Segnali di ripresa per la liquidità delle imprese del terziario bergamasco, che registra il miglior dato dall’inizio della pandemia, rimanendo tuttavia ancora molto distante dai livelli del 2019. È quanto emerge dalla ricerca su Credito e liquidità Confcommercio Bergamo- Format Research, che fotografa un territorio in graduale recupero ma con persistenti criticità settoriali e dimensionali. I dati confermano infatti una tendenza di graduale normalizzazione del rapporto banca-impresa nel territorio bergamasco, con un miglioramento della liquidità che, sebbene incoraggiante, non ha ancora colmato il divario con i livelli pre-pandemici. Le criticità persistono principalmente nei segmenti più fragili del mercato – turismo, soprattutto bar, e micro-imprese – che necessitano di interventi mirati a supporto.
La liquidità è in ripresa ed è previsto un ulteriore rialzo entro marzo del nuovo anno, ormai alle porte. L’attesa per la primavera 2026 è di un’ulteriore progressione degli indicatori, con l’auspicio di un nuovo recupero.
“Se alcuni dati sono in miglioramento, persistono difficoltà per le imprese meno strutturate e in particolar modo, tra le categorie del terziario, per i bar– sottolinea Cristian Botti, vicepresidente Confcommercio Bergamo e presidente della Cooperativa di Garanzia Fogalco-. Ogni giorno ci scontriamo con tempi lunghi di risposta da parte del sistema bancario. Fogalco supporta le imprese sia in fase di pre-istruttoria che nell’accesso al credito, con le nostre controgaranzie. L’atteggiamento in generale è di prudenza, influenzato dal contesto geopolitico incerto: pochi gli investimenti e le start-up rispetto alle ristrutturazioni e alle nuove richieste di finanziamento”.
“Preoccupa il 24% delle imprese che si è vista negare un finanziamento (il 9%) o è ancora in attesa di una risposta (il 15%)- sottolinea Oscar Fusini, direttore Confcommercio Bergamo– Un’impresa su quattro fatica a vedere accolta la propria richiesta. L’irrigidimento del sistema è addirittura più alto della media nazionale. Il sistema bancario sta mettendo paletti sempre più alti alle richieste delle micro e piccole imprese, le stesse su cui si fonda il sistema economico italiano, messo a repentaglio dalle fondamenta”.
Liquidità in ripresa: indice a 44, il migliore dal 2020 (era però 59 nel 2019)
La capacità delle imprese di far fronte al fabbisogno finanziario segna un progresso significativo: l’indicatore (con valore da 0 a 100, con sentiment quindi positivo a partire da quota 50) sale a 44 punti, con un incremento di 3 punti rispetto al semestre precedente e una previsione di ulteriore crescita a 47 punti nella primavera 2026. Nonostante il trend positivo, permane un gap consistente rispetto al periodo pre-Covid: l’indice attuale di 44 punti è ancora lontano dai 59 punti registrati nel secondo semestre 2019, evidenziando come il settore non abbia ancora pienamente recuperato la solidità finanziaria pre-pandemica. Anche perché, tra stop e chiusure, l’emergenza sanitaria ha portato ad un inevitabile maggiore indebitamento delle imprese.
Il dato attuale di Bergamo e provincia si colloca al di sopra della media nazionale (42 punti), con un differenziale di 2 punti destinato a confermarsi anche nei prossimi mesi (47 a Bergamo rispetto al 43 nazionale nella previsione per la primavera 2026).
Turismo e micro-imprese: i segmenti più fragili, soffre specialmente il comparto turistico
L’analisi settoriale rivela marcate disparità: il comparto turistico, in particolare il segmento bar, registra l’indice più basso (40 punti), penalizzando il dato complessivo. Performance migliori per commercio (46) e servizi (47). Sul fronte dimensionale, emergono difficoltà concentrate nelle micro e piccole imprese fino a 5 addetti, che presentano un fabbisogno finanziario significativamente superiore rispetto alle realtà più strutturate.
Cala la domanda di credito: dal 19% al 17%
In controtendenza rispetto alle aspettative, diminuisce la percentuale di imprese che ha richiesto un finanziamento negli ultimi 6 mesi, passata dal 19% al 17%. Un dato a duplice lettura, in positivo di maggiore autosufficienza finanziaria o, alternativamente, di rinuncia all’investimento.
Gli esiti delle richieste sono in lievissimo miglioramento. Sono accolte integralmente- con tutto l’importo richiesto- il 48% delle domande (in crescita, rispetto al 46% del semestre precedente). Il 28% delle domande sono accolte con importo inferiore (sostanzialmente stabili rispetto al 29% precedente). Aumentano le richieste in sospeso: il 15% delle domande (erano il 14% del periodo precedente). Cala il numero di pratiche respinte : il 9% (dall’11% di aprile 2025).
Preoccupa ancora il 24% delle imprese, che non ha ottenuto (9%) o non ha ancora ricevuto (15%) il finanziamento richiesto.
Bergamo rispetto al resto d’Italia: preoccupa la maggiore rigidità di accoglimento e tempi lunghi di attesa
Il confronto con il dato nazionale evidenzia una ancora una maggiore rigidità del nostro sistema bancario di fronte all’ accoglimento delle richieste di credito, con il 48% delle domande accolte, rispetto al ben più elevato 61% nazionale. Di contro, è maggiore l’incidenza di erogazioni parziali (il 28% a Bergamo, contro il 17% nazionale). Ed è anche minore la percentuale di rifiuti: il 9% contro il 12% del resto d’Italia. Risulta invece significativamente più alta la quota di pratiche in sospeso: sono il 15% rispetto alla media nazionale del 10%. Quest’ultimo dato suggerisce tempi di istruttoria più lunghi nel territorio bergamasco o una maggiore complessità nella valutazione delle domande.
Condizioni del credito tra luci e ombre
Il costo del finanziamento subisce una lieve flessione dell’indice da 48 a 47 punti, ma mantiene un vantaggio di 10 punti rispetto alla media nazionale, segnalando condizioni ancora relativamente favorevoli per il territorio. Quanto alle garanzie richieste migliora il valore, che passa da 34 a 36 punti (+2), superando di 2 punti quello nazionale. Il dato evidenzia un leggero allentamento delle richieste di garanzie da parte degli istituti di credito. Quanto al costo dei servizi bancari il sentiment è in lieve ripresa con l’indice che guadagna 1 punto (da 34 a 35), posizionandosi marginalmente sopra la media nazionale (34 punti).


