Rodeschini “adotta
i talenti” dell’Università

Piero Rodeschini, primo da destra, con i fratelli in una fotografia della fine degli anni Quaranta

Il prossimo 24 dicembre Piero Rodeschini, fondatore della Figli di Pietro Rodeschini Spa, avrebbe compiuto cento anni. Al compleanno non ci sarà – è scomparso troppo presto, a 53 anni nel 1967 – ma sarà comunque un evento. Il figlio Ivan, presidente della storica azienda di Gorle, impegnata sul duplice versante del commercio all’ingrosso di casalinghi e giocattoli e nel settore del riscaldamento e del risparmio energetico, ha infatti deciso di sottolineare l’anniversario istituendo, a titolo personale, quattro contributi per altrettanti studenti della facoltà di Economia dell’Università di Bergamo. La cerimonia si terrà lunedì 23 dicembre, alle 15 nella sala Consiglio del Rettorato, e sarà l’occasione non solo per ricordare la figura dell’imprenditore, ma anche per tenere viva con un gesto concreto la sua visione.
«Mio padre – ricorda Ivan Rodeschini – ha sempre considerato fondamentale la conoscenza e la formazione personale ed aveva una mentalità molto aperta sull’argomento, al punto che quando, nel ‘58, vinsi una borsa di studio per un anno negli Stati Uniti mi appoggiò con entusiasmo, convinto della necessità di ampliare il più possibile lo sguardo sul mondo. Ora viviamo altri tempi ma il sapere e l’istruzione continuano a rappresentare il vero patrimonio di una persona e di un territorio, per questo abbiamo pensato di sostenere, in suo nome, alcuni studenti della nostra Università».
L’iniziativa, ancor più preziosa considerando le difficoltà del momento economico e dei giovani soprattutto, si realizza nel quadro di “Adotta il talento”, programma dell’ateneo cittadino che permette a privati, aziende e istituzioni di supportare studenti meritevoli oppure specifici progetti scientifici. «Con il nostro contributo – spiega Rodeschini – andremo a coprire, in particolare, le tasse di iscrizione di quattro studenti di Economia, il campo più vicino all’attività e alle inclinazioni di mio padre, grande uomo di marketing, si direbbe oggi, per le sue intuizioni capaci di migliorare prodotti e servizi. Ad esempio, fu lui a suggerire ai produttori di creare una riserva per le bombole a gas, per evitare che le famiglie rimanessero senza combustibile proprio “quando la polenta era sul fuoco”. Anche quando venne a trovarmi negli Stati Uniti se ne tornò con qualche buona idea».
Bastano, del resto, pochi cenni della biografia di Piero Rodeschini per confermare come coraggio e intraprendenza facessero parte del suo Dna. Nato a Valtesse (che allora faceva Comune a sé) da una famiglia originaria della Valle Imagna, primo di sette fratelli ed erede del nome del padre, si è ritrovato nel giro di un anno, dal ’34 al ’35, orfano di entrambi i genitori ed unico componente maggiorenne della stirpe. Non era però la capacità di darsi da fare che gli mancava visto che da quando aveva otto anni (ne è testimone un riconoscimento assegnato nel ’21 al mercato di San Giovanni Bianco) aiutava i genitori, ambulanti di casalinghi, ferramenta e manufatti in legno “made” in Valle Imagna. Nel 1935 nasce quindi la Figli di Pietro Rodeschini, che in seguito vedrà spartirsi le attività, con Piero e il fratello Antonio a porre le basi di quell’ingrosso che ancora oggi è una realtà aperta sul mondo e in costante evoluzione.
«Il centenario della nascita ha fornito lo spunto per l’istituzione delle borse di studio, ma l’obiettivo è dare continuità all’iniziativa», assicura Ivan Rodeschini.