Ha preso il via questa mattina dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII la dodicesima edizione della Granfondo nazionale trapiantati, organizzata anche quest’anno dall’Associazione Amici del Trapianto di Fegato, in collaborazione con l’Ospedale di Bergamo, con l’intento di diffondere il tema della donazione degli organi a scuole, istituzioni, associazioni di volontariato ed ospedali di tutta Italia.
Quest’anno la tradizionale pedalata si svolgerà in Liguria fino al 26 settembre e sarà dedicata a Luisa Savoldelli, trapiantata di fegato tre volte, venuta a mancare lo scorso ottobre: “Era uno dei punti di riferimento dell’Associazione e in particolare nella manifestazione della Granfondo ciclistica – ha commentato Valentina Lanfranchi, Presidente dell’Associazione Amici del trapianto di fegato-. Esprimeva spesso riconoscenza ai donatori e non perdeva occasione per sollecitare le persone affinché si moltiplicasse l’impegno per la sensibilizzazione alla donazione degli organi. Abbiamo fatto tesoro dei suoi insegnamenti e oggi con ancora maggiore determinazione porteremo avanti questi principi”.
Il programma di questa edizione prevede cinque tappe, che porteranno i partecipanti da Bergamo a San Remo, con visite agli ospedali S. Matteo di Pavia e S. Martino di Genova, alle scuole di Pavia, Ovada, Arenzano e Finale Ligure e ai Comuni di Ovada e San Remo, per un totale di più di 380 km. Un percorso che vuole dare speranza a chi deve subire questo intervento delicato e sensibilizzare tutti sul tema della donazione degli organi. “Questa iniziativa vuole essere anche un modo per dimostrare come il trapianto può trasformare la vita di una persona, portandolo in pochi mesi da una situazione di grave insufficienza d’organo alla possibilità di pedalare per 80 chilometri al giorno per diversi giorni consecutivi – ha spiegato Mariangelo Cossolini, responsabile del Coordinamento prelievo e trapianti dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII e medico della manifestazione -. Inoltre è una conferma dei dati emersi dal progetto del Centro Nazionale Trapianti “Trapianto…e adesso sport”, di cui siamo i referenti per la Lombardia: lo sport migliora il benessere generale del trapiantato permettendo un corretto stile di vita con effetti che allungano la sopravvivenza dell’organo trapiantato. Nell’ambito di questo progetto quest’estate abbiamo creato un nuovo filone che ha previsto per i trapiantati percorsi di trekking sulle montagne bergamasche, dedicando l’iniziativa a Luisa, grande appassionata di montagna”.
I dati, fino ad agosto di quest’anno, parlano di un importante aumento dei trapianti eseguiti al Papa Giovanni XXIII, ben 124, con già 11 interventi in più rispetto al totale di quelli eseguiti nello stesso periodo lo scorso anno. Molto positivo anche il bilancio sul fronte della donazione: con 9 donatori segnalati e 11 prelevati in più rispetto allo scorso anno e soprattutto una netta diminuzione delle opposizioni, che si attestano al 10,3% (al 13% se si considera l’intera provincia di Bergamo), percentuale inferiore alla media regionale (26,1% circa) e nazionale (30% circa).
“Questi risultati sono in gran parte dovuti al lavoro dei nostri operatori che ha portato alla creazione di due nuove procedure, una clinico-organizzativa e una sulle modalità di relazione con i familiari del potenziale donatore, che ha reso più efficace il nostro lavoro in terapia intensiva – ha spiegato Carlo Nicora, direttore generale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII -. Ciò non toglie che senza l’attenzione e la sensibilità dei cittadini nulla potremmo fare. È per questo che iniziative come questa sono fondamentali, perché fanno riflettere sulla necessità di decidere se diventare o meno donatori. La mancanza di una scelta chiara su questo fronte complica situazioni già difficili e riduce la possibilità di dare una speranza a chi è in lista d’attesa”.