Comunità montane, in Bergamasca oltre 2 milioni di contributi dalla Regione

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630.705 euro per i Laghi Bergamaschi, 734.024 euro per la Valle Seriana, 301.256 per la Valle di Scalve, 505.758 per la Valle Brembana e 210.022 per la Valle Imagna, per un totale di 2.381.765 euro. Sono questi i contributi di funzionamento che Regione Lombardia assegnerà alle Comunità Montane bergamasche nel 2017. Le risorse permetteranno interventi a favore della montagna, del suo sviluppo sostenibile e della tutela del territorio. È previsto venga erogata una prima quota del contributo di funzionamento 2017, pari all’80% delle risorse complessive a disposizione, dopo l’approvazione della legge di bilancio.

La delibera è stata approvata lunedì 5 dicembre. Il contributo complessivo per il 2017 ammonta a 10 milioni di euro e verrà  ripartito tra le 23 Comunità montane lombarde.

«La delibera – dichiara Ugo Parolo, sottosegretario alla Presidenza con delega ai Rapporti con il Consiglio regionale, Politiche per la Montagna, Macroregione Alpina (Eusalp), ai Quattro Motori per l’Europa e alla Programmazione negoziata – consentirà alle Comunità Montante di predisporre e approvare i bilanci di previsione entro il 31 dicembre 2016». «Con questo provvedimento – sottolinea il sottosegretario – viene riaffermata l’attenzione di Regione Lombardia nei confronti dei territori montani, garantendo le risorse per mantenere l’attuale governance, nonostante i rilevanti tagli apportati al bilancio regionale dalla legge di stabilità dello Stato 2017-19».

Di seguito l’elenco degli importi assegnati alle altre Comunità Montane: Valle Camonica (745.340); Alta Valtellina (556.777); Valli del Lario e Ceresio (527.656); Valtellina di Sondrio (519.638); Valli del Verbano (479.890); Valle Trompia (437.164); Valle Sabbia (433.307); Valchiavenna (424.061); Lario Orientale – Valle San Martino (414.100);  Oltrepò Pavese (421.882 euro); Valtellina di Morbegno (395.762); Piambello (383.845); Valtellina di Tirano (362.876); Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera (355.534); Triangolo Lariano (350.580); Alto Garda Bresciano (317.636); Sebino Bresciano (246.457); Lario Intelvese (245.717).


Edicole e librerie si fanno belle, tre progetti “premiati” dalla Regione

Lo stimolo a farsi più belle e una iniezione di fiducia. È l’effetto del bando Voltapagina, con il quale la Regione Lombardia ha messo a disposizione un milione di euro per il sostegno all’innovazione e alla valorizzazione di edicole e librerie, con l’obiettivo di contrastare con ammodernamento, diversificazione e nuovi servizi le difficoltà che stanno incontrando le attività legate alla stampa e all’editoria. Su 226 domande di contributo, ne sono stata ammesse e finanziate 130, di cui 77 nella sezione edicole e 53 in quella delle librerie. Le prime dieci classificate, in base ai punteggi ricevuti dai progetti, sono state invitate dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Mauro Parolini all’incontro che ha illustrato gli esiti del bando.

edicola Consoli Tavernola

Nella top ten delle edicole, un solo indirizzo bergamasco, l’edicola Consoli di Tavernola, classificata al quarto posto e ammessa ad un contributo di 10mila euro, il massimo previsto, su un investimento totale di quasi 16mila. Gli interventi riguardano il rifacimento dell’impianto elettrico, l’adozione di un’illuminazione a basso consumo energetico, un nuovo sistema di riscaldamento («della stufa catalitica non ne potevo più», confessa la titolare Maria Angela Consoli), un software per la gestione dell’attività, ore di formazione e consulenza sull’utilizzo anche in chiave di marketing.

Più di quello che ha fatto e che farà, per l’edicolante conta però ciò che non ha fatto. «Ho smesso 15 anni fa di vendere i “gratta e vinci” – ricorda Maria Angela Consoli – e mi piace pensare a questi contributi come a una sorta di “risarcimento” per gli incassi ai quali ho rinunciato per questa scelta. La commercialista mi ha detto che ero pazza, ma è stata una questione di coscienza, stavo male nel vedere gente che aspettava l’apertura al mattino non per comprare i giornali, ma per i gratta e vinci».

Coraggiosa e determinata, del resto, lo è sempre stata. Sin da quando, a 19 anni, ha scelto di portare avanti la storica attività di famiglia, in via Roma 31, nel centro del paese, confutando i poco incoraggianti presagi di chi la riteneva inesperta con una carriera dietro al bancone che dura da 24 anni. «L’attività si è diversificata tantissimo – evidenzia -, in paese hanno chiuso molti negozi ed io mi sono ampliata e ritrovata a vendere, approfittando delle licenze con più tabelle merceologiche di un tempo, articoli che mai avrei pensato di tenere».

Giornali, cartoleria, profumeria e articoli regalo sono i principali settori di cui si occupa. «La stampa ha perso tantissimo e nemmeno gli altri prodotti fanno grossi numeri, ma tutti insieme mi permettono di pagare il mutuo il primo del mese – spiega -. Mi piacerebbe inserire anche altri servizi, visto che ad alcuni, come le ricariche, ho dovuto rinunciare insieme ai giochi. Tra gli obiettivi c’è attivare il wifi gratuito per i clienti e un totem per le informazioni turistiche, che sono comunque sempre ben felice dare anche personalmente, come è successo nel periodo della passerella di Christo, quando siamo stati presi d’assalto». «Andare avanti non è semplice – ribadisce – ma ci tengo e qualche idea arriva sempre».

libreria umpalunpa ClusoneUn piccolo intervento – 2.500 euro in tutto, finanziato per 1.750 -, ma di valore, tanto che nella classifica delle 53 librerie ammesse al bando Voltapagina si è piazzato al secondo posto. È quello della libreria Umpalumpa di Clusone, in via Querena 42, appena trasferita «di una cinquantina di passi» dal vecchio negozio in piazza della Rocca, dove Sara Savoldelli, 30 anni, educatrice, nel novembre 2012 ha avviato il suo progetto di uno spazio specializzato in libri, giochi e attività per bambini e ragazzi dagli zero ai 12 anni.

«Sono contentissima del risultato del bando – afferma -, credo che sia stata apprezzata la concretezza delle idee, piccole ma realizzabili». Innanzitutto ha voluto abbellire il negozio, dalle vetrine agli interni, ispirati allo stile vintage. «Un ambiente accattivante e ospitale credo che sia importantissimo, io per prima scelgo dove entrare a fate acquisti in base all’estetica», annota. Ha inoltre attrezzato una piccola area con tende, cuscini, tavoli e qualche sedia, dove bambini e genitori si possono fermare e che può diventare anche uno spazio per l’allattamento. Prevede inoltre qualche evento, come pomeriggi di lettura e incontri con autori, che si affiancano ai laboratori di arte terapia che già organizza e poi il materiale pubblicitario con shopper, matite e gadget che se sono carini e originali diventato ricercatissimi.

«La libreria è nata perché nel mio lavoro di educatrice con i bambini – ricorda Sara – avevo colto l’esigenza delle mamme di uno spazio, un punto di incontro e di riferimento e così ho cercato di rendere il negozio ancora più family friendly. Le mamme di Clusone ne avevano bisogno anche se non è come lavorare in città ed alcune iniziative faticano un po’ a decollare». Se d’estate i flussi sono buoni, con la stagione più fredda l’attività rallenta ed è per questo che sta pensando di dedicarsi anche all’e-commerce. «Per il momento però non mi sono ancora lanciata – ammette -. Per attività piccole come questa è sempre difficile fare investimenti, il bando è stato utile perché ha dato lo stimolo giusto per fare interventi che invece si tende sempre a rimandare. I cambiamenti non sono stati ancora tutti realizzati, ma le novità sino ad ora proposte sono già state apprezzate».

libreria modadori lovere

Grazie al bando Voltapagina, la libreria Mondadori di Lovere, aperta dal ’93 in piazza Tredici Martiri, rinnoverà i locali e darà una veste più moderna all’esposizione. I lavori sono previsti nel febbraio del 2017 e porteranno nuove scaffalature e luci per una migliore disposizione e valorizzazione dei titoli. Nel progetto presentato in Regione ci sono anche il wifi gratuito e un totem da cui scaricare gli e-book sul proprio reader, che sembrerebbe un’operazione in antitesi con chi vende libri di carta. «In realtà – spiega il titolare Riccardo Oprandi – la lettura sui dispositivi elettronici non ha tolto grossi margini ai libri e dare in libreria la possibilità di acquistare le versioni digitali è un servizio in più».

Il negozio si doterà anche di un software per migliorare la gestione dei clienti, individuando gusti e interessi così da fare proposte sempre più mirate. E poi c’è uno degli aspetti che caratterizzano l’attività della libreria, gli incontri con gli scrittori, su tutti quelli organizzati in collaborazione con le scuole del territorio, dalle elementari alle superiori. «Dobbiamo ringraziare insegnanti particolarmente lungimiranti – sottolinea Oprandi – che scelgono alcuni titoli da leggere con la classe e ci chiedono di organizzare l’incontro con l’autore al termine della lettura. Sapere che potranno conoscere e confrontarsi con chi ha scritto il libro è un grande stimolo per i ragazzi, leggono con più interesse, cercano altre opere e negli incontri fanno un sacco di domande. È un continuo seminare per cercare di fare in modo che i giovani si appassionino».

L’evento organizzato con Giuseppe Catozzella, autore di “Non dirmi che hai paura”, ad esempio, ha portato al teatro Crystal di Lovere ben 560 studenti delle scuole medie e dei primi anni delle superiori. La libreria è stata chiamata in causa anche per organizzare appuntamenti tra cinema e libri per il festival di cortometraggi Corto Lovere, propone inoltre una consolidata rassegna estiva con una ventina di date. «È questo tipo di attività che ci permette di andare avanti, con sacrifici ma anche con soddisfazione – dice il libraio -. Competere sui prezzi sarebbe impossibile, dobbiamo offrire qualcosa di diverso, il consiglio, l’incontro. Anche rinnovare il locale darà un segnale importante, dimostra che abbiamo voglia di crescere».


Aprire un negozio in franchising, prorogato il termine per la richiesta di contributi

Sono stati prorogati alle ore 16 del 30 giugno 2016, rispetto all’iniziale scadenza del 14 aprile, i termini per la presentazione delle candidature e delle relative richieste di contributo relative al bando regionale “Fare impresa in franchising in Lombardia”, il progetto che vuole promuovere il rilancio dei centri urbani attraverso la formula dell’affiliazione nei settori del commercio, della ristorazione e dei servizi.

L’iniziativa coinvolge 25 Distretti urbani del commercio, tra cui quello di Bergamo, ed ha già individuato per ciascuna area una mappa dei locali sfitti e le manifestazioni di interesse da parte dei franchisor ad aprire un nuovo punto vendita. Il bando riguarda aspiranti imprenditori interessati ad avviare un’attività in franchising o imprese già esistenti che intendono convertire o ampliare la propria attività attraverso l’affiliazione ad un franchisor, per i quali mette a disposizione un contributo a fondo perduto di importo fisso pari a 10.000 euro, finalizzato alla copertura delle spese sostenute per avviare, riconvertire o ampliare l’attività. L’importo minimo dell’investimento non deve essere inferiore a 20.000 euro al netto di Iva.

Il bando viene gestito in modalità telematica, tramite il portale www.bandimpreselombarde.it.

La partecipazione prevede le seguenti fasi:

  • Fase 1 – Candidatura
    Il soggetto interessato tramite il sistema telematico www.bandimpreselombarde.it seleziona uno o più franchisor di interesse fino ad un massimo di dieci.
  • Fase 2 – Negoziazione
    I franchisor selezionati contatteranno il candidato per procedere o meno con la negoziazione sulla base della scheda conoscitiva ricevuta dal sistema telematico. In questa fase di negoziazione dovrà essere coinvolto anche il Comune capofila del Distretto Urbano del Commercio di cui all’ambito territoriale di interesse. La fase di negoziazione si conclude con la formalizzazione del contratto di affiliazione e con l’individuazione e la sottoscrizione di un contratto (o di un preliminare) di locazione di una location per lo svolgimento dell’attività selezionata tra quelle messe a disposizione dal Distretto Urbano del Commercio nell’ambito del proprio territorio e in ragione dei criteri da esso preliminarmente stabiliti.
  • Fase 3 – Presentazione della richiesta contributo
    Il candidato, a seguito della fase di negoziazione ed alla sottoscrizione del contratto di affiliazione, dovrà formalizzare la richiesta di contributo sul sistema telematico, indicare le tipologie di spesa che si intendono sostenere e allegare la seguente documentazione in formato PDF: contratto di affiliazione sottoscritto; contratto di affitto (o preliminare); dichiarazione del Comune capofila del Distretto Urbano del Commercio di riferimento inerente la localizzazione dell’attività in franchising all’interno delle location individuate dallo stesso Distretto Urbano del Commercio.

Entro le ore 16 del 30 giugno 2016

  • i soggetti interessati possono presentare la propria candidatura (Fase 1 del bando) concludere la negoziazione con il franchisor selezionato (Fase 2 del bando) e presentare la richiesta di contributo (Fase 3 del bando),
  • i soggetti che hanno già presentato la propria candidatura e hanno concluso la negoziazione con il franchisor selezionato (Fase 2 del bando) possono presentare la richiesta di contributo (Fase 3 del bando)

La proroga dei termini, voluta dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Mauro Parolini, ha l’obiettivo di consentire a chi ha già presentato domanda di perfezionare l’iter e, considerate anche le richieste formulate dai comuni capifila dei Duc di riferimento, di dare l’opportunità ad un maggior numero di soggetti di presentare domanda.


Aprire un franchising, per chi sceglie i Distretti contributo di 10mila euro

Anche l’ultimo tassello del progetto pilota “Fare impresa in franchising in Lombardia” è andato al proprio posto. È stato infatti pubblicato oggi e si aprirà il 10 febbraio il bando con il quale la Regione Lombardia, attraverso Unioncamere Lombardia, mette a disposizione degli aspiranti imprenditori 452mila euro per agevolare l’avvio dell’attività all’interno di negozi sfitti.

Il progetto vuole promuovere il rilancio dei centri urbani ed ha coinvolto in cinque mesi di lavoro oltre 100 imprese del franchising e 25 distretti del commercio lombardi, tra cui anche quello di Bergamo. I Duc hanno avuto il compito di fare una ricognizione delle unità immobiliari sfitte della propria area e, mappe alla mano, incontrare i franchisor che hanno manifestato interesse ad aprire nuovi punti vendita nei centri storici della Lombardia, agevolando perciò l’analisi dell’offerta e delle opportunità.

A Bergamo sono stati censiti 146 spazi liberi ed è stata raccolta la disponibilità di una quindicina di proprietari immobiliari a partecipare al piano.

Ora la palla passa a chi vuole aprire l’attività in affiliazione, che potrà contare su un contributo a fondo perduto dell’importo fisso di 10mila euro a fronte di un investimento non inferiore a 20mila. A questo si potranno aggiungere ulteriori agevolazioni messe a disposizione dei Comuni, dai proprietari immobiliari e dai franchisor.

  • SOGGETTI DESTINATARI

Possono partecipare al bando aspiranti imprenditori che, nelle location individuate dal progetto, intendono avviare un’attività in franchising o imprese già esistenti che intendono riconvertire o ampliare la propria attivita’ attraverso l’affiliazione ad uno dei franchisor coinvolti nella misura.

  • ENTITÀ E TIPOLOGIA DEL CONTRIBUTO

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto di importo fisso pari a 10.000 euro, finalizzato alla copertura di un investimento non inferiore a 20.000 euro. Al contributo si sommano i benefici e le agevolazioni messe a disposizione dal Comune, dai proprietari immobiliari e dal franchisor.

  • SPESE AMMISSIBILI

Opere inerenti la struttura del punto vendita (opere strutturali e murarie, opere impiantistiche, riqualificazione del punto vendita); opere inerenti l’allestimento del punto vendita e le attrezzature; acquisto di software e hardware e altri beni strumentali necessari per il punto vendita.

  • TERMINI

L’aspirante franchisee può presentate la propria candidatura dalle ore 12 del 10 febbraio 2016 alle ore 16 del 14 aprile 2016.

  • CANDIDATURA

L’imprenditore (o aspirante) seleziona sul portale fino a 10 franchisor di potenziale interesse e invia la propria candidatura

  • NEGOZIAZIONE

I franchisor selezionati contattano il candidato e, d’intesa con i Duc, viene individuata la location. La fase si conclude con l’affiliazione ad un franchisor e la sottoscrizione almeno di un contratto preliminare di locazione.

  • RICHIESTA DI CONTRIBUTO

Il candidato perfeziona sul portale la richiesta di contributo, a fronte di un piano d’investimento di almeno 20.000 euro.

Per approfondire i contenuti del bando e le procedure di partecipazione è possibile consultare il Sistema Informativo www.bandimpreselombarde.it


Papa Giovanni XXIII, dal primo gennaio l’ospedale è Asst. Ecco le nuove competenze

A seguito dell’entrata in vigore della legge regionale n. 23/2015, a partire dal 1° gennaio 2016 l’azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII si chiama Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Papa Giovanni XXIII e includerà anche l’Ospedale di San Giovanni Bianco, prima sotto l’egida dell’Ospedale di Treviglio, il Distretto di Bergamo, il Distretto Valle Brembana e Valle Imagna (ambiti di Villa D’Almè e di Zogno), il Sert di Bergamo (via Borgo Palazzo, 130), il Centro per il bambino e la famiglia (via San Martino della Pigrizia, 52 a Bergamo) e i consultori familiari di Bergamo (via Borgo Palazzo), Villa D’Almè (via F.lli Calvi) e Sant’Omobono Terme (via G. Vanoncini n. 20), i cui servizi socio-sanitari prima della riforma erano direttamente erogati dall’Asl di Bergamo.

Il nuovo indirizzo web è www.asst-pg23.it.


Spuntini e aperitivi, da oggi anche in macelleria e pescheria

Via libera al consumo di carne e pesce all’interno dei piccoli esercizi commerciali. È quanto stabilisce una norma voluta dal consigliere regionale della Lega Nord Pietro Foroni contenuta all’interno del Legge di semplificazione votata ieri in aula dal Consiglio Regionale lombardo. «Il provvedimento consentirà a macellerie e pescherie di vendere i propri prodotti di gastronomia destinati al consumo immediato presso i locali dell’esercizio – spiega Foroni – come già avviene per altre categorie artigianali come pizzerie da asporto, gelaterie e pasticcerie. Una facoltà che sarà concessa solo ai piccoli esercizi a condizione che siano utilizzate stoviglie e posate a perdere su piani temporanei di appoggio, senza alcun tipo di servizio ai tavoli per i clienti. In questo modo si vuole evitare ogni tipo di concorrenza sleale nei confronti di bar e ristoranti. Si tratta di una disposizione pensata per aiutare alcune categorie in difficoltà e al contempo per promuovere e incentivare la cultura del cibo di qualità, che rimane uno dei capisaldi della nostra tradizione gastronomica. Inoltre è stato approvato un Ordine del giorno che impegna la Giunta regionale a prevedere una forte semplificazione in materia di pubblici esercizi al fine di armonizzare i regolamenti in essere e semplificando la normativa».

Precisazioni che non soddisfano Lino Stoppani, presidente della Fipe, la federazione dei pubblici esercizi, che aveva già manifestato il proprio netto dissenso quando il provvedimento era in fase di discussione e che ora ribadisce: «È una legge tecnicamente sbagliata, incoerente e ingiusta. Perché crea un mercato parallelo di concorrenza sleale. La ristorazione non può essere considerata un plus e valorizzata solo nei convegni. Se il modello del turismo italiano deve diventare solo low cost dove tutti possono mangiare senza tener conto della qualità, allora questa legge è perfetta. Così però si dequalifica un mercato».


Clusone, servizi più integrati nel nuovo Distretto socio sanitario

inaugurazione distretto sanitario Clusone (2)«Più servizi sul territorio e meno in ospedale. È questa la filosofia del nuovo modello di sanità su cui Regione Lombardia è impegnata in questi mesi per definire un nuovo quadro normativo». Una visione che trova un suo esempio nella nuova sede di Clusone del Distretto socio sanitario della Valle Seriana e Val di Scalve, come ha ricordato il presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani, intervenuto all’inaugurazione insieme con l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte, il direttore generale della Asl di Bergamo Mara Azzi, il sindaco di Clusone Paolo Olini e le autorità civili e religiose del paese.

Al Distretto Socio Sanitario della Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve fanno riferimento 24 comuni. La nuova sede, trasferita da via Matteotti, è stata realizzata in via Somvico (con ingresso dall’ex pronto soccorso dell’Ospedale San Biagio) per offrire spazi più funzionali agli utenti e servizi sempre più integrati.

Oltre al Distretto socio sanitario, la struttura ospita l’Ambito Territoriale del Comune di Clusone e, nel piano seminterrato, la sede dell’Avis provinciale. «La nuova sede di Clusone è una realtà assolutamente in linea con la riforma sanitaria che stiamo approvando perché integra i servizi sociali del Comune con quelli sanitari. Regione Lombardia ha investito una cifra importante, 1.800.000 euro, per la sua ristrutturazione, perché, come sancisce la Costituzione italiana, la salute dei cittadini è un diritto e va garantita a tutti». I tempi di realizzazione hanno rispettato le previsioni, «questo – ha sottolineato Mantovani – grazie alla collaborazione tra la Asl di Bergamo e le istituzioni locali che hanno unito le forze per dare rapidamente alle comunità del territorio una struttura che potesse rispondere ai loro bisogni».

inaugurazione distretto sanitario Clusone (1)All’interno del Distretto sono presenti i servizi di: Scelta e revoca, Ufficio invalidi civili, Dipartimento di Prevenzione Medica, Ambulatorio Vaccinazioni, Ambulatorio Pediatrico, Guardia Medica, Consultorio Familiare, Cead.

Tra i vantaggi dell’intervento ci sono l’integrazione con i servizi sociali dei Comuni nella logica della riforma, l’accorpamento di tutti i servizi in un’unica sede, il miglioramento degli spazi di accoglienza (nell’altra sede non era presente una sala di attesa), la dislocazione su due piani anziché su quattro come nella precedente sede, il superamento di tutte le barriere architettoniche, un totem per informazioni attivo 24 ore su 24, parcheggio con 9 posti riservati ai disabili (prima erano 2) con possibilità di accesso dell’ambulanza per la Commissione Invalidi e parcheggi gratuiti (prima erano a pagamento).


Dopo Expo, la Regione stanzia 1,6 milioni per il turismo religioso

Regione Lombardia punta sul turismo religioso. Il Pirellone ha stanziato 1,6 milioni di euro per valorizzare luoghi di fede e itinerari religiosi in vista del Giubileo straordinario del prossimo dicembre, annunciato da Papa Francesco. Si tratta del primo passo compiuto dalla Regione nell’ambito del progetto “Dall’Expo al Giubileo”, nato nel mese di maggio e finalizzato a promuovere l’attrattività della regione e consolidare l’incoming turistico dopo l’Esposizione Universale.

Lo stanziamento è promosso nell’ambito dell’Accordo di Programma tra la Regione e le Camere di Commercio lombarde e rappresenta la prima azione di un piano complessivo di oltre 6 milioni di euro, che interesserà altri quattro settori tematici: turismo legato alla food and wine experience, turismo business, turismo culturale collegato alle città d’arte lombarde e cicloturismo.

«Si tratta di un’azione strategica – spiega l’assessore al Commercio, Turismo e Terziario Mauro Parolini – che proietta da subito il nostro sistema turistico nel dopo Expo e che si prefigge di valorizzare le ricadute positive che questo evento sta già avendo sulla Lombardia, legandolo ad un altro grande appuntamento di carattere internazionale come il Giubileo straordinario, che partirà l’8 dicembre 2015 e che può certamente costituire un’ulteriore opportunità di richiamo di flussi turistici».

Il finanziamento è destinato a progetti di promo-commercializzazione dell’offerta turistica religiosa lombarda. Regione Lombardia co-finanzierà, con contributi a fondo perduto, proposte progettuali di partenariati obbligatoriamente composti da:  micro, piccole e medie imprese lombarde dei settori Turismo, Commercio e Ristorazione; consorzi e associazioni di promozione turistica; istituzioni sociali private (fondazioni e istituti religiosi). Pur senza essere beneficiari di contributo pubblico, potranno aderire al partenariato anche associazioni di categoria delle imprese del commercio e turismo e Camere di Commercio. Al finanziamento saranno ammessi progetti di creazione e promo-commercializzazione di pacchetti turistici religiosi;  iniziative di comunicazione e marketing dell’offerta turistica religiosa (anche attraverso tecnologie mobile e social) sul mercato nazionale e internazionale; iniziative interregionali per valorizzare percorsi e itinerari religiosi con ricadute in termini di incoming e flussi turistici.

In ambito bergamasco i progetti dovranno essere presentati alla Camera di Commercio che selezionerà le idee finanziabili.


Giovani chef per Expo, sul podio due bergamaschi

Ci sono anche due giovani bergamaschi tra i nuovi talenti dei fornelli selezionati dal concorso della Regione “New talented Italian chef for Expo 2015”. Sono il 18enne Luca Vezzoli e la 17enne Elisa Zanella, entrambi allievi dell’ente di formazione Ikaros che ha attivato il corso a Grumello del Monte, entrati a far parte con le proprie ricette nell’Albo d’oro dei migliori studenti dei centri di formazione lombardi. Un’iniziativa che vuole essere una vetrina da mettere a disposizione degli operatori della ristorazione per esperienze sia nell’ambito dell’Expo di Milano sia per successive occasioni di inserimento nel mondo del lavoro o di potenziamento delle competenze professionali.

I ragazzi ammessi sono una cinquantina, suddivisi nelle categorie cucina, pasticceria e sala/bar. Luca ed Elisa hanno partecipato nella sezione cucina proponendo rispettivamente “Casoncello con pasta di salame e mele della Val Brembana in crema di mais Spinato rosso di Gandino” e “Risotto mantecato alla scarola bergamasca, crema di Strachitunt e gelatina di mele della Val Brembana”.

Il concorso richiedeva di scegliere come tema uno dei Cluster presenti in Expo e di presentare un piatto, una bevanda o un prodotto di panificazione o pasticceria rielaborando una ricetta della tradizione.

I due giovani sono stati tra i quattro che si sono meritati anche una menzione speciale: «Descrizione dettagliata e ragionata dei passaggi necessari per la realizzazione del piatto. Notevole creatività nella rivisitazione della ricetta e originalità nella presentazione del piatto. Esecuzione molto articolata, con ricorso a tecniche e ingredienti ricercati» per Vezzoli, mentre dell’elaborato di Elisa Zanella la commissione ha evidenziato: «Conoscenza approfondita delle caratteristiche degli ingredienti utilizzati e ottima padronanza delle tecniche di preparazione. Interessanti accostamenti di sapori e consistenze».

Tutti i vincitori

 


Vita dura per gli angeli anti burocrazia

Nella foto: da sinistra Oscar Fusini, Sabrina Rancati, Paola Consonni, Angelo Manzoni, Marcella Gualeni

 

Volano da un problema all’altro e si impegnano a proteggere gli imprenditori da trappole e cavilli racchiusi in pratiche e documenti. Sono gli angeli anti burocrazia, istituiti dalla Regione tramite il bando scaturito dalla Legge “Impresa Lombardia” del febbraio 2014, votata all’unanimità e costruita dal basso con il coinvolgimento di tutte le parti, per portare avanti diversi percorsi di semplificazione.

Dei trenta angeli selezionati in Lombardia, due sono in missione nella nostra provincia. Le custodi bergamasche degli imprenditori, pronte a lavorare in collaborazione con professionisti e associazioni, si chiamano Sabrina Rancati – 26 anni e una laurea in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni- e Paola Consonni– 27 anni appena compiuti e una laurea in Giurisprudenza. Dopo gli incontri e i momenti di confronto con gli altri “custodi” della semplificazione – 30 in totale gli Angeli lombardi, 2 in media per provincia eccezion fatta per Milano che ne conta 9 e Sondrio che ne ha solo uno- da gennaio si sono insediate presso la sede provinciale di Regione Lombardia. In questi mesi si sono occupate in particolare di accompagnare la nascita di nuove attività, di avvicinare le imprese a bandi e progetti regionali e nazionali, ma soprattutto di semplificare le 30 norme e procedure di settore che ogni start-up porta con sé.

Sburocratizzare, semplificare e facilitare la vita per chi fa impresa, creando un ambiente favorevole allo sviluppo e alla crescita, non è cosa semplice: «La mappatura del territorio sul funzionamento degli sportelli Suap per le attività produttive (istituiti dal Dpr 160 del 2010) e degli sportelli per l’edilizia Sue non è ottimale- spiegano Sabrina Rancati e Paola Consonni-. Solo pochissimi comuni, nonostante Bergamo sia patria dell’edilizia, hanno attivato i Sue.

Gli sportelli per l’edilizia sono infatti attivi solo in 50 comuni su 242. Gli sportelli per le attività produttive sono ben presenti, ma la gestione delle procedure è variegata e disomogenea». L’ideale della semplificazione si scontra con l’autonomia comunale e con una normativa che si presta a più interpretazioni: «Ogni Comune opta per la gestione delle procedure e i problemi nascono sia dall’impiego di software diversi, sia dalla diversificazione della modulistica da un territorio all’altro. Uno dei problemi più frequenti per le imprese è quello di dover presentare a più riprese moduli e documenti, pena il veder respinte le loro pratiche».

Per gestire al meglio le criticità, oltre al costante confronto con associazioni di rappresentanza imprenditoriale- tra cui l’Ascom-, ordini professionali e funzionari pubblici, è attivo un numero verde 800.318.318 a disposizione di ogni imprenditore. «Le richieste più frequenti da parte delle imprese sono quelle di un aiuto a risolvere problemi burocratici, ma anche quelle di avere maggiori informazioni su bandi ed altre formule di agevolazione». Gli angeli anti-burocrazia saranno a disposizione degli imprenditori fino a dicembre.

«Non possiamo che salutare con favore l’impegno di professionalità nel migliorare le criticità del rapporto d’impresa con la pubblica amministrazione- commenta Oscar Fusini, vicedirettore dell’Ascom-. Come Associazione Commercianti abbiamo segnalato diversi problemi legati soprattutto all’avvio d’impresa, ma anche al mercato elettronico per gli acquisti della pubblica amministrazione. Ci aspettiamo che gli angeli attraverso le loro segnalazioni in Regione riescano a rendere più uniforme la gestione di ogni pratica. Per il settore del terziario le più grandi difficoltà le incontriamo in fase di start-up: la frammentazione di interpretazioni e gestioni fa sì che vengano richiesti moduli in un Comune e altri documenti in un altro. Senza dubbio un alleggerimento nella burocrazia, oltre ad incentivare l’imprenditorialità, non può che portare del bene all’intero sistema».