I progetti “Smart Cities” dell’Università di Bergamo sbarcano in Cina

I progetti “Smart Cities” dell’Università di Bergamo sbarcano in Cina

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Cina Università Invecchiamento della popolazione, conservazione e valorizzazione del patrimonio socio-culturale di una comunità, ruolo delle tecnologie “smart” per il miglioramento della qualità della vita, mobilità e logistica sostenibile, sono alcune delle tematiche affrontate dai progetti Bergamo 2.305 e Smart Aging selezionati e invitati a partecipare alla prestigiosa Fiera Internazionale della Scienza e Tecnologia, svoltasi dal 21 al 23 aprile, a Shanghai. La Fiera CSITF (China Shanghai International Technology Fair), giunta quest’anno alla sua quarta edizione, è diventata una delle principali vetrine dell’alta tecnologia in Cina, offrendo un’opportunità importante per incontri con aziende e istituti di ricerca di eccellenza cinesi e internazionali. Quest’anno l’Italia è stata accolta come Paese d’onore con un proprio padiglione dedicato alle tematiche delle smart cities. Il tema delle città e comunità intelligenti sta infatti riscuotendo anche in Cina un crescente interesse da parte del governo centrale e dei governi provinciali e locali, alla ricerca di partnership internazionali per governare i processi e sviluppare soluzioni innovative.

E’ in tale contesto che l’Università degli Studi di Bergamo è stata selezionata e invitata da parte del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica e del Ministero degli Affari Esteri a contribuire alla manifestazione fieristica con ben due progetti di ricerca attualmente in pieno svolgimento: il progetto “Bergamo 2.035 – A new urban concept”, frutto della collaborazione congiunta con Fondazione Italcementi e con il supporto di Harvard University e del Comune di Bergamo, e il progetto “Smart Aging”, un consorzio di ricerca che vede l’ateneo bergamasco come capofila e che coinvolge diverse realtà del mondo della ricerca, come Istituto Mario Negri, CNR e Università di Brescia, e dell’industria, come ESAOTE, ST, Technogym e SALF.

Cina Smart CityAd inaugurare il padiglione italiano era presente una folta delegazione di primarie realtà del mondo industriale e della ricerca italiana (tra le altre, Ansaldo, Finmeccanica, CNR, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università di Roma La Sapienza) guidata dal Ministro Stefania Giannini e dal Console italiano a Shanghai Stefano Beltrame. Lo stesso ministro ha partecipato al convegno organizzato dal Governo cinese sulla cooperazione scientifica italo-cinese, nel quale ha preso la parola il ministro Wan Gang, titolare del dicastero cinese su scienza e tecnologia, e il sindaco di Shanghai Yang Xiong. Il ministro Giannini ha visitato il padiglione italiano, soffermandosi anche sugli stand dei due progetti dell’Università di Bergamo. Nel corso della visita, il professor Andrea Remuzzi, responsabile scientifico del progetto Smart Aging ha avuto modo di descrivere al ministro i risultati tecnico-scientifici del progetto. “Nel progetto Smart Aging si sta sviluppando una piattaforma per l’acquisizione di dati sullo stile di vita di soggetti anziani, per migliorarne l’autonomia e lo stato di salute. Il ministro si è mostrato interessato alle problematiche del progetto e ha apprezzato come si possa utilizzare la tecnologia per aumentare la longevità”.

Anche il progetto Bergamo 2.035 ha raccolto particolare interesse in quanto, come sottolinea il prof. Sergio Cavalieri, prorettore al trasferimento tecnologico, innovazione e valorizzazione della ricerca, presente alla manifestazione, “in Cina le municipalità locali si stanno finalmente rendendo conto di come sia molto importante pensare ad un modello di città che metta al primo posto la qualità della vita dei cittadini, preservi la cultura e la memoria storico-monumentale di un territorio, dove la tecnologia sia reale motore di innovazione sociale in piena coerenza e armonia con lo sviluppo socio-culturale di una comunità. Il modello di Bergamo 2.035 può quindi diventare un reale caso di studio europeo da esportare in Cina per sviluppare strategie innovative, modelli e soluzioni con l’obiettivo di realizzare un prototipo di comunità intelligente che possa diventare di riferimento per valorizzare o riqualificare contesti urbani simili a quello bergamasco, presenti in particolare nelle zone centrali della Cina”. La trasferta cinese è stata inoltre l’occasione per allacciare e consolidare rapporti istituzionali con centri di ricerca e università cinesi al fine di potenziare l’interscambio di docenti, ricercatori e studenti. I professori Matteo Kalchschmidt, prorettore alle relazioni internazionali, e Maria Gottardo, responsabile delle relazioni internazionali con l’Asia, hanno visitato le Università di Dalian University of Foreign Languages e di Nanjin Normal University. “Gli incontri – riporta lo stesso prof. Matteo Kalchschmidt – sono stati rivolti ad estendere gli accordi esistenti sia verso nuove aree disciplinari, ma anche ad ideare progetti innovativi per favorire la collaborazione tra studenti e docenti. Ad esempio con l’università di Dalian si è pensato allo sviluppo di percorsi di formazione che consentano a docenti e studenti italiani e cinesi di condividere un percorso formativo che coniughi lezioni, attività culturali volte a conoscere il contesto del Paese e percorsi di tirocinio.”

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