Ascom, venerdì pomeriggio uffici chiusi

In occasione delle festività Pasquali, nel pomeriggio di venerdì 3 aprile gli uffici della sede dell’Ascom di Bergamo e delle delegazioni di Albino, Calusco d’Adda, Clusone, Lovere, Osio Sotto, Romano di Lombardia, Sarnico, Trescore Balneario, Treviglio e Zogno saranno chiusi.

Gli uffici riapriranno regolarmente martedì 7 aprile 2015.

 


Alimentaristi sul Garda domenica 19 aprile

La Pia Unione San Lucio, lo storico sodalizio tra i commercianti alimentari che fa capo all’Ascom e che promuove momenti di incontro, confronto, svago e solidarietà, propone l’annuale gita di primavera.

L’appuntamento è per domenica 19 aprile e offre l’occasione di conoscere da vicino la produzione del Grana Padano e delle bontà gastronomiche locali e di trascorrere una giornata in compagnia sul Lago di Garda.

Il ritrovo è fissato alle 7,30 alla vecchia sede Ascom Bergamo. L’escursione prevede la visita al “Caseificio Gervasina” della Zanetti Spa in San Gervasio (Bs), pranzo all’Agriturismo Pratello in Padenghe sul Garda (BS), la visita al castello di Padenghe e una passeggiata in riva al Garda.

L’invito è rivolto ai dettaglianti alimentari, alle loro famiglie, ai collaboratori, ai soci 50& Più, e a tutti gli operatori del territorio come occasione di incontro e condivisione tra le categorie in un’atmosfera informale. Il costo di partecipazione è di 40 euro.

Le prenotazioni chiudono lunedì 13 aprile, per partecipare telefonare allo 035 4120200.


La delegazione Ascom: «Pesa la vicinanza dei centri commerciali»

Mauro Briccoli - Ascom Romano di Lombardia rit e ritA Romano di Lombardia, dopo uno sviluppo durato un decennio, da un paio d’anni il commercio si è stabilizzato. Sono 82 le attività presenti, inclusi i bar. Il tasto dolente sono i costi sempre più difficili da sostenere. «Molti sono gli interessati al commercio che passano da noi in ufficio per chiedere informazioni per l’inizio di un’attività – spiega il responsabile della delegazione Ascom, Mauro Briccoli -. Ma quando sottoponiamo loro un resoconto delle spese che devono affrontare si spaventano e desistono. Quelli già avviati cercano, invece, di stare in piedi, spesso sono disorientati tra le tante tasse da pagare, quali Imu, Tasi, Tares» per citarne alcune.

Il malessere è diffuso e non colpisce un settore più di un altro. Tra chi si presenta agli sportelli ci sono anche molti extracomunitari: «Cercano di aprire la partita Iva principalmente come ambulanti ma difficilmente concludono l’operazione», aggiunge Briccoli. A influire sulle attività è anche la vicinanza dei centri commerciali: il Borgo aperto nel 2002, l’Antegnate shopping center, avviato nel 2009 e con maggiore capacità attrattiva per i suoi settanta negozi e, fino a poco tempo fa, Le Acciaierie di Cortenuova, attivo dal 2005 puntava ad avere 175 negozi, ma oggi ha chiuso. La Bassa bergamasca conta, infatti, su un bacino di 200mila residenti. E i supermercati possono essere d’appeal se, come nel caso di Romano, sono nel raggio inferiore ai venti chilometri.

Il settore che forse risente meno è quello degli agenti di commercio «Anche se effettivamente in questo ultimo periodo hanno subito un notevole ridimensionamento del fatturato anche loro», spiega il responsabile dell’Ascom. Alcuni per limitare i costi di gestione di un negozio conducono la propria attività attraverso la rete. Un esempio può essere il commercio di beni nuovi ed usati con la creazione di un proprio sito internet. Oppure chi punta a prodotti ricercati. «C’è chi tenta nuove strade come chi ha avviato una vendita di alimenti tipici e vino della propria regione e chi apre attività dedicate a giocattoli particolari e al modellismo, come i Lego, che hanno un mercato di nicchia ma che attraggono collezionisti e appassionati – commenta Briccoli – Gli altri, che hanno negozi tradizionali, cercano di ridurre le spese con gestioni a carattere familiare basandosi principalmente sulla fidelizzazione del cliente». E conclude: «Le previsioni economiche dicono che la crisi sta volgendo al termine; noi ci vogliamo credere e nel frattempo cerchiamo di offrire il massimo supporto ai commercianti».


Con l’Accademia un corso per cucinare a costi quasi zero

A Bergamo mercoledì 18 marzo arriva un minicorso che insegna a risparmiare in cucina senza rinunciare alla qualità.
Si intitola “La cucina a costo ‘quasi’ zero” e l’ha pensato Ascom Formazione.
Si tratta di un laboratorio di ricette e consigli che permette di apprendere le tecniche di recupero e di lavorazione di ciò che normalmente, in cucina, viene considerato “scarto”: bucce di verdure, bucce di frutta, lische di pesce, croste di formaggio: per una cucina che nobilita gli avanzi. Nel corso della serata si parlerà di cucina sostenibile e di tecniche di lavorazione dei prodotti, e, ovviamente, verranno illustrate le preparazioni delle ricette. Al termine ci sarà una degustazione. Il corso si terrà dalle ore 20 alle 23, all’Accademia del Gusto di Osio Sotto (piazzetta Gandossi 1), con la docenza dello chef Fabio Potenzano.
Informazioni e prenotazioni a: Ascom Formazione, tel. 035 41.85.706/707/725/712 o info@ascomformazione.it.


Nozze civili, la nuova frontiera dei fioristi

b-polsoIl tempo dei matrimoni è ormai alle porte. Anche quest’anno la moda lancia nuovi spunti e provocazioni per il giorno del sì. Per illustrare le nuove tendenze in fatto di bouquet e decorazioni per le spose il Gruppo Fioristi Ascom propone due incontri di aggiornamento gratuiti.

Lunedì 30 marzo dalle 20 alle 23 si terrà “La sposa 1° parte” e, due settimane dopo, lunedì 13 aprile, sempre dalle 20 alle 23, seguirà “La sposa 2° parte”.

Al centro delle serate ci saranno ovviamente i bouquet, ma verranno eseguiti anche centri tavola, idee per l’acconciatura della sposa e alcune idee originali ed eleganti per il bouquet da polso, indossati come braccialetti, la moda lanciata dal nuovo anno molto amata dalle più giovani, risposta femminile ai gemelli di sposi e testimoni.

Un’attenzione particolare verrà data alle proposte per le cerimonie civili, che negli ultimi anni sono cresciute in modo esponenziale tanto da attestarsi attorno al 65% delle cerimonie complessive.

“Oggi sono sempre più frequenti le richieste, da parte delle future spose, di realizzare un bouquet originale e personalizzato per il proprio matrimonio – dice il presidente del Gruppo Fioristi Adriano Vacchelligli incontri proporranno strutture e tecniche di realizzazione particolari, per realizzare proposte nuove e originali, che ciascun fiorista potrà fare sue o reinterpretare a sua volta. Vogliamo dare spunti ma anche provocazioni, gli incontri vogliono essere anche un momento di confronto e di scambio”.

In tema di bouquet da sposa tra le tendenze del 2015 ci sono il ‘monofiore’ (rosmelia), un bouquet composto da un solo fiore molto grande sorretto da un lungo gambo, e l’originale e moderno ‘bouquet a borsetta’, realizzabile sia solo con i fiori che aggiungendo altri accessori ricercati e magici come le perle e i cristalli.

Per quanto riguarda i colori, “le tonalità chiare rimangono garanzia di eleganza” assicura Vacchelli. Scemata la passione per i lilla che ha imperversato gli anni passati, per le cerimonie del 2015 la faranno da padrona il bianco, in tutte le sue declinazioni, il cipria e il salmone, seguiti dai sempreverdi ecrù e giallo.

Le serate saranno dimostrative ma i partecipanti, se lo desiderano, potranno lavorare componendo a tema e portando il materiale necessario per la realizzazione da casa.

I seminari si svolgeranno alla sala riunioni della Scuola formazione Ascom-Accademia del Gusto di Osio Sotto, Piazzetta Don Gandossi 1, angolo via Levate.

Per informazioni e iscrizioni: Emiliano Amadei tel. 035 530112  oppure Sabrina Ferri – segreteria Gruppo Fioristi Ascom tel. 0363.382995.

 

 


La delegata Ascom: «Per il dettaglio la via della ripresa è ancora impervia»

«Annaspano i negozi di abbigliamento e calzature, mentre resistono alimentari, rosticcerie». È questo il trend commerciale ad Albino secondo la delegata Ascom di zona, Stefania Gritti che nel suo ufficio di via Aldo Moro offre aiuto e suggerimenti a chi ha già un’attività avviata o a chi vorrebbe mettersi in proprio. «Chi va avanti a testa alta, nonostante la crisi – spiega – sono le ditte più grandi e i supermercati che fanno capolino nella periferia di Albino. Ma per i commercianti al dettaglio la via della ripresa è ancora impervia».

Qual è il segreto per sopravvivere in tempi di crisi?

«Il commerciante si deve continuamente rinnovare e partecipare a eventi che creano movimento nel centro del paese e, di conseguenza, attirano clienti».

Albino ha un centro vivo?

«I commercianti, soprattutto quelli più giovani, hanno parecchie idee, fanno molte proposte per vivacizzare il centro con iniziative e manifestazioni. Bisogna però fare i conti anche con i negozianti vecchio stampo che magari sono più restii ai cambiamenti».

Il turismo in Valle Seriana è calato negli ultimi anni?

«Il turismo dipende da molti settori in Valle Seriana, in primis la presenza della neve. Poi è anche vero che con la crisi è calata anche la richiesta di seconde case tra le nuove generazioni. E così oggi i proprietari di seconde case hanno ormai una certa età. Ma gli anziani purtroppo spendono meno rispetto a un giovane che magari esce la sera per frequentare i locali, quindi non fanno girare l’economia».

Qual è, a suo avviso, l’iniziativa che  ha riscosso più consenti tra i commercianti di Albino?

«Ogni negoziante ha acquistato una cornice di legno a mo’ di casetta da esporre all’esterno del proprio negozio. A seconda della stagione questo quadro viene addobbato con fiori e decorazioni. È un modo originale per vivacizzare e colorare la via dello shopping».

 

 


Bosio (Ascom): «Lo shopping si può incentivare con aperture coordinate»

Chi lavora ogni giorno nel borgo storico sa bene quanto sia grande la fatica quotidiana per risalire la china e riconquistare la fiducia della clientela. Anche una cittadina vivace e ricca come Clusone, d’altronde, ha subito una forte battuta d’arresto, sia sul fronte turistico che commerciale. Colpa del caro affitti che ha determinato uno spostamento delle attività dal centro alla periferia. Ma anche della minor disponibilità economica della gente che ha dovuto tagliare le spese superflue e ridurre in modo drastico la durata delle proprie vacanze. A confermare questo trend è Alessandro Bosio, presidente del Consiglio direttivo della Delegazione Ascom di Clusone che punta il dito contro la mancanza di coesione tra i negozianti: «Lo shopping si può incentivare aumentando le aperture domenicali e serali. Ma in seguito alla liberalizzazione degli orari, ogni commerciante fa da sé e questo crea confusione nella clientela. Bisogna lavorare insieme per ottimizzare il risultato finale».

C’è mancanza di collaborazione tra i commercianti, insomma?

«Nel loro piccolo i negozianti si stanno dando molto da fare, ma manca la coordinazione. In un centro commerciale c’è l’obbligo di agire tutti allo stesso modo. In un paese, invece, è più difficile. Ci sono molti bottegai “vecchio stampo” che non hanno una mente aperta alle novità. Poi ci sono quelli che hanno famiglia e quindi non aderiscono alle aperture festive per comodità».

E l’amministrazione comunale vi dà una mano?

«Il sindaco ha sempre avuto tra i suoi obiettivi la valorizzazione del commercio in centro. Il problema è che i progetti studiati a tale scopo non sono mai andati a buon fine, sia per la carenza di posti auto sia, come dicevo, per la mancanza di orari definiti sulle aperture e chiusure dei negozi».

Quali sono le principali difficoltà per un giovane che vuole aprire un’attività a Clusone?

«Ci sono per fortuna tanti giovani creativi che hanno voglia di mettersi in gioco e sono disponibili a lavorare con orari elastici. Alcuni però soccombono per colpa del caro affitti, problema che, invece, non tocca le vecchie generazioni perché hanno negozi di proprietà. Per non parlare dei costi di gestione e delle tasse che pesano tanto sui piccoli imprenditori».

Molti lamentano uno spostamento del commercio dal centro alla periferia…

«In effetti negli ultimi dieci anni il commercio si è spostato sul provinciale. In particolare nell’ultimo anno supermercati come Ld e Testmark hanno raddoppiato le loro volumetrie».

Colpa del caro affitti?

«Sì e questo non vale solo per i negozi ma anche per le case. Ho la percezione che il borgo storico sia stato abbandonato dai residenti. Ci sono tanti appartamenti vuoti, sia per i costi sia perché chi vive in centro non sa dove parcheggiare e ha bisogno di acquistare anche uno e due box. La riqualificazione di Clusone non si basa solo qualche notte bianca che poi finisce e torna tutto come prima. L’ex area del cinema Mirage all’ingresso del paese prevede la realizzazione di parcheggi interrati e lo spostamento di un market già presente sul territorio, ma non basta. Servirebbero dei nuovi silos».

E dal punto di vista della ricettività?

«Con la crisi, il turista ha accorciato i periodi di vacanza e oggi preferisce pernottare in un bed and breakfast, che ha costi più contenuti, piuttosto che in un grand hotel. Bisognerebbe puntare di più su questo nuovo tipo di accoglienza».

 


Gelatieri, dal Co.gel corso gratuito sulla gestione del punto vendita

bar-gelateriaIl Comitato gelatieri bergamaschi dell’Ascom offre ai propri associati un corso di aggiornamento dedicato alla gestione del punto vendita. Realizzato in collaborazione con Mec 3, si terrà lunedì 16 marzo alle 13.30 nella sede di Iceberg, concessionario Carpigiani in via Pandini 6 a Bergamo. L’incontro punta i riflettori sul rapporto con i clienti con un programma che partendo da una panoramica sui prodotti e i bisogni, affronterà la gestione del magazzino, le iniziative di fidelizzazione e le promozioni e come coltivare le relazioni fino alla simulazione della gestione del reclamo. Per gli iscritti al Comitato il corso è gratuito, per i non associati il costo di partecipazione è di 50 euro. I posti disponibili sono 30, le iscrizioni si chiuderanno al raggiungimento del numero massimo. Per confermare la presenza occorre inviare un’e-mail all’indirizzo cogel@ascombg.it o telefonare al numero 035 213030.


Terziario Donna, idee e progetti in vista dell’Expo

expo-milanoSi parlerà di progetti e idee per l’Expo martedì 10 marzo a Nembro. L’occasione è l’incontro promosso dal Gruppo Terziario Donna di Ascom, a partire dalle 17, alla Tenuta Piajo.

Nel corso del pomeriggio verranno illustrati i risultati dei progetti proposti nell’ambito dello sportello Ascom “Prepariamoci all’Expo”, un servizio di consulenza che ha indirizzato numerose attività verso le opportunità di Expo2015.

«La condivisione degli intenti e il fare rete – dice Stefania Pendezza, referente dello sportello – sono stati punti focali per individuare le strategie più idonee per avvicinarsi alla grande manifestazione, insieme alla promozione di nuovi modelli imprenditoriali basati su innovazione e creatività».

Questi temi saranno presentati e discussi con alcune imprenditrici di Terziario Donna di Ascom che porteranno le loro esperienze e parleranno dei progetti messi in campo per l’appuntamento mondiale: Patrizia Rota Biasetti, titolare del Panificio Rota Biasetti, interverrà sull’importanza di della valorizzazione delle reti territoriali e Maria Teresa Lodi, fondatrice di Geakoinè, società di interpretariato e comunicazione strettamente legati all’accoglienza dell’interlocutore straniero, illustrerà come l’analisi dei patrimoni culturali, con le loro usanze e tradizioni possa essere un’imprescindibile base per la migliore ospitalità atta ad accogliere il turista straniero.

L’iniziativa si svolgerà nell’ambito di ‘Food for Expo’, vetrina dedicata alle imprese dell’alimentare, promossa alla Tenuta Colle Piajo dall’azienda CI.DI.A lunedì 9 e martedì 10 marzo .

L’intento della due giorni è di far conoscere e incontrare alcune importanti aziende dell’alimentare e di promuovere uno scambio di esperienze e di idee sul cibo e l’alimentazione, in vista dell’appuntamento milanese.

 


Lovere perde un’altra boutique. I commercianti incontrano il sindaco

lovereLovere perde un’altra vetrina. Dopo la chiusura di Spinnaker dei giorni scorsi, la cittadina sebina vede chiudersi anche la boutique Schiavi, sul Lungolago. Sono state purtroppo confermate le voci che negli ultimi giorni si rincorrevano tra gli abitanti e i negozianti del paese. La crisi del commercio loverese sembra destinata ad allargarsi ancora. Presto potrebbe infatti abbassarsi la serranda di un’altra attività di primo piano su Piazza Tredici Martiri.

«Non ci siamo fatti un’opinione, vediamo i negozi che chiudono ma non abbiamo comunicazioni in merito. In paese si rincorrono voci di tutti i tipi, alcuni parlano di trasferimenti, ma sono solo voci – il presidente dell’associazione commercianti Asarco Enrico Luna non sa spiegare l’emorragia che ha colpito i negozi della Piazza e del Lungolago di Lovere -. Vediamo tanto malcontento. Certo, come in altri paesi, la crisi del Centro Storico ora si è allargata a macchia d’olio anche alla Piazza».

Al di là delle ragioni dietro alle chiusure, rimane il fatto che Lovere sta perdendo in rapida successione alcuni dei suoi negozi più importanti e che, avanti così, la Piazza sarà puntellata di vetrine spente.

«La chiusura di Spinnaker è stata una bruttissima sorpresa e ora arriva questa nuova chiusura – dice Marta Gaioni, responsabile della Libreria Mondadori di Piazza Tredici Martiri -. Oltre al dispiacere personale per i colleghi fa una grande tristezza vedere le vetrine chiuse e la piazza più buia».

«Spero di non sentire quello che ho sentito negli ultimi trent’anni e cioè che quando si chiude la colpa è del commerciante – dice Giorgio Beltrami, del Bar Centrale una delle attività più storiche tra quelle affacciate sulla Piazza -. Sarebbe ora che tutti insieme si cercasse di trovare soluzioni al problema senza darsi la colpa l’un l’altro. È  innegabile che in Italia c’è una tassazione folle che non aiuta il commercio e che le attività sono in difficoltà».

Anche il vicedirettore dell’Ascom di Bergamo, Oscar Fusini, esprime preoccupazione per le sorti del commercio loverese: «Due insegne importanti che chiudono sono un segnale che genera grande preoccupazione per il commercio. La crisi dei consumi sta falcidiando i negozi, e i più colpiti sono proprio quelli di abbigliamento e calzature, in tutta la provincia. Ai problemi del Centro Storico che sono noti e gravi ora si aggiunge la difficoltà del Lungolago e del Porto. Occorre reagire e pensare a un progetto di utilizzo anche temporaneo delle vetrine cogliendo l’occasione dell’imminente avvio di Expo».

Domani sera per confrontarsi sulla situazione e le prospettive del commercio cittadino, i commercianti incontreranno il sindaco Giovanni Guizzetti e l’assessore al commercio Nicola Macario. Il dialogo tra le due parti è aperto da tempo, ora si tratta di capire quali strategie potrebbero essere messe in campo per tutelare l’offerta della Piazza e del Lungolago.