Risultati sorprendenti anche a livello internazionale: Leolandia è al 5° posto in Europa, salendo di 3 posizioni rispetto al 2018, e al 14° posto nel mondo, in crescita di 9 posizioni e unica eccellenza italiana nella Top 15. Un risultato di tutto rispetto se si considera che nel mondo si stimano circa 20.000 parchi, sottolinea una nota.
I numeri
Un gradimento del pubblico supportato anche dai risultati operativi: Leolandia ha chiuso il 2018 con 1,1 milioni di ingressi, un fatturato di oltre 37 milioni di euro e 7,5 milioni di utile. Dati in crescita nella prima parte della stagione 2019, che registra un volume d’affari al 30 giugno in aumento del 21% anno su anno con una previsione di incremento dei visitatori del 10%.
La formula
Alla base di Leolandia c’è una formula che si rivolge specificatamente alle famiglie con figli fino a 10 anni di età. Ai suoi piccoli ospiti, Leolandia offre 46 attrazioni, di cui 33 accessibili anche ai bambini alti meno di 90 cm, e la possibilità di incontrare i personaggi più amati del mondo dei cartoon, oggetto di accordi di licensing con le major dell’entertainment a livello mondiale. A tutto ciò si abbinano spettacoli prodotti da Leolandia, con un cast di oltre 30 artisti provenienti da tutto il mondo, e una attenzione particolare ai bambini con disabilità.
“Siamo orgogliosi di questi risultati – afferma Giuseppe Ira, presidente di Leolandia – e del peso sempre più importante che stiamo assumendo a livello internazionale, affiancandoci a realtà leader dell’intrattenimento. La nostra sfida più importante è portare l’eccellenza nel settore dei parchi a tema italiani, aggiungendo un ulteriore tassello di attrattività all’offerta turistica del nostro Paese, sia sul mercato interno sia in ottica incoming”.
I dati del comparto
In base ai dati diffusi dall’Associazione dei Parchi Permanenti Italiani, il settore sta assumendo un ruolo sempre più centrale nello sviluppo del territorio e nazionale, con un indotto stimato di 800 milioni di euro e un giro d’affari nel 2017 di 376 milioni di euro. Solo in Italia il comparto genera una media di 20.000 posti di lavoro stabili, che arrivano a 60.000 considerando le assunzioni stagionali e l’indotto.