Pannella, il guerriero controcorrente che “odorava di bucato”

Pannella, il guerriero controcorrente che “odorava di bucato”

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Marco Pannella è morto oggi all'età di 86 anni

Non avevamo nemmeno diciotto anni quando, armeggiando con la vecchia radio, ci imbattemmo per la prima volta nella sua voce. Erano le frequenze di Radio Radicale, quel tribuno dall’eloquio colorito e torrentizio era Marco Pannella. Assolutamente digiuni di politica, ancora discretamente lontani dall’ingresso in quel mondo giornalistico che poi sarebbe stato il nostro acquario, rimanemmo letteralmente folgorati dalla forza e dal carisma di quell’omone dalla chioma candida che oggi tutti rimpiangono, compresi i tantissimi che lo hanno avversato in vita o non gli hanno riconosciuto i meriti che aveva.

Quante ore passate ad ascoltare i suoi comizi e quelli della sua corte dei miracoli radicale, quante notti insonni per vivere in diretta i lavori del Parlamento o i congressi di partito. Essere d’accordo o non con le sue idee era del tutto irrilevante. Né mai ci ha sfiorato anche solo l’idea di prendere la tessera del Partito radicale (e Dio sa quante volte Pannella ha lanciato campagne di reclutamento vagamente ricattatorie: “o la tessera o chiudiamo tutto”). Ci ha svezzato alla politica, ci ha offerto una visione alternativa, a volte così radicalmente opposta a quella tradizionale della Prima Repubblica, di cosa significa battersi per le cause in cui si crede. Fino al proprio sacrificio personale, compresi i tanti scioperi della fame e della sete che pur non ci hanno mai persuaso del tutto. Per i nostri valori di riferimento, a volte vicini a volte lontani, Pannella è sempre stato un termine di confronto. Era bello condividere le battaglie, ma lo era ancora di più ascoltare con quale veemenza cercava di convincere gli interlocutori che non la pensavano come lui.

Certo non le ha azzeccate tutte. Candidare Cicciolina o Toni Negri, pur situazioni diversissime, è stato un errore di sottovalutazione. Anche se quelle scelte, viste con gli occhi di oggi, sono meno dissacranti dell’immagine dell’istituzione di talune facce di attuali ministri e parlamentari. E anche sulla liberalizzazione delle droghe leggere, che pure è tema che si presta a opinioni legittimamente divergenti, non è riuscito a vincere la diffidenza (o la paura). Ma che dire della battaglia per e con Enzo Tortora? Oggi che si ciancia tanto di politica e giustizia bisognerebbe avere l’umiltà di andare a ripercorrere quella vicenda, studiare con quale rispetto delle istituzioni l’allora presentatore televisivo visse il suo dramma e con quale forza denunciò, nel disinteresse generale, le disfunzioni dell’apparato giudiziario e l’inadeguatezza di un pugno di magistrati desiderosi solo di guadagnare le luci della ribalta.
Rammentare le battaglie per il divorzio e l’aborto è perfino banale, eppure hanno segnato la storia di un Paese che fino ad allora, fintamente perbenista, si teneva le mani legate, rovinando la vita alle persone. E poi i temi della libertà di informazione, della parità di accesso alla comunicazione televisiva, della lotta ai monopoli. Ma è inutile continuare, Pannella è tante cose insieme che non si finirebbe mai di raccontare.

Quel che di lui ci rimane è soprattutto la sua capacità di andare controcorrente. Una questione di stile, prima che di idee. Uno stile che apparteneva anche all’altro dei due fari che hanno illuminato, con il loro esempio, il nostro cammino umano e professionale. Marco Pannella e Indro Montanelli, così diversi, è vero, eppure così uguali. E forse è anche per questo che il grande vecchio di Fucecchio guardava all’orso abruzzese con mai nascosta simpatia. “Odora di bucato” diceva Indro del leader radicale. Anche Montanelli, come Pannella, ha combattuto tante battaglie vincendone pochissime. Il grande giornalista era affezionato ad un motto, ripreso dagli hidalgo spagnoli, che citava spesso: “Le sconfitte sono la medaglia delle anime bennate”. Vale per Marco come per Indro. Sconfitti, sì, ma sempre a testa alta. I fari si sono spenti, il loro esempio rimarrà nel cuore e nell’anima.