Banconote false, 
per i negozianti un rischio costante 

Banconote false, per i negozianti un rischio costante 

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nella foto: Salvatore Gangone

Ologrammi, fili di sicurezza, scritte in rilievo e disegni visibili in controluce. Questi sono soltanto alcuni dei segni che distinguono una banconota vera da una falsa. Ma il rischio di trovarsi fra le mani dei pezzi di carta travestiti da denaro è sempre in agguato tra i commercianti orobici. Parola del direttore della filiale bergamasca della Banca d’Italia, Salvatore Gangone, che invita i cittadini ad aguzzare la vista e a non farsi ingannare soprattutto dai tagli da 20 e 50 euro, i più contraffatti in Italia: “Nel 2013 – dice – sono stati ritirati dalla circolazione 58.327 esemplari di banconote false da 20 euro e 34.278 da 50 euro che hanno rappresentato rispettivamente il 43,73% e il 25,70% del totale”. Un tema spinoso, quello dei famigerati biglietti falsi, che Gangone affronterà lunedì 14 aprile alle 21 a Torre Boldone in occasione dell’incontro organizzato al ristorante Don Luis dal Lions Club della Valseriana.
Il fenomeno della contraffazione è in aumento?
“I dati sull’andamento del fenomeno sull’intero territorio nazionale negli ultimi anni sono in leggera crescita. Nel corso del 2013, sono stati ritirati dalla circolazione 133.388 esemplari di banconote riconosciute false dal Centro nazionale di analisi della Banca d’Italia, con un incremento del 7,9% circa rispetto all’anno precedente in cui sono stati ritirati dalla circolazione e riconosciuti falsi 123.622 esemplari”.  
Le soluzioni messe in campo per arginare la contraffazione?
“La Banca d’Italia, in qualità di Centro nazionale di analisi delle contraffazioni, intrattiene rapporti continui con le Forze dell’ordine a livello nazionale e internazionale per condividere tutte le informazioni sull’andamento del fenomeno anche in occasione di riunioni periodiche. La collaborazione con le autorità si fonda anche sullo scambio di informazioni circa l’analisi di natura tecnica svolta dalla Banca sulle banconote false. Noi svolgiamo, infatti, un’intensa attività formativa sulle caratteristiche di sicurezza delle banconote nei confronti degli operatori professionali del contante, ovvero banche, uffici postali, società di servizi e grande distribuzione organizzata, Forze dell’ordine e pubblico in genere. In occasione dell’emissione delle banconote della serie Europa è stata condotta una specifica, capillare campagna informativa. A breve verrà avviata analoga campagna in vista dell’introduzione, il 23 settembre di quest’anno, della nuova banconota da 10 euro”. 
Quali attività di controllo vengono svolte su chi gestisce il contante?
“Da due anni svolgiamo un’intensa attività di controllo, in particolare sulle banche e sulle società di servizi. L’obiettivo è verificare il rispetto della normativa della Bce e di quella nazionale emanata con un provvedimento della Banca stessa del 14 febbraio 2012. In particolare dobbiamo testare la capacità di chi gestisce il contante di intercettare le banconote sospette di falsità che vanno poi trasmesse a questo Istituto. Tale attività si svolge sia tramite ispezioni in loco, sia tramite il costante controllo delle segnalazioni che i gestori sono obbligati a trasmettere”.
Quali metodi sono stati messi a disposizione dei commercianti per il controllo delle banconote?
“Le Banche centrali nazionali dell’Eurosistema sottopongono a test le macchine per il trattamento del contante, sia destinate agli operatori professionali, sia per i commercianti. Sul sito della Bce è disponibile, per chiunque sia interessato, l’elenco di tutte le apparecchiature testate con successo e, come tali, in grado di intercettare le banconote euro false”. 
Ma si può riconoscere una banconota falsa?
“Il modo migliore per scoprire un biglietto fasullo è saper individuare le caratteristiche di sicurezza delle banconote legittime. Al fine di favorire il riconoscimento di una banconota sospetta di falsità, l’Eurosistema ha ideato diversi strumenti di formazione per il pubblico e per gli operatori del contante, inclusi quelli commerciali. Sui siti della Bce e della Banca d’Italia sono disponibili le informazioni sulle caratteristiche di sicurezza delle banconote in euro della prima e della seconda serie. La Banca d’Italia ha realizzato uno strumento di e-learning denominato “Conoscenza delle banconote”, accessibile dal suo sito ufficiale a beneficio di tutti gli operatori del contante, inclusi quelli del settore del commercio, che consente di conoscere le caratteristiche di sicurezza delle banconote e di verificare il proprio livello di apprendimento”.
Se uno si ritrova tra le mani banconote sospette di falsità?
“Non bisogna assolutamente cercare di spenderla. La si deve presentare alla Banca d’Italia per verificare la legittimità, oppure agli sportelli di una banca commerciale o di un ufficio postale, o alle Forze dell’ordine”.
Quali sanzioni pecuniarie sono previste per i contraffattori?
“Il codice penale agli articoli 453 e seguenti punisce tutti i comportamenti connessi con la falsificazione delle banconote con una multa da 516 euro a  3.098 euro e la reclusione da tre a 12 anni. Inoltre il provvedimento della Banca d’Italia del 14 febbraio 2012 ha previsto l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 50.000 euro nei confronti dei soggetti obbligati al ritiro delle banconote sospette di falsità, principalmente banche, uffici postali e società di servizi, che non dovessero ritirare le banconote sospette di falsità oppure inviarle alla Banca d’Italia dopo oltre 20 giorni dalla data del ritiro”. 

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