Federico Pavesi tra i concorrenti di Master Pizza Champion

Federico Pavesi, classe 1997, pizzaiolo di Punto Pizza a Verdello, ha vinto la quinta tappa di selezione di Master Pizza Champion, il talent televisivo riservato ai pizzaioli professionisti. Pavesi ha conquistato la giuria presentando la pizza Francesca, condita con crema di carote allo zenzero, Strachitunt, fiordilatte, nocciole, prezzemolo, cipolle marinate e guanciale. Lo vedremo in autunno quando verrà trasmesso il talent su Canale Italia 83.Alle spalle di Pavesi si sono classificati rispettivamente Rossano Barbieri della pizzeria Menta e rosmarino di Carpineti (Reggio Emilia) al secondo posto e Nicola Lavezzi della pizzeria L’arte bianca di Castelmassa (Rovigo) al terzo posto.


Cena solidale con Mirko Ronzoni per i bambini disabili gravi

Mirko Ronzoni, chef e vincitore di Hell’s Kitchen Italia su Sky, scende in prima linea per aiutare l’associazione Genitori Costruire Integrazione Onlus. Ronzoni sarà presente per amicizia e simpatia alla cena solidale promossa giovedì 9 maggio al ristorante La Fabbrica del Gusto di Bergamo. Partecipando alla serata ogni commensale finanzia un’ora di assistenza educativa per un bambino con disabilità grave durante i progetti estivi. 

Con la chiusura delle scuole, ogni anno i genitori che hanno figli con fragilità devono affrontare il problema di trovare un progetto estivo adeguato e l’assistenza educativa che permetta loro la frequenza. Iniziative come questa nascono da questo grande bisogno.

L’associazione Genitori Costruire Integrazione Onlus è nata nel 2006 da quattro mamme che hanno deciso di dare vita a progetti di integrazione per i loro figli con disabilità sviluppandoli sia all’interno sia all’esterno dell’ambito scolastico. Nel tempo il sodalizio è cresciuto e ha ampliato la propria attività: oggi coinvolge circa 20 famiglie in attività relative al tempo libero che si svolgono nel corso dell’intero anno. Le iniziative promosse dall’associazione sono  rivolte ai giovani, promuovono l’integrazione con il contesto comunitario, vengono progettate in sinergia con Associazioni, Cooperative (in particolare la SER.e.N.A) e Istituzioni e sono organizzate in modo da accogliere persone con una disabilità che richiede un alto livello di assistenza.

“È sempre un piacere essere presente a iniziative cosi belle e pure, non ci rendiamo conto di quanto poco basti per offrire del bene. L’associazione GCIO svolge un grandissimo lavoro in quasi totale autonomia, pensare di poter essere parte a questo progetto mi esalta e non mi fa dimenticare le mie radici bergamasche che continuo a nutrire nonostante gli innumerevoli progetti nazionali” spiega Mirko Ronzoni. 

“Mi sento di ringraziare sentitamente la nuova proprietà del locale che ha deciso di scommettere sulla nostra iniziativa decidendo di dedicarci la serata contribuendo con una parte economicamente importante” dice la presidente della onlus Nadia Alborghetti. 

È ancora possibile prenotare la cena chiamando il numero 345.227.42.80 o scrivendo una mail a ass.costruireintegrazione@gmail.com


L’Italia invecchia? La voglia di mangiare fuori casa, no.

Ristoranti a rischio per l’invecchiamento della popolazione? Bando a inappropriati allarmismi. “L’invecchiamento della popolazione in Italia avrà sicuramente ripercussioni da un punto di vista economico, già ora si nota la crescita di offerte di prodotti e servizi rivolti in particolar modo ai consumatori più maturi.

Ci sentiamo tuttavia di affermare con sufficiente tranquillità che le imprese della ristorazione, se coinvolte, lo saranno solo in minima parte. L’analisi di Moody’s non tiene infatti conto del significativo cambiamento degli stili di vita nel nostro Paese, con un numero crescente di italiani che sceglie di consumare pasti fuori casa e passare sempre meno tempo davanti ai fornelli. Ricordiamo a questo proposito i dati dell’ultimo Rapporto Ristorazione Fipe secondo cui gli italiani dedicano solo 37 minuti al giorno alla preparazione dei pasti, mentre il settore dei consumi fuoricasa rappresenta il 36% della spesa alimentare totale con un valore aggiunto di 43,2 miliardi di euro. Eventualmente, sarà necessario adeguare l’offerta alle esigenze e ai gusti dei consumatori d’età più alta che, tra l’altro, sono anche quelli più alto spendenti. E siamo certi che gli imprenditori italiani della ristorazione saranno capaci di rinnovare e adeguare la loro offerta in funzione delle nuove richieste del mercato, con quella inventiva, capacità di innovazione e cura del cliente che li ha sempre contraddistinti e resi famosi nel mondo”.

Questa la risposta di Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi all’analisi di Moody’s sulle conseguenze dell’invecchiamento della popolazione italiana e relativa diminuzione di spesa che potrebbe mettere a rischio settori dell’economia tra i quali la ristorazione.


Pranzo di Pasqua al ristorante per oltre 6 milioni di italiani

Pasqua alta, alte le aspettative. Nonostante le incertezze metereologiche domenica 21 e lunedì 22 aprile saranno all’insegna del pranzo fuoricasa, secondo le stime della Fipe. Ben 6,3 milioni saranno infatti i clienti che consumeranno il pranzo di Pasqua nei ristoranti del Belpaese, per una spesa complessiva di 328,8 milioni di euro. “Stime in leggera flessione rispetto allo scorso anno, a causa delle previsioni meteo non favorevoli, ma che confermano, ancora una volta, quanto la ristorazione e la cultura del fuoricasa costituiscano una parte integrante dell’offerta turistica.

Particolarmente significativi – è il commento di Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe – anche i dati relativi alle aperture, a conferma del tessuto sano delle nostre imprese e di un comparto che ogni giorno opera con professionalità e passione, anche quando tutti gli altri festeggiano o sono in vacanza. Principi che testimoniano un’etica del dovere e del fare che rendono il nostro settore fondamentale per il futuro del Paese”.

I dati Fipe per il giorno di Pasqua

Presenze e aperture

Per domenica 21 aprile i ristoranti in attività saranno il 90% del totale, in leggera flessione (1,5%) rispetto allo scorso anno a causa dell’incertezza delle condizioni meteo che ancora impediscono alla stagione di decollare. Previsioni che tuttavia potranno risultare pienamente attendibili solo a consuntivo. Per quanto riguarda le presenze sono previsti 6,3 milioni di clienti che consumeranno il pranzo pasquale nei ristoranti del Belpaese. La metà saranno turisti, per la maggior parte di nazionalità italiana.

I menù e i piatti

A Pasqua i ristoranti proporranno soprattutto menù “a degustazione” (nel 63% del totale), perlopiù composti da sei portate ad un prezzo medio di 53 euro con bevande incluse, in leggero aumento rispetto allo scorso anno. Il 37% degli esercenti offrirà invece menù alla carta di tre portate ad un prezzo medio di 50 euro, bevande escluse. I ristoranti che propongono sia degustazione che à la carte confermano la preferenza dei clienti per la possibilità di comporre il pranzo a proprio piacimento. La spesa complessiva viene stimata in 328,8 milioni di euro. Ma cosa si mangerà prevalentemente sulle tavole pasquali? Nel 76,5% dei casi a farla da padrone sarà la tradizione, all’insegna dei piatti tipici del periodo come l’agnello. Per quanto riguarda i primi piatti non mancherà la pasta fresca, declinata principalmente nella variante delle tagliatelle e dei ravioli; venendo al dessert sarà un trionfo di dolci tipici come pastiere, colombe e cassate, mentre molti piatti avranno la fragola come grande protagonista in qualità di frutto di stagione. Un ristorante su quattro ha invece pensato a menù con rivisitazioni creative e reinterpretazioni della gastronomia locale. Particolare attenzione sarà riservata alle famiglie con bambini, con menù dedicati ai più piccoli nel 37,5% dei ristoranti. Cresce la sensibilità dei ristoratori anche nei confronti di chi ha esigenze alimentari specifiche, da chi soffre di intolleranze alle persone vegetariane o vegane: il 14,7% degli esercenti proporrà menù ad hoc per soddisfare richieste di questo tipo.

Parola d’ordine, sostenibilità: cresce la pratica della doggy bag, anzi, del rimpiattino

Saranno festività antispreco nei ristoranti del Belpaese: il 76% degli esercenti è infatti pronto a mettere a disposizione dei propri clienti un rimpiattino per consentire loro di portare a casa cibi e bevande non consumati sul posto. In ogni caso in linea generale i ristoratori ritengono che almeno per il giorno di Pasqua lo spreco risulterà moderato.

I dati per Pasquetta

Presenze e aperture

Lunedì 22 aprile l’82,2% dei ristoranti sarà operativo, un dato leggermente inferiore rispetto al 2018 (-1,1%), tenendo conto della Pasqua molto alta che, meteo permettendo, potrebbe favorire le gite fuori porta. Per quanto riguarda le presenze sono attesi 4,7 milioni di clienti, in linea con i numeri dello scorso anno: per il 59,6% saranno turisti e per il 41% clienti “autoctoni”.

I menù

A Pasquetta il 79% dei ristoranti proporrà menù à la carte, in generale composti da tre portate. I menù degustazione avranno invece un prezzo medio di 46,50 euro con bevande incluse. Per il giorno di Pasquetta si stima una spesa complessiva di 229,1 milioni di euro.

Le aperture per il 25 aprile e il 1 maggio

Per le festività del 25 aprile e del 1 maggio gli esercenti mostrano ottimismo, con un saldo positivo tra chi dice che saranno giornate migliori rispetto allo scorso anno e chi pensa che saranno peggiori. Particolarmente significativo il dato relativo alle aperture, con la quasi totalità dei ristoranti (il 98,2%) che sarà aperta.


Presentato in Ascom il servizio “A.B.C.” dedicato al settore food

Si è tenuta, in Ascom Bergamo, la presentazione del servizio “A.B.C.” (acronimo che sta per “Analizza, Budgettizza, Comunica”), il nuovo percorso di affiancamento che Ascom propone alle imprese della ristorazione.

Ascom Bergamo Confcommercio va in aiuto di ristoratori e baristi con il servizio che è proposto in collaborazione con Ved Consulting ed è finalizzato ad aiutare i ristoratori a migliorare la gestione della propria attività e a comunicare in modo efficace la qualità e l’esclusività del locale.

Sono intervenuti: Oscar Fusini, direttore Ascom, Giorgio Puppi, responsabile del servizio Innovazione e Digitalizzazione Ascom Bergamo, Vittorio Rota, titolare fondatore di Ved Consulting, Emanuela Sdraulig, consulente e formatrice Ved Consulting.

Chi lo desidera può prenotare una consulenza personalizzata gratuita all’Ascom di 40 minuti di consulenza personalizzata e gratuita con gli esperti nel giorno di mercoledì 10 aprile dalle 15 alle 18 (sempre alla sede di via Borgo Palazzo). Per richiedere la consulenza chiamare lo 035. 4120183 (Simona Nessi).

Clicca qui per visualizzare il dépliant del servizio che offriamo e per il quale da metà aprile saranno a disposizione anche alcuni voucher camerali.
Per maggiori informazioni, puoi contattare Giorgio Puppi al numero 035 4120123 – consulenza@ascombg.it; http://www.ascombg.it/a-b-c/

 

 


Ultime settimane per assaggiare l’alta cucina a modico prezzo

Manca meno di un mese al termine della settima edizione di InGruppo, l’iniziativa che, dal 15 gennaio al 30 aprile, riunisce 19 ristoranti bergamaschi (e non solo) in nome dell’alta cucina a modico prezzo. Raffinatezza e accessibilità sono le parole d’ordine che, anche quest’anno, stanno conquistando i palati più esigenti e curiosi ma anche una clientela giovane e generalmente lontana dalle tavole dell’alta ristorazione.

Partito nel 2013 con 15 ristoranti fra Bergamo e provincia, InGruppo è arrivato a coinvolgere anche ristoranti al di fuori della provincia orobica: A’Anteprima (Chiuduno – Bg), Al Vigneto (Grumello del Monte – Bg), Antica Osteria dei Camelì (Ambivere – Bg), Casual Ristorante (Bergamo), Collina (Almenno S. Bartolomeo – Bg), Da Vittorio (Brusaporto – Bg), Ristorante Enrico Bartolini al Mudec (Milano), Frosio (Almè), Il Saraceno (Cavernago – Bg), La Caprese (Mozzo – Bg), Lio Pellegrini (Bergamo), Loro (Trescore Balneario – Bg), Osteria della Brughiera (Villa d’Almè – Bg), Posta (S. Omobono Terme – Bg), Roof Garden Restaurant (Bergamo), Tenuta Casa Virginia (Petosino di Sorisole – Bg), Pomiroeu (Seregno – MB), Sadler (Milano) e Cucina Cereda (Ponte San Pietro, Bergamo). Con l’esclusione del 21 aprile (giorno di Pasqua), nei ristoranti Ingruppo è possibile consumare menu completi (almeno un antipasto, un primo, un secondo e un dolce) comprensivi di vino, bevande e caffè, al costo prestabilito di 60,00 euro a persona. Fanno eccezione solo A’Anteprima, Da Vittorio, Enrico Bartolini Mudec e Sadler in cui il costoè di 120€ a persona. La prenotazione può essere effettuata via telefono o via e-mail, direttamente al ristorante, specificando la richiesta del menu “INGRUPPO”: info@ingruppo.bg.it – www.ingruppo.bg.it.

Per il secondo anno consecutivo gli chef di In Gruppo si sono messi in gioco al fianco dell’Istituto Mario Negri in occasione della Giornata Internazionale delle Malattie Rare 2019, il 28 febbraio. “Siamo molto grati a tutti gli Chef aderenti a Ingruppo e a tutti i clienti che, scegliendo di cenare in uno dei loro ristoranti il 28 febbraio, Giornata internazionale delle malattie rare, hanno contribuito a sostenere la ricerca dell’Istituto Mario Negri – dice Ariela Benigni, coordinatore delle ricerche dell’Istituto a Bergamo, che aggiunge – La somma raccolta, superiore a 3.000 euro, servirà per contribuire al potenziamento del Laboratorio di Immunologia e Genetica delle Malattie Rare presso il Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare Aldo e Cele Daccò, di Ranica. La maggior parte delle malattie rare infatti ha una causa genetica; l’analisi del DNA con le tecnologie più avanzate è fondamentale per scoprirne le cause, per una corretta diagnosi e per identificare approcci terapeutici sempre più mirati”.

La formula InGruppo piace ogni anno di più. I 19 ristoratori spiegano che INGRUPPO negli anni ha avvicinato ai ristoranti una nuova clientela diventata poi nel tempo molto spesso una clientela fissa e una fascia di consumatori che va dai 30 ai 50 anni. L’affluenza di questa edizione mostra già il segno “più” rispetto alle edizioni precedenti. Un’attenzione che corre anche via social, grazie al profilo Facebook ufficiale dell’iniziativa (7 mila i followers, con una media di 10 mila visualizzazioni a post) e al sito web (www.ingruppo.bg.it), che attira, in media, 1.800 visitatori al giorno. Un successo – secondo i ristoratori – dato non solo dai vantaggi in termini di prezzo, ma anche per la volontà e il piacere di conoscere una cucina particolare e di alta qualità.

 


Addio alla plastica usa e getta, stoviglie e confezioni alimentari diventano ‘green’

Il galateo lo dice da tempo: utilizzare stoviglie in plastica non è elegante. Presto però sarà anche vietato perché, cosa ben più importante, inquina moltissimo. La rivoluzione ‘no plastica’ è iniziata e a breve coinvolgerà tutto il mondo della ristorazione e dell’alimentari, a partire dalle industrie produttrici.

Dal 2021 sarà vietato l’uso di tutti gli oggetti monouso in plastica: piatti, bicchieri, posate, cannucce, palette per miscelare le bevande, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso e persino le pellicole trasparenti dovranno quindi essere in materiali alternativi e biodegradabili. Non solo, entro il 2029 il 90% delle bottigliette di plastica dovrà essere raccolto ttraverso la differenziata e entro il 2025 le bottiglie di plastica debbano contenere almeno il 25% di contenuto riciclato, per passare al 30% entro il 2030. Questo farà cambiare gli acquisti e il modo di lavorare di milioni di operatori e le nostra abitudini quando mangiamo fuori casa.

L’obbligo coinvolgerà ristoranti, bar, pizzerie, paninerie, take-away, supermercati, negozi di alimentari, gastronomie, salumerie, friggitorie e ogni altro esercizio e centro abilitato alla somministrazione di cibo e bevande, ma anche i negozi che vendono stoviglie per alimentari, i chioschi, le feste, le sagre. Cambieranno gli acquisti e il modo di lavorare di milioni di operatori e il nostro modo di mangiare fuori casa.

La data sembra lontana ma è meglio avvantaggiarsi cominciando già a fare acquisti più attenti all’ambiente.

Le misure rientrano nella più generale “Strategia europea per la plastica” adottata dalla commissione europea un anno fa, che punta a ridurre in modo drastico l’inquinamento dei mari. Questo alla luce delle tonnellate di rifiuti di plastica che finiscono nelle acque devastando gli ecosistemi e provocando danni anche alla catena alimentare e di conseguenza a quello che mangiamo.

L’obiettivo è avere un continente “plastic free” entro il 2030. Secondo le previsioni grazie a questi divieti le emissioni diminuiranno di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 di emissioni e si limiteranno per 22 miliardi di euro i danni ambientali entro il 2030.

L’eccessivo consumo di plastica, del resto, è tra i principali problemi ambientali del nostro tempo e sta diventando una emergenza rispetto alla quale non è più possibile restare indifferenti. Se si pensa, ad esempio, che le posate monouso in plastica resistono 450 anni e si utilizzano solo per circa 20 minuti si capisce la portata del problema.

Parole d’ordine: ecologici e compostabili

Niente panico. Le alternative ecologiche alla plastica sono tante e alla portata. Carta, cartone e legno si utilizzano per confezionare il cibo ormai da decenni. E il mondo dell’ ‘eco packaging’ offre materiali vegetali che resistono in frigorifero e nel microonde e si decompongono in poche settimane; come la pla, plastica biodegradabile ricavata dall’amido di mais, e la bagassa, residuo della canna da zucchero, eccellente sostituto del polistirolo. Al posto delle stoviglie in plastica si potranno usare prodotti compostabili in carta e cellulosa ricavata dalla canna da zucchero. Per posate e cannucce si potrà optare per quelle in bambù e, nel caso delle posate, anche per quelle prodotte con fecola di patate, acqua e glicerina (resistono come le normali posate di plastica, non inquinano e si possono persino mangiare). Invece delle vaschette e dei recipienti di plastica si potranno scegliere contenitori in polpa di canna da zucchero e ceste sostenibili. E ancora, le inquinanti pellicole e i fogli di alluminio per confezionare frutta, formaggi e avanzi potranno essere sostituiti con carte cerate ecosostenibili e involucri in c’era d’api.

Dall’Inghilterra a Milano il vento sta già cambiando

La rivoluzione ecologica ha già i suoi orgogliosi pionieri: in Inghilterra il supermercato Thornton Budgens è uno dei primi market al mondo a utilizzare solo packaging di carta. E il fondatore assicura che questa rivoluzione senza plastica è possibile anche dal punto di vista economico. Deliveroo, la piattaforma inglese per le consegne on line a domicilio, mette a disposizione dei ristoranti partner in 12 Paesi stoviglie e confezioni ecosostenibili. Perfino Mac Donald’s, il colosso mondiale del fast food, ha deciso di sostituire le cannucce con quelle in carta, partendo dai suoi locali d’oltremanica.

Nel nostro Paese sempre più amministrazioni dal Nord a Sud dichiarano guerra alla plastica firmando decreti che cittadini, commercianti e turisti devono seguire per non incorrere in sanzioni. La città di Milano, insieme a Confcommercio Milano e Legambiente, ha da poco lanciato tra tutti i ristoranti, i bar, i negozi e i loro clienti la campagna “Milano Plastic free”, per ora nei quartieri Isola e Niguarda ma potrebbe presto estendersi ad altre vie. E Regione Lombardia sta valutando la proposta di eliminare la plastica da mense pubbliche e scolastiche e sagre.

A scegliere il cambio di marcia ‘green’ non è solo il mondo legato al cibo. L’azienda danese Lego ha annunciato che entro il 2030 i mattoncini e anche le confezioni saranno realizzati in materiale riciclabile (obiettivo per il quale ha investito circa 130 milioni e assunto un centinaio di esperti); diverse compagnie aeree hanno inaugurato i voli ‘plastic free’ e altre sono pronte a farlo come Ryanair. E persino lo sport ha abbracciato il cambiamento: i tubicini di plastica sono stati banditi dal torneo di tennis di Wimbledon e da diversi stadi di calcio e di cricket.

A Trescore Balneario c’è chi ha tracciato la strada da tempo

Nella nostra provincia c’è chi da tempo ha puntato sulla commercializzazione di questi prodotti. A Trescore l’azienda Bio Green Gate è stata tra le primissime aziende in Italia a puntare sul packaging biodegradabile per l’industria alimentare. Il fondatore, Adriano Ferrari, che viaggiava in tutto il mondo per lavoro, vide che in diversi Paesi si usavano bioplastiche e decise di importarle. Da quando nel 2016 è mancato è la moglie Maura Chiesa a portare avanti l’azienda, insieme alle figlie Elena, che si occupa dell’amministrazione, e Caterina, la più giovane, responsabile della comunicazione e dei social. “Come famiglia siamo sempre stati amanti della natura, del mare. Mio marito è stato lungimirante e i tempi ci stanno dando ragione” – dice Chiesa.
Tra i clienti ci sono realtà alimentari, diverse amministrazioni (a Chiuduno tutte le sagre sono 100% ‘green’), ma anche famiglie. Nello spaccio si possono acquistare per fare feste e take away.
“Per ora è una scelta filosofica – spiega Chiesa – I prodotti biodegradabili costano di più, ma lo smaltimento diventa più facile. Sono sempre scarti ottenuti dalla lavorazione della canna da zucchero, della polpa di mais, vanno tutti nell’umido e non rimane nulla”.
La scadenza del 2021 sta già dando i primi riscontri. “Da metà dell’anno scorso stiamo facendo molti preventivi, prima eravamo noi a cercare i clienti ora sono loro a farlo. Consiglio di non aspettare l’obbligo e di cominciare a capire come trattare gli articoli e negli acquisti di fare attenzione: spesso prodotti a basso costo nascondono prodotti di scarsa qualità e nell’usarli con le pietanze di rompono. I nostri prodotti sono tutti certificati”. 

da sinistra Elena Ferrari, Maura Chiesa, Caterina Ferrari


In Ascom i segreti per un locale di successo

Ascom Bergamo Confcommercio va in aiuto di ristoratori e baristi con un pomeriggio di consulenza e formazione gratuiti. L’incontro si tiene martedì 9 aprile dalle 15.30 alle 17 alla sala conferenze della sede di via Borgo Palazzo 137 a Bergamo. L’iniziativa è rivolta ai neoimprenditori che vogliono far decollare il proprio locale e ai professionisti che sono sul mercato da anni e cominciano ad avere qualche difficoltà. Con l’aiuto di esperti dell’agenzia Ved Consulting verrà spiegato come ottimizzare i costi senza rinunciare alla qualità e come capire se un progetto è in grado di sostenersi e di produrre guadagno. 

Perché un bar o un ristorante faccia un buon margine di guadagno devono essere tenuti sotto controllo alcuni indici, ad esempio l’incidenza dell’affitto rispetto ai ricavi non può pesare più del 6-10% a seconda del tipo di affitto; l’incidenza delle merci deve rimanere al di sotto del 36%; il costo del personale può variare sensibilmente a seconda della tipologia passando da un minimo del 20% per un bar o una pizzeria, fino a superare il 30% per un ristorante stellato. Solo in questo modo il grande lavoro e impegno che richiede un’attività ristorativa vengono ripagati. 

Il seminario approfondirà questi temi importanti e cruciali per qualunque locale e mostrerà come è possibile migliorare la gestione dell’attività. Per partecipare è necessario registrarsi cliccando qui.

Chi lo desidera può anche prenotare una consulenza personalizzata gratuita all’Ascom di 40 minuti di consulenza personalizzata e  gratuita con gli esperti nel giorno di mercoledì 10 aprile dalle 15 alle 18 (sempre alla sede di via Borgo Palazzo). Per richiedere la consulenza chiamare lo 035. 4120183 (Simona Nessi).

Clicca qui per visualizzare il dépliant del servizio che offriamo e per il quale da metà aprile saranno a disposizione anche alcuni voucher camerali.

Per maggiori informazioni, puoi contattare Giorgio Puppi al numero 035 4120123 – consulenza@ascombg.ithttp://www.ascombg.it/a-b-c/ 


Ristorante Frosio: Dove l’eccellenza incontra i giovani

Chi ha detto che mangiare in un ristorante stellato sia un’esperienza per pochi? Nell’elegante ristorante Frosio ad Almè, punto di riferimento stellato Michelin per tutta Bergamo, una cena curata nel minimo dettaglio, dai prodotti eccellenti e dalla altissima qualità degli ingredienti diventa un piacevole viaggio tra sapori e profumi.

La prima volta in un ristorante di questa categoria è sempre una sorpresa, un’emozione, soprattutto quando dietro alle pietanze preparate si trova lo chef Paolo Frosio che con la sua esperienza e il talento crea piccoli capolavori.

L’Associazione Jeunes Restaurateurs, che è nata in Francia per valorizzare il talento dei giovani ristoratori, ha lanciato l’iniziativa “Tavola 25”, per far avvicinare i giovani alla cucina d’autore e abbattendo la barriera del prezzo a soli 25 fino lunedì 25 marzo.

Nel 25° compleanno dell’associazione, quindi, è stata lanciata la campagna tesa a consentire a giovani fino a 25 anni di età di prenotare un tavolo fino a 4 ospiti in uno dei ristoranti aderenti, tra cui anche Frosio, pietra miliare del gourmet bergamasco.

“E’ stato molto bello perchè sono arrivati ragazzi molto interessati alla cucina. Hanno aderito tantissimi e i loro commenti erano più che positivi: potevano scegliere tra tre tipi di vino da abbinare a diversi piatti. Hanno assaggiato la quaglia per la prima volta e sono rimasti molto soddisfatti”, commenta Gigliola Pezzoli, moglie dello chef Paolo Frosio.

“Si tratta di un’iniziativa importante perchè così i giovani, che sono molto curiosi a scoprire nuovi sapori, possono conoscere la nostra cucina. Inoltre, ho trovato positivo il fatto che tutti sono arrivati vestiti eleganti ed erano molto educati. E’ stato un vero piacere riceverli”, continua Pezzoli.

Contento dell’iniziativa anche lo chef Frosio che nota: “Abbiamo voluto creare un menù per presentare ai ragazzi qualcosa di diverso. Ad esempio fritto di cavolfiore con crema parmiggiana e lime, fregola ai frutti di mare, petti di quaglia con asparagi e purè di patate e come dolce crème brûlée al mandarino”.

Menù molto apprezzato dai giovani ospiti che come sottolinea Frosio “sono arrivati da Milano, Brescia, Como e sono rimasti molto soddisfatti”.

Frosio Ristorante
Piazza Lemine, 1, 24011 Almè BG
Telefono: 035 541633

 

 


Voglia di Francia: la “Locanda della Corte” porta Parigi ad Alzano

“Tous les matins il achetait son p’tit pain au chocolat/ La boulangère lui souriait, il ne la regardait pas” cantava Joe Dassin dalla voce profonda e fin dalle prime note musicali il profumo del pane caldo e del cioccolato penetrava le narici.

L’amore per la Francia, il desiderio del “goût de France” e la voglia di un tuffo nell’oceano di sapori 100% francesi si può esaudire anche senza il viaggio: basta una cena alla “Locanda della Corte” ad Alzano Lombardo.

Situato nel Palazzo Storico dei Conti Barzizza, il ristorante elegante ma familiare, dai colori caldi e dall’ambiente accogliente invita tutti i francofili e chi vuole assaggiare un po’ di Francia stasera venerdì 22 marzo e domani sabato 23 marzo per un menù à la française.

Lumache alla bourguignonne, zuppa di cipolle, tagliere misto di formaggi francesi, fondant au chocolat e champagne delamotte sono i piatti che propone lo chef e patron della Locanda, Flavio Mazzilli che non nasconde il suo amore per la cucina francese. Non è un caso che le lumache fanno parte del menù del ristorante, anche se la specialità della Locanda è la carne alla brace, mentre la sua ricerca per lo champagne più esclusivo e ricercato non finisce mai.

“Abbiamo voluto dare un caloroso benvenuto alla primavera e abbiamo deciso di aderire all’iniziativa dell’Institut Français ‘Goût de France’. Il nostro amore per la gastronomia francese è evidente, basta guardare il nostro menù e il nostro champagne. Abbiamo voluto proporre piatti del territorio francese, anche poveri, come la zuppa di cipolle, ma anche le lumache che sono protagoniste di ricette molto raffinate, mentre la cena si conclude alla… parigina con un delizioso fondant au chocolat”, racconta la figlia del chef patron, Laura Mazzilli, che innamorata della Francia come il papà, avendo vissuto a Lione dopo i suoi studi in Lingue, non avrebbe potuto dire no a quest’iniziativa.

Chi preferisce può scegliere una delle portate, oppure il menù intero a 80 euro per persona, incluso coperto, servizio e una bottiglia di champagne ogni due persone. Bon appétit!

Locanda della Corte
Via Mazzini 72, Alzano Lombardo – Bergamo
Telefono 035 513007
Email info@locandadellacorte.it