Fusini (Ascom): “No alla shadow economy. Sì a un equilibrio tra ricettività alberghiera ed extralberghiera”

Scarica PDFStampa

“La ricerca di un equilibrio sostenibile tra ricettività alberghiera ed extralberghiera”. Un titolo, quello dell’intervento all’incontro promosso dall’Università di Bergamo sull’“Ospitalità in appartamento a Bergamo”, ma anche un auspicio. Per il direttore dell’Ascom, Oscar Fusini, “si può dire sì alla sharing, ma no alla shadow economy”. “I nostri obiettivi, del resto – afferma -, sono noti: vogliamo contribuire alla tutela degli ospiti, degli operatori extralberghieri, degli albergatori e dei lavoratori del settore e, inoltre, promuovere la salvaguardia della qualità ricettiva, dell’immagine turistica. Il tutto contrastando l’illegalità e l’abusivismo. Insomma, stesso mercato, stesse regole!”. Per Fusini è importante che sul mercato si possa competere ad armi pari semplificando le regole attuali (quando possibile), imponendone l’applicazione da parte di tutti (in ogni caso). “C’è, per esempio, – annota il direttore – ancora una forte differenza nella pressione fiscale e pressione normativa tra ricettività alberghiera e non alberghiera”.

convegno Appartamento FusiniLa ricerca dell’equilibrio

Spesso, le regole esistono ma non vengono applicate. Gli organi di vigilanza devono essere dotati di poteri e strumenti adeguati e tutti gli stakeholders possono giocare un ruolo attivo. “L’equilibrio di lungo termine nella convivenza tra ricettività alberghiera ed extralberghiera – sottolinea Fusini – è possibile, ma in un sistema di integrazione e di completamento di offerte differenziate, basate su servizi diversi proposti da operatori imprenditoriali e non imprenditoriali entrambi qualificati e che competono sui servizi (uniformi per qualità, affidabilità e trasparenza del rapporto) e sul prezzo e soggetti alle stesse regole e imposizioni fiscali. Questo scenario – aggiunge Fusini – non è utopia, ma un sistema obiettivo ricercato con la regolamentazione nazionale e regionale e promosso con autodisciplina e codici etici in modo che le violazioni della legalità siano riconoscibili, controllate e sanzionate come in qualsiasi ambito civile ed economico”. “Oggi l’equilibrio – ammette il direttore dell’Ascom – è ancora lontano dal realizzarsi perché alla crescita del turismo e al cambiamento delle preferenze dei consumatori ci si è approcciati senza regole certe. Accanto all’offerta qualitativa e rispettosa delle regole si è sviluppata anche una parte speculativa di ricettività extralberghiera. In alcuni paesi europei, per lo più dell’area mediterranea, alcuni fattori come la crisi economica e l’assenza di sbocchi occupazionali, la pressione fiscale eccessiva soprattutto sulla casa, la difficoltà del mercato immobiliare residenziale hanno contribuito ad aumentare in modo esponenziale l’offerta parallela di stanze e appartamenti per il turismo. Lo sviluppo è avvenuto senza una precisa regolamentazione tanto che in alcuni paesi, come l’Italia, l’ordinamento non è in grado nemmeno di censire in maniera certa la dimensione del fenomeno con gravi rischi in tema di evasione fiscale e sicurezza. In alcuni casi è passato molto velocemente il messaggio come in questo settore sia possibile pagare meno tasse e guadagnare di più rispetto agli altri settori economici. La risposta non si è fatta attendere. Se così è avvenuto fino ad oggi la coscienza della necessità dell’aggiustamento sta velocemente diffondendosi a livello territoriale, nazionale e europeo. C’è però bisogno dell’aiuto di tutti”.

L’azione locale

“Noi, come Associazione del commercio, da ormai un decennio abbiamo avvertito il problema. E in questo periodo – afferma Fusini – abbiamo fatto la nostra parte per sensibilizzare sul tema e arrivare a una soluzione. Tra dossier sull’abusivismo, interventi contro la pubblicità ingannevole sul portale booking.com, impegni a livello regionale con Confcommercio Lombardia, abbiamo cercato di dare una scossa. L’abbiamo fatto anche attraverso Federalberghi, in particolare ottenendo che il CCNL si applicasse anche a b&b, ostelli e affittacamere. La stessa Federalberghi e gli altri soci di Hotrec – conclude il direttore dell’Ascom – hanno indicato i dieci principi per un corretto svolgimento della sharing economy. Il decalogo europeo va adattato alla realtà istituzionale e normativa di ogni Paese. Si tratta di uno strumento operativo, in continua evoluzione da arricchire con il contributo di tutto il sistema organizzativo”.

Il decalogo per la sharing economy

– Definire le locazioni brevi di alloggi privati come attività turistico ricettive;
– Stabilire procedure di registrazione e autorizzazione;
– Misurare il flusso turistico negli alloggi privati;
– Tutelare la sicurezza;
– Rispettare le normative fiscali;
– Verificare l’identità dei visitatori come previsto nella convenzione di Schengen;
– Tutelare i diritti dei lavoratori;
– Tutelare la qualità della vita dei residenti;
– Differenziare la proprietà ad uso residenziale dalla proprietà ad uso produttivo;
– Controllare la diffusione di locazioni brevi di alloggi privati.