Il primo episodio è accaduto lo scorso maggio. Una Y10, parcheggiata in via Martinella, è stata ritrovata al mattino senza le quattro ruote. Come nel più classico dei copioni, i ladri hanno inserito due pile di mattoni sotto l’auto e sganciato cerchioni e gomme. Un’amara sorpresa che non è rimasta solitaria. Nei giorni scorsi, sempre a Torre Boldone, un nuovo episodio. Davanti al Municipio i ladri hanno preso di mira una Audi A3. Via le ruote, l’auto è rimasta a terra sul lato destro e appoggiata su mattoni su quello sinistro. “Con la crisi – afferma Rino Tomaselli dei Vot (i Volontari Osservatori del Rerritorio, ndr) è evidente che i ladri stanno tornando alle vecchie abitudini. Come negli anni ’70, riecco i cannibali delle carrozzerie, pronti ad azzannare le auto parcheggiate in strada e a fare man bassa di pezzi di ricambio. Dalle città all’estrema periferia, passando per i paesi delle basse-medie valli non c’è zona immune”.
“Sono furti – continua Tomnaselli – che generalmente vengono attuati nelle ore che vanno dalle 2 alle 4 del mattino, orario in cui durante i giorni infrasettimanali c’è la quasi assenza di persone in circolazione nelle vie più tranquille e di basso scorrimento di traffico. Per chi non ha box dove posteggiare consigliamo l’uso dei kit di dadi antifurto uno per ruota, e di non lasciare il dado in auto durante le soste. Anche se dovessero frantumare un cristallo per cercarlo, mal che vada, il vetro è assicurato e quindi rimborsato”.