Montagna, a Bergamo “premiati” sei progetti per lo sviluppo turistico e commerciale

I rappresentati dei territori bergamaschi finanziati dal bando Asset
Gli amministratori dei territori bergamaschi finanziati dal bando Asset, con Roberto Ghidotti (secondo da destra), responsabile Ascom dei distretti

Incentivi per le attività commerciali, artigianali e turistiche, mantenimento e crescita del tessuto produttivo, strumenti di promozione, servizi turistici, riqualificazione: sono gli interventi che mette in moto il bando Asset in sei aree della montagna bergamasca, che hanno accettato la sfida della Regione Lombardia a fare rete e ad investire.

I progetti sono quelli presentati da Alzano Lombardo (capofila con altri 9 Comuni), Ardesio (capofila con altri 8 Comuni), Clusone (capofila con altri 10 Comuni), Olmo al Brembo (capofila con altri 15 Comuni), San Pellegrino Terme (Capofila con altri 11 Comuni) e dalla Comunità Montana Valle Imagna. Tutti sono stati finanziati con 300mila euro a fondo perduto, un totale di 1,8 milioni di incentivi che muoveranno una spesa complessiva di oltre 7,5 milioni.

Il bando Asset (Accordi per lo sviluppo socio economico dei territori montani), i cui esiti sono stati presentati ieri, ha messo a disposizione in tutto 6,3 milioni di risorse regionali per 21 progetti (oltre a quelli bergamaschi, 6 nel Bresciano, 3 in provincia di Como e Varese, 2 a Sondrio e 1 in provincia di Pavia) attivando un totale di quasi 23 milioni di investimenti pubblico-privati. Condizione fondamentale per l’accesso ai fondi era infatti la partecipazione dei privati almeno per una quota pari almeno al 15% del progetto.

Tutti e sei i progetti bergamaschi che hanno ottenuto il finanziamento sono sono stati messi a punto attraverso i distretti del commercio. «Ancora una volta la capacità dei distretti di coinvolgere, rendere partecipi e coordinare i diversi soggetti attivi sui territori ha dato importanti risultati – commenta Roberto Ghidotti, responsabile dei distretti per l’Ascom di Bergamo -. Le risorse ottenute sono importanti, così come l’ammontare degli investimenti che saranno realizzati. In tutti i progetti sono previsti incentivi per fare in modo che negozi, attività artigianali e turistiche possano “resistere” e continuare ad erogare i propri servizi alle comunità contribuendo a mantenere vivi e attrattivi tanto i centri maggiori quanto le piccole realtà. Ma sono state integrate anche le iniziative delle aziende capaci di generare opportunità occupazionali e frenare il fenomeno dell’abbandono montano e sono state trovate modalità per coordinare meglio e sviluppare le attività di promozione turistica, la realizzazione di iniziative di animazione e riscoperta dei territori». «Spesso il filo conduttore è quello dei sapori – precisa -. È di grande richiamo e permette coinvolgere sia i produttori sia le attività del commercio e dell’ospitalità ed è un ottimo testimonial delle specificità di ogni terra».

I progetti

Alzano – #in10

L’investimento complessivo del progetto è di 1.444.600 euro, di cui 752.000 destinati al sostegno alle imprese. Gli interventi di promozione riguarderanno prodotti e itinerari turistici dedicati alla scoperta dell’identità e alla valorizzazione di eccellenze architettoniche, culturali ed enogastronomiche del territorio, con la collaborazione delle attività commerciali. Tra le opere pubbliche, in programma la riqualificazione e il miglioramento dell’arredo urbano nei Comuni di Albino, Fiorano al Serio e la realizzazione di un tratto di pista ciclabile nel Comune di Nembro, a cura della società FA.IM. S.r.l. per favorire il collegamento tra le aree urbane di Nembro e Albino.

Ardesio – La Valle dei Sapori

Sentiero dei sapori - Nasolino

Nel progetto, del valore complessivo di 1.352.978 euro, sono comprese la riqualificazione e l’ampliamento della Cooperativa di Consumo di Ardesio, la riqualificazione di una struttura ricettiva annessa a un rifugio di montagna, eventi e attività di animazione, gestione degli uffici turistici, iniziative di promozione del Sentiero dei Sapori Seriani e opere pubbliche da parte dei comuni finalizzate allo sviluppo dell’offerta commerciale e turistica.

Clusone – Distretto del Commercio Alta Val Seriana

Gli investimenti del progetto ammontano a 1.288.860 euro. Insieme ai sostegni alle imprese, sono previste attività di studio e analisi per il loro rilancio, come un sondaggio per la costituzione di gruppi di acquisto per gli operatori, un progetto pilota di contrasto alla desertificazione commerciale e un’indagine sulla rete commerciale e la domanda di servizi da parte di turisti e residenti, oltre ad attività formative. In programma anche la riqualificazione di una ex-struttura alberghiera per la creazione di nuovi spazi commerciali e di servizio. Sul versante della promozione, lo sviluppo dell’offerta turistica e di itinerari sulla scoperta delle eccellenze culturali ed enogastronomiche del territorio, con la collaborazione delle attività commerciali e di giovani guide turistiche.

Olmo al Brembo – Sapori in alta quota

Tra gli elementi qualificanti del programma, del valore complessivo di 1.292.100 euro, c’è l’investimento di 100.000 euro da parte dell’impresa BBM Service, che si occupa di confezionamento e imballaggio automatizzato, per l’ampliamento dello stabilimento di Lenna, finalizzato all’aumento dei livelli produttivi con ricadute sui livelli occupazionali e la permanenza dei cittadini in Valle. Saranno inoltre realizzati eventi turistici, dai Comuni di Averara e Isola di Fondra e da Altobrembo sul territorio degli 11 comuni dell’alta Valle Brembana, dedicati alla promozione dei prodotti locali e alla conoscenza del territorio.

San Pellegrino Terme – VisitBrembo – Art

Oltre ad incentivare e supportare le imprese del commercio e del turismo, il progetto, che genera investimenti per 1.244.112 euro, vuole sviluppare l’offerta turistica e promuovere prodotti e itinerari turistici creando un tavolo di lavoro operativo e una rete tra le associazioni di promozione locale. Tra gli obiettivi, realizzare un calendario condiviso di visite guidate e attività di animazione nelle attività commerciali e di produzione agroalimentare del territorio, la promozione delle attrazioni locali nelle scuole della provincia e di quelle limitrofe, un concorso di idee per la riqualificazione e sistemazione dell’area della Falesia di Cornalba e del vicino Monte Alben come area di alpeggio e fattoria didattica. Compresa nel piano, la progettazione della nuova Flagship Factory dell’acqua minerale S. Pellegrino.

Comunità montana Valle Imagna – Turismo a regola d’Arte

Dei 1.075.000 euro del progetto, 110.000 sono dedicati alle iniziative culturali e di promozione: la realizzazione, con il Centro Studi Valle Imagna, di alcune pubblicazioni ufficiali per l’Anno Quarenghiano, strumenti di comunicazione, segnaletica e cartellonistica dei monumenti storici della Valle, ampliamento del materiale iconografico interattivo del Museo virtuale del Lemine – Valle Imagna, la gestione degli Infopoint turistici di Valle e la partecipazione a fiere di promozione turistica. Tra le opere, una pista ciclopedonale di collegamento dell’alta Valle Imagna con il tronco di bassa valle e nuove strutture residenziali con finalità turistiche nei Comuni di Roncola e Sant’Omobono Terme.


Mais e prodotti locali, l’Isola vuole prendere i turisti per la gola

isola bergamasca - mais - farina - prodotti

L’Isola Bergamasca gioca la carta dell’enogastronomia per sviluppare il proprio richiamo turistico. I prodotti della terra hanno messo d’accordo tutti e 21 i Comuni che compongono il Distretto dell’Attrattività dell’Isola Bergamasca, l’organizzazione che, secondo il piano regionale, riunisce le imprese, i Comuni, le associazioni nella realizzazione di progetti integrati per lo sviluppo commerciale e turistico.

Bene perciò il sito Unesco di Crespi d’Adda, il richiamo religioso di Sotto il Monte, le ville, i castelli, il percorso sul fiume e le altre mete storiche, culturali e architettoniche, ma per catturare l’interesse dei visitatori (e rinnovare l’attenzione al proprio territorio da parte dei residenti) si è deciso di puntare con decisione sulle bontà locali, argomento più che mai convincente nell’era dei food lovers e dei ricercatori del gusto. Tanto più che la zona può schierare un vero e proprio campione, il Mais Nostrano dell’Isola, varietà che fino agli anni Cinquanta era la scelta più diffusa per la preparazione della polenta “alla bergamasca”, consistente e profumata, autentico simbolo della cucina nostrana.

Il seme è stato conservato in purezza e grazie ad un progetto partito cinque anni fa è cominciata la rinascita, fatta di miglioramento genetico (con invii in Cile per sfruttare la controstagione e dimezzare i tempi di riproduzione), ripresa della coltivazione con tanto di protocollo, macinatura sul territorio e nascita di nuovi prodotti, come biscotti, dolci, gallette e birra. Attorno a questa riscoperta sono state aggregate le altre produzioni del territorio, dai vini alla carne, dai formaggi ai salumi, dalle confetture al miele. Un paniere che oggi è alimentato da 17 aziende e che vuole essere il punto di partenza per portare nei ristoranti, nelle strutture dell’ospitalità e nei negozi i sapori locali.

La presentazione ieri sera al castello Colleoni di Solza, dove non poteva mancare una cena “dimostrativa” delle potenzialità dei prodotti, utilizzati per elaborare ogni portata.

«Con questo progetto – ha spiegato Roberto Ghidotti, responsabile Ascom dei distretti – si vuole creare un brand dell’Isola, generare attrattività turistica attraverso i prodotti dell’enogastronomia. Si sta lavorando per valorizzare e mettere in rete le produzioni, il vero snodo è però rappresentato ora dal coinvolgimento della ristorazione e delle attività commerciali. È attraverso questi canali, infatti, che vini e cibi a chilometro zero possono arrivare ai consumatori e ai visitatori».

Il progetto è accompagnato da un programma di promozione nelle principali manifestazioni dell’Isola e della Bergamasca. «Un ulteriore sviluppo potrà essere la riqualificazione dei negozi sfitti – annuncia Ghidotti – con l’apertura di temporary store dei sapori dell’Isola, la partecipazione a bandi di finanziamento e pure la creazione di un ricettario».

«Cinque anni fa – ha ricordato Silvano Ravasio, presidente di Promoisola, l’associazione che da vent’anni si occupa di promozione del territorio – abbiamo cominciato a parlare di mais, ora abbiamo una bella lista di eccellenze che ci permette di partecipare alle iniziative che la Regione Lombardia dedica al turismo enogastronomico e di presentare la nostra offerta agli influencer del web, che sono stati in visita da noi la scorsa domenica. Sono inoltre nate collaborazioni importanti, come quelle con le scuole, l’Engim di Valbrembo con cui seguiamo il miglioramento genetico del mais e la Fantoni di Bergamo che invece ha curato il logo. E ci sono le basi per continuare a far crescere il coinvolgimento».

La presentazione del menù è stata anche l’occasione per premiare chi ha reso possibile il ritorno del Nostrano dell’Isola nei campi e sulla tavola, l’agronomo Marco Bertolini, per oltre quarant’anni al lavoro all’Istituto per la maiscoltura di Bergamo, che ha conservato il seme in purezza e ne sta seguendo il miglioramento genetico. A lui è andato il Premio eccellenza dell’Isola Bergamasca, giunto alla quinta edizione.

Il compito di fare assaggiare le specialità nostrane è stato affidato allo chef Graziano Foresti del ristorante La Corte del Noce di Villa d’Adda, che ha composto un interessante tour del gusto tra salumi, formaggi e carne delle aziende locali, piatti della tradizione come i capù e nuove proposte come lo scrigno dell’Isola, fagottino di farina di castagne, funghi porcini, patate e caprini.

Declinato in forma di polenta, crostino o biscotto, il mais Nostrano supera a pieni voti la prova, regalando il profumo e il gusto schietto del cereale “di una volta”. Del territorio anche l’accompagnamento nei bicchieri, con i vini della cascina Drezza, dell’azienda agricola Sant’Egidio e Tassodine e la birra Amais, realizzata dal birrificio Maspy con il mais dell’Isola.

I produttori

  • Azienda Agricola LA COLOMBERA – Sotto il Monte Giovanni XXIII – formaggi, salumi, vini
  • L’ALVEARE di Bonacina Roberto – Sotto il Monte Giovanni XXIII – miele biologico e derivati, confetture, vini
  • Agriturismo CASCINA BACCIA – Filago – carne, salumi, farina
  • Agriturismo CASA CLELIA – Sotto il Monte Giovanni XXIII – confetture
  • Azienda Agricola MICHELI MORRIS – Sotto il Monte Giovanni XXIII – carni e salumi
  • Azienda Agricola SANT’EGIDIO – Sotto il Monte Giovanni XXIII – vino, olio, grappa
  • Azienda Agricola BOLOGNINI CRISTIAN – Mapello – salumi e vino
  • Vini PRESSIANI ANGELO – Villa d’Adda – vino
  • Azienda Agricola SCOTTI – Mapello – vini, farine e foiade, miele e marmellate
  • Azienda agrituristica CASCINA RIGURIDA – Villa d’Adda – salumi e vino
  • Azienda Agricola ENRICA TOSI – Filago – formaggi caprini
  • Azienda Agricola LA ROSSERA – Villa d’Adda – vino e olio
  • Azienda Agricola TASSODINE – Villa d’Adda – vino
  • Azienda Agricola LA CÀ – Villa d’Adda – vini
  • HAMMER BEER – Villa d’Adda – birra
  • BIRRIFICIO MASPY – Ponte San Pietro – birra con Mais Nostrano dell’Isola
  • MOLINO PENNATI – Medolago – farine

I Comuni dell’Isola

Ponte San Pietro (comune capofila del Distretto dell’Attrattività dell’Isola Bergamasca), Ambivere, Bonate Sopra, Bonate Sotto, Bottanuco, Brembate, Brembate di Sopra, Calusco d’Adda, Capriate San Gervasio, Carvico, Chignolo d’lsola, Filago, Madone, Mapello, Medolago, Presezzo, Sotto il Monte GiovanniXXlll, Solza, Suisio, Terno d’Isola, Villa dAdda.


Seriate, festa d’autunno con commercianti e associazioni

Emozioni d'Autunno 2016 (28)

Le attività commerciali e le associazioni di volontariato di Seriate si alleano di nuovo per regalare una giornata speciale alla città. Domenica 29 ottobre dalle 9.30 alle 20 nel piazzale del Mercato di corso Roma è in programma la terza edizione di Emozioni d’Autunno, la manifestazione promossa dagli assessorati al Commercio e alle Politiche Sociali, Associazione delle Botteghe di Seriate, in collaborazione con Coldiretti Bergamo, Terre del Vescovado e Associazione Eventi Italiani.

Animazione, shopping, musica e street food saranno protagonisti, senza dimenticare le iniziative legate ad Halloween, con corsi per imparare a intagliare e decorare le zucche, uno stand con scampoli e oggettistica per preparare l’abito con cui partecipare alla Sfilata di Halloween, attesa per le 17, mentre i bambini potranno utilizzare il servizio di trucca-bimbi. Durante la parata dell’orrore vinceranno gli abiti più terrificanti, con una giuria popolare che eleggerà Miss Spavento, Mister’o e la Famiglia Addams, che vinceranno buoni spesa da 50 euro.

seriate concorso torte d'autunnoAccanto allo “scherzetto”, non può mancare il “dolcetto”. Torna così la seconda edizione di Bake Off Seriate dedicata gli appassionati creatori di torte e dessert. Per partecipare basta preparare il proprio dolce d’autunno (almeno 10 porzioni), dargli un nome e accompagnarlo con la ricetta, inclusa la lista degli ingredienti, e portarlo alle 11 allo stand di Botteghe di Seriate. Una giuria di esperti decreterà i dolci migliori per presentazione, originalità e gusto. I primi tre classificati si aggiudicheranno kit per cake design.

In collaborazione con il Centro Cinofilo “Mi Fido della Giò”, un team di addestratori di cani proporrà coinvolgenti dimostrazioni di agility e spiegherà come addestrare e creare un rapporto di fiducia con gli amici a quattro zampe. La partecipazione è aperta a tutto il pubblico che potrà raggiungere l’area con i propri cani. Chi vuole può partecipare alla Sfilata a 4 zampe, attesa per le 15, iscrivendosi il giorno stesso alle 14.30 allo stand di Botteghe di Seriate. Sono previsti omaggi per tutti e premi speciali per i cagnolini più votati dalla giuria di bimbi scelti tra il pubblico. La partecipazione alla sfilata, organizzata con il negozio di toilettatura per cani Quattro Zampe e Una Coda, è gratuita.

Durante la giornata saranno presenti anche gli stand dei commercianti, degli hobbisti e di Coldiretti Bergamo, con un gustoso percorso alla scoperta dei prodotti bio. Si entrerà in contatto con il mondo dell’associazionismo, grazie alla presenza dei volontari di Seriate, che eseguiranno dimostrazioni di pronto soccorso e di salvataggio in condizioni estreme, organizzeranno un pronto intervento, accompagnando il pubblico in un’azione sul campo ricca di adrenalina. Con il gioco Volontari senza frontiere laboratori per i più piccoli e prove di abilità mentale per tutti, in un gioco a squadre che rimarrà nel cuore. Ai partecipanti sarà consegnato un kit gara in cui saranno indicate le tappe dove svolgere le varie prove. Alle tre squadre vincitrici sarà consegnato un buono spesa di 50 euro.

E per tutto il giorno la musica e l’animazione di Radio Number One, in diretta da Seriate.

«Con Emozioni d’autunno l’Amministrazione comunale conferma l’unione tra commercio e solidarietà per promuovere le eccellenze del territorio, in termini sia di prodotti sia di persone che si dedicano all’altro – afferma l’Assessore al Commercio Paola Raimondi -. Grazie alla collaborazione tra assessorati e l’associazione Botteghe di Seriate si scende in piazza per mostrare il volto e lo spirito di vicinanza che il Comune e i negozianti hanno con i propri cittadini. A loro e alle proprie famiglie si vuole offrire una domenica di festa, tra prodotti di qualità e divertimento, che rendono la nostra città viva e da vivere».

 

Seriate - Emozioni d'autunno - Sfilata dell'Orrore IL PROGRAMMA

ore 9.30

Apertura esposizione con i commercianti e i ristoratori di Seriate, espositori Coldiretti, associazioni di volontariato, hobbisti e commercianti di Eventi Italiani

ore 9.45

Iscrizioni squadre per il gioco Volontari senza Frontiere

ore 10.30

Inizio gara Volontari senza Frontiere

ore 11.30

Bake Off Seriate gara di dolci fatti in casa

ore 12.30

Premiazione vincitori Volontari senza Frontiere e Bake off Seriate

ore 13

Buon appetito con lo street food d’autunno

ore 15

Sfilata a 4 zampe con i cani del pubblico

ore 16

Iscrizioni per la Sfilata dell’Orrore

ore 17

Sfilata dell’Orrore con elezione Miss Spavento, Mister’O e Famiglia Addams

ore 18

Aperitivo d’Autunno nei punti drink & street food

Info: www.botteghediseriate.it

 


Terziario, Confcommercio misura il peso dell’illegalità sulle imprese

legalità mi piace nero

Confcommercio tiene alta l’attenzione sui fenomeni criminali che riducono la competitività del sistema produttivo e anche quest’anno promuove la giornata nazionale “Legalità, mi piace!”.

L’appuntamento, per la quinta edizione, è martedì 21 novembre e prevede iniziative locali e il collegamento con il sito confederale per la presentazione di un’analisi sui costi dell’illegalità e sull’impatto e la percezione dei fenomeni da parte delle aziende del commercio, del turismo e dei servizi.

Le rilevazioni sono realizzate tramite un questionario on line, di immediata compilazione, che gli imprenditori sono invitati ad inviare entro il 31 ottobre.

L’indagine offrirà un panorama aggiornato delle criticità legate a furti, rapine, estorsioni, usura, contraffazione e abusivismo, sulle emergenze, sulle contromisure adottate dalle imprese e le richieste in tema di sicurezza dell’intero sistema associativo.

L’Ascom di Bergamo rilancia l’invito a livello territoriale, sottolineando come la riuscita complessiva dell’indagine dipenda soprattutto dalla partecipazione delle imprese. In occasione della giornata nazionale realizzerà inoltre iniziative a livello locale.

>>Il questionario 


Mozzo, commercianti in piazza per la Festa d’Autunno

A Mozzo torna la Festa d’Autunno, una giornata all’insegna dell’allegria dei colori di stagione e della vivacità commerciale del paese.

Domenica 22 ottobre, dalle 9 alle 18 in piazza Trieste, sarà possibile incontrare tanti espositori delle diverse categorie merceologiche, a dimostrazione del valore del tessuto del territorio e del Distretto del Commercio dei Colli e del Brembo: dall’abbigliamento alla cosmesi, dagli oggetti per la casa ai liquori, dagli elettrodomestici ai prodotti per il benessere e molto altro ancora.

Non mancheranno gli hobbisti con la loro creatività e le loro proposte innovative. Presenti anche l’Associazione Nazionale Alpini, Eos Onlus, la Protezione Civile e il Gruppo escursionistico di Mozzo Gem, per ricordare l’importante ruolo delle associazioni nel tessuto territoriale anche attraverso dimostrazioni pratiche del loro lavoro e impegno.

Inoltre il pubblico potrà gustare i sapori tipici dell’autunno grazie alla presenza di espositori che, con i loro prodotti di stagione, sapranno soddisfare tutti i palati, senza dimenticare la castagnata.

La Festa d’Autunno di Mozzo celebra anche sport e salute con la 28esima edizione del Trofeo Elisa-Luigi Masnada organizzato dal Gruppo Escursionistico di Mozzo. Una gara di regolarità a coppie che partirà alle 9,15 dalla piazza antistante la Chiesa di Mozzo.

L’evento è organizzato dal Comune di Mozzo in collaborazione con il Distretto del Commercio dei Colli e del Brembo


Bergamo regina dei formaggi, «negozi e ristoranti sempre più alleati dei produttori»

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Con il progetto Forme, Bergamo mette in piazza i propri titoli in fatto di formaggi. L’evento, organizzato dall’Associazione Promozione del Territorio, PG&W e Guru del Gusto, è una full immersion, da venerdì 20 a domenica 22 ottobre, nell’arte casearia con conferenze, mostre-mercato ed eventi, aperti al pubblico e agli addetti ai lavori, per conoscere e degustare le principali specialità italiane e internazionali con un posto d’onore per le nove Dop del territorio, i formaggi Principi delle Orobie e quelli di East Lombardy.

«Promozione del Territorio – dichiara il presidente Ivan Rodeschini – continua il suo compito di valorizzazione delle eccellenze in una logica di filiera che va dalla produzione alla commercializzazione. Con Forme si esalta uno dei prodotti più caratterizzanti e legati al territorio, risultato di tradizioni secolari e filiere di produzione uniche. Bergamo è infatti la provincia con il maggior numero di formaggi Dop e la più vasta biodiversità in ambito caseario». «Forme – spiega – è la prima manifestazione di tal genere che si organizza nella nostra provincia e promuove insieme ad un prodotto l’intero territorio, in quando coinvolge non solo il mondo agricolo ma anche quello della ristorazione e dell’ospitalità. Ai ristoranti e agli alberghi di tutta la provincia abbiamo chiesto di rafforzare, nel periodo della manifestazione, la loro proposta di formaggi attingendo alle 9 Dop e ai 7 Principi delle Orobie e di proporre un piatto a base di formaggio all’interno del loro menù. La risposta da parte dei nostri operatori è stata buona e, come sempre, contraddistinta da una grande creatività».

Anche l’Ascom partecipa al progetto, promuovendo la valorizzazione dei formaggi del territorio nei negozi e nei locali

«C’è un risveglio dell’attenzione sui formaggi, dalla città alle Valli – evidenzia la presidente dei Ristoratori Ascom, Petronilla Frosio -. Se i grandi assortimenti sono difficili e costosi da gestire, la tendenza è quella di selezionare piccoli produttori locali con il vantaggio di semplificare l’approvvigionamento ma, soprattutto, di caratterizzare la propria offerta legandola al territorio. È con un rapporto sempre più stretto con le produzioni vicine, nella collaborazione reciproca che si dà identità e riconoscibilità alla cucina». Quanto all’uso, sì a taglieri e degustazioni in purezza, ma sempre più spesso i formaggi finiscono nei piatti, protagonisti di golose ricette.

Anche Luca Bonicelli, presidente dei Gastronomi e salumieri Ascom crede in un rapporto virtuoso con i formaggi del territorio. «A fine settembre abbiamo tenuto una degustazione di salumi e formaggi tipici in Accademia Carrara – ricorda – proprio per far conoscere i nostri prodotti, che sono buonissimi e di grande qualità ma, occorre dirlo, non così conosciuti in tutto il loro valore. Ritengo che oggi il compito del salumiere sia proprio quello di raccontare cosa sta dietro ad ogni forma. Siamo stati noi i primi a dedicarci alla selezione dei prodotti tipici, seguiti dalla grande distribuzione. Ora le chicche non bastano più, è la conoscenza il valore aggiunto che possiamo dare alla nostra proposta: saper illustrare le caratteristiche, i luoghi e i modi di produzione è ciò che può permettere alle nostre piccole attività di non essere cancellate dal panorama distributivo».


Le imprese: «Un grave danno l’abolizione dei voucher»

L’esigenza delle imprese di gestire con efficienza i picchi di lavoro è forte e il nuovo contratto di prestazione occasionale, PrestO, introdotto dopo l’abolizione dei voucher, presenta troppi limiti (su tutti la dimensione aziendale e il compenso minimo di 36 euro per ogni prestazione), costi più alti e complicazioni nell’applicazione. Lo rilevano i rappresentanti delle categorie del commercio e dei servizi con maggiori esigenze di flessibilità a margine del seminario che l’Ascom ha organizzato in collaborazione con Inps e Ispettorato del Lavoro per presentare nel dettaglio il nuovo strumento.

La nuova normativa di fatto esclude gli albergatori: «Le nostre strutture superano i cinque dipendenti e l’impossibilità di impiegare i nuovi voucher sta penalizzando fortemente la categoria – rileva Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori Ascom -. Non ci resta che ricorrere ai contratti a chiamata, più onerosi, per inquadrare il lavoro occasionale nei momenti di massima affluenza e per attività residuali».

Anche i pubblici esercizi hanno mal digerito i “PrestO” e tutti i paletti e gli ostacoli che la loro applicazione richiede: «La nuova normativa danneggia gravemente un settore già in difficoltà – spiega Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo Bar, Caffetterie e Pasticcerie Ascom -. Speriamo che si possa tornare ai vecchi voucher: i “PrestO” non solo sono più onerosi, ma impongono diversi limiti, a partire dal minimo di quattro ore per ogni prestazione occasionale. Per gestire il picco di lavoro delle colazioni quattro ore sono troppe, come per la fascia dell’aperitivo. Lo Stato si è piegato ai diktat sindacali senza considerare che il presupposto per le assunzioni vere e proprie, quelle che tutti vorremmo per la serenità delle famiglie e dei lavoratori, è quello di portare le imprese a fare utili. Invece si fa di tutto per affossare il settore».

Delle distorsioni e degli abusi nell’applicazione dei voucher non devono fare le spese le categorie per cui i vecchi tagliandi di lavoro erano nati: «Il ricorso ai voucher di fatto ha sopperito all’assenza di regolamentazioni contrattuali adeguate a gestire picchi di lavoro o a tamponare esigenze organizzative», ricorda Beltrami.

L’obiettivo di scongiurare gli abusi ha inoltre complicato enormemente l’applicazione del lavoro occasionale, come sottolineano i ristoratori, attraverso il commento della presidente Petronilla Frosio: «La gestione dei nuovi voucher comporta diversi passaggi che poco si conciliano con l’esigenza immediata di assumere per qualche ora un lavoratore per tamponare un picco di lavoro difficile da prevedere. L’applicazione dei PrestO è davvero difficile. La gestione del lavoro occasionale dovrebbe poter essere fatta in autonomia da qualsiasi imprenditore, invece si cambiano di continuo regole e modalità che sottraggono moltissimo tempo al nostro lavoro».

Gli ambulanti hanno impiegato i “buoni lavoro” per la gestione dei banchi dei mercati e per le fiere itineranti: «Per la nostra tipologia di lavoro è impensabile assumere esclusivamente a tempo indeterminato o a chiamata, specialmente per chi si sposta di continuo per fiere e manifestazioni – commenta Mauro Dolci, presidente provinciale Fiva Federazione Italiana Venditori su Area pubblica -. Con i vecchi voucher si era trovato un giusto equilibrio tra tranquillità delle aziende e possibilità di integrazione al reddito per i prestatori coinvolti. La loro applicazione era inoltre semplice e immediata, dall’attivazione all’acquisto. Speriamo che i nuovi voucher non siano, come purtroppo sembra sulla carta, di davvero difficile applicazione».


Lavoro, nuovi voucher al palo. L’Ascom: «Servono correttivi»

Il paragone con i voucher non regge. I contratti introdotti per sostituire i buoni lavoro per le prestazioni occasionali, aboliti nel marzo scorso e spendibili sino a fine anno, hanno (almeno per quanto riguarda l’utilizzo in ambito aziendale, mentre per le collaborazioni saltuarie con i privati è nato il Libretto di famiglia) limiti, costi e per giunta una procedura di attivazione non sempre agevole che, nel tentativo di frenare gli abusi cui avevano dato luogo i predecessori, li ha resi davvero poco interessanti.

Lo hanno denunciato le imprese e le loro associazioni non appena sono stati presentati ed ora lo confermano i numeri. Nei primi tre mesi di vita, secondo i dati Inps pubblicati dal Sole 24 Ore, i nuovi contratti (si chiamano PrestO, da Prestazione Occasionale) hanno coinvolto 17mila lavoratori per un valore di circa 12 milioni di euro, nulla a che vedere con i circa 400mila lavoratori e i 360 milioni di euro di compensi fatti segnare dai voucher negli stessi tre mesi (luglio, agosto e settembre) del 2016. In pratica due strumenti nemmeno confrontabili tra loro.

tavolo con Malvestiti«Il colpo di spugna con cui sono stati eliminati i voucher ha rappresentato un grave danno per le nostre imprese che si sono trovate senza uno strumento per gestire con flessibilità picchi di lavoro e attività residuali», ha detto senza mezzi termini il presidente dell’Ascom e della Camera di Commercio di Bergamo, Paolo Malvestiti, aprendo il seminario che l’Ascom ha organizzato alla Fiera per fare chiarezza sui nuovi strumenti, in collaborazione con l’Ispettorato territoriale del Lavoro e l’Inps.

«La stretta si può capire solo considerando la crescita esponenziale che i voucher hanno avuto negli ultimi anni e l’ampio utilizzo improprio», ha ribattuto Carlo Colopi, capo dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Bergamo. «Casi tipici erano il pagamento a voucher di un’ora che metteva al riparo in caso di controlli e il pagamento del resto in nero. Oppure l’attivazione “lampo” con computer connesso al sito Inps in caso di accesso ispettivo – ha specificato -. I voucher inoltre venivano impiegati spesso senza garantire riposi settimanali e pause dei lavoratori, in settori non ammessi come l’edilizia, per scongiurare la maxi sanzione, e in maniera massiccia da grandi aziende».

I PrestO vogliono agire proprio su queste “derive”, fissano infatti un limite ai compensi che ciascuna azienda può erogare (5mila euro, non più di 2.500 per ciascun lavoratore), il numero massimo di ore (280 l’anno) per le quali i nuovi contratti possono essere utilizzati e anche la cifra massima che il lavoratore occasionale può percepire annualmente (5mila euro).

platea 3Il minimo retributivo – lo si ricorda – è di 9 euro, ai quali vanno aggiunti i contributi Inps, l’assicurazione Inail e il costo per la gestione del processo informatizzato da parte dell’Inps pari all’1%, per un totale di 12,41 euro (il costo totale dei voucher era 10 euro, la retribuzione netta 7,5). Il compenso, che viene stabilito tra le parti, non può inoltre essere inferiore a 36 euro giornalieri. Il lavoratore ha poi diritto ai riposi giornalieri e alle pause settimanali.

Non possono essere trasformati in PrestO rapporti di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa (è necessario che il rapporto sia cessato almeno sei mesi prima dell’attivazione) e sono vietati in settori come l’edilizia, l’escavazione, le miniere oltre che negli appalti, mentre ci sono vincoli più stringenti per l’agricoltura.

A finire sotto accusa è il divieto di ricorrere ai PrestO da parte delle aziende con più di cinque dipendenti a tempo indeterminato. Un limite che, solo in Bergamasca e nei settori del commercio e del turismo, ha escluso 2.300 imprese su un totale di 20mila e che anche il direttore provinciale dell’Inps Vittorio Feliciani ha indicato come principale freno ad un ricorso massiccio al nuovo strumento, insieme alla retribuzione minima giornaliera di 36 euro.

Come se non bastasse, anche la procedura informatica ci mette del suo. Chiariti ai 200 tra professionisti e imprenditori presenti in sala passaggi e gli accorgimenti per effettuare la registrazione, Orazio Pedalino, funzionario della Direzione provinciale dell’Inps, ha dovuto evidenziare i tempi lunghi per l’accredito nel portafoglio elettronico dell’azienda delle somme necessarie al pagamento della prestazione e degli oneri. «Se si utilizza il modello F24 – ha raccomandato – conviene tener presente che servono dagli 11 ai 15 giorni, più rapido, circa 3 giorni, il sistema PagoPA che vede ancora pochi istituti di credito presenti, ma funziona con l’addebito su carta di credito». Insomma, non certo l’ideale se un ristoratore o un barista deve rimpiazzare all’ultimo momento un dipendente malato o se in quel fine settimana ha un boom di prenotazioni.

Che non siano una risposta alle necessità di flessibilità delle aziende lo dice anche l’incremento del 60% dei contratti di lavoro a chiamata registrato dall’Ascom nei sei mesi successivi all’abolizione dei voucher, da aprile a ottobre 2017. «Ad optare per il contratto a chiamata non sono solo le imprese con più di cinque dipendenti ma anche quelle che potrebbero ricorrere ai PrestO, ma vi rinunciano vuoi perché la loro attivazione è più complessa, vuoi per i maggiori costi rispetto ai vecchi buoni», l’osservazione di Enrico Betti, responsabile dell’area Lavoro e Relazioni sindacali dell’Ascom. «Si è partiti PrestO e male – è il suo netto giudizio -. I nuovi contratti non sono uno strumento adeguato a rispondere alle esigenze delle aziende in merito a quelle attività residuali, di poche ore settimanali, per cui i vecchi voucher erano senza dubbio più efficaci. Ci auguriamo quindi che venga messa nuovamente mano alla normativa con risultati speriamo positivi e in grado di raccogliere le istanze delle imprese».

platea 2Inoltre l’attività se è da considerarsi occasionale lo deve essere sempre, senza limiti dimensionali, ha ribadito Betti: «La nuova normativa crea una discriminazione tra aziende con più di cinque dipendenti a cui i Prest0 restano preclusi e le aziende più piccole. Ciò determina un dumping organizzativo ed economico che per noi resta immotivato».

 

 


Arredamento, Federmobili premia tre negozi bergamaschi

Lunedì 16 ottobre nell’ambito della convention nazionale Federmobili, in programma a Milano a Palazzo Castiglioni, che celebra i 50 anni della Federazione, saranno premiate per il loro impegno nell’associazione e per il loro contributo tre aziende bergamasche.

Riceveranno una targa di riconoscimento al merito dal presidente Confcommercio Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli: Oscar Colleoni di “Colleoni Arredamenti New” di Curno, Giampietro Carminati di “Carminati & Sonzogni Arredamenti” di Zogno e Giulio Rota di “Mobili Rota“ di Almenno San Bartolomeo.

«Possiamo affermare con orgoglio che la nostra provincia si distingue a livello nazionale per la qualità delle sue insegne indipendenti oltre che per l’impegno a tutela della categoria, portato avanti sul territorio in raccordo con la Federazione nazionale – afferma Lorenzo Cereda, presidente Gruppo Mobili e Arredamento Ascom Confcommercio Bergamo -. La convention rappresenta l’occasione per fare il punto sul comparto e valorizzare la propria attività con workshop, dalla sfida della digitalizzazione del punto vendita alle strategie per migliorare l’esperienza d’acquisto nello showroom».

Quanto allo stato di salute del comparto, le insegne indipendenti di mobili e arredi iniziano ad intravedere segnali di ripresa, dopo anni di forte crisi: «Il risveglio dell’edilizia, gli sgravi fiscali per la ristrutturazione di casa e il bonus mobili hanno dato un nuovo impulso alle vendite – continua Cereda -. Gli incentivi hanno fatto bene a tutto il comparto, hanno avviato una leggera ripresa del mercato e hanno favorito un clima di maggior fiducia tra gli operatori. È aumentato lo scontrino medio e si lavora per progetti di maggiore qualità. Ci aspettiamo un bilancio positivo anche quest’anno».

In provincia di Bergamo si contano 419 negozi di arredamento, di cui 70 in città; negli ultimi 5 anni il numero complessivo è rimasto sostanzialmente invariato. La città ha però visto incrementare i punti vendita, da 62 a 70 (+12,9%).

Le aziende bergamasche premiate

Colleoni Arredamenti New di Curno

Federmobili - premiazione Oscar Colleoni - ritL’azienda nasce nel 1957 a Valbrembo e successivamente, ingrandendosi, si sposta prima nel  comune di Almè e poi, nel 1975 a Curno. Il titolare Oscar Colleoni è stato per decenni nel consiglio di Federmobili e revisore dei conti della Federazione; è stato inoltre uno dei fondatori di Innova.com. Per oltre vent’anni ha ricoperto la carica di presidente del Gruppo Mobili di Ascom
Confcommercio Bergamo, dopo aver svolto il ruolo di vicepresidente, contribuendo alla crescita dell’associazione. È stato membro del Consiglio direttivo di Ascom. Cinzia Colleoni porta avanti la tradizione associativa del padre come consigliere del Gruppo Mobili e Arredamento Ascom.

Carminati & Sonzogni di Zogno

L’azienda nasce nel 1964 a Zogno. Giampietro Carminati nel suo negozio di falegnameria inizia a costruire i primi mobili. L’offerta si amplia con la vendita di mobili di fattura brianzola. A metà degli anni Settanta il negozio si ingrandisce e si sposta da via Cesare Battisti avVia Locatelli, sulla strada provinciale nel comune di Zogno, diventando così un punto di riferimento non solo per la Valle ma anche per tutti i proprietari di seconde case nelle vicine località di villeggiatura montana. Giampietro Carminati è nel consiglio del Gruppo Mobili di Ascom Confcommercio Bergamo.

Mobili Rota di Almenno San Bartolomeo

L’azienda nasce nel 1974 ad Almenno San Bartolomeo dai fratelli Bernardo, Martino e Augusto Rota. Tra gli anni ’70 e ’90, alla sede centrale si affiancano due altri negozi, uno a Brembate Sopra e uno a Roncola San Bernardo. Negli anni Novanta i punti vendita si accorpano nella sede originaria di Almenno che viene ampliata e ristrutturata. Nel 2013 l’azienda passa nelle mani dei figli dei fondatori Giulio, Luigi, Stefania, Laura e Veronica. Veronica Rota fa parte del consiglio del Gruppo Mobili di Ascom Confcommercio Bergamo.

mobilificio rota

>> Il programa della convention Federmobili


Ambulanti, dieci anni senza Vanoncini. A Brembate la commemorazione

Foto commemorazione Vanoncini - rit

La Fiva-Federazione Italiana venditori ambulanti e su aree pubbliche di Ascom Confcommercio Bergamo ha ricordato oggi, a dieci anni dalla scomparsa, Mario Vanoncini, presidente dell’associazione e per 40 anni ambulante di abbigliamento nei principali mercati della provincia.

Nella piazza del mercato di Brembate si è svolta una cerimonia commemorativa davanti alla targa che il Comune gli ha dedicato nel 2009, con la partecipazione dei familiari, della moglie Lory e della figlia Michela. Non sono voluti mancare al ricordo di Vanoncini il presidente nazionale della Federazione Giacomo Errico e Luigi Leanza, segretario nazionale ambulanti, che hanno deposto dei fiori insieme all’assessore ai Servizi alla persona e alla comunità di Brembate Savina Ferrari, a Sara Margutti, responsabile Commercio del Comune di Brembate e al presidente di Fiva Bergamo Mauro Dolci,

Al ricordo si sono uniti il direttore Ascom Bergamo Oscar Fusini, i presidenti di categoria Ascom e il vicepresidente Fiva Bergamo Diego Pesenti. «Ha dedicato la sua vita alla tutela della categoria, distinguendosi sempre per le doti umane e professionali, che gli hanno fatto meritare la fiducia delle imprese associate – le parole di Mauro Dolci -. Il suo profondo senso delle relazioni sindacali ha dato un’impronta fondamentale all’azione dell’associazione portandola su livelli di rappresentatività tra i più elevati dal punto di vista numerico a livello nazionale».

Vanoncini è stato presidente di Fiva dal 1992 al 2007, quando è mancato improvvisamente, all’età di 58 anni. Per 40 anni ha svolto l’attività di commerciante su aree pubbliche nel settore abbigliamento. Associato all’Ascom Confcommercio di Bergamo nel gruppo Fiva, negli anni 80 è stato chiamato a ricoprire il ruolo di consigliere direttivo. Eletto nel 2002 vicepresidente della Federazione nazionale, è stato anche consigliere dell’Unione Regionale Lombarda del Commercio, del Turismo e dei Servizi e della cooperativa di garanzia Fogalco.