Auchan taglia l’integrativo, si temono esuberi

auchanTagli ai salari, alla copertura della malattia e degli infortuni sul lavoro. C’è persino l’eliminazione della carta di sconto del 5% sull’ acquisto dei prodotti da parte dei dipendenti nella disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale, firmato nell’ottobre 2007, a partire dal primo luglio, comunicata nei giorni scorsi dal colosso della grande distribuzione Auchan. Il taglio del CIE costa ai lavoratori fino a 300 euro al mese. Nella provincia di Bergamo, Auchan gestisce 3 ipermercati, uno nel capoluogo, e altri a Curno e Antegnate, per un totale di oltre 500 dipendenti.

“Un passo unilaterale – dice una nota delle Segreterie Nazionali di Fisascat, Filcams e Uiltucs – che ci “obbliga” allo stato di agitazione con il blocco degli straordinari”.

Le segreterie nazionali stigmatizzano la decisione dell’azienda, che non ritengono giustificata “dalla sia pur grave evoluzione degli andamenti aziendali degli ultimi anni, in cui le lavoratrici e i lavoratori sono stati chiamati a consistenti sacrifici in numerose realtà attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e financo a riduzioni temporanee degli orari di lavoro contrattuali settimanali laddove il ricorso agli ammortizzatori sociali non era più consentito dalle norme di legge vigenti”.

I sindacati ribadiscono che soluzioni alternative sono disponibili e praticabili senza giungere a tale grave decisione. “Ci aspettiamo ulteriori iniziative – dice Alberto Citerio, segretario generale di Fisascat Bergamo – riguardanti eventuali esuberi. A Bergamo, infatti, avevamo avviato un tavolo di trattativa per cercare di evitare tagli sul personale, ma la decisione dell’azienda ha bloccato ogni iniziativa livello territoriale, quindi, temo, dovremo aspettarci che anche qui saranno avviate le procedure”.