Un viaggio a Copenhagen può aprire la mente. Proprio la Danimarca, infatti, nota come la nazione più connessa d’Europa, è stata il modello a cui il vicesindaco Gianfranco Ceci, con delega alla Smart City-Innovazione, si è ispirato per dar vita a Bergamo wi-fi. Certo Palafrizzoni non è ancora in grado di raggiungere l’intera rete dei trasporti pubblici con i suoi hot-spot gratuiti, ma poco ci manca. Già, perché tra circa due mesi le 19 oasi telematiche presenti in città per la navigazione libera in internet diventeranno 22 con l'aggiunta di tre nuovi punti d’accesso wi-fi: piazza Matteotti, la stazione degli autobus e il tribunale di Bergamo, in collaborazione con l'Ordine degli avvocati.
“Ora il Comune intende estendere i luoghi di connessione gratuita coinvolgendo tutti coloro che vorranno aderire al progetto in un’ottica federata – spiega Ceci – della rete farà parte anche il distretto urbano del commercio nonché i singoli esercenti che, su richiesta, potranno dare al cliente la possibilità di navigare gratis nei loro bar e ristoranti ed allargare, di conseguenza, il raggio di azione di rete wi-fi a disposizione dei cittadini. Si tratta di un’iniziativa fondamentale per Bergamo, soprattutto in vista di tre obiettivi importanti come l’entrata nell’Unesco, l’Expo 2015 e la candidatura a città della cultura nel 2019”.
Gli operatori economici che aderiranno al progetto potranno quindi allestire, nelle loro sedi, infrastrutture wi-fi compatibili con la rete esistente, oppure consentire il roaming gratuito degli utenti appoggiandosi alla rete cittadina. A tale scopo, Tiscali e Internavigare, i due partner scelti da Palafrizzoni per la gestione di questa operazione, hanno pensato a un kit speciale dedicato ai 600 negozianti della città, con un prezzo base agevolato che parte da 14 euro al mese.
“Il progetto Bergamo wi-fi è nato nel 2010 dall’iniziativa BiblioLess del Comune di Bergamo e piazze wi-fi della Fondazione Bergamo nella Storia e Fondazione Famiglia Legler – dichiara Massimo Casanova, responsabile del settore Mobilità e trasporti, ecologia e ambiente del Comune di Bergamo –. In tali ambiti era stata avviata una sperimentazione per la navigazione internet gratuita in alcune biblioteche comunali e in tre piazze cittadine. Nel corso del 2011 l’assessorato all’Innovazione tecnologica si è fatto carico della regia e del coordinamento dei due progetti, individuando nelle società Tiscali e lnternavigare i soggetti privati capaci, per i successivi 6 anni, di garantire la continuità del servizio nelle sei oasi telematiche già attivate e la realizzazione di nuove oasi con connettività internet gratuita 24 ore su 24 e 7 giorni su 7”.
Dal cellulare all’Ipad passando attraverso il più tradizionale computer portatile, la connessione senza fili rappresenta oggi un punto di contatto ormai imprescindibile per i bergamaschi. I numeri parlano da soli: il picco delle connessioni si è verificato a novembre 2012 con 24.000 accessi mentre si è navigato meno ad agosto (7.356). L’hot spot più gettonato è quello della biblioteca Tiraboschi: per studio o per lavoro, solo lo scorso aprile si sono collegate in questa zona 14.200 persone. Ricercate sono anche le oasi del Polaresco, della circoscrizione 2 mentre resta meno sfruttata quella di via Furietti, in corrispondenza della sede della prima circoscrizione.
I numeri
“Quando è partita questa avventura tre anni fa – spiega Andrea Aglani dell’area manager Tiscali – c’erano solo 700 utenti al mese, oggi sono triplicati. Dal 2011 a oggi alla Bergamo wi-fi si sono registrati 17mila utenti. Nel complesso, solo ad aprile 2013 ci sono stati 21.923 accessi e 3.735 utenti unici. In media ogni utente si collega cinque-sei volte al mese. Si nota che il giorno in cui internet è meno usato è la domenica. Quindi sono prevalentemente cittadini e lavoratori a usufruire di questo servizio, forse anche perché avevamo bisogno di aggiornare la piattaforma anche per i turisti che si appoggiano a gestori stranieri. Internet è un fenomeno in costante crescita e si coniuga con altre tecnologie in evoluzione come Skype, Viber o Wazzup. Credo che i tempi siano ormai maturi per una completa liberalizzazione dell’accesso da reti pubbliche condivise”.
La procedura è semplice: basta connettersi alla rete cittadina, registrarsi inserendo i propri dati e attendere un sms di conferma contenente la password. “Wi-fi è ormai entrato nella nostra mentalità – spiega Massimo Basile, direttore tecnico del progetto – la gente lo cerca ovunque vada senza bisogno di vedere la pubblicità in giro. Adesso con 22 oasi disponibili, il progetto parte davvero con un servizio sempre più aperto in grado di agevolare il flusso di nuove idee. Al Polaresco, per esempio, grazie a questa piattaforma, i ragazzi hanno organizzato dei gaming online. Abbiamo fatto del nostro meglio anche per snellire la parte hardware e aumentare la performance del sistema in caso di guasto e di manutenzione”.
Fino ad oggi la rete di Bergamo wi-fi contava 19 oasi telematiche in luoghi strategici della città. Alcune di queste sono in spazi aperti (piazza Vecchia, piazza Vittorio Veneto, piazza Mercato delle Scarpe, piazza della Libertà, Cortile Gamec, Lazzaretto, parco Suardi, Colle aperto), altre in spazi pubblici al coperto (palazzo Frizzoni, circoscrizioni 1 e 2, biblioteca Tiraboschi e Caversazzi, Museo civico di Scienze naturali), e altre ancora sono sia outdoor che indoor (Urban center e piazzale Alpini, chiostro San Francesco, Polaresco, centro sportivo Italcementi, centro di aggregazione giovanile Edoné).