«Vi è, in questi primi mesi del 2015, qualche timido segnale che, toccato il fondo, si stia per risalire». Con queste parole Alberto Carrara, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Bergamo, ha aperto l’assemblea generale che a Bergamo, alla Fiera ha visto la partecipazione di più di 350 iscritti. Occasione per avviare un confronto diretto e propositivo sulle attività svolte dai professionisti, consulenti globali di famiglie, imprese ed enti, nel corso del 2014 e su quelle in programma per il prossimo futuro.
Un futuro che appare solo in parte più sereno rispetto all’anno appena trascorso. «Il 2014 è stato segnato da una fase di grande incertezza economica, il Paese continua a scontare una fase di riduzione dei consumi e degli investimenti causati dalla compressione del reddito disponibile, dal peggioramento della fiducia delle famiglie e delle imprese e dal perdurare di una difficoltà di accesso al credito» – ha ribadito il presidente, sottolineando come gli indicatori economici mostrino anche per il 2015 segnali contrastanti, tanto che secondo l’agenzia di rating Moody’s «l’economia italiana si sta riprendendo gradualmente, ma la traiettoria di crescita resterà probabilmente bassa nei prossimi anni».
Nonostante si affaccino fattori positivi, dunque, quali l’apprezzamento del dollaro sull’euro, il calo del prezzo del petrolio e le misure della Bce che limitano i rischi di liquidità del sistema, permangono importanti limitazioni come gli eventi geopolitici che hanno influenzato negativamente le esportazioni e le criticità strutturali tutte italiane: «Anche quest’anno– ha chiosato Carrara – dobbiamo rimarcare le mancate semplificazioni e l’insostenibile gravame fiscale, anche se auspichiamo che le riforme in atto, tra cui quella attuata relativa al mercato del lavoro, possano consentire, quanto meno dal prossimo anno, una ripresa più marcata».
Ecco, dunque, ancora una volta, l’esigenza di credere in una categoria professionale riconosciuta come patrimonio positivo dell’intera collettività, non solo per la preparazione in ambito scientifico e specialistico, ma soprattutto sotto il profilo morale. Liberi professionisti che «continuano a sopportare una grande negatività, specie i giovani colleghi, che faticano più che in passato a trovare la propria affermazione professionale. Anche se, a noi fanno capo grandi responsabilità, chiamati come siamo a mediare tra interessi pubblici e privati, non contrapponendoli, ma semmai commisurandoli» – ha concluso Carrara, appellandosi alle doti di qualità ed etica, affidabilità e preparazione, moralità e professionalità di tutti gli iscritti, indispensabili per eseguire compiti e incombenze che lo Stato delega alla categoria.
Tante le attività portate avanti dalle Commissioni Istituzionali nel corso del 2014: dalla formazione professionale continua con l’organizzazione di oltre 160 convegni formativi alla revisione dell’Albo per verificare situazioni di incompatibilità degli iscritti, fino alle Commissioni dedicate alla liquidazione parcelle e al tirocinio professionale.
Nel frattempo gli iscritti, alla data del 31 dicembre 2014, sono risultati complessivamente 1.638. Il saldo rispetto al 31 dicembre 2013 vede un incremento di 21 colleghi.