Le banche: «Se i confidi sono validi restano alleati preziosi»
Le banche si aggregano e così pure i confidi, per migliorare stabilità e operatività. Ma per un buon credito il filo diretto con il territorio resta fondamentale. Lo hanno evidenziato i rappresentanti di alcuni istituti bancari all’assemblea della Fogalco, la cooperativa di garanzia dell’Ascom di Bergamo.
«I confidi sono l’unico modo per superare la spersonalizzazione che si realizza con la concentrazione bancaria – ha affermato Lodovico Armanelli, Crediti territoriali di Ubi Banca -. Quando sono validi, ossia sono in grado di tenere il polso del territorio e sono affidabili, costituiscono con le banche un connubio vincente, che arricchisce entrambi. Fogalco è uno di questi e con Ubi Banca il rapporto è speciale, come dimostra l’alta percentuale delle posizioni che la cooperativa ha in essere con il nostro gruppo. La nascita della banca unica non modifica l’obiettivo di cercare di far crescere il territorio, del resto la dirigenza, la rete e le persone sono ancora le stesse». Quanto alle richieste di credito, conferma la tendenza evidenziata a livello generale dall’Osservatorio del Credito Confcommercio. «Anche nelle nostre aree stiamo assistendo ad un ritorno agli investimenti, spesso spinti dalle iniziative di finanza agevolata, come la ex Sabatini, che in pratica sterilizza il costo del credito».
«Se sono le collaborazioni consolidate a coprire la maggior parte delle pratiche, dove sono le altre banche? Una realtà come Fogalco è ancora utile? Si comprende che l’attività del confidi non è solo quella della garanzia ma anche l’analisi del progetto imprenditoriale? E che supportare gli investimenti non porta vantaggi solo all’azienda che li mette in atto ma genera una crescita generalizzata?». Le domande del consigliere Mauro Dolci, hanno trovato risposta nell’intervento di Alberto Colombo Area Retail Bergamo di Unicredit. «L’evoluzione continua del mercato impone di essere vicini al territorio e di approfondire la conoscenza del cliente, due punti che sono al centro del piano industriale del gruppo e che abbiamo in comune con Fogalco, non a caso una delle poche realtà consortili con le quali abbiamo scelto di collaborare». «La scritta “crescita” che campeggia nella comunicazione della cooperativa è anche un nostro obiettivo».
Le aggregazioni caratterizzano anche le Banche di credito cooperativo, che mantengono però un dimensione locale. «La nostra visione è la stessa dei confidi, dobbiamo aiutare i nostri soci ma pensare anche al nostro capitale -, ha sintetizzato Gianni Gabbiadini, Area Mercato della Bcc Bergamasca e Orobica -. Con i confidi possiamo crescere e vorrei in questa sede promuovere un diverso approccio: non più condivisione del rischio ma del merito creditizio e, ancor meglio, del percorso degli associati, condividere cioè l’attività dell’impresa per i cinque anni del finanziamento. Oggi il mondo va veloce, cinque anni sono una generazione, e se e vero che, nel momento in cui concediamo il credito, conosciamo la situazione aziendale e la valutiamo positivamente non sappiamo cosa può succedere dopo qualche anno. È importante perciò restare in contatto “nel durante” anche per trovare soluzioni prima che sia troppo tardi».