Saldi, ecco cosa comprano i bergamaschi. Malvestiti: «Cresce il peso dell’online»

Saldi, ecco cosa comprano i bergamaschi. Malvestiti: «Cresce il peso dell’online»

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Il primo fine settimana di saldi si chiude in linea con il primo week end del gennaio 2016. Da venerdì a domenica i negozi del centro di Bergamo e dei centri commerciali hanno suscitato un certo interesse complice il freddo, che ha invogliato a fare acquisti di capi invernali, e le giornate soleggiate, che hanno portato la gente ad uscire di casa.

Paolo Malvestiti
Paolo Malvestiti

«Un fine settimana all’insegna di un certo ottimismo – afferma Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo -. I saldi 2017 sono in linea con lo scorso anno e data la forte concorrenza del commercio online possiamo dirci soddisfatti. Ora vedremo come proseguiranno. I negozi, del resto, sono ancora ben forniti, dopo due mesi di vendite deludenti. I commercianti vogliono svuotare i magazzini per lasciare spazio ai capi primaverili, oltre che fare “cassetto”, dato che dicembre è stato un mese pesante dal punto di fiscale con tasse, tredicesime, anticipo Iva. I saldi restano per molti un’ancora di salvezza».

Secondo un’indagine di Confcommercio le imprese del commercio si attendono che i saldi invernali incideranno per il 15% circa sulle vendite annuali complessive.

Già in questi primi giorni la merce è stata scontata del 40-50%. «Negli anni scorsi l’aumento della percentuale di sconto è sempre stata graduale, si partiva da un 20-30% per arrivare, dopo alcune settimane, al 50%, ora invece si parte subito con sconti alti» spiega Malvestiti.

Nel lungo fine settimana appena trascorso lo scontrino medio è stato di circa 200 euro e la preferenza è andata a capi di abbigliamento importanti e alle calzature.

«Per le nostre imprese sarebbe comunque meglio posticipare i saldi a fine gennaio-inizio febbraio, limitandone la durata ad un solo mese», dichiara il presidente di Ascom Confcommercio Bergamo, restando in linea con una recentissima indagine di Confcommercio Imprese per l’Italia, in cui risulta che otto imprenditori del commercio al dettaglio su dieci sono d’accordo con l’idea di istituire una data unica per i saldi in tutta Italia a fine gennaio. «Solo così dicembre potrebbe tornate ad essere un mese in cui la gente fa acquisti. Mentre ora ogni spesa è rimandata di soli pochi giorni dopo il Natale», continua il presidente di Ascom.

Ma c’è un altro elemento che penalizza il commercio. «Per noi la concorrenza maggiore, in questo momento, è quelle delle vendite online – ribadisce Malvestiti -. I nostri negozi sono diventati una vetrina espositiva, dove il cliente vede il prodotto, lo prova, sceglie i colori, ma lo compra online. Nel fare acquisti c’è un cambio di mentalità nel consumatore a cui noi dobbiamo adeguarci, considerando i nuovi orientamenti e accostando le vendite online a quelle dirette. Sarà questo un tema che affronteremo nei prossimi mesi come Associazione, proponendo corsi e iniziative per aiutare i nostri imprenditori ad ampliare le soluzioni di vendita».

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