“Sì, noi studenti guardiamo al futuro con paura e senso di inadeguatezza”

“Sì, noi studenti guardiamo al futuro con paura e senso di inadeguatezza”

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L’intervento di Andrea Saccogna

Nel corso dell’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università di Bergamo, è intervenuto anche Andrea Saccogna, presidente della Consulta degli studenti. Rivolgendosi anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Saccogna ha premesso che “cercare di interpretare il pensiero di una comunità così numerosa e varia di persone è un compito molto arduo, soprattutto nel contesto politico di queste settimane, italiano e internazionale, dal quale emergono prepotentemente valori antitetici a quelli che ogni giorno quest’Università si prefigge di insegnarci”. Poi Saccogna è entrato nel vivo. “Incontrando i miei coetanei per le sedi dell’Ateneo – ha evidenziato – trovo spesso due sentimenti contrastanti. Il primo, più immediatamente percepibile, è un costante senso di inadeguatezza verso il futuro, è la paura di non possedere il coraggio e i mezzi per affrontare le sfide del domani, è la sfiducia verso una società che sembra guardare ai giovani come una presenza scomoda e non come una risorsa da valorizzare. Il secondo animo, più timido e nascosto, è la spontanea speranza di poter contribuire alla vita della collettività, è la voglia di comunicare le proprie ambizioni e vedere considerati i propri progetti”.

“E’ proprio nel coltivare questo secondo spirito – ha sottolineato presidente della Consulta degli studenti – che l’Università trova la sua prima e fondamentale funzione. Per aiutare i giovani a trovare la propria realizzazione come cittadini liberi e consapevoli non basta il mero insegnamento della materia, ma è necessario che l’Ateneo costituisca un esempio vivo di società plurale e organizzata, nella quale la condivisione delle decisioni divenga il punto di partenza di ogni scelta, dalla qualità della didattica alla funzionalità dei servizi. Trovando nella quotidianità della vita universitaria un modello di istituzioni aperte ed efficienti, gli studenti non potranno che maturare un’idea ottimista e propositiva di città, di Italia, di Europa, diventando parte attiva dello sviluppo sociale, culturale ed economico della nostra società”.