Benzinai, Renato Mora alla guida. “Settore in crisi, tra caro carburante e crisi energetica”

Benzinai, Renato Mora alla guida. “Settore in crisi, tra caro carburante e crisi energetica”

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Ernesto Tironi confermato alla vicepresidenza, tre nuove nomine in consiglio

Renato Mora, 55 anni, titolare della stazione di servizio Eni di Dalmine, è stato confermato alla guida del Gruppo Distributori carburanti Ascom Confcommercio Bergamo, carica che riveste dal 2017, oltre a far parte del consiglio direttivo nazionale Figisc Confcommercio.

Renato Mora

Lo affianca anche in questo mandato con il ruolo di vicepresidente Ernesto Tironi, 59 anni di Mozzo. Il consiglio vede la conferma di Michele Caputo di Ciserano e Angelo Amissini e l’ingresso di tre nuovi componenti: Massimiliano Pagnoncelli di Grumello del Monte, Bismarck Flores Segalini di Alzano Lombardo e Ricardo Bustamante di Bergamo.

La categoria vive una crisi senza precedenti, tra prezzi alle stelle dei carburanti e caro energia: “Gli incrementi delle bollette dell’energia elettrica oscillano tra il 50 e il 100 %. Siamo davvero allo stremo- sottolinea Renato Mora– . Non possiamo intervenire sull’illuminazione, indispensabile per la sicurezza e per permettere il rifornimento nelle 24 ore. A differenza di altre categorie non abbiamo altre leve per risparmiare, con prezzi imposti, tassazione elevata e oneri contrattuali legati alle compagnie petrolifere. A livello nazionale la Federazione Figisc Confcommercio sta cercando un dialogo sia con il Ministero dello Sviluppo Economico che con i rappresentanti delle compagnie petrolifere per calmierare i prezzi e rivedere o rimodulare i contratti di fornitura alla luce dei considerevoli aumenti dei costi. A queste condizioni, senza contare poi le probabili ripercussioni del conflitto in Ucraina sul prezzo del greggio e del carburante, è davvero difficile stare in piedi”. I distributori di carburanti sono stati già messi a dura prova negli ultimi due anni: “Durante il lockdown abbiamo registrato un crollo dell’80-90% del lavoro, nonostante fossimo aperti per decreto in quanto attività essenziale, e il 2020 nel complesso ha segnato in media il 30-40% di perdite di fatturato– continua Mora. Con questi numeri abbiamo rischiato tutti di chiudere: i nostri margini di ricavi sono davvero minimi tra Iva e accise e oneri contrattuali con le rispettive compagnie petrolifere. Senza contare che all’inizio della pandemia, quando i dispositivi di protezione individuale erano irreperibili, moltissimi di noi si sono ammalati di Covid-19”. La crisi ha fatto però riscoprire lo spirito di squadra e il valore dell’associazione: “Non siamo mai stati uniti e compatti come in questi anni ed è stato bello ritrovarsi in occasione di questa prima assemblea annuale. L’associazione è stata fondamentale per orientarci in un mare di decreti, fornendo un’assistenza burocratica insostituibile. Grazie all’azione sindacale della Federazione sono stati inoltre ottenuti risultati vitali per le nostre imprese, a partire dall’ottenimento dei ristori da cui la nostra categoria era stata inizialmente esclusa”.

Quanto ai numeri, si evidenzia, nonostante tutto, una sostanziale tenuta del numero di impianti di distributore carburante. Sono 218di cui 40 in città (dati al IV trimestre 2021,elaborazione Ascom su dati camerali). Il numero nel corso degli ultimi cinque anni è stato pressoché uguale, è calato solo di 4 unità a livello globale, mentre in città non si sono registrare diminuzioni.

Resta tuttavia elevato il turn-over nelle attività: “Purtroppo assistiamo a continui cambi di gestione, in media ogni tre anni- spiega Mora. Il ricambio per fortuna c’è anche nell’associazione, che viene sempre più percepita come importante soprattutto tra le nuove leve. Per questo confidiamo di allargare ulteriormente la base associativa nei prossimi mesi”.