Un marchio premia i negozi sostenibili

Un marchio premia i negozi sostenibili

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Essere eco friendly può sembrare una moda, uno strizzare l’occhio ad una tendenza del momento che rende più favorevole lo sguardo dei consumatori. In realtà è un’opportunità e potrebbe tra poco essere addirittura una necessità, dato il crescente stress sulle risorse e sull’ambiente. Si inserisce in quest’ottica “Sono Sostenibile”, un progetto di accompagnamento delle attività commerciali verso una maggiore sostenibilità ambientale. «Il percorso nasce da una criticità – ha avuto modo di ricordare il vicedirettore dell’Ascom Oscar Fusini nel corso della presentazione -. Nell’inverno 2011-12, il Comune di Bergamo si trovava a dover decidere se “punire” con una sanzione, sulla scorta di quanto aveva stabilito Milano, i negozi che tenevano aperte le porte provocando dispersione del calore e invece, grazie al confronto con le associazioni di categoria, si è imboccata la strada opposta, quella di premiare le insegne virtuose».
È stato perciò siglato un protocollo, dal quale si è sviluppato l’attuale progetto, che oltre al Comune e alle associazioni del commercio ha coinvolto la Camera di Commercio per il finanziamento, l’azienda speciale Bergamo Formazione per la realizzazione e il coordinamento e il Centro di Etica Ambientale per il supporto tecnico. «Il marchio “Sono Sostenibile” – ha spiegato il presidente dell’Ente camerale Paolo Malvestiti – vuole premiare gli esercenti sensibili al tema, qualificando le loro attività nei confronti della clientela italiana e straniera, ma è anche il riconoscimento del ruolo determinante che negozi e locali possono recitare nella promozione dell’attenzione all’ambiente e agli stili di vita consapevoli». La “serietà” del riconoscimento è garantita dagli standard che caratterizzano anche gli altri marchi camerali, come i Ristoranti dei Mille Sapori, Bergamo Charme o gli Hotel di Qualità, che prevedono verifiche periodiche dei requisiti e l’obbligo di brevi percorsi formativi. «Si comincia con il capoluogo – ha precisato Malvestiti – ma l’obiettivo è estendere il percorso a tutta la provincia». 
«Questa iniziativa – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo Massimo Bandera – si inserisce nel più ampio progetto “Bergamo Sostenibile”, che vuole coinvolgere tutta la città, rivolgendosi ad componente che mancava, le attività commerciali, che per emissioni di CO2 pesano quanto il residenziale. È un modo per superare i conflitti, ad esempio sull’apertura delle porte in inverno o le Ztl, e migliorare la collaborazione, ma non dimentichiamo che è soprattutto un’opportunità di risparmio per le imprese, sul fronte energetico in primis». E c’è pure la possibilità che il Comune vada incontro alle attività «con sgravi che valuteremo – ha dichiarato -, ad esempio sulla tassa per i rifiuti o con ulteriori agevolazioni sugli oneri per le ristrutturazioni oltre a quelle già previste».
«Non siamo sul punto più avanzato di un vecchio mondo che cerca di riciclarsi per andare avanti – ha evidenziato don Francesco Poli, presidente del Centro di Etica Ambientale –, ma stiamo entrando nell’orizzonte di una nuova terra che siamo chiamati a conoscere dialogando in un clima collaborativo. Nell’ambito di questo progetto il nostro Centro realizzerà un’indagine statistica e interverrà sul piano formativo, propedeutico a tutto il resto perché pone le basi di una trasformazione culturale che accompagni l’evoluzione in atto».

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