Chiusura dei negozi la domenica: Non scontriamoci sulle posizioni, limitiamo le ricadute

La legge di bilancio e lo spread crescente sembrerebbero aver distolto l’attenzione dal tema che ha infiammato il settembre più caldo degli ultimi anni, ossia l’apertura o chiusura dei negozi nelle festività.

Eppure l’iter dei disegni di legge – che nel frattempo sono diventati sei – prosegue con le audizioni alla X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo.

Il tema è stato fortemente dibattuto anche in Confcommercio Imprese per l’Italia ed è stato oggetto della sessione più partecipata – e forse più accesa – della Conferenza di Sistema 2018 svoltasi a fine settembre in Sardegna, che aveva a tema la pianificazione commerciale. Durante l’incontro si è parlato molto dei disegni di legge sul lavoro festivo e sono emerse posizioni molto diverse sul tema tra le oltre 200 associazioni di categoria e organizzazioni territoriali che compongono la Confcommercio.

La Confederazione ora sta facendo sintesi verso una posizione unitaria e i conti con i diversi progetti di legge allo studio.

Le diverse posizioni

Sui valori di fondo che ispirano i progetti e le diverse posizioni lo scontro è alto. C’è chi contrario sostiene che la domenica deve essere giorno dedicato alla famiglia e al riposo; chi afferma che i piccoli imprenditori, come i lavoratori, non possono reggere turni 7 giorni su 7, in quanto penalizzano le loro relazioni; chi dichiara che l’apertura incondizionata di ogni giorno mette in crisi il ricambio generazionale delle piccole imprese e lo stessa disponibilità dei dipendenti.

Tra i favorevoli che chi afferma che il mondo è cambiato e che le imprese devono rispondere ai bisogni della gente; che il diritto all’acquisto non può essere limitato dalla politica.

Qualcuno altro asserisci che se è un diritto riposare la domenica, allora il diritto dovrebbe essere esteso a tutti, non solo al commercio.

Di questo passo tutti hanno ragione e nessuno ha torto.

Le ricadute

Per questo dobbiamo abbandonare il piano dei valori e scendere su quello più pragmatico del contenere le ricadute.

Fu un grave errore pensare che l’economia si sarebbe ripresa con la liberalizzazione degli orari dei negozi. Forse in un momento di difficoltà si pensò che la liberalizzazione degli orari avrebbe riacceso i consumi.

L’economia purtroppo non la fanno i negozi aperti ma la spesa della gente.

Oggi probabilmente la chiusura generalizzata sarebbe un errore peggiore del precedente.

Secondo le nostre stime le ricadute occupazionali andrebbero dal 15 fino al 25 per cento degli occupati del commercio. Meno addetti, meno redditi, meno spesa in tutti gli esercizi.

In momenti di bilanci magri, inoltre, le vendite accessorie legate al trasporto, alla ristorazione, quelle nelle gallerie dei centri commerciali sarebbero recuperabili in altri giorni? Chi venderà di più, perché aperto in deroga, assumerà altri dipendenti, mentre chi venderà di meno li lascerà a casa?

Noi riteniamo che nel gioco della redistribuzione delle vendite il commercio elettronico guadagnerà a discapito di quello tradizionale.

Infine non voglio dimenticare le perdite che subirebbero i piccoli, e sono molti, che in questi anni hanno investito nell’aperura domenicale e che dovrebbero almeno avere la possibilità di continuare a lavorare la domenica.

Allora cerco di sintetizzare la posizione che limiti le ricadute.

La proposta

Innanzitutto servirebbe una deroga generalizzata all’apertura nei comuni turistici secondo criteri chiari e precisi per la loro selezione; di conseguenza deroga generalizzata per i soli esercizi di vicinato, nel nome di quel riequilibrio di forze che richiede il pluralismo distributivo.

E poi arriviamo al punto. Non credo sia gestibile la rotazione del 25 per cento degli esercizi per ogni festività e domenica. Chi la gestirebbe? Penso invece che si debba stabilire la chiusura totale di 6 su 12 festività civili e religiose a cui aggiungere massimo altre 6 domeniche, escluso dicembre. Pensando così, da un lato di far riposare almeno una volta al mese i piccoli imprenditori e lavoratori e dall’altro, senza mortificare chi sopravvive con il lavoro domenicali, preservare le vendite e i posti di lavoro.

Con questa proposta i piccoli non perderebbero nulla. I grandi, ubicati in località non turistica, potrebbero vedere ridotto il loro volumi d’affari solo del 10/15 per cento, che si riposizionerebbero in parte ancora su di loro. Così le ricadute sul lavoro sarebbero minime.

È solo una proposta, non valutiamola sul piano dei valori, solo dei numeri.

Forse riusciremo a mettere d’accordo molti, certamente non tutti, senza dividerci.


Trasferimento Mediaword. Incontro in Ascom

Oggi nella sede Ascom di via Borgo Palazzo 137 è in programma un incontro con tutti gli attori legati al trasferimento della sede di Mediaword di Curno a Verano Brianza. Il trasferimento coinvolge 430 dipendenti (circa settanta si sono dimessi nelle scorse settimane). L’auspicio è che la proprietà consideri il disagio dei dipendenti trovando forme di sostegno.


Non si trova personale qualificato? Ascom lancia il progetto Next Level

Ascom Confcommercio Bergamo risponde all’sos degli imprenditori, in difficoltà a trovare personale qualificato, con un nuovo progetto, presentato lunedì 21 maggio nella sede cittadina dell’associazione. Si chiama ‘Next Level’ e ha l’obiettivo di agevolare l’inserimento lavorativo dei giovani neo diplomati e di sopperire alla carenza di personale specializzato nei pubblici esercizi.
Il progetto, grazie al coinvolgimento di 15 istituti alberghieri e Centri di Formazione Professionale del territorio (tra questi anche l’Ipssar di Darfo Boario Terme, in provincia di Brescia a copertura dell’area del Sebino), permetterà continuità tra scuola e lavoro, allineando le competenze professionali dei ragazzi qualificati o diplomati nel settore della ristorazione alle esigenze degli imprenditori del settore.
La proposta consiste in tre corsi ad alta specializzazione di cucina, sala e bar e ricevimento che si svolgeranno all’Accademia del Gusto di Osio Sotto a partire a settembre: un intenso programma di laboratori a cui segue un tirocinio in azienda finalizzato all’assunzione. I tre percorsi professionalizzanti raccolgono le richieste degli operatori emerse durante incontri specifici organizzati sul tema. L’abc delle competenze è comune a tutti i profili: si parte dalla consapevolezza del ruolo, dal rispetto delle regole, dall’approccio al cliente e dalle tecniche di accoglienza.

Da anni raccogliamo l’esigenza da parte delle nostre imprese di trovare personale qualificato– commenta il presidente Ascom Confcommercio Bergamo Giovanni Zambonelli-. La cultura della ricettività e ospitalità italiana va tutelata. L’obiettivo è quello di dare ai ragazzi competenze che non vengono acquisite tra i banchi di scuola ma che si rivelano preziose per trovare lavoro”.

Il progetto Ascom è patrocinato dalla Provincia di Bergamo e dall’Ente bilaterale del settore alberghiero e dei pubblici esercizi e coinvolge istituti alberghieri e centri di formazione professionale di tutta la provincia. “Si instaura così un rapporto costruttivo e duraturo tra scuole e imprese del settore– commenta il direttore di Ascom Bergamo Oscar Fusini-. Gli istituti e i centri di formazione individuano i migliori studenti, l’area lavoro Ascom seleziona le aziende per lo stage e l’Accademia del Gusto si occupa di allineare le competenze con quelle richieste dal mercato”. 
Le aziende potranno contare su personale qualificato e potranno beneficiare, in caso di assunzione dopo lo “stage”, degli incentivi messi a disposizione dall’Ente Bilaterale, oltre che di sgravi fiscali. “La scuola e il mondo delle imprese possono alimentare una nuova politica in grado di favorire la crescita e formazione di nuove competenze che non si possono solo insegnare in aula, ma si apprendono sul campo, con il fare e il saper fare” sottolinea il direttore Ascom.

Giorgio Beltrami, presidente dei Bar Caffetterie Pasticcerie e vicepresidente vicario Ascom aggiunge: “La scuola ha moltissime competenze da trasferire ma non ha a che fare con i clienti. E il nostro lavoro si gioca tutto sul rapporto con la clientela”

I master serviranno anche a dare continuità all’imprenditoria bergamasca. E’ questa la speranza di Petronilla Frosio, presidente dei Ristoratori Ascom: “Il progetto, guarda anche oltre. Contiamo di formare non solo validi e competenti addetti del settore, ma futuri imprenditori. La speranza è che i giovani si assumano responsabilità e decidano poi di mettersi in proprio o di dare continuità a tante imprese. Perché non possiamo non chiederci di qui a dieci anni chi farà ristorazione in Bergamasca. Noi abbiamo in mano la salute che inizia a tavola e le tradizioni che si trasmettono anche nel passaggio attività”. 

Gloria Cornolti, responsabile del servizio Sviluppo del territorio della Provincia di Bergamo, ha ribadito l’importanza del progetto: “La Provincia ha patrocinato il progetto perché concorre allo sviluppo del territorio, fattore chiave anche per rispondere alle richieste e agli obiettivi dell’Ocse. Il coinvolgimento diretto delle scuole nel selezionare gli alunni e una formazione mirata concorrono a perseguire l’obiettivo di un più facile inserimento lavorativo”. 

“L’obiettivo è quello di creare specializzazione nel sistema e di trasformare i tirocini in assunzioni. Per questo le aziende ospitanti sono state selezionate tra quelle che hanno davvero esigenza di personale” commenta Enrico Betti, responsabile dell’Area Lavoro Ascom. 

Il lavoro non manca nel settore: si stimano infatti più di 9 mila assunzioni nel prossimo anno, il 25% in più di quest’anno, che vede nel settore 7700 assunti. 

Il percorso formativo  prevede una formazione specialistica tecnica di un mese (una full immersion di 200 ore) e l’inserimento in azienda, con un contratto di tirocinio retribuito di cinque mesi, da ottobre a marzo, che renderà più facile l’assunzione al termine. I master formeranno 90 studenti (30 in sala, 30 in cucina, 30 in accoglienza). “I master si contraddistinguono per una forte connotazione pratica: nell’area ricevimento la conversazione in inglese con madrelingua copre oltre il 50 per cento della didattica; per quello di  cucina si passano tra i fornelli in brigata il 68 per cento delle ore” precisa Daniela Nezosi, responsabile dell’Area Formazione Ascom e direttore dell’Accademia del Gusto. 

Alcuni dati

Sono 4228 le imprese bergamasche nel settore turismo e ricettività (dati Ascom Confcommercio Bergamo, su elaborazione dati Cciaa al 31 marzo 2018). 
Secondo le ultime stime della Federazione Italiana Pubblici Esercizi le aziende del settore hanno avuto difficoltà a reperire 4mila tra cuochi, camerieri e baristi più che per carenza di candidati (che pure incide per il 31,5% degli imprenditori) per inadeguate competenze professionali (problema rilevato dal 68,5%). Una situazione paradossale, in un comparto in cui l’occupazione è ancora in crescita, con oltre un milione di nuovi posti di lavoro, il 17% in più dall’inizio della crisi (Dati Rapporto Fipe 2017). La situazione rispecchia quella del settore alberghiero, che ha segnato nel 2017 una crescita di lavoratori dipendenti occupati dell’1,9 % (Dati Federalberghi 2017), ma fatica a trovare personale in linea con le aspettative. Le professioni mantengono il loro appeal, a mancare è la professionalità, anche se quest’anno sono 204.327 gli iscritti agli istituti professionali per l’enogastronomia e l’ospitalità, secondo le rilevazioni del Ministero dell’Istruzione.

Per informazioni sul progetto Next Level si può contattare l’Area Formazione Ascom al numero 035.4185706/707/715 o scrivendo a info@ascomformazione.it.

 

 

 


Pubblici esercizi e ristorazione, ecco cosa cambia con il nuovo contratto

IMG_2432Bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, pub, grandi aziende della ristorazione commerciale e collettiva, discoteche e sale giochi hanno un nuovo contratto di lavoro di riferimento, autonomo e dedicato solo al settore del fuoricasa italiano. Il nuovo Ccnl Turismo è stato rinnovato poco più di un mese fa, il 9 febbraio, con validità quadriennale.
Ascom Confcommercio Bergamo, in collaborazione con Fipe- Federazione Italiana Pubblici Esercizi e con l’Ordine dei Consulenti del lavoro, ha organizzato questa mattina, 14 marzo,   nella Sala Mosaico del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni di Bergamo (Ex Borsa Merci) in via Petrarca 10 un convegno per approfondire le novità del contratto che interessa la categoria.
Aumento in busta paga di 100 euro a regime, rafforzamento dell’assistenza sanitaria integrativa, durata quadriennale e importanti innovazioni mirate al recupero di produttività sono alcune tra le principali novità. Il contratto per la Bergamasca va ad impattare su circa 4mila imprese. Coinvolti circa 12 mila addetti.
L’ incontro, moderato da Enrico Betti, responsabile dell’Area Lavoro Ascom, si è aperto con i saluti del presidente dell’Associazione Paolo Malvestiti, di Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo bar pasticcerie e vicepresidente Ascom, di Marcello Razzino, presidente dell’Ordine Consulenti del Lavoro e di Claudio Suardi, presidente dell’Associazione Consulenti del Lavoro.
Tra i relatori, Silvio Moretti, direttore Area Sindacale Fipe e Andrea Stoccoro dell’Area Sindacale Fipe. “Il rinnovo dopo più di quattro anni di negoziazione, segna una svolta importante nelle relazioni sindacali, con regole certe e adeguate alla normativa recente e che rispondono alle esigenze delle imprese del settore. Sono stati trattati argomenti innovativi quali la flessibilità di orario e il welfare, con sostanziali migliorie rispetto al passato” commenta Enrico Betti, responsabile dell’Area lavoro e sindacale Ascom Confcommercio Bergamo e componente della commissione nazionale Fipe- Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Il nuovo contratto, indipendente e svincolato rispetto ai precedenti, ha un campo di applicazione che interessa in Italia oltre un milione di addetti di un settore dove operano più di 300 mila imprese, con un fatturato di oltre 80 miliardi di euro.


Alternanza scuola lavoro, dalla Camera di Commercio 190 mila euro

La Camera di Commercio di Bergamo ha destinato un fondo 190 mila euro per finanziare le imprese e i liberi professionisti che ospiteranno studenti in percorsi di alternanza scuola-lavoro. L’agevolazione prevede il riconoscimento di un contributo a fondo perduto pari a 400 euro per ogni studente, fino ad un massimo di quattro studenti. Nel caso di inserimento di studenti diversamente abili certificati ai sensi della legge 104/92, il contributo sarà pari a 500 euro Sono ammessi esclusivamente percorsi di alternanza scuola-lavoro svolti a partire dal 1° settembre 2017 sino al 31 agosto 2018 e della dura minima di 80 ore.

“La Camera di Commercio di Bergamo- commenta il segretario generale, Maria Paola Esposito- ha deciso di mettere a disposizione queste risorse per promuovere l’iscrizione nel Registro Nazionale per l’Alternanza Scuola-Lavoro e per favorire l’inserimento di giovani in percorsi di alternanza. Il passaggio dei giovani tra scuola, università e impresa è uno degli obiettivi strategici che la Camera di Bergamo si è posta per 2018, accanto agli altri temi chiave di digitalizzazione, semplificazione e attrattività territoriale.”
Le domande di contributo possono essere presentate sino al 22 luglio 2018, salvo chiusura anticipata del bando per esaurimento dei fondi.
Chi richiede il contributo deve essere iscritto nel Registro Nazionale Alternanza Scuola-Lavoro e far partecipare il tutor di ogni progetto formativo al corso gratuito della durata di 4 ore, organizzato da Bergamo Sviluppo.
Lo sportello Scuola-Lavoro di Bergamo Sviluppo è a disposizione per fornire informazioni e assistenza sul bando, sulle modalità di iscrizione al Registro Nazionale Alternanza Scuola-Lavoro e sulle diverse iniziative in tema alternanza scuola-lavoro.


Pasticceri cercasi, ecco il corso Ascom per chi aspira a una dolce carriera

Torna anche quest’anno all’Accademia del Gusto di Osio Sotto  il corso professionalizzante “Vorrei fare il pasticcere”. Sono aperte le iscrizioni per il percorso formativo, articolato in ben 80 ore di full immersion, per apprendere conoscenze tecniche e approfondirle sul campo, oltre ad affinare e mettere alla propria le abilità creative fondamentali per questo mestiere. Sedici gli incontri previsti da l 15 gennaio al 19 febbraio, in programma dalle 9 alle 14. In cattedra un Maestro affermato come Giovanni Pina, cofondatore e membro dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, patròn dell’omonima pasticceria di famiglia a Trescore Balneario, pronto a svelare i segreti e le tecniche dell’arte del dolce, dalla gestione del laboratorio alla produzione. Attraverso sessioni teoriche e pratiche, il corso introduce al mondo della pasticceria professionale , permettendo ai partecipanti di acquisire le competenze scientifiche e allenare quelle estetiche per realizzare degli ottimi prodotti. Tra i temi trattati, l’uso dei macchinari e delle attrezzature, le tecniche di bilanciamento, gli impasti base, la produzione di creme e farciture, i prodotti per la colazione, la pasticceria mignon, torte classiche e moderne, semifreddi e l’arte del cioccolato e di tutti i sottoprodotti.  Il percorso rappresenta un’occasione per chi vuole trovare un lavoro o rimettersi in gioco, acquisendo tutte le nozioni di base necessarie per intraprendere una dolce carriera come pasticcere o aiuto-pasticcere in laboratori come nella ristorazione; può essere un’ottima occasione anche per  gli esperti della panificazione che intendano allargare l’offerta dei loro negozi. La premessa è però una sola: ben venga l’estro, ma la pasticceria professionale non perdona e non ammette improvvisazione nè tanto meno approssimazione.

Il corso si tiene sia presso l’Aula Dimostrativa che Pratica nella sede dell’Accademia del Gusto, in Piazzetta Don Gandossi, 1 a Osio Sotto.

Per avere ulteriori informazioni e per iscriversi al corso: Ascom Formazione, tel 035.4185706/707/715/712, info@ascomformazione.it

 


L’alternanza scuola-lavoro in un video, ecco le scuole premiate

L’Alternanza Day, ovvero la giornata che, lo scorso 15 novembre, la Camera di Commercio di Bergamo ha dedicato alla promozione dell’alternanza scuola-lavoro, ha anche premiato i vincitori locali del Premio “Storie di Alternanza”, promosso dalle Camere di Commercio italiane per valorizzare i videoracconti di alternanza ideati, elaborati e realizzati da studenti e dei tutor degli istituti scolastici italiani di secondo grado.

Bergamo è una delle provincie che ha ricevuto più lavori a livello nazionale, dieci, solo uno in meno di Roma, mentre in totale i progetti presentati sono stati 250.

Due le categorie del concorso. Tra i licei, il primo premio, del valore di mille euro, è andato all’Isis Natta per il video “Alla scoperta di professioni sostenibili”, al secondo posto il liceo Sarpi per il racconto di uno stage in Finlandia, al Varala Sport Institute di Tampere, che è valso un contributo di 800 euro.

Tra gli istituti tecnici e professionali, il successo (e mille euro) è andato all’Iis Pesenti per il video “A scuola come in azienda” realizzato nell’ambito dell’alternanza alla Comac di Bonate Sotto, in seconda posizione (premio di 800 euro) l’Iis Marconi di Dalmine per il progetto legato all’alternanza svolta con Aido, Papa Giovanni XXIII e Abf e al terzo posto (di 700 euro il premio) l’Itct Vittorio Emanuele II con il video dal titolo “1 classe, 3 anni, 20 aziende, 1000 emozioni” frutto dell’alternanza realizzata in venti imprese del comitato Piccola Industria di Confindustria Bergamo.

Tutti e cinque i progetti premiati parteciperanno alla fase nazionale del Premio. La proclamazione dei vincitori a livello nazionale avverrà nel mese di dicembre nell’ambito della manifestazione Job Orienta a Verona.

La commissione che ha valutato i video ha anche deciso di attribuire tre menzioni di merito: all’Is Archimede di Treviglio per l’alternanza realizzata con Comune di Treviglio e Protezione civile di Treviglio e della Gera d’Adda, all’Itis Paleocapa, dove gli studenti hanno offerto alle scuole elementari e medie il proprio supporto gratuito per la manutenzione e l’aggiornamento delle dotazioni informatiche, e alla scuola Imiberg che collaborato con l’associazione opera Bonomelli, Italtrans Aarts di Cenate Sotto.

Il premio Storie di Alternanza avrà un sessione anche nel primo semestre del prossimo anno, che raccoglierà le domande di partecipazione dal primo febbraio al 20 aprile 2018. Qui tutte le informazioni.


Festival Città Impresa, a Bergamo i big dell’economia e della società

festival città impresa - BergamoIl Festival Città Impresa, dibattito internazionale sulle questioni chiave dell’economia e della società contemporanee, che si tiene dal 2008, ha scelto Bergamo per l’edizione autunnale.

Dal 10 al 12 novembre sono in programma 22 appuntamenti, nelle sedi della Camera di Commercio, dell’Università, della Provincia, di Confindustria e al Kilometro Rosso, con i più importanti opinion leader, imprenditori, economisti ed esponenti del mondo delle istituzioni, della ricerca e dell’innovazione.

La manifestazione, diretta da Dario Di Vico, editorialista del Corriere della Sera, accende i riflettori sulle città-impresa di tradizione manifatturiera, seguendo e interpretando le traiettorie di sviluppo e le grandi trasformazioni urbanistiche e antropologiche che attraversano il territorio e il produrre.

Tra gli ospiti, il presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni (interverrà sabato 11 novembre alle ore 10 al Kilometro Rosso all’incontro “Territori e innovazione per rilanciare l’Italia”), il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, il fondatore di Energie per l’Italia Stefano Parisi, la presidente Business Europe Emma Marcegaglia, il consigliere delegato di UbiBanca Victor Massiah, il presidente di Brembo Alberto Bombassei, il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, Paola Severino, rettore dell’Università Luiss di Roma.

Numerosi i temi sul piatto, dalle politiche di sviluppo locali al rapporto tra tecnologie e pmi, dall’apprendistato al valore della diversità in azienda, dalle fabbriche intelligenti alle fake news, passando dagli scenari internazionali ai fattori di attrattività dei territori.

Qui il programma completo della tre giorni. La partecipazione è gratuita, è necessaria la registrazione.


Diventare pizzaiolo, futuro assicurato con il corso dell’Accademia del Gusto

L’Accademia del Gusto di Osio Sotto è pronta a sfornare nuovi pizzaioli. Torna anche quest’anno l’atteso corso professionalizzante “Vorrei fare il pizzaiolo” che offre una full-immersion dalle tecniche di impasto alla scelta delle materie prime, dal bilanciamento del topping alla cottura perfetta di pizze e focacce.

Il corso, che accompagna sin dalla sua nascita la scuola di cucina Ascom e che in 14 anni ha formato oltre 500 pizzaioli, è tenuto da Tiziano Casillo, tra i maggiori esperti del settore, maestro indiscusso dell’arte della pizza, impegnato in corsi e consulenze anche a livello internazionale.

Il percorso formativo della durata di 40 ore, suddivise in dieci incontri in programma dal 15 novembre al 4 dicembre (dalle 19 alle 23), consente ai partecipanti di acquisire tecniche e conoscenze per avvicinarsi alla professione di pizzaiolo o per affinare competenze e manualità.

Attraverso nozioni pratiche e teoriche il corso svela ogni segreto sui metodi di impasto, di cottura e di condimento delle pizze – sia al piatto che in teglia – e delle focacce. Il corso, dalla forte connotazione pratica, si contraddistingue anche per un solido impianto teorico, con particolare attenzione alle tecniche di produzione e alle tipologie di farine, conoscenze funzionali ad un’ottimale realizzazione di pizze. Non manca un approfondimento sul servizio al cliente, l’abc per ogni attività imprenditoriale di successo.

«Il corso si è sempre rivelato utile per chi cerca un’occupazione e vuole fare il pizzaiolo – commenta Daniela Nezosi, direttrice dell’Accademia del Gusto -. In questi anni abbiamo visto tanti partecipanti realizzare il loro sogno di aprire una pizzeria o di diventare degli ottimi pizzaioli. Se non manca chi ha deciso di rinunciare ad un mestiere che impone grandi sacrifici, la maggior parte dei corsisti non si è arresa alle prime difficoltà ed è riuscita con successo a trovare lavoro o a diventare imprenditore di se stesso, anche dopo i fatidici “anta”».

Il corso si tiene nell’Aula Dimostrativa dell’Accademia del Gusto di Osio Sotto, in piazzetta don Gandossi, 1. I dieci incontri, dalle 19 alle 23, sono in programma il 15, 16, 17, 22, 23, 24, 27, 29, 30 novembre e il 4 dicembre.

Per maggiori informazioni e iscrizioni: segreteria Ascom Formazione tel. 035.41.85.706/707 –info@ascomformazione.it. Per consultare il calendario dei corsi: www.ascomformazione.it


Bergamo, meno imprese ma più addetti

L’Osservatorio sulle imprese del Servizio Studi della Camera di Commercio al terzo trimestre 2017 conta 95.605 imprese registrate in provincia di Bergamo.

Lo stock delle imprese attive (85.413) è in calo su base annua (-247 posizioni pari al -0,3%) per il quinto trimestre consecutivo.

Nel terzo trimestre dell’anno si sono avute 966 nuove iscrizioni (-1,4% in confronto allo stesso periodo del 2016) e 901 cessazioni (-5,9% tendenziale), con un saldo positivo di 65 unità.

Le imprese registrate aumentano su base tendenziale tra le società di capitale (+1,2%). Diminuiscono le società di persona (-1,8%), le imprese individuali (-0,8%) e le altre forme giuridiche (-0,6%).

La tendenza in corso negli ultimi trimestri per l’intero universo delle imprese conferma una riduzione del tasso di natalità, cioè delle nuove iscrizioni, e una sostanziale stabilità del tasso di mortalità, cioè delle cessazioni.

Il settore artigiano, con 31.070 imprese a fine settembre 2017, registra una diminuzione del ‑0,8% delle unità registrate su base annua. Lo stock delle posizioni attive si riduce di 260 unità. Le iscrizioni (325) diminuiscono del -4,7% su base annua. Le cessazioni (363) diminuiscono del ‑7,6%. Il saldo tra iscritte e cessate nel trimestre è negativo per 38 unità.

Tra i settori produttivi si confermano i trend in corso già da diverso tempo.

La contrazione delle imprese attive, rispetto ad un anno fa, riguarda l’edilizia (-295, in gran parte artigiani, pari al -1,6%), il commercio all’ingrosso e al dettaglio e le riparazioni (-132, pari al -0,7%), le attività immobiliari (-88 pari al -1,4%), le attività manifatturiere (-80, pari al -0,7%, dovuto al saldo ancor più negativo, di -102 pari al -1,4%, dell’artigianato), il trasporto e magazzinaggio (-50 pari al -2,2%, con saldo negativo accentuato nell’artigianato), le imprese agricole (-25 pari al -0,5%), le imprese di fornitura di energia elettrica e gas (-11, pari al -6,5%), le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-7 pari al -0,1%) le imprese di fornitura di acqua e gestione rifiuti e di estrazione di minerali da cave e miniere.

Aumentano le imprese attive nei comparti dei servizi: +125 (+4,8%) nei servizi di supporto alle imprese, +37 (+1,7%) nelle attività finanziarie e assicurative, +51 (+2,7%) nei servizi di informazione e comunicazione, +69 (+2%) nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, +19 (+1,9%) nei servizi di intrattenimento, +95 (+2,2%) nelle altre attività dei servizi alle persone; crescono anche le imprese nei settori dell’istruzione (+14,pari al +3,5%), della sanità e assistenza sociale (+15 pari al +2,6%).

Lo spaccato per genere, età e nazionalità delle posizioni attive, conferma la tendenza alla crescita su base annua delle imprese straniere (+3,1%) con una quota sul totale delle imprese che sale al 10,3% ed è superiore al 20% nel settore dei servizi di supporto alle imprese. In leggero aumento le imprese femminili (+0,1%), che sono il 19,8% del totale e quasi un terzo del settore alloggio e ristorazione. In flessione (-3,1%) le imprese giovanili che valgono il 9,4% del totale.

Risultano stabili le procedure concorsuali di fallimento, scioglimento e messa in liquidazione: 317 nel terzo trimestre del 2017, in confronto alle 312 del corrispondente trimestre del 2016.

L’importazione periodica nel Registro Imprese dei dati occupazionali comunicati a Inps in base alla localizzazione dell’impresa consente di stimare, con la cautela necessaria di fronte a dati di origine amministrativa, gli addetti, cioè le posizioni lavorative presenti nel territorio, al netto del settore pubblico e delle attività dei liberi professionisti.

«È questa la risultanza più significativa dei dati di questo periodo», commenta il segretario generale Maria Paola Esposito. «Le oltre 107mila “unità locali” delle imprese attive, leggermente aumentate rispetto a un anno fa, impiegano 377.198 addetti. Rispetto allo stesso periodo del 2016 si registrerebbe pertanto un incremento di oltre 7mila addetti, con una variazione positiva del +2,1%».

Incrementi rilevanti si riscontrano nei servizi di supporto alle imprese (+3.379, dei quali 2.703 sono attribuibili a unità locali di imprese di ricerca, selezione e fornitura del personale, dunque riguardanti in larga misura lavoratori somministrati destinati prevalentemente all’industria), i servizi di alloggio e ristorazione (+2.092), le attività commerciali all’ingrosso e al dettaglio (+1.495) e le attività manifatturiere (+1.050).

Perdono addetti su base annua le costruzioni (-249), l’agricoltura (-359), le attività finanziarie (-546), le attività professionali, scientifiche e tecniche e le attività estrattive.

Da un punto di vista territoriale, il contributo maggiore alla crescita complessiva proviene, in ordine decrescente, dai comuni di: Treviglio, Grumello del Monte, Azzano San Paolo, Montello, Albino, Grassobbio, Curno, Bergamo, Brignano, Osio Sotto, Orio al Serio, Costa Volpino.