E’ ormai entrato nella fase operativa lo sportello informativo di Ascom Bergamo, che offre un servizio di consulenza sulle opportunità aziendali legate ad Expo 2015. L’idea è nata dalla diretta osservazione della realtà imprenditoriale del territorio bergamasco, ricca di concreti esempi di innovazione e di imprese che, soprattutto negli ultimi anni, hanno mostrato una significativa capacità di adattamento ai cambiamenti economici e sociali. E se le aziende sono pronte ad accogliere le novità, mostrando interesse per le tematiche emergenti in campo economico e imprenditoriale, ecco allora che nasce un punto di riferimento per tutti coloro che siano desiderosi di trarre giovamento dai cambiamenti in corso. Conoscere le reali possibilità di intervento, comprendere a fondo gli orientamenti di Expo e le strategie da mettere in atto, approfondire percorsi specifici e realtà diverse per valutare la possibilità di legami con altre aziende e operatori del settore: questi sono alcuni degli obiettivi dell’info-desk di Ascom che prepara gli interessati alla grande Esposizione Universale. Ma non solo: oggi nasce anche una rubrica associata allo sportello di informazione e consulenza, uno spazio che prende spunto dalle domande e dagli interventi provenienti dagli incontri effettuati sul territorio, per offrire approfondimenti e indagare nuove progettualità, creare sinergie tra i futuri protagonisti ed esaminare a fondo i quesiti delle imprese in vista del grande evento che nel 2015 offrirà ai visitatori “un viaggio attraverso i sapori”.
Perché è di cibo che si sta parlando, o meglio di ciò che “nutre il pianeta”, sul piano più immediatamente pratico, ma anche su quello educativo, culturale, antropologico, turistico e artistico. Il cibo è infatti uno dei fattori che meglio descrive le diverse società presenti sul pianeta con tutte le loro peculiarità culturali e storiche, rivelando al tempo stesso ciò che accomuna le popolazioni, annullandone le differenze in qualità di elemento necessario alla sopravvivenza di tutti. Ce lo dicono in primis le scienze sociali: l’antropologo e sociologo francese Claude Lévi-Strauss, negli anni Sessanta, parlò del cibo e della cucina come di campi di interesse che rappresentano un linguaggio in cui la società colloca i propri fondamenti. Per questo il cibo non è solo nutrimento per il corpo, ma lo è anche per lo spirito. E’ identità, relazioni, territorio e manifesta i suoi aspetti più originali anche nell’arte e nella cultura contemporanea, che hanno utilizzato spesso il cibo e la cucina come mezzi per esprimere la storia.
Lo vediamo bene nella nostra realtà più prossima, quella del territorio bergamasco, con un paesaggio rurale che si estende su una superficie di circa 75mila ettari, in grado di generale una produzione agricola complessiva di 571 milioni di euro e un valore aggiunto agroalimentare di proporzioni ben superiori. Questo quadro, che si inserisce nel contesto dell’agricoltura e dell’agroindustria ad alto tasso di sviluppo proprie della Lombardia, ha saputo generare un gran numero di eccellenze alimentari, la cui immagine ben si coniuga con il frutto del lavoro svolto da numerosi protagonisti dell’arte e della cultura bergamasca, dal Caravaggio a Giacomo Manzù, i quali hanno usato sapientemente il cibo in alcune delle proprie opere più famose. Biodiversità, strategie di marketing territoriale, analisi di casi internazionali di successo in ambito agroalimentare, nuove opportunità di crescita per le imprese operanti in più punti della filiera agroindustriale: questi sono alcuni dei temi che saranno trattati prossimamente nella rubrica dedicata da La Rassegna al tema “Expo”, che auspichiamo possa rappresentare un’occasione di riflessione per stimolare la crescita e la collaborazione oltre che il rafforzamento dell’ecosistema imprenditoriale orobico.