Un incontro con l’affascinante mondo delle api e dei fiori, il cui connubio nel processo dell’impollinazione consente di godere di molti frutti e semi alimentari: sabato 19 marzo, dalle 15 alle 17, alla sezione di Città Alta dell’Orto Botanico di Bergamo Lorenzo Rota sarà protagonista l’Associazione produttori Apistici della Provincia di Bergamo, che accompagnerà grandi e piccini alla scoperta di questi meravigliosi insetti. Sarà possibile ammirare arnie da osservazione, conoscere tutto sulle api e infine degustare il miele del territorio bergamasco. Dopo il successo del primo weekend di apertura dell’Orto Botanico, che ha visto un nutrito gruppo di persone partecipare alla visita guidata alla scoperta del risveglio primaverile delle piante, tocca quindi alle api mellifere, sia selvatiche che domestiche, responsabili dell’80% dell’impollinazione delle piante alimentari sul pianeta e si dice che una sola colonia possa impollinare 300 milioni di fiori in un giorno. “Già Einstein, – spiega Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto Botanico di Bergamo – più di cinquant’anni fa, teorizzò che, qualora le api fossero scomparse, all’uomo non sarebbero rimasti più di quattro anni sulla Terra. Oggi questa teoria è quanto mai attuale, perché numerosi studi scientifici dimostrano che le api sono diminuite notevolmente, per una serie di concause tra cui l’uso smodato di pesticidi in agricoltura e la distruzione dei loro habitat, e che il rischio di estinzione è elevato. È, quindi, fondamentale un’inversione di tendenza e la prima cosa da fare è far sì che le persone capiscano davvero l’importanza di questi insetti per la sopravvivenza della nostra specie e del nostro pianeta. E chi meglio di un apicoltore può aiutarci in tal senso?”.