“AllenApp”,
anche un tablet
può essere utile
nel reinserimento
sociale 

Grazie a una serie di applicazioni, possibile supportare chi soffre di disabilità cognitivo-relazionali. Bozzolo: «La tecnologia oggi permette a persone con handicap di superare le proprie limitazioni»

La tecnologia non più solo come opportunità, ma come una necessità per migliorare la vita di tutti i giorni. Nasce da questa consapevolezza e come strumento a favore di tutte quelle persone, in Italia circa 750 mila, che soffrono di disabilità cognitivo-relazionali il progetto AllenApp della cooperativa sociale Progettazione di Pedrengo. Obiettivo promuovere l’acquisizione di un maggior livello di autonomia, crescita personale e reinserimento sociale e lavorativo attraverso l’utilizzo di un tablet e di applicazioni (app) specifiche.
«Negli ultimi 20 anni la tecnologia ha consentito di creare attrezzature che permettono a persone con handicap di affrontare le proprie limitazioni – spiega Alvaro Bozzolo, presidente della cooperativa affiliata a Confcooperative Bergamo -. Lo sviluppo della ricerca non ha, però, riguardato persone con disabilità e handicap cognitivi e relazionali e se negli anni la qualità dell’assistenza si è elevata, gli ausili tecnologici per la disabilità cognitivo-relazionale sono tendenti a zero. Per questo abbiamo ideato AllenApp, un programma di ausili formato da un tablet e da una serie di App appositamente studiati e selezionati per la stimolazione e il supporto all’utilizzo delle funzioni cognitive e dell’accrescimento delle competenze relazionali con l’obiettivo di migliorare la capacità di affrontare autonomamente la vita di tutti giorni».
I bisogni di persone con difficoltà intellettive sono infatti legati alla gestione della vita quotidiana: le disabilità cognitive comportano difficoltà pratiche che interessano memoria, percezione, comprensione dei concetti e risoluzione di problemi oltre a difficoltà relazionali conseguenti  a incompetenze sociali e di interazione con gli altri. Tutti problemi risolvibili grazie all’ausilio dell’informatica: le applicazioni di AllenApp sono studiate per la stimolazione delle funzioni che la lesione ha fatto perdere, utilizzabili da una vasta platea di disabili. Le App riguardano lo sviluppo di capacità sociali semplici e complesse come «preparare il caffè», «andare alla Posta», «organizzare una festa», «vestirsi» in funzione della temperatura esterna.
«Il mercato – spiega il Bozzolo – propone molti software per lo sviluppo cognitivo tutti destinati a un’età evolutiva per la scuola, mentre esistono pochissimi programmi per la disabilità per persone che per la vita di tutti i giorni necessitano di esercitazioni costanti, di allenamento cerebrale, di aiuto per “ricordare”. Con AllenApp mettiamo a disposizione “pacchetti” di applicazioni che consentono di confezionale un prodotto individuale funzionale ad ogni specifica area di svantaggio». Il metodo è semplice: dopo una valutazione della capacità si predispone sul tablet un  «programma» di 10 -15 App, funzionali alle difficoltà individuate. Le App considerano la pertinenza dei contenuti, la facilità del linguaggio, gli schemi cognitivi, l’immediatezza percettiva, la capacità di creare interesse e fornire gratificazione e si aggiornano in relazione al livello di abilità e autonomia raggiunto.
Oltre a ipotizzare lo sviluppo di nuove competenze e capacità, l’utilizzo di AllenApp consente anche di supportare le persone e i loro familiari. «Supporti per stimolare la memoria, mantenere attenzione, orientarsi negli spazi, realizzare procedure,  gestire la quotidianità sono funzionali anche alla famiglia di un disabile cognitivo – sottolinea Bozzolo -. Migliorare, mantenere, utilizzare al meglio le competenze residue favorisce il rientro al lavoro, diminuisce il carico assistenziale, migliora la qualità della vita di tutti.?Per questo, alla luce dell’importante evoluzione tecnologica degli ultimi anni, utilizzare il mondo informatico ai fini riabilitativi «cognitivi-ecologici» oltre che una opportunità diventa una necessità».