Non si può dire che l’entrata in circolazione della nuova banconota da 10 euro coglierà di sorpresa cittadini e imprese, come è invece capitato con il taglio da 5 euro nel maggio del 2013. Per prevenire i disagi riscontrati in quell’occasione, dovuti soprattutto ai ritardi nell’adeguamento degli accettatori automatici, la Banca centrale europea e, a cascata, le Banche nazionali di ogni Paese con le loro sedi territoriali hanno dato vita (sin dai mesi successivi alla presentazione ufficiale del nuovo biglietto avvenuta il 13 gennaio di quest’anno) ad un ampio piano di informazione e sensibilizzazione, rivolto sia agli operatori professionali sia all’opinione pubblica. Anche a Bergamo non sono mancate le iniziative, promosse dalla filiale della Banca d’Italia. Il direttore Salvatore Gangone ha quindi seguito da vicino tutto il percorso che ha portato al debutto, il 23 settembre, della “secondogenita” della serie Europa.
L’aspetto più problematico è dato dall’aggiornamento degli accettatori di banconote nei distributori automatici. Che indicazioni ha dal suo osservatorio?
«Per Bergamo e provincia, l’ultimo monitoraggio sui distributori di macchine per la vendita automatica, effettuato lo scorso 8 settembre, dava purtroppo percentuali ancora basse di adeguamento. Negli ultimi giorni sembrava però in aumento l’interesse, a giudicare dalle richieste di chiarimento giunte in filiale sulla procedura per avere in prestito le banconote da 10 euro della nuova serie dal Servizio Cassa generale della nostra Amministrazione centrale, per tarare le macchine. È quindi probabile che si sia innescata una corsa all’aggiornamento a ridosso della scadenza, speriamo dovuta anche alla nostra azione di comunicazione».
Cosa avete fatto per promuovere l’adeguamento?
«Oltre ad informare e sollecitare le categorie più interessate – come gestori di parcheggi, farmacisti, benzinai e tabaccai – abbiamo cercato di orientare la domanda dal basso, coinvolgendo anche le altre categorie imprenditoriali e gli stessi cittadini. Con l’Ascom, ad esempio, abbiamo inviato più di 5mila e-mail ai commercianti con il materiale informativo sulla nuova banconota. Ma siamo stati anche presenti con uno stand per il pubblico alla Fiera di Sant’Alessandro e in piazza Vecchia per la manifestazione “I maestri del paesaggio”, abbiamo inoltre presentato le novità al qualificato parterre dei Rotary. Il riscontro è stato positivo, abbiamo potuto verificare curiosità e interesse a saperne di più sulla banconota, in particolare sulle caratteristiche di sicurezza. Per stimolare l’aggiornamento delle apparecchiature abbiamo quindi agito anche sui fruitori finali ed il messaggio per i gestori è che adeguare gli accettatori significa offrire un servizio più attento e puntuale alla propria clientela e può essere un fattore di competitività».
Chi fa uso di distributori automatici lamenta i costi per l’adeguamento e si chiede se era davvero necessario sostituire la banconota dopo poco più di dieci anni dalla prima serie…
«È un pensiero comprensibile, ma parziale. La Bce ha ritenuto di dover intervenire perché – dopo dieci anni dalla emissione della prima serie – i pur sofisticati elementi di sicurezza di una banconota subiscono una lenta, ma progressiva obsolescenza di fronte alla rapida evoluzione tecnologica. Ha voluto adottare le tecnologie più sofisticate per lottare al meglio contro la falsificazione e dare ai 330 milioni di cittadini europei sempre più fiducia sulla legittimità della banconota».
Il fenomeno dei falsi resta comunque piuttosto circoscritto…
«È vero, una quota di circa 317mila banconote false rilevate nella prima metà del 2013 in tutta Europa su un totale 15 miliardi di biglietti autentici in circolazione è irrisoria e si deve senz’altro all’attento presidio sul fenomeno messo in atto dall’intero sistema di gestione del contante. È vero però che anche un solo biglietto falso può danneggiare un cittadino o un’impresa, per questo è necessario tenere sempre alta la guardia».
Cosa si deve fare se si sospetta di avere ricevuto una banconota falsa?
«Presentarsi ad una banca o alla Banca d’Italia, se effettua servizio al pubblico. Qui il biglietto sarà analizzato e, se si tratta di un sospetto di falsità, sequestrato. Si perde il controvalore della banconota ma non ci sono conseguenze penali per il portatore in buona fede, cosa che avverrebbe invece se si tentasse fraudolentemente di rimetterla in circolazione».
Come ci si accorge di un falso?
«Gli apparecchi presenti nella grande distribuzione sono utili per rilevare le banconote false, ma ci sono anche strumenti meno costosi che possono dare una mano al cittadino. Sul sito della Banca Centrale Europea è possibile consultare l’elenco delle macchine testate e certificate. Direi, comunque, che tutto ciò che può migliorare l’attenzione va bene, a cominciare dalla conoscenza delle caratteristiche fisiche delle banconote».
Come avverrà l’entrata in circolazione dei nuovi 10 euro?
«Dal 23 settembre le filiali della Banca d’Italia sono pronte per fornire al sistema bancario tutte le quantità di nuove banconote che vorranno. La nuova serie circolerà in parallelo con la vecchia, come già avvenuto con il biglietto da 5 euro, e questo servirà a non penalizzare i cittadini di fronte a ritardi nell’adeguamento delle apparecchiature per il trattamento delle banconote, le cosiddette vending machines»..
È vero che la nuova serie è anche più resistente?
«Sì, vale soprattutto per i tagli più piccoli, che per via della più alta frequenza di circolazione sono sottoposti a maggiore usura. Sono trattati con una vernice speciale, “atossica”, che dà una durata superiore e quindi riduce la necessità di sostituirli con un guadagno anche per l’ambiente».
La vecchia serie andrà fuori corso?
«Al momento non è stata ancora fissa una “data di scadenza”, ma sarà di certo a medio-lungo termine. Diversamente da quanto è avvenuto col passaggio dalla lira all’euro, sarà però sempre possibile cambiare i biglietti, anche se già fuori corso, presso la Banca d’Italia».
L’anno prossimo toccherà ai 20 euro…
«È stato scelto di partire dai tagli più piccoli perché al crescere del valore cresceranno anche gli elementi di sicurezza. Diciamo che i nuovi biglietti da 5 e 10 euro fungono anche da test delle nuove soluzioni tecnologiche, così da garantire ancor meglio la sicurezza dei tagli maggiori e più soggetti a falsificazione. Sulla stampa del biglietto da 50 euro, in particolare, è la Banca d’Italia il punto di riferimento per l’Europa con allo studio elementi di sicurezza tra i più sofisticati».
Cosa ci dice, invece, degli spiccioli da 1 e 2 centesimi? Si era parlato di abolirli per il loro eccessivo costo di produzione e lo scarso utilizzo…
«È una questione che non riguarda la Banca d’Italia ma il Poligrafico dello Stato e che dipende dal Ministero dell’Economia».