerie e le cartolerie in accordo con i programmi di tutela e rilancio dei negozi di vicinato intrapresi dall’Amministrazione, il protocollo assicura un risparmio al Comune dell’8% sul prezzo ministeriale (comprensivo del già previsto sconto dello 0,25% stabilito dal Miur), soddisfacendo perciò anche il requisito del contenimento dei costi ormai imprescindibile per gli enti pubblici. Per partecipare alla convenzione i librai devono garantire tale sconto, mentre da parte del Comune c’è l’impegno a saldare le fatture entro 60 giorni a partire del 23 settembre 2013. Sul piatto ci sono una platea di 5mila alunni (cui il Comune in base alla legge sul diritto allo studio deve fornire gratuitamente i libri di testo) e una spesa di circa 150mila euro, ma c’è soprattutto la possibilità di riavvicinare alle librerie tradizionali una fascia importante come quella dei più giovani e di conquistarla facendo valere le prerogative delle librerie e cartolerie tradizionali. «Il fatto che lo sconto sia stato concordato a monte – fanno notare le associazioni -, impegna tutti gli aderenti a fornire i testi ai singoli studenti alle stesse condizioni evitando che si scateni ogni ulteriore corsa a sconti e regalie aggiuntive che da anni minano il rispetto delle potenzialità di ciascun punto vendita e del sistema che, insieme, le librerie rappresentano».
Potenzialmente interessate sono tutte le 300 attività presenti in Bergamasca, ma soprattutto le 64 insegne della città. «Per ora – dice ancora Botti – il progetto riguarda Bergamo, ma c’è la volontà di estenderlo già dal prossimo anno a tutta la provincia, dove i Comuni stanno procedendo in ordine sparso, in alcuni casi affidando l’appalto ad un unico fornitore come avvenuto lo scorso anno in città, in altri continuando con il sistema delle cedole. Molto dipenderà dai risultati di questa prima iniziativa, l’invito è perciò ad un’adesione massiccia delle librerie e cartolibrerie in modo da assicurare una buona copertura e mostrare sin dal debutto la bontà del progetto».
Il presidente non nasconde il grande passo avanti che fa segnare l’accordo, «innanzitutto perché riporta i nostri punti vendita al centro della distribuzione dei testi scolastici, ma anche perché suggella una fattiva collaborazione tra le due associazioni dei librai per offrire chance ai propri associati, senza dimenticare l’accelerazione data sul fronte dell’innovazione tecnologica, grazie al programma che le associazioni stanno curando direttamente». Insomma, se alle piccole si rimprovera spesso la mancanza di efficienza e competitività rispetto a realtà più strutturate, il progetto offre tutti gli strumenti per dimostrare il contrario, facendo rete, e per far riscoprire al contempo i valori della professionalità e del rapporto personale che caratterizzano le insegne indipendenti.
La partecipazione da parte dei librai non prevede ulteriori spese oltre allo sconto concordato. Le attività interessate hanno già ricevuto la circolare che illustra l’accordo e la scheda di adesione e c’è ancora un po’ di tempo (la data è stata spostata all’8 luglio) per sottoscriverlo ed inviarlo. Il modulo può essere anche scaricato dal sito dell’Ascom all’indirizzo www.ascombg.it. I dettagli tecnici e operativi saranno forniti direttamente agli esercenti che avranno fatto pervenire l’adesione, insieme alle credenziali per l’accesso al sito dedicato.