Expo, “già 11 milioni i biglietti venduti”. Inaugurato il padiglione Lombardia

Expo, “già 11 milioni i biglietti venduti”. Inaugurato il padiglione Lombardia

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Prima conferenza stampa del commissario Expo, Giuseppe Sala, a manifestazione aperta. “I biglietti venduti sono già arrivati a 11 milioni”, ha detto. “I primi dati sono davvero incoraggianti”. Poi sugli episodi violenti: “Ringrazio le forze dell’ordine, il Prefetto e il Questore, persone straordinarie che stanno facendo di Expo una battaglia personale”. I visitatori di Expo nei primi due giorni sono stati invece 400mila. “Numeri da record che ci lasciano entusiasti” ha commentato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. “Siamo andati al di là delle aspettative” ha aggiunto Sala.

La cerimonia d’inaugurazione, il 1° maggio, con il taglio del nastro da parte del premier Matteo Renzi, il videomessaggio di Papa Francesco, il passaggio delle frecce tricolori e, in serata, la Turandot alla Scala, ha coinvolto in una sola giornata oltre 200mila persone, nonostante il tempo non certo clemente. “Non ci credevano in tanti – ha affermato il premier Matteo Renzi nel suo intervento alla cerimonia inaugurale – ma grazie alla fatica dei lavoratori e delle lavoratrici l’Expo è ora realtà. Non è ancora scommessa vinta, abbiamo sei mesi per vincerla”. “Gli italiani – ha commentato poco dopo il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina – si stupiranno, come anche i visitatori che arriveranno dall’estero. Saranno sei mesi straordinari. Qui ci sono tutte le condizioni’ – ha aggiunto Martina – perché l’Expo sia l’elemento di svolta per l’Italia”. Per il sindaco di Milano Giuliano Pisapia “l’Expo è una vera occasione, si apre una vetrina. Sta a noi sfruttare tutte le opportunità”, mentre il presidente della Regione, Roberto Maroni – che oggi ha inaugurato il Padiglione Lombardia – auspica che “i 20 milioni di persone che arriveranno in questi sei mesi tornino negli anni a venire, perché si innamorano dell’Italia, della nostra bellezza, delle nostre bontà enogastronomiche. Questo è l’obiettivo e sono certo che lo raggiungeremo”.

SCONTRI AL MAYDAY PARADE, CORTEO DEL 1 MAGGIO

Gli scontri

La giornata di festa è stata tuttavia segnata dalla tensione altissima che si è registrata lungo il percorso del corteo No Expo. Banche e negozi danneggiati, auto date alle fiamme, vetrine infrante, cittadini in fuga terrorizzati, scontri con la polizia, alcuni agenti feriti. La violenza ha preso il sopravvento e la manifestazione è ben presto degenerata. Il corteo era partito attorno alle 15 da piazza XXIV Maggio con un percorso previsto lungo la circonvallazione esterna, corso Ticinese, fino a Pagano, così da evitare contatti col centro cittadino e Largo Cairoli, dove si trova l’Expo Gate. All’inizio i manifestanti si sono limitati a scritte sui muri e sulle vetrine e a qualche lancio di oggetti contro la polizia. Ma in corso Magenta è scoppiato il caos. Manifestanti incappucciati hanno cominciato a danneggiare di tutto, dai cassonetti alle fioriere fino ai pali stradali. Poi hanno lanciato bombe carta, prima contro vetture parcheggiate alcune delle quali hanno preso fuoco, poi nei negozi e nei box dai quali si sono alzate alte colonne di fumo. Una bomba è stata lanciata anche contro la sede della Bnl in piazza Virgilio. La polizia ha caricato i manifestanti e il corteo è stato disperso con lancio di lacrimogeni attorno a Piazzale Cadorna, dove si trova la stazione Cadorna, da cui parte anche il Malpensa Express. I pm di Milano stanno ora indagando per «devastazione». Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, a guida del pool antiterrorismo. L’ipotesi per cui si procede è prevista dall’articolo 419 del codice penale, prevede una pena massima di 15 anni di carcere.

I numeri dell’esposizione

Sono 145 i Paesi presenti all’interno dei 110 ettari a nord ovest di Milano. Per orientarsi, la visita può iniziare dai 9 padiglioni collettivi dedicati a Paesi uniti in nome di una caratteristica comune: 6 cluster riguardano l’alimento che unisce i Paesi presenti (cacao, caffè, riso, grano, frutta, spezie), 3 riguardano la caratteristica geografica che unisce i Paesi (Zone Aride, Mare e Isole, Biomediterraneo). Nel complesso invece i padiglioni sono oltre 80, una cinquantina sono “self-built” (54 Paesi ne hanno uno “proprio”), sono stati cioè realizzati direttamente dai Paesi o dalle realtà partecipanti e 5 sono padiglioni “Corporate”, delle aziende private. Padiglione Italia è un quartiere che si sviluppa lungo una strada di 325 metri intorno alla quale, organizzate in borghi e piazzette, vengono presentate le eccellenze italiane. Cuore del quartiere è Palazzo Italia, struttura avveniristica di 5 piani, simbolo del made in Italy con l’Albero della Vita, ideato da Marco Balich, come sua icona. Realizzato in acciaio e legno da un consorzio di 19 aziende (Orgoglio Brescia) è alto 35 metri e ha una chioma larga 42 che fiorirà di luci e giochi pirotecnici per offrire 1.260 spettacoli, uno ogni ora per i sei mesi dell’esposizione. Imponente il servizio di sicurezza con oltre 3.700 uomini in più mandati a Milano dal Viminale per l’esposizione. L’intero perimetro del sito è protetto da una barriera metallica di 3,15 metri. Oltre 2.000 telecamere per un controllo costante da una sala operativa centrale, 750 gli uomini della vigilanza presenti per turno nel sito.