Via libera allo sconto fiscale per le librerie, fino a 20 mila euro per le insegne indipendenti

Via libera allo sconto fiscale per le librerie, fino a 20 mila euro per le insegne indipendenti

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Buone notizie per i piccoli librai. Dal Senato arriva lo sconto fiscale su Imu, Tasi, Tari e affitto per chi vende libri al dettaglio. Per le librerie più piccole non appartenenti a gruppi editoriali lo sconto può arrivare fino a 20mila euro. Per le altre si arriva a 10mila euro. Il credito di imposta per chi vende libri al dettaglio prevede dal 2018 un aiuto fiscale fino a 4 milioni di euro per tutte le librerie. Nel 2019 il limite è fissato a 5 milioni di euro.

L’emendamento del PD alla Legge di Bilancio del Governo è stato approvato dal Senato il 27 novembre scorso e dovrebbe aiutare le librerie alle prese da anni con spese di gestione che ne hanno ridotto in maniera drammatica i margini di profitto.
“È un aiuto fiscale per sostenere le piccole librerie e evitarne la chiusura, soprattutto di quelle più piccole e indipendenti. Ora l’impegno della prossima legislatura è arrivare a una legge per il libro e la lettura che, come i provvedimenti già approvati per il cinema e lo spettacolo, introduca un sistema organico di sostegno all’intera filiera dell’editoria libraria” ha spiegato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. Io bonus fiscale ha suscitato il consenso del mondo dell’editoria. Per Ali, l’associazione librai aderente a Confcommercio si tratta di “un segnale di attenzione per le librerie italiane. Aver stanziato 4 milioni per il 2018 (e 5 nel 2019) permette alle nostre aziende di respirare e di poter guardare al futuro con più ottimismo”. “Lo sconto fiscale diversificato tra librerie indipendenti e quelle comprese in gruppi editoriali ha recepito una battaglia che da sempre Ali sostiene – ha detto il presidente Paolo Ambrosini – Ora auspichiamo che quanto prima il governo metta mano a una riforma della legge Levi che permetterebbe un mercato dei prezzi più stabilizzato”.
Per le librerie bergamasche il bonus fiscale è una boccata di ossigeno e di fiducia in un momento non facile. Oltre a dover fare i conti con la concorrenza della grande distribuzione e le vendite on line, la categoria si trova a dover affrontare anche quella delle biblioteche che si propongono di diventare intermediarie di un servizio di acquisto di libri aperto a tutti.

Cristian Botti
Cristian Botti

“Siamo molto soddisfatti dell’epilogo dell’emendamento – commenta Cristian Botti, presidente dei librai Ascom Bergamo – Da mesi stavamo seguendo da vicino questa proposta. L’averla accolta è un segnale di attenzione per le librerie indipendenti e per la nostra categoria. Speriamo che questa attenzione venga raccolta anche a livello locale”. “In questi giorni – informa Botti – stiamo avendo degli incontri con le biblioteche e i comuni del territorio per chiedere che ritirino l’iniziativa “C’è un pacco per te”. Nel corso del primo incontro abbiamo trovato una buona disponibilità. Speriamo di riuscire a ottenere ascolto. Sarebbe un controsenso che il Governo si impegni ad aiutare il settore librario e a livello locale si promuovessero iniziative che invece lo danneggiano in modo pesante”.
Il servizio ‘C’è un pacco per te’, lo ricordiamo, è stato lanciato dal portale della Rete Bibliotecaria Bergamasca qualche settimana fa e permette agli utenti di acquistare on line volumi e dvd (nuovi) direttamente da casa e di ritirarli in biblioteca. L’iniziativa ha destato la condanna decisa delle associazioni di categoria per le quali si tratta di una “attività in piena concorrenza con le librerie”.