Ubi Banca spinge sull’acceleratore per il passaggio da Popolare a Spa. «Possiamo dire che, salvo imprevisti, entro l’anno terremo l’assemblea per la trasformazione» ha affermato il presidente del Consiglio di Sorveglianza, Andrea Moltrasio, nel corso dell’assemblea dei soci riuniti alla Fiera di Bergamo, aggiungendo che non cambierà invece la governance duale.
L’assemblea ha approvato il bilancio dell’esercizio 2014 e la distribuzione del dividendo unitario di 0,08 euro ad azione per un totale complessivo di circa 72 milioni. Il dividendo sarà messo in pagamento con data di stacco, record date e data di pagamento rispettivamente il 18, 19 e 20 maggio prossimi. L’assemblea ha nominato il collegio dei probiviri per il triennio 2015-2017 confermando i candidati proposti dal Consiglio di Sorveglianza. Si tratta del presidente Giampiero Donati, di due probiviri effettivi Rodolfo Luzzana e Giuseppe Onofri e di due probiviri supplenti Attilio Rota e Pierluigi Tirale. Sotto la presidenza del numero uno del CdS, Andrea Moltrasio, l’assemblea ha approvato anche la copertura della perdita d’esercizio, dovuta alla contabilizzazione di impairment su avviamenti e attività immateriali, mediante imputazione della stessa alla Riserva sovrapprezzo azioni.
Nel corso del dibattito, è arrivata una proposta da parte di Doriano Bendotti, socio della banca e componente del Consiglio della Camera di Commercio di Bergamo. Bendotti – nell’auspicare che si continui “a difendere il modello di Banca Cooperativa Popolare affinché non si disperda l’anima che ha generato la nostra esperienza” – ha invitato il presidente del CdS, unitamente al Consiglio di Gestione, “a valutare ogni possibilità che metta al centro del sistema banca il socio, piccolo o grande che sia, ma con pari dignità a prescindere dalle sue derivazioni storiche”. Quindi ha lanciato la “proposta di valutare un modello organizzativo che preveda uno scorporo dall’attuale società holding Ubi Banca delle attività bancarie e di tutte le partecipazioni bancarie in una nuova società che avrà la forma giuridica della Società per Azioni, come vuole la riforma”.
“In questo modo – ha aggiunto Bendotti – tutte le azioni della nuova Spa sarebbero detenute dall’attuale società quotata che svolgerà funzioni di holding pura e che rimarrà cooperativa. Una quota significativa della nuova Spa potrà essere offerta sul mercato, realizzando così le finalità e i propositi previsti dalla recente normativa. Inoltre in questa nuova società potranno essere realizzate le eventuali operazioni di ristrutturazione o di aggregazione, volte a portare efficienza nel gruppo nonché a migliorare la redditività e ottenere così una maggiore remunerazione al capitale investito dei soci. Questo schema – ha concluso Bendotti – non è frutto di un sogno, ma si ispira ad un modello che esiste già nel nostro sistema: Unipol Gruppo Finanziario Spa, che ha rilevanti investimenti in attività bancaria e assicurativa, è controllato da società cooperative, che detengono partecipazioni di assoluto rilievo nella capogruppo”. Il dibattito è aperto.