Lutto nella moda. È morto Elio Fiorucci

Lutto nella moda. È morto Elio Fiorucci

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elio fiorucciLa moda italiana e internazionale dice addio ad uno dei suoi innovatori. Il grande stilista e creativo Elio Fiorucci è stato trovato morto stamani nell’abitazione di viale Vittorio Veneto, a Milano. Aveva compiuto 80 anni lo scorso 10 giugno. L’ipotesi più accreditata è che si sia trattato di un malore. La salma è già stata messa a disposizione della famiglia.

Jeans attillati, maglie e scarpe colorate, oggetti in plastica e i celeberrimi angioletti. Sono tante le icone che ha disseminato nel costume con tocco gioioso e libero.

Nato a Milano, Fiorucci ha iniziato a occuparsi di moda insieme al padre. Ha aperto il suo primo – e memorabile – negozio, in Galleria Passarella, nel 1967, mentre la produzione di abiti è cominciata nel 1970. Ben presto il suo stile “pop” e rivoluzionario ha collezionato successi in tutto il mondo, con negozi negozi a Londra e New York. Dopo un’espansione trentennale, nel 1990 Fiorucci ha ceduto l’azienda alla società giapponese Edwin International, mantenendo a Milano il centro di design.

Nel 2003 ha fondato “Love Therapy”, una linea con dei nanetti colorati come logo. Ha collaborato anche con Ovs con la linea “Baby Angel”.

Da sempre animalista e vegetariano, nel 2011 è diventato garante del manifesto “La coscienza degli animali” promosso da Michela Brambilla e nel 2014 ha collaborato con il Wwf creando una t-shirt speciale contro la realizzazione delle pellicce d’angora.

«Con la sua scomparsa, Milano perde un imprenditore straordinario che ha contribuito a rendere la nostra città più globale e innovativa» è stato il pensiero di Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio e di Confcommercio Milano. «Fiorucci ha saputo parlare a generazioni di giovani attraverso stimoli e idee, non convenzionali, che arrivavano dall’estero, ma che riusciva a interpretare e proporre con grande sensibilità e intelligenza – ha ricordato -. Stilista tra i più creativi, resta ancora oggi un esempio e un punto di riferimento perché rappresenta quello spirito milanese pioneristico in grado di vedere lontano e che dobbiamo avere sempre presente».

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