La nuova legge regionale sulle vendite a scopo solidaristico è destinata a mettere ordine e a creare un nuovo equilibrio nel commercio. Non rappresenta una vittoria di 2mila fioristi, tantomeno un giudizio sul volontariato, ma un passo avanti per tutti nello stabilire che le attività commerciali e il lavoro sono priorità da salvaguardare. La solidarietà non si esaurisce nella raccolta benefica, deve contemplare anche la difesa dei posti di lavoro, che oggi è uno dei temi centrali. Troppe persone nella nostra provincia sono senza lavoro o sotto ammortizzatori sociali.
Con la normativa regionale le vendite benefiche non vengono vietate, si cerca piuttosto di trovare una convivenza tra le attività di raccolta fondi, che sappiamo essere indirizzate a sostenere un bisogno, e le attività imprenditoriali e professionali che dal loro lavoro traggono il sostentamento di titolari e familiari. Spetterà ora all’applicazione della legge e alla capacità di intervenire su quella parte residuale spesso abusiva, trovare l’equilibrio in modo che il nostro sistema salvaguardi due interessi altrettanto importanti.
Solidarietà e commercio sono realtà che possono collaborare, e lo possono fare con risultati di rilievo, lo dimostrano le tante iniziative promosse dagli anni dalle nostre categorie. Le nostre campagne hanno sempre e solo attaccato le vendite abusive ai semafori, mai le iniziative benefiche che sappiamo rappresentare per tante persone la speranza di una cura. Lo stesso vale per le nostre richieste di regolamentazione delle sagre e le feste all’aperto: si chiede un equilibrio.
Direttore dell’Ascom di Bergamo