Sagre, la Regione contro la concorrenza sleale

Sagre3Torna alla ribalta il tema delle sagre. In Regione Lombardia, il consigliere del Nuovo Centrodestra, Mauro Piazza, ha presentato nei giorni scorsi una risoluzione destinata a tutelare gli esercizi di vicinato, il mondo della ristorazione ma anche le tipicità alimentari, durante le numerose sagre e fiere che vengono organizzate sul territorio lombardo. “A questo argomento, avevo lavorato come consigliere – annota l’assessore alla Mobilità, il bergamasco Alessandro Sorte -. Ora la risoluzione è approdata in Consiglio e dovrà rispondere alla duplice esigenza di impedire la concorrenza sleale verso il mondo della ristorazione ma, allo stesso tempo, favorire concretamente le eccellenze alimentari dei nostri territori durante fiere e sagre”.

La risoluzione numero 28, nella premessa informa che “le manifestazioni a carattere temporaneo quali sagre, fiere e feste, devono rappresentare un’occasione di aggregazione e di socialità e non un modo surrettizio per realizzare una pura attività commerciale, svolta senza adempiere agli obblighi previsti dalle norme che regolano il commercio in sede fissa o ambulante e, dunque, operando di fatto in regime di concorrenza sleale”.

La risoluzione impegna la Regione, tra l’altro, a “evitare forme di concorrenza sleale, attuate in modo surrettizio e aggirando gli obblighi previsti dalla normativa, in riferimento alla somministrazione temporanea di alimenti e bevande in occasione di sagre e fiere, previo confronto con i soggetti più rappresentativi coinvolti, tra cui l’Anci, associazioni di categoria, Camere di Commercio, Pro Loco e Associazioni di consumatori”. Ma contemporaneamente dovrà favorire iniziative come “sagre nelle quali la somministrazione di cibi e bevande ha prevalente finalità di valorizzazione dei prodotti tipici e tradizionali del territorio, in considerazione del fatto che la nostra cultura del cibo è anche fonte di attrazione di flussi turistici, e non ha finalità meramente commerciali e di lucro”. La risoluzione si conclude proponendo ai Comuni di regolamentare la materia, compreso un calendario delle iniziative ed eventuali sanzioni per chi non rispettasse le indicazioni.


Grappa e distillati d’uva con Slow Food

grappaDopo il whisky è dedicato ai distillati di vinaccia e d’uva l’incontro promosso dalla Condotta Slow Food Valli Orobiche nell’ambito di un ciclo di sei serate su distillati e liquori celebri.

L’appuntamento è martedì 10 marzo a Bergamo, da DeGusto Birra e Cucina (via del Lazzaretto 2). A condurre sarà Mirco Rigoni uno dei più grandi esperti e Docente Master of Food di Slow Food.

L’attenzione sarà puntata, in particolare, sulla grappa, distillato d’uva monovitigno: prodotto italiano, fabbricato in casa per secoli perché riciclo utile della vinaccia residua della vendemmia, che attorno agli anni Ottanta, per la cura applicata a produzioni in quantità limitata e di alta qualità delle regioni Veneto e Piemonte, ha iniziato la propria riscossa arrivando alla Denominazione d’origine protetta.

Costo: Soci Slow Food e U31 20 euro; non ancora Soci 35 euro compreso tessera Slow Food

Posti disponibili: min. 15, max 30

Info e prenotazioni: condotta@slowfoodvalliorobiche.it – 335 336 334


Vini, il Piemonte tiene banco al Fior di Vite

I vini dell’azienda agricola Traversa di Neive sono stati protagonisti dell’appuntamento eno-gastronomico organizzato il 3 marzo da Davide Chiesa nella sua enoteca Fior di Vite ad Almè, l’ultimo di un ciclo di quattro eventi.

Durante la serata, il titolare della cantina, situata sulla collina Canova nell’ incantevole langa piemontese, Flaviano Traversa, ha spiegato le caratteristiche della sua produzione, improntata su vitigni autoctoni, con uvaggio inferiore a quello del disciplinare imposto dal territorio. Oltre alla riscoperta della Barbera e alla tipicità del Nebbiolo, di assoluta qualità la verticale con le due annate 2008/2010 del classico Barbaresco. Un nebbiolo della sottovarietà “michet – lampia – rosè” che ha una vigoria vegetativa notevole e che richiede quindi una potatura discretamente lunga e laboriosa. Il vino deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno due anni di cui uno in botti di rovere. Simpatiche e originali, le etichette realizzate a mano, delle bottiglie.


Metalmeccanici, da gennaio licenziamenti raddoppiati

Nel settore metalmeccanico lombardo, i lavoratori messi in mobilità nella grande e media industria durante il primo mese dell’anno sono 1104, una cifra pari al doppio rispetto a quella dello stesso mese del 2014, quando a perdere il lavoro furono in 524 unità.

Come si spiega un balzo così significativo, un così ampio scostamento in termini numerici da un anno all’altro? Questo drastico aumento può essere motivato unicamente con il fatto che si riducono per legge i tempi della mobilità, e dunque molti lavoratori, per puro calcolo, hanno deciso di andare in mobilità subito, di farsi licenziare, in quanto se l’avessero fatto dopo, avrebbero perso molti mesi di copertura con questo ammortizzatore sociale.

Quasi la metà degli esuberi riguarda Milano e la sua provincia (437), punte significative anche a Bergamo (197 licenziati) e Lecco (161), mentre si dimezzano i licenziamenti nel bresciano.

‘Si tratta di dati molto allarmanti che devono indurre a una riflessione seria e definitiva rispetto al problema di quanti perdono il lavoro, come sostiene inascoltata da tempo la Fiom Cgil Lombardia’, sostiene Mirco Rota, segretario generale dell’organizzazione.

“Questo dato – prosegue Rota – è influenzato molto dal fatto che dal primo gennaio 2015, per effetto della legge voluta dal Governo Monti, diminuiscono i tempi della mobilità. E allora, per ottenere l’indennità di mobilità, molte aziende fanno optare per una mobilità volontaria, in modo tale da mandare i lavoratori in mobilità nel 2014 e consentire agli operai di poter disporre di un ammortizzatore per un tempo più lungo”.

“Ovviamente, per quanto riguarda i distretti di Milano, Lecco e Bergamo, dove si registra un boom di licenziamenti, permangono le situazioni di crisi strutturale – aggiunge il rappresentante delle tute blu lombarde – ed è bene ricordare che il 2015 è un anno comunque difficile in quanto i lavoratori vedranno diminuire tutti gli ammortizzatori sociali: mobilità, cassa in deroga e contratto di solidarietà. In queste condizioni parlare di ripresa è davvero assurdo”.


Dall’Aspan “Il Pane del Palma”

Anche l’AspanPANE-palma-il-vecchio, l’Associazione Panificatori Artigiani della Provincia di Bergamo, ha aderito al “progetto Palma” omaggiando l’artista in occasione della mostra alla Gamec con una ricetta che utilizza la farina del territorio bergamasco e i prodotti locali. Il Pane del Palma è realizzato in pezzatura da 400 grammi ed ha come ingredienti farina di grano tenero tipo 1 “QuiVicino” (ossia la farina prodotta con il grano coltivato in provincia di Bergamo grazie al progetto di filiera corta promosso dall’associazione stessa), farina integrale, farina di mais, acqua, latte in polvere, lievito e sale.

Si può trovare nei panifici associati che hanno scelto di partecipare all’iniziativa.


Palma Shopping, coinvolte quasi 130 insegne

Sono quasi 130 gli esercizi Amici di Palma, che hanno risposto all’invito a farsi ispirare dalle suggestioni delle opere del pittore bergamasco per creare, dopo un’attività di ricerca storica, prodotti esclusivi in occasione della grande mostra.

In città bassa

A Modo Ristorante, Ambulatorio Gastronomico Benigni, Art House Vintage, Artificio, B&B Antico Ducato, B&B La Fontana del Delfino, Bar Al Quadrato, Bar Haway, Bar P40, Bergamo Antiquariato, Bistrot Mille Storie&Sapori, Bonetti Gioielleria, Cafè Egeo Trattoria Greca, Caffè degli Artisti, Caffè Papavero, Caffè Sant’Orsola, Caffetteria La Chicca, Camyll Pasticceria, Cantierecucina, Chiringuito caffè e retaurant, Cinema Capitol, Città del sole, Clayeux, Collins, Creatò, Custhome Interior Art Design, DDG Bambini, Elisa Gatti, Erboristeria Antichi Profumi, Erboristeria CASCINA ALBARITO, Galleria Antiquaria Patrick Serra, Galleria Ceribelli, Galleria Enrico Lumina, Galleria Michelangelo, Galleria Previtali, Gambirasio, Giorgio Baracchi, Giorgio Store, Girotondo, Hotel Arli, Hotel Excelsior San Marco, Hotel Mercure Palazzo Dolci, Hotel Petronilla, I Colombo Caffè, Il mondo di Patti, Intimo Giò, Youandtea, La Bottega del Gusto, La Casa della Merenda, La Casa della Renna, La Delizia Ristorante, La Dispensa, La Piadineria della Contrada, La Profumeria, La Torre Tappeti, Latteria Igienica La Vaniglia, Le Fate, Le Galeries du Luxembourg, Le Spose di GIO, Libreria Ibs, L’Officina del Dolce, Luca Daverio Gioielli, LURI, Materia Prima, MCS Bergamo, MM Calzature, NICE&CHIC, Officinae, Ol Formager, Ortofrutta Mora, Ottica Gentili, Ottica Tironi, Palatofino, Panificio Alberto Tresoldi, Panificio Marchesi, Pasticceria Salvi, Pompeo, Profumeria Jolie, Ravasio Fiori, Relogo, Ristorante b3 da Daniele Cumini, Riva Gioielli Argenti Antichi, Rizzi Gioielleria, Scorpion Bay, Sara Valtorta Personal Shopper, Sensacion fit & well spa, Spose e Stile, Store 3, Sundayman, TACCO13 Accessori e Borse, Thymiama Bioprofumeria, Traffic Gallery, Verderosa Gelateria, VIATASSOCAFE’, Zenucchi.

In Città alta

Area 51, Birreria con Cucina Pozzo Bianco, Brivio Gioielli, Ca’ del Fasà, Caffè del Tasso, Da Franco Ristorante Pizzeria, Da Mimmo Ristorante con Pizza, Design Studio Lucio Iezzi, Enoristorante La Tana, Enoteca Fontana di Sant’Agata, Franco Blumer Restauratore, Gelateria Cherubino, Gombit Hotel, InGruppo (iniziativa), La Baita di Nadia Rossini, La Birreria Bergamo Alta, La bottega di Nonna Betta, La Caramellaia di Città Alta, La Vetrina di Porta Dipinta, Lalimentari, L’Atelier di Rita Patelli, Profumeria Nozza, Punto a Capo Libreria, Ristorante Il Ducale, Sottozero Moda, The Tucans Pub, Vineria Cozzi.

In provincia

Albergo Ristorante Giardinetto (Serina), Candele Deber (Grassobbio), Le Ciel Restaurant (Madone), Opera Restaurant (Sorisole), Pasticceria Palma il Vecchio (Serina), Ristorante Posta di Frosio (Sant’Omobono Terme).


Menù, dolci, borse e bijoux: Palma il Vecchio “invade” locali e negozi

mostra Palma il VecchioNon si può dire che siano mancate fantasia e intraprendenza a negozi, bar, ristoranti ed alberghi bergamaschi nell’amplificare in tavola e in vetrina  un evento clou della stagione culturale 2015 della città come la mostra “Palma il Vecchio Lo sguardo della bellezza”, realizzata in occasione dell’Expo e in programma dal 13 marzo al 22 giugno alla Gamec. Scattato il conto alla rovescia per l’inaugurazione, anche le attività commerciali sono pronte a farsi conoscere da cittadini e visitatori cimentandosi nell’omaggio all’artista. Sono quasi 130 – tra Bergamo e provincia – le insegne inserite nella speciale sezione “Palma shopping”, ognuna con una propria offerta a tema.

Dal baccalà al panino gourmet

Nei ristoranti i menù ed i piatti ispirati alla vita, alle opere e al periodo storico del pittore si sbizzarriscono su più fronti. Complice il ritratto di Francesco Querini, discendente di Pietro – nobile mercante veneziano che a causa di un naufragio nell’arcipelago delle Lofoten nel XV secolo scoprì lo stoccafisso e lo portò a Venezia da cui si diffuse in tutta la Repubblica Serenissima – baccalà e stoccafisso sono ingredienti ricorrenti, declinati dai 16 ristoratori aderenti al progetto InGruppo, ma anche da numerosi altri locali. C’è chi invece punta più sulla tradizione bergamasca, dalla scarola alla polenta, al coniglio al forno, dai salumi ai formaggi, o alla contaminazione tra Bergamo e Venezia o al cromatismo dei dipinti ripreso nei piatti, come la “Tavolozza di Panne Cotte” (cardamomo, cannella, vaniglia, zafferano, arancia) del Ristorante b3 da Daniele Cumini in via Tasso.

Cicchetti_Palma_I-Mille_2Dopo una ricerca tra le ricette del territorio a base di farina di granoturco (una novità per l’epoca, che andò velocemente a sostituire altri cereali, segale e farro), il ristorante da Mimmo ha scelto invece di riproporre il “Chissöl de la bergamasca”, scrigno di polenta con un cuore di formaggio (in questo caso lo Stracchino all’antica delle Valli orobiche), fatto abbrustolire per renderlo croccante. Non mancano le proposte veloci, come il “cartoccio di costine alla Palma il Vecchio” e “l’hamburger del Giovane”, con Branzi fuso e pancetta, di The Tucans Pub, oppure “Il take away di Palma” (un menù da asporto, da consumare anche come street-food, ispirato ai sapori della terra bergamasca) e “A cena con Palma” (un pasto completo, per minimo due persone, da degustare a casa propria) della gastronomia Palatofino, fino al “Panino gourmet del Palma” (taleggio, pollo, insalata e gelatina di mela cotogna) della Dispensa di via Guglielmo D’Alzano e alla piadina della Piadineria della Contrada. Si rifà ai cicchetti, definiti “antica forma italiana del fast food”, M1lle Storie&Sapori con il menù “il Palma da Serina a Venezia”, viaggio tra sette assaggi di terra e di mare che si ispirano ai bacari veneziani.

Insolita l’idea del Café Egeo di via Masone con il piatto “Contarini Morosini”, dai nomi delle due fontane che uniscono Bergamo e Creta sotto il dominio della Serenissima: il locale rivisita il coniglio alla bergamasca accompagnandolo con salsa al limone di Corfù e purè di fave gialle di Creta al posto della polenta, mentre A Modo recupera una ricetta originale del gastronomo cinquecentesco Messisbugo,“Pastello di pizzoni o pernici in cassa” e lo inserisce in un menù ispirato all’epoca.

Dolci per tutti i gusti

Sul versante dei dolci, a Serina, paese natale di Palma il Vecchio, la pasticceria che porta il suo nome ha ideato il “Dolce Palma il Vecchio”, a base di pasta morbida lievitata con pere e cioccolato, e il gelato “Crema Palma il Vecchio”, crema alla vaniglia bourbon e mascarpone oltre a proporre una grappa di Dolcetto espressamente imbottigliata per ricordare il pittore. Gelato d’artista è anche teiere palmaquello proposto dalle gelaterie Cherubino (Il gelato Palma con ingredienti a chilometro zero e spezie portate da lontano dai mercanti veneziani) e Verderosa (con riso cotto nel latte, zucchero, miele e cannella e l’aggiunta di pezzi di arancia e cedro canditi, in virtù dell’uso della frutta candita diffuso nella Venezia del ‘500). La pasticceria L’Officina del Dolce di via San Tomaso ha studiato invece la Sfera, con cioccolato fondente, zenzero, pepe cubebe e cannella, a rappresentare il filo rosso che unisce la Serenissima con l’Estremo Oriente.Anche “La Caramellaia di Città alta” ha puntato su caramelle alle spezie e alle erbe – sambuco, tiglio, assenzio, genziana, garofano, carruba – a ricordare i gusti antichi. Tra le altre novità la speciale torta monoporzione della pasticceria Camyll, la brioche Palma creata dalla pasticceria Salvi, il dolce di San Martino, che affonda le sue radici nei primi del 1500 a Venezia, rivisitato in forma di gelato dalla Latteria igienica La Vaniglia. Senza dimenticare, tra i complementi della tavola, i caffè selezionati, i formaggi “colorati” (vedi il bagoss con lo zafferano in edizione limitata, da Ol Formager), gli infusi e le tisane che mixano frutta e spezie.

Anche candele e bijoux ispirati alle sue opere

Anche nell’area no food le idee sono tante. La Deber di Grassobbio ha prodotto candele con dettagli di opere di Palma, il negozio specializzato in borse e accessori in pelle Luri ha creato una borsa ispirata all’artista, mentre Creatò di via Pignolo ha selezionato i particolari più naturalistici delle opere e li ha trasformati in bijoux. I rimandi si ritrovano anche nelle oreficerie e nelle gallerie d’arte e d’antiquariato, che spaziano dalle atmosfere d’ispirazione rinascimentale alle interpretazioni in chiave moderna, e nei negozi di abbigliamento, accessori, nelle botteghe artigianali (dalle uova di legno alle ghirlande alle decorazioni su porcellana). I negozi di via Tasso hanno anche fatto una scelta comune in fatto di immagine arredando le vetrine con costumi del teatro Donizetti.

Infine alberghi e bed&breakfast hanno messo a punto pacchetti soggiorno speciali.

 


Servizi alle imprese, accordo tra Comune di Bergamo e Unioncamere

pala Frizzoni -pg 1Il Comune di Bergamo ha siglato un accordo con Unioncamere e per i prossimi tre anni potrà avere accesso liberamente ai dati dell’Unioncamere nazionale, snellendo notevolmente le procedure informative e i servizi rivolti alle imprese. Grazie infatti alla delibera, approvata e siglata in Giunta nei giorni scorsi, sarà possibile inviare documenti e informazioni tramite pec, disponendo di tutti gli indirizzi aggiornati delle imprese di tutta Italia, snellendo la burocrazia ed evitando l’invio di posta, con il relativo risparmio di tempo e denaro.

“Si tratta di un altro passo nella direzione di una progressiva digitalizzazione dei flussi documentali del Comune di Bergamo – spiega l’assessore alla semplificazione Giacomo Angeloni – il secondo degli ultimi mesi dopo l’accordo siglato con il Consiglio Notarile di Bergamo. Non solo questo provvedimento va nella direzione espressa dalle norme sulla digitalizzazione amministrativa, senza prevedere alcun impegno di spesa, ma consente al Comune un risparmio economico sempre crescente negli ultimi anni e che pensiamo possa crescere ancora in futuro”.

Il numero di documenti inviati a imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni dal Comune di Bergamo attraverso pec (e non più attraverso la tradizionale raccomandata via posta) è in costante e vertiginoso aumento: nel 2010 erano 1371, passando a 14mila nel 2011, a 38mila nel 2012, a 59.820 nell’anno 2013 e attestandosi oltre quota 81mila nel 2014. Un risparmio stimato intorno ai 170mila euro, cifra destinata a crescere nei prossimi mesi, anche per effetto dell’accordo triennale con Unioncamere.

Lo snellimento della gestione dei flussi documentali passa anche attraverso la progressiva digitalizzazione dei documenti prodotti dall’Amministrazione, con una crescita esponenziale dei materiali firmati digitalmente e non più stampati su carta: dai 5620 documenti del 2013 si è passati ai 15.554 del 2014, un trend destinato anche in questo caso a crescere in futuro, visto che l’Amministrazione Gori intende proseguire in questo processo di efficientamento.


Albino, bando per il mercato degli hobbisti

cartolina_fronteE’ stato aperto il bando per presentare la domanda di partecipazione al “mercato agricolo e non solo” M&C di Albino.

Possono partecipare sia i produttori agricoli, gli artigiani e hobbisti, che devono fare riferimento a due distinti disciplinari appositamente pensati per le due diverse tipologie di produzione.

Le istruzioni sono state pubblicate sul sito www.cittadinanzasostenibile.it, da dove è possibile scaricare anche tutta la documentazione di riferimento e la modulistica da compilare per presentare la domanda.  Le domande devono essere presentate entro il 31 marzo presso l’Ufficio Commercio del Comune di Albino oppure presso gli uffici di Clusone della Comunità Montana Valle Seriana.

Per info: mc@cittadinanzasostenibile.it  – 347.9303786


Lovere perde un’altra boutique. I commercianti incontrano il sindaco

lovereLovere perde un’altra vetrina. Dopo la chiusura di Spinnaker dei giorni scorsi, la cittadina sebina vede chiudersi anche la boutique Schiavi, sul Lungolago. Sono state purtroppo confermate le voci che negli ultimi giorni si rincorrevano tra gli abitanti e i negozianti del paese. La crisi del commercio loverese sembra destinata ad allargarsi ancora. Presto potrebbe infatti abbassarsi la serranda di un’altra attività di primo piano su Piazza Tredici Martiri.

«Non ci siamo fatti un’opinione, vediamo i negozi che chiudono ma non abbiamo comunicazioni in merito. In paese si rincorrono voci di tutti i tipi, alcuni parlano di trasferimenti, ma sono solo voci – il presidente dell’associazione commercianti Asarco Enrico Luna non sa spiegare l’emorragia che ha colpito i negozi della Piazza e del Lungolago di Lovere -. Vediamo tanto malcontento. Certo, come in altri paesi, la crisi del Centro Storico ora si è allargata a macchia d’olio anche alla Piazza».

Al di là delle ragioni dietro alle chiusure, rimane il fatto che Lovere sta perdendo in rapida successione alcuni dei suoi negozi più importanti e che, avanti così, la Piazza sarà puntellata di vetrine spente.

«La chiusura di Spinnaker è stata una bruttissima sorpresa e ora arriva questa nuova chiusura – dice Marta Gaioni, responsabile della Libreria Mondadori di Piazza Tredici Martiri -. Oltre al dispiacere personale per i colleghi fa una grande tristezza vedere le vetrine chiuse e la piazza più buia».

«Spero di non sentire quello che ho sentito negli ultimi trent’anni e cioè che quando si chiude la colpa è del commerciante – dice Giorgio Beltrami, del Bar Centrale una delle attività più storiche tra quelle affacciate sulla Piazza -. Sarebbe ora che tutti insieme si cercasse di trovare soluzioni al problema senza darsi la colpa l’un l’altro. È  innegabile che in Italia c’è una tassazione folle che non aiuta il commercio e che le attività sono in difficoltà».

Anche il vicedirettore dell’Ascom di Bergamo, Oscar Fusini, esprime preoccupazione per le sorti del commercio loverese: «Due insegne importanti che chiudono sono un segnale che genera grande preoccupazione per il commercio. La crisi dei consumi sta falcidiando i negozi, e i più colpiti sono proprio quelli di abbigliamento e calzature, in tutta la provincia. Ai problemi del Centro Storico che sono noti e gravi ora si aggiunge la difficoltà del Lungolago e del Porto. Occorre reagire e pensare a un progetto di utilizzo anche temporaneo delle vetrine cogliendo l’occasione dell’imminente avvio di Expo».

Domani sera per confrontarsi sulla situazione e le prospettive del commercio cittadino, i commercianti incontreranno il sindaco Giovanni Guizzetti e l’assessore al commercio Nicola Macario. Il dialogo tra le due parti è aperto da tempo, ora si tratta di capire quali strategie potrebbero essere messe in campo per tutelare l’offerta della Piazza e del Lungolago.