Passaggio di consegne in Fogalco Domani l’assemblea elettiva della cooperativa di garanzia Ascom

Passaggio di consegne in Fogalco Domani l’assemblea elettiva della cooperativa di garanzia Ascom

image_pdfimage_print

Dopo quattro mandati il presidente uscente Riccardo Martinelli lascerà l’incarico e il suo successore sarà nominato martedì pomeriggio dall’assemblea dei soci

Passaggio di consegne in Fogalco. La cooperativa di garanzia di Ascom Confcommercio domani si riunirà in assemblea per approvare il bilancio 2020 del confidi e, soprattutto, per eleggere il nuovo presidente. Dopo quattro mandati, infatti, il presidente uscente Riccardo Martinelli lascerà l’incarico e il suo successore sarà nominato martedì pomeriggio dall’assemblea dei soci. Martinelli ha avuto un ruolo fondamentale per la crescita e il ruolo di Fogalco, di cui è stato socio fondatore nel 1978: “In quegli anni i tassi di interesse superavano il 20% per cui il nostro scopo era anche calmierare i costi – spiega il presidente uscente, classe 1944 e originario di Fiorano al Serio -. Oggi, invece, con i tassi ai minimi storici, per le aziende l’approvvigionamento finanziario è diventato il problema principale.

 

Lei è stato tra i fondatori di Fogalco ma le sue origini imprenditoriali sono diverse vero?

Si ho sempre lavorato per la Vinicola G. Martinelli di Fiorano al Serio, azienda di famiglia fondata nel 1865 specializzata nella produzione e imbottigliamento di vini rivolti principalmente ai mercati esteri e di cui oggi sono presidente. Ma mentre i miei fratelli sono tutti enologi io sono un ragioniere della vecchia scuola. Un giorno nel 1964, mio padre mi mandò al suo posto in Ascom come consigliere del Gruppo vini. Erano altri tempi, c’erano meno formalità. Da allora in Ascom ho trovato una famiglia, ho avuto oneri, ma anche grandi soddisfazioni, e nel tempo ho incontrato tante persone di valore”.

Com’è cambiato il lavoro della cooperativa di credito in questi anni?

“È cambiato soprattutto il settore del credito, il che ha obbligato anche noi a rimodulare progressivamente l’attività. Fino al 2009 Fogalco aveva un numero annuale molto alto di garanzie, poi, con la crisi finanziaria sono iniziate le difficoltà. Tra l’altro, il mediocredito centrale ha aperto anche alle banche la possibilità di offrire garanzie che prima erano nostro appannaggio, così abbiamo iniziato a fare un lavoro diverso, ad aiutare soprattutto i più deboli, le piccolissime imprese in difficoltà sul merito di credito, oppure le start-up, che fanno fatica ad accedere al credito bancario”.

Che ruolo ha avuto Fogalco durante la pandemia?

“Nel 2020 abbiamo accompagnato 648 aziende, soprattutto nei settori commercio e turismo, che sono stati i più colpiti dalle restrizioni. Di queste, 211 avevano chiesto appoggio nelle garanzie e 120 di loro hanno ottenuto erogazioni per oltre 4 milioni. Abbiamo anche aiutato 176 aziende su 13 bandi diversi, buona parte dei quali a fondo perduto, mentre per altre 11 abbiamo svolto attività di consulenza. Sul fronte delle moratorie dei mutui abbiamo seguito 250 imprese, tutte con risultati positivi”.

Quanto conta il ruolo del banche del territorio nell’accesso al credito?

“Sono lontani i tempi in cui Banca popolare di Bergamo, Credito bergamasco, Banca provinciale lombarda erano istituti fortemente attenti al territorio. La stagione delle fusioni e delle incorporazioni ha cambiato gli scenari: le banche si sono ingrandite, ma si sono anche allontanate. Con l’entrata di Ubi in Intesa in due mesi abbiamo perso un interlocutore importante e abbiamo subito uno stop che ora stiamo cercando di recuperare. Di contro, le banche di credito cooperativo, che sono molto legate ai paesi della Bergamasca, sono in difficoltà perché sono piccole. È un peccato che non sia andata in porto la fusione fra le Bcc di Treviglio e Caravaggio, perché occorre raggiungere una data potenzialità per riuscire a operare in un certo modo”.

La ripresa economica è appena cominciata: quale ruolo avranno i confidi?

“Con la pandemia lo Stato ha offerto garanzie anche al 100% per i finanziamenti, ma dal 10 luglio le nuove operazioni avranno una copertura più bassa. Pian piano torneremo alla normalità, credo però che il futuro non sia del puro confidi finanziario. Certo, bisognerà stare al passo con i tempi, riuscire ad agganciare i cambiamenti. E poi siamo rimasti in pochi: dobbiamo restare radicati al territorio se non vogliamo correre il rischio di scomparire»

Martinelli, in Ascom da quasi 60 anni

Riccardo Martinelli entra in Ascom nel 1964 sostituendo il padre Leone Giuseppe (detto Beppino), come consigliere del Gruppo vini dell’Associazione, e nel 1978 viene nominato presidente del Collegio Sindacale della Fogalco, carica che detiene fino al maggio del 2009. Viene quindi nominato presidente della stessa Cooperativa di credito ancora in carica. Nel 1981, forte anche dell’esperienza associativa nella creazione di Com-Co-Vi-Be Commissionaria Commercianti Vini Bergamo, viene eletto Presidente del Gruppo Grossisti Vino Bevande, carica che detiene fino al 2012.
Nel 1998 entra a far parte del Consiglio direttivo di Ascom di cui è stato vicepresidente dal 2001 al 2017. Sempre dal 1998, data di nascita del cosiddetto “parlamentino” camerale, diventa consigliere della Camera di Commercio di Bergamo (per tre mandati e quindi per 18 anni) e dal 2000 sindaco effettivo di Assist, la società nata da un accordo tra Camera di Commercio e Confindustria Bergamo per aiutare le imprese nel loro programma di internazionalizzazione.
Dal 1999 al 2004 ha rappresentato per la Giunta camerale la commissione del ruolo Agenti d’Affari in Mediazione della provincia. Oggi riveste la carica di componente del Consiglio di Sorveglianza ed è il Presidente del Comitato per il Controllo Interno di Asconfidi Lombardia, Cooperativa (Confidi 106) di garanzia vigilata da Banca d’Italia, ente che raggruppa 14 confidi della Lombardia. Dal 2009 è Amministratore nazionale di Federascomfidi-Roma che unisce la maggioranza dei confidi nazionali associati a Confcommercio.