I benzinai si lasciano alle spalle con sollievo un 2016 da dimenticare: «E’ stato un anno terribile per i gestori- commenta Giuseppe Milazzo, presidente del Gruppo Distributori Carburanti dell’Ascom -. Le compagnie petrolifere hanno ulteriormente abbassato i margini, già risicati, e per la maggior parte delle realtà è in bilico la stessa sostenibilità d’impresa. A questo si aggiunge la concorrenza sempre più forte delle stazioni di supermercati e ipermercati, che sottraggono buona parte della clientela». Sul fronte sindacale sembra impossibile intavolare discussioni con le company del petrolio: «Continuiamo a chiedere incontri alle compagnie ma non veniamo minimamente coinvolti. Un tempo venivamo almeno considerati delle persone, ora forse non siamo neanche dei numeri. Anche con la politica non abbiamo grande fortuna: avevamo chiesto un incontro per valutare la nostra proposta di ricevere una percentuale sulle accise, ma siamo ancora in attesa di una risposta. Siamo di fatto esattori dello Stato e paghiamo l’Iva su accise e tasse, che superano il 65% per ogni litro di benzina. E’ questo il vero paradosso della categoria, che ogni giorno per riscuotere tasse dello Stato rischia la vita, dato che siamo sempre nel mirino per rapine». Difficile pensare a come reinventare un mestiere: «Puntare sui servizi per noi è difficile, dato che le compagnie chiedono royalties sui prodotti venduti. Il lavaggio auto e cambio gomme non riescono comunque a risollevare il settore». I benzinai annunciano un anno caliente, tra scioperi e mobilitazioni: «Siamo davvero esasperati. A gennaio inizieranno le prime mobilitazioni e, in generale, il 2017 sarà un anno di lotte sindacali» annuncia Milazzo.